Il genitore della ragazzina morta per una challenge: "Controllarla? Mi fidavo di lei". Polizia Postale: "Più reati con la pandemia"
Il corpo della 59enne è stato ritrovato all’interno di un frigorifero dove si trovava da almeno tre giorni
La conduttrice si racconta a Verissimo: "Adesso ho solo ricordi belli, ma ci sono voluti tre anni per metabolizzare"
Sarà crisi tra Fabrizio Corona e Lia del Grosso? Ancora non è dato saperlo ma il bacio tra il re dei paparazzi e l’ex Asia Argento non avrà di certo fatto piacere alla futura signora Corona
Il dj rassicura tutti dopo l'intervento al cuore: "Non avete idea della forza che mi ha dato leggere tutti i vostri messaggi"
Per lei l'attore lasciò Romy Schneider, ma divorziarono nel 1969
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AGI - «Nessuna rettifica, a seguito di un approfondimento relativo all'algoritmo dell'Iss, condiviso con lo stesso, per l'estrazione dei dati per il calcolo dell'Rt, abbiamo inviato la rivalorizzazione di dati richiesta che ci auguriamo porti alla revisione dell'assegnazione di zona rossa». Lo dice Letizia Moratti a Repubblica. Per l'assessore al Welfare e vicepresidente della Regione Lombardia "e' stata strumentalizzata una frase, estrapolata senza tener conto del contesto e del significato che avrei voluto dare a una parola. Nella lettera che ho scritto al commissario Arcuri ho specificato in maniera chiara quello che intendevo: potrebbero essere rivisti i criteri per l'accelerazione dei vaccini, non per la loro distribuzione, in quelle regioni che si trovano in zona rossa, hanno una densità abitativa maggiore e una mobilità più intensa. Poi, parlando di categorie, ho evidenziato come nella fase 2 potrebbero essere presi in particolare considerazione gli insegnanti, il personale scolastico e i lavoratori. In questo senso, per semplificare, ho usato il termine Pil, ma intendevo parlare dei lavoratori». Quindi non pensa che la ricca Lombardia debba avere più vaccini? «Ma per carità, no. Da questa pandemia si esce tutti insieme. Non fa parte del mio modo di intendere le fragilità, è la mia storia personale a raccontarlo. Poi, nella logica di un incontro informale (con i capigruppo in Consiglio regionale ndr) può essere stato frainteso».
AGI - Il presidente americano Joe Biden ha chiamato il capo dell'Ufficio della Guardia Nazionale per scusarsi dopo che alle truppe dispiegate a Washington. per proteggere la sua cerimonia di insediamento, è stato ordinato di dormire in un garage non riscaldato una volta cacciate dal Campidoglio. Nella telefonata con il generale Daniel R. Hokanson, il capo dell'Ufficio della Guardia Nazionale, Biden si è scusato e ha chiesto cosa poteva fare, riferiscono dalla Casa Bianca. Jill Biden, la first lady, con una decisione imprevista è uscita dalla Casa Bianca per far visita ai soldati di stanza fuori dal Campidoglio oggi pomeriggio, ringraziando per il loro lavoro e distribuendo biscotti al cioccolato. "La Guardia Nazionale avrà sempre un posto speciale nel cuore di tutti i Biden", ha detto, sottolineando che il loro figlio Beau, morto nel 2015, era un membro della Guardia Nazionale dell'Esercito del Delaware. "Sono soldati, non sono i servi di Nancy Pelosi", ha detto il governatore Ron DeSantis della Florida, un repubblicano, su "Fox and Friends" questa mattina. "Questa e' una missione a meta', a questo punto, e penso che la cosa appropriata sia riportarli a casa". Tra Covid e notti sul pavimento Sono almeno un centinaio gli uomini della Guardia Nazionale - i soldati giunti a Washington dopo l'assalto del 6 gennaio al Congresso - risultati positivi al Covid-19 e che adesso sono in quarantena negli hotel vicini. Lo hanno riferito tre fonti a Politico, secondo cui lo schieramento dei soldati a Washington per il giuramento del presidente, Joe Biden, potrebbe essersi trasformato in un evento "super-spreader", di superdiffusione del contagio. Secondo Politico, la Guardia Nazionale non è riuscita ad approntare un piano per testare i soldati, alcuni dei quali hanno dovuto cercare di farsi un test da soli. Al momento la Guardia Nazionale non ha segnalato il numero di casi, anche se si teme che il Covid-19 si sia diffuso molto rapidamente tra i 25mila soldati giunti nel centro della capitale (dopo il giuramento, più di 10 mila soldati rimangono ancora in servizio a Washington). Intanto, il Washington Post ha raccontato che centinaia di soldati hanno trascorso giovedì notte dormendo per terra nei garage fuori dal complesso del Congresso. Due agenti hanno raccontato al Post che i soldati sono stati trasferiti senza spiegazioni nel garage dove non c'era quasi spazio, passavano le auto vicine, i soldati erano esposti al fumo e c'erano pochi bagni. Gli uomini della Guardia Nazionale arrivati a Washington hanno stanze d'albergo, ma i soldati sono in genere in servizio per un giorno o due, turni di poche ore e non possono tornare facilmente ai loro alloggi, molti dei quali sono fuori dal Distretto di Columbia, negli Stati confinanti della Virginia e del Maryland. Al loro arrivo dopo l'assalto a Capitol Hill, i soldati erano stati autorizzati a dormire sul pavimento lungo i corridoi del Congresso e le foto avevano fatto il giro del mondo. Ma giovedì qualcuno li ha spostati in un parcheggio sotterraneo: le immagini circolate su Internet, con i soldati sdraiati sotto le luci al neon, con pochi bagni e prese per ricaricare i telefoni, hanno suscitato un coro di sdegno. "Questo è un insulto a tutte le unità della Guardia Nazionale che hanno seguito gli ordini e servito al freddo e sotto la pioggia tutta la notte senza cedere. Hanno protetto il Campidoglio quando ne avevamo più bisogno", ha tuonato il deputato democratico Brendan Boyle su Twitter. Gli ha fatto eco il nuovo leader della maggioranza al Senato, il dem Chuck Schumer, che ha definito la situazione "un oltraggio che non accadra' mai piu'". Non è chiaro chi abbia deciso lo spostamento: dalla Guardia Nazionale hanno sostenuto che sia stata la Capitol Police, ma il capo della polizia interna del Campidoglio ha negato, riferendo poi che "tutti gli uomini e le donne della Guardia Nazionale sono stati trasferiti in spazi all'interno del complesso del Campidoglio".
Il presentatore al Corriere della Sera: "Non voglio il Sanremo della desolazione. Il Festival blindato non serve a niente"
AGI - Un ragazzo di 23 anni, ricoverato all'ospedale Cto della Città della Salute di Torino per un gravissimo trauma facciale, è stato sottoposto in urgenza ad un lungo intervento di ricostruzione del volto con la stampa 3D. Per i medici, pianificare l'intervento di ricostruzione e la stampa additiva dei dispositivi da utilizzare in sala operatoria è stata una corsa contro il tempo. Un laboratorio per sperimentare nuove metodiche chirurgiche con l'ausilio delle tecnologie 3D è attivo da due anni presso l'ospedale Molinette di Torino. Il laboratorio si trova all'interno del reparto di Chirurgia maxillo facciale e consente di ricreare un modello del paziente e tramite software dedicati progettare l'intervento chirurgico, in modo da ottenere soluzioni personalizzate per ogni paziente. Il laboratorio è dotato di una postazione per l'elaborazione virtuale 3D dei modelli anatomici, che poi verranno realizzati attraverso l'utilizzo di stampanti 3D presenti in reparto, per coadiuvare la pianificazione degli interventi chirurgici. Una sinergia di tecnologie ed esperienza clinica che ha permesso di sviluppare nuovi protocolli di diagnosi e cura di pazienti, con la possibilità di trasferire la pianificazione degli interventi in sala operatoria. Nonostante la presenza del laboratorio all'interno del reparto, la simulazione chirurgica e la stampa 3D in urgenza differita rimane una sfida soprattutto in termini di tempo.Appena le immagini TC sono state disponibili, gli ingegneri del Dipartimento di Ingegneria Gestionale e della Produzione del Politecnico di Torino, su indicazione dei chirurghi, hanno simulato al computer l'intervento cercando di ridare forma all'anatomia del volto fortemente compromessa dal trauma. Successivamente è stato stampato un modello 3D del volto ricostruito su cui i chirurghi hanno modellato placche di titanio personalizzate sul paziente da utilizzare in sala operatoria come guide per la ricostruzione. L'intervento preparato in 3D a tavolino ha consentito di ridurre i tempi operatori velocizzando i passaggi chirurgici e la soluzione dei possibili imprevisti. La pianificazione chirurgica virtuale, integrata con le tecnologie di stampa additiva, hanno consentito di svolgere, all'interno delle sale operatorie della Città della Salute di Torino già numerosi interventi di chirurgia ad alta complessità del volto in regime di elezione. Tuttavia questo caso rappresenta una delle prime applicazioni di utilizzo di questa tecnologia nella chirurgia traumatologica d'urgenza.
Il virologo: "Si sta già scatenando sui social la cricca no-anticorpi, simile nei metodi a quella no-vax. Vogliono convincere che gli anticorpi non funzionino"
Il commissario Arcuri oggi vede l'Avvocatura dello Stato per azioni legali contro Pfizer
AGI - Primo afroamericano a guidare un corpo d'armata in battaglia, primo afroamericano a comandare un intero teatro di guerra, il generale Lloyd Austin, a coronamento di un curriculum già illustre, è ora il primo afroamericano alla guida del Pentagono. La maggioranza con la quale è stato confermato dal Senato (93 voti favorevoli contro 2: i repubblicani Mike Lee e Josh Hawley) dà la misura della stima bipartisan della quale gode il "generale silenzioso", come viene definito sui media Usa. E fu proprio la sua personalità, imperturbabile e di poche parole, a colpire il presidente Usa, Joe Biden, quando lo conobbe, nel 2010. Austin era allora al comando del contingente Usa in Iraq e aveva già stretto un rapporto di amicizia con Beau, il figlio di Biden, al quale era accomunato dalla fede cattolica. Biden era stato incaricato dall'allora presidente, Barack Obama, di sovrintendere al ritiro di 150 mila truppe dal Paese mediorientale invaso nel 2003. Austin non si limitò a portare a termine il lavoro, scrisse Biden in un articolo su 'The Atlantic' nel quale, lo scorso dicembre, spiegò la sua scelta. Per questo compito il "generale silenzioso" non fece ricorso "solo alle abilità e alla strategia di un vecchio soldato", affermò Biden, "ma lavorò da diplomatico, costruì relazioni con le nostre controparti irachene e con i nostri partner nella regione"; un lavoro - concluse - da "uomo di Stato". Fu una tragedia a dare una svolta alla carriera di Austin. Il 23 marzo 1994 nella base aeronautica di Pope Field, in North Carolina, un C-130 Hercules, dopo essersi scontrato con un F-16 Falcon poi atterrato in sicurezza, finì su una rampa dove si trovavano due battaglioni di 500 soldati che dovevano svolgere un'esercitazione. In 23 morirono e piu' di 80 rimasero feriti. I due battaglioni erano guidati da due comandanti che erano stati insieme cadetti a West Point e avrebbero visto i loro destini incrociarsi anche in futuro: il tenente colonnello Stanley McChrystal e il tenente colonnello Lloyd Austin. Entrambi furono decorati per il loro impegno nella ricostruzione delle unita' ed entrambi, per i risultati ottenuti, furono ritenuti adatti a più alto incarico. Se quella di McChrystal fu una controversa parabola, l'ascesa di Austin fu silenziosa ma costante. La svolta vera arriva con l'invasione dell'Iraq nel 2003, quando Austin guida l'attacco della seconda brigata della terza divisione di fanteria a Baghdad. "Austin è stato il cervello dell'assalto a Baghdad", raccontò un alto ufficiale dell'esercito a Foreign Policy, "spingeva sempre. Spingeva. Spingeva. Spingeva. E' stato uno dei migliori comandanti che abbia mai visto all'opera in combattimento". Chiusa nel 2011 la missione della quale era diventato comandante, Austin diventa vice capo dello staff dell'esercito nel 2012. Nel 2013 Obama lo promuove a capo del Comando Centrale e gli affida l'elaborazione della strategia per battere lo Stato Islamico. Austin abbandona la dottrina della "controinsorgenza", ovvero addestrare contingenti locali da scagliare contro i propri obiettivi, e punta sui raid mirati nelle centrali di comando dei terroristi. Una scelta controversa che gli attiro' diverse critiche, in particolare quelle del repubblicano John McCain, con il quale avrebbe avuto accese divergenze in futuro su altri dossier, a partire dallo Yemen e dal rapporto con l'Arabia Saudita. La principale sfida che attende Austin è ora il confronto con una Cina sempre più aggressiva. Più una partita a scacchi che il prodromo di un confronto aperto: oltre alla strategia militare servira' anche abilita' diplomatica. Ed e' anche per questo che Biden ha scommesso sul "generale silenzioso".
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AGI - Dopo aver seminato il terrore per sei anni, in un complesso di palazzi di Brooklyn, è stato arrestato dalla polizia di New York Kevin Gavin, 66 anni, accusato di aver ucciso almeno tre donne anziane, tutte trovate morte in casa. Si offriva di dare una mano a risolvere problemi domestici, dal fare la spesa a riparare le tubature. Sempre gentile, sempre disponibile, il classico vicino di casa considerato una fortuna per gli inquilini. Ma con un lato oscuro: quello di serial killer. L'ultima vittima si chiamava Juanita Caballero, aveva 78 anni: l'hanno trovata il 15 gennaio senza vita, con la corda del telefono attorno al collo. Il primo omicidio risale al 2015: Myrtle McKenny aveva 82 quando venne trovata morta in cucina. All'inizio la polizia aveva archiviato il caso come morte naturale, ma gli addetti al funerale avevano scoperto sul collo della donna il segno di una coltellata. Nel 2019, sempre nello stesso complesso edilizio, era stato rinvenuto il corpo di Jacolia ‘Jackie' James, 83 anni. L'esame del corpo aveva stabilito che la donna era stata uccisa a bastonate. Le indagini hanno segnato una svolta quando le testimonianze dei vicini, in questi sei anni, hanno mostrato di avere una cosa in comune: le vittime conoscevano una persona afroamericana del quartiere, che si presentava come tuttofare. Quando gli agenti della polizia hanno bussato alla sua porta, Gavin, ribattezzato dai media il ‘serial killer delle nonne', avrebbe confessato tutto e spiegato di aver ucciso perché le vittime gli “dovevano dei soldi”. Gli investigatori non escludono che l'uomo possa aver ammazzato altre donne e così la polizia ha ripreso in mano una serie di fascicoli legati alla morte di anziane nel quartiere.
Vi ha ricordato qualcuno Michelle Obama avvolta nel maxicappotto bordeaux indossato su pantaloni e maglia dello stesso colore alla cerimonia d'insediamento di Biden? Ma Nicole Kidman alias Grace Fraser naturalmente, con i lunghi cappotti da urlo (e pure dello stesso colore di quello dell'ex first lady) sfoggiati in ‘The Undoing'. Sono i protagonisti, come e a questo punto più della star, della serie HBO/Sky che sta tenendo incollati al video e ai siti le spettatrici fashion victim, considerando che il motore di ricerca specializzato Stylight ha rilevato un aumento del 60 per cento di clic per i cappotti simili a quelli indossati dalla Kidman nelle sue camminate a Central Park e nelle vie di Manhattan. Tocca infatti accontentarsi di banali imitazioni per impossessarsi del cappotto superstar della serie ad alta tensione psicologica, quello verde oliva lungo fino ai polpacci, di velluto ma dall'effetto pelliccia di astrakan, stile impero. Lo ha creato con le sue mani la stylist della serie Signe Sejlund, a questo punto più star della Kidman, che intervistata in tutto il mondo ha spiegato la filosofia del successo dei suoi look, fuori e dentro la tv: “Tutte le donne sognano un cappotto che le faccia sentire protette, sicure e allo stesso tempo eleganti: io non ho fatto che portarli sullo schermo”. Volendosi accontentare della sciarpa di cachemire con cui Kidman accompagna il cappotto verde, invece, è rintracciabile l'originale di Etro. E sempre che si trovi il coraggio di mettere su fisici mediterranei i modelli indossati dall'inarrivabile stangona australiana, anche gli altri cappotti, sebbene personalizzati per lei con qualche sapiente ritocco dalla Sejlund, sono in commercio: quello a vestaglia bordeaux è di Max Mara (e anche in saldo sul sito di e commerce insieme ad altri abiti della serie) il cappotto floreale sul beige con cintura sul vitino da vespa è targato Etro. Cappotti a parte, l'abito da urlo della serie è senz'altro quello lungo e plissettato con scollatura verticale sul davanzale, un po' da antica greca, che Kidman-Fraser indossa nella serata di gala da cui si dipana il giallo che coinvolge suo marito Hugh Grant. E' una creazione di Givenchy e sui siti di e-commerce è in vendita alla modica cifra di settemila dollari, sconto del trenta per cento compreso.
Il governatore della Campania: "C'erano dei saltimbanchi, degli acrobati, due giovanotti in giro per Roma che sono tornati a votare allo scadere dei termini"
Vi sono inoltre timori sull'efficacia del vaccino nel combatterla.