Al buio per 60 minuti: è 'l'Ora della Terra', l'evento per riflettere sulla crisi climatica
Luci spente da est a Ovest: 60 minuti al buio per l'Ora della Terra, evento promosso dal WWF per riflettere sul cambiamento climatico
Spacco vertiginoso e scollatura da urlo per la splendida conduttrice, che però non si accorge di un dettaglio...
L’uomo ha guadagnato più di 538.000 euro complessivi pur non essendosi mai presentato all'ospedale dove era assunto
Un uomo ha sparato ad una donna per strada, mentre stava lavorando. Il fidanzato lo ha investito con la macchina e massacrato di botte.
"Lombardia si spenda a Roma per abolizione, discutere mozione"
Il vaccino anti-Covid di CureVac "se arrivasse nel giro di poche settimane e funzionasse un vaccino europeo a mRna, sarebbe fantastico, sarebbe la soluzione". Lo ha dichiarato al programma 'L'imprenditore e gli altri' su Cusano Italia Tv l'immunologo Guido Forni, socio dell'Accademia nazionale dei Lincei. "E' una ditta tedesca finanziata dall'Europa - ha ricordato - che ha una tecnologia più avanzata rispetto a Pfizer e Moderna. Il vaccino si può conservare a temperatura ambiente e non dovrebbe avere effetti collaterali. L'Ue ha prenotato 450 milioni di dosi" e "se tutto va bene, questo vaccino sarà la rivoluzione dei vaccini", è convinto l'esperto. "Dovremmo essere nelle fasi conclusive - ha sottolineato - poi servirà qualche settimana per l'approvazione dell'Ema e allora comincerà la produzione". Con la pandemia di Covid-19 "abbiamo imparato una tecnologia nuova per fare i vaccini in tempi rapidissimi - ha aggiunto Forni - Sono già pronti i vaccini contro le varianti perché è bastato cambiare una parte dell'Rna e il vaccino è già pronto. In futuro i vaccini a mRna potranno essere utilizzati anche contro altre malattie infettive, e come forma di prevenzione per quei tumori di cui si conosce l'origine e sono dovuti a un particolare difetto genetico".
Michelle Hunziker ha confessato perché sua figlia Aurora avrebbe dei tratti estetici simili a quelli delle donne asiatiche.
In mancanza di un vero e proprio pass, intanto, basterà esibire l'autocertificazione per viaggiare da una regione all'altra
È la domanda che in molti si fanno, soprattutto in tempi di riaperture: quando finirà l'emergenza coronavirus in Italia?
AGI - Viceministro Pierpaolo Sileri, agli atti dell'inchiesta di Bergamo ci sono due mail lette dall'AGI, datate 15 e 21 aprile 2020, in cui il direttore dell'Ufficio Malattie trasmissibili del Ministero, Francesco Paolo Maraglino, risponde ad alcune sue richieste di precisazioni scrivendo che il Piano pandemico “è stato emanato nel 2006 ed è stato aggiornato con specifici documenti inerenti la pandemia influenzale da A/H1N1 nel 2009-2010 (la cosiddetta suina, ndr). E' tuttora vigente”. Non si è accorto che il piano non era aggiornato? "Maraglino mi risponde dopo molte telefonate in cui gli chiedevo di mandarmi il Piano. Io a quel punto ho un documento ufficiale della direzione generale che mi dice che il piano è stato rinnovato nel 2009. Ma ho bisogno di sapere cos'altro è stato fatto, da medico annuso che c'è qualcosa che non va proprio riflettendo sull'esistenza, di cui non ho contezza, del Comitato nazionale pandemico citato nel Piano, una sorta di ‘testa' che avrebbe dovuto coordinare tutte le attività pre-pandemiche. Nel frattempo viene da me Claudio D'Amario (direttore della Prevenzione del ministero da febbraio 2018 a gennaio 2020, ndr) e mi dice che sono state fatte riunioni, gruppi di lavoro interministeriali, esercitazioni e gli chiedo di fornirmi delle prove documentali di queste attività. D'Amario va oltre il 2009 e mi dice che il Piano è stato rinnovato al 2016 e che è pronto anche il nuovo. A maggio 2020 inoltre altre mail in cui chiedo ulteriori prove dell'aggiornamento. Nessuna risposta". Quando scopre che il Piano, come ormai acclarato anche dagli accertamenti della Procura, era ‘fermo' al 2006? "Vengo a sapere dai giornalisti del programma ‘Report' che il piano è del 2006 e non è stato più aggiornato e integrato, come mi era stato detto da Maraglino, con i documenti del 2009. Le dico la verità: dal 2010 a oggi io non so cosa è stato fatto anche se l'ho chiesto e richiesto. So che a metà maggio mi è poi arrivata la bozza del nuovo piano attuale". Nella mail di metà aprile Maraglino fa riferimento anche a un “piano che mi risulta secretato e da valutare se parlarne, ma è molto importante”. A cosa si riferisce Maraglino? "Questa è un'espressione che mi ha fatto arrabbiare. Le sembra possibile che si scriva una frase così a un viceministro? Scusate, ma di che piano stiamo parlando? E' la testimonianza che nemmeno questo mi hanno detto. Io vengo a sapere quel giorno che c'è un piano di cui non sapevo nulla. Sono le proiezioni dello studio Merler o è un piano anti-Covid? Io ancora non l'ho capito.” Lei è viceministro dal 2019. Prima dello scoppio della pandemia si era mai parlato del Piano al Ministero? “Il ministero lavora a tanti dossier e protocolli, quando devono essere rinnovati viene fatto un appunto per il ministro, il vice o un sottosegretario con deleghe specifiche. Abbiamo trovato solo due appunti indirizzati agli allora ministri Lorenzin e Grillo a firma Guerra e D'Amario. Nel febbraio del 2020 nella task force in cui si parlò in più riunioni del piano pandemico. Io peraltro ho avuto le deleghe solo il 25 agosto del 2020, dopo essere stato nominato viceministro nel settembre 2019, il che significa un potere in quella fase molto più limitato". Dal suo racconto sembra che lei fosse un “corpo estraneo” nel suo ministero. Perché non si è dimesso quando se n'è accorto o non ha denunciato quello che stava accadendo? “Mi sono fidato di ciò che mi hanno detto alcune ‘mele marce', non nella parte politica ma in quella ‘tecnica' e ho denunciato pubblicamente che il Piano era del 2006 appena l'ho scoperto. Lo stesso Guerra continuava a dire che il piano era del 2016 e verbalmente questo si sentiva dire nel ministero. Ho chiesto pubblicamente anche la testa del segretario generale. I documenti che erano sul sito parlavano di piano aggiornato al 2016 e, se a me e al ministro si dice che il piano era del 2016, per noi è del 2016. Ranieri Guerra quando se ne andò all'Oms mi disse che c'era un piano pronto. Una volta andato, mi ha chiesto di aiutarlo a capire se ci fosse questo Piano perché, una volta andato, non aveva più accesso ai documenti". E dov'era alla fine questo Piano? "Va chiesto ai singoli, Ruocco (segretario generale del ministero, ndr), D'Amario e lo stesso Guerra. Io e il ministro Speranza abbiamo trovato quello che abbiamo trovato".
AGI - L'Unione Europea potrebbe non acquistare più il vaccino AstraZeneca, verso cui comunque non bisogna nutrire timori, e se arriverà il Curevac sarà "la rivoluzione". Lo ha detto Guido Forni, immunologo, socio dell'Accademia Nazionale dei Lincei, ospite del programma 'L'imprenditore e gli altri' su Cusano Italia Tv. “C'è una componente scientifica e un'altra industriale-economico-politica: Astrazeneca ci ha fatto penare, ha dato i vaccini ad altri Paesi e meno in Europa, questo crea delle ripicche e man mano che ci saranno più vaccini, altrettanto efficaci e magari con qualche effetto collaterale in meno, può darsi che l'UE scelga di andare per un'altra strada". "Ad oggi è uno dei vaccini che abbiamo e che salva le vite - ha sottolineato - quindi non bisogna avere timori di fare questo vaccino e non bisogna aspettare eventualmente un vaccino migliore perché il rischio del virus covid è molto molto molto più elevato di possibili rischi legati a questo vaccino”. Secondo Forni, se l'Italia pensa di produrre i vaccini per combattere il covid c'è "un problema: noi abbiamo bisogno di vaccini adesso non tra due anni; tra due anni la situazione sarà molto differente". "Però ogni investimento che facciamo in biotecnologie in Italia - ha aggiunto - crea ricchezza, crea posti di lavoro, quindi è una prospettiva a lungo termine. Venti anni fa eravamo una potenza nella creazione di vaccini, tutto questo è stato abbandonato, recuperarlo ha un'importanza notevolissima, non so quanto per combattere la pandemia attuale, ma per essere pronti in futuro”. In merito al vaccino Curevac, Forni ha dichiarato: “Se arrivasse nel giro di poche settimane e funzionasse un vaccino europeo a mRna sarebbe fantastico, sarebbe la soluzione. E' una ditta tedesca finanziata dall'Europa che ha una tecnologia più avanzata rispetto a Pfizer e Moderna, il vaccino si può conservare a temperatura ambiente e non dovrebbe avere effetti collaterali. L'UE ha prenotato 450 milioni di dosi. Se tutto va bene questo vaccino sarà la rivoluzione dei vaccini". "Dovremmo essere nelle fasi conclusive, poi servirà qualche settimana per l'approvazione dell'Ema - ha aggiunto - e allora comincerà la produzione. Abbiamo imparato una tecnologia nuova per fare i vaccini in tempi rapidissimi, sono già pronti i vaccini contro le varianti perché è bastato cambiare una parte dell'rna e il vaccino è già pronto". "In futuro i vaccini a mRna potranno essere utilizzati anche contro altre malattie infettive e come forma di prevenzione per quei tumori di cui si conosce l'origine e sono dovuti ad un particolare difetto genetico” ha concluso Forni.
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AGI - Chelsea, Real Madrid e Manchester City, tre club che hanno aderito al progetto di Super League, "dovrebbero essere espulsi dalla Champions League di questa stagione": lo ha detto alla tv danese DR il presidente della Federcalcio danese e membro del comitato esecutivo Uefa, Jesper Moller. La decisione, ha riferito Moller, sarà presa venerdì in una riunione straordinaria del comitato esecutivo. "I club stanno uscendo, e mi aspetto che accada venerdì. Poi dobbiamo vedere come finire la Champions League", ha detto. Riunione straordinaria della Lega Serie A alla quale hanno partecipato anche Juventus, Milan e Inter, nel giorno dell'annuncio della creazione della Super League di cui i tre club faranno parte. A quanto si apprende, la riunione si è conclusa ribadendo la posizione espressa nelle ore precedenti attraverso un comunicato congiunto con Uefa, le federazioni inglese, spagnola, Premier League, Liga e Figc, e cioè, di contrarietà al progetto. Alla riunione erano presenti tutti i club, collegati. E per la Juventus, a quanto si apprende, è intervenuto Andrea Agnelli che avrà un ruolo chiave nella Super League appena costituita e che è stata al centro del dibattito. E' emersa la contrarietà al progetto da parte degli altri club non coinvolti. Le Lega di Serie A tornerà a riunirsi martedì prossimo. Chi sono i fondatori Tre club italiani - Milan, Juventus e Inter - insieme con Arsenal, Atletico Madrid, Chelsea, Barcelona, Liverpool, Manchester City, Manchester United, Real Madrid e Tottenham Hotspur hanno aderito in qualità di Club Fondatori. È previsto che altri tre club aderiranno come Club Fondatori prima della stagione inaugurale, che dovrebbe iniziare "non appena possibile", si legge in una nota. In futuro, i Club Fondatori auspicano l'avvio di consultazioni con Uefa e Fifa "al fine di lavorare insieme cooperando per il raggiungimento dei migliori risultati possibili per la nuova Lega e per il calcio nel suo complesso". La Uefa minaccia l'espulsione La Uefa e le autorità calcistiche dei tre paesi - Italia, Spagna e Inghilterra - hanno avvertito che i club saranno esclusi dalle competizioni nazionali e dalla Champions League e che ai giocatori dei club partecipanti "potrebbe essere negata l'opportunità di rappresentare le proprie nazionali". "Aiuteremo il calcio ad ogni livello e lo porteremo ad occupare il posto che a ragione gli spetta nel mondo" ha detto Florentino Perez, presidente del Real Madrid CF e primo presidente della Super League "Il calcio è l'unico sport davvero globale con più di quattro miliardi di appassionati e la responsabilità di noi grandi club è di rispondere ai loro desideri". Un nuovo modello di sviluppo “I 12 Club Fondatori hanno una fanbase che supera il miliardo di persone in tutto il mondo e un palmares di 99 trofei a livello continentale" ha detto Andrea Agnelli, presidente della Juventus e vicepresidente della Super League, "In questo momento critico ci siamo riuniti per consentire la trasformazione della competizione europea, mettendo il gioco che amiamo su un percorso di sviluppo sostenibile a lungo termine, con un meccanismo di solidarietà fortemente aumentato, garantendo a tifosi e appassionati un programma di partite che sappia alimentare il loro desiderio di calcio e, al contempo, fornisca un esempio positivo e coinvolgente”. La Juventus ha diffuso una nota in cui avverte che "i club fondatori faranno tutto quanto possibile per realizzare il progetto nel più breve tempo possibile" Tuttavia, "la Società non può al momento assicurare che il progetto sarà effettivamente realizzato né prevedere in modo preciso la relativa tempistica" e "non dispone quindi allo stato di tutti gli elementi necessari al fine di svolgere valutazioni di dettaglio sull'impatto che la Super League potrà avere sulle sue condizioni e performance finanziarie ed economiche". Joel Glazer, co-chairman del Manchester United e vicepresidente della Super League, ha aggiunto che "mettendo insieme i più grandi club e giocatori del mondo ad affrontarsi per tutta la stagione, la Super League aprirà un nuovo capitolo per il calcio europeo, assicurando una competizione e strutture di prim'ordine a livello mondiale, oltre a un accresciuto supporto finanziario per la piramide calcistica nel suo complesso". La creazione della Super League arriva in un momento in cui la pandemia, secondo i soci fondatori, ha accelerato l'instabilità dell'attuale modello economico del calcio europeo. "La pandemia ha evidenziato la necessità di una visione strategica e di un approccio sostenibile dal punto di vista commerciale per accrescere valore e sostegno a beneficio dell'intera piramide calcistica europea" si legge nella nota, "In questi ultimi mesi ha avuto luogo un ampio dialogo con gli stakeholders del calcio riguardo al futuro formato delle competizioni europee. I Club Fondatori credono che le misure proposte a seguito di questi colloqui non rappresentino una soluzione per le questioni fondamentali, tra cui la necessità di offrire partite di migliore qualità e risorse finanziarie aggiuntive per l'intera piramide calcistica". Come si disputerà la Super League Il format della competizione prevede 20 club partecipanti di cui 15 Club Fondatori e un meccanismo di qualificazione per altre 5 squadre, che verranno selezionate ogni anno in base ai risultati conseguiti nella stagione precedente. Saranno giocate partite infrasettimanali con tutti i club partecipanti che continueranno a competere nei loro rispettivi campionati nazionali, "preservando il tradizionale calendario di incontri a livello nazionale che rimarrà il cuore delle competizioni tra club". Ad agosto il calcio di inizio L'inizio è previsto ad agosto, con i club partecipanti suddivisi in due gironi da dieci squadre, che giocheranno sia in casa che in trasferta e con le prime tre classificate di ogni girone che si qualificheranno automaticamente ai quarti di finale. Le quarte e quinte classificate si affronteranno in una sfida andata e ritorno per i due restanti posti disponibili per i quarti di finale. Il formato a eliminazione diretta, giocato sia in casa che in trasferta, verrà utilizzato per raggiungere la finale a gara secca che sarà disputata alla fine di maggio in uno stadio neutrale. Si punta anche a una Super League femminile Dopo l'avvio della competizione maschile, non appena possibile, verrà avviata anche la corrispettiva lega femminile, "per contribuire allo sviluppo e al progresso del calcio femminile". L'obiettivo è fornire "una crescita economica significativamente più elevata ed un supporto al calcio europeo tramite un impegno di lungo termine a versare dei contributi di solidarietà senza tetto massimo, che cresceranno in linea con i ricavi della lega". Chi la finanzia L'accordo prevede "l'impegno di ciascun club a sottoscrivere una quota del capitale sociale della società, con un investimento iniziale di 2 milioni di euro incrementabili, ove necessario, fino a ulteriori 8 milioni". All'avvio effettivo della Super League e a seguito della commercializzazione dei diritti audiovisivi relativi alla competizione, in base all'accordo è previsto che i club fondatori ricevano nel complesso un contributo indicativamente di 3,5 miliardi, che verrà erogato in un'unica soluzione. Questa somma, che sarà ripartita tra i club fondatori secondo percentuali da definire "in base al numero definitivo di club fondatori, sara' resa disponibile attraverso adeguati strumenti di finanziamento sottoscritti da primarie istituzioni finanziarie internazionali". I club francesi e tedeschi, compresi i campioni d'Europa in carica del Bayern Monaco e il Paris Saint-Germain, vincitore della finale di Champions League della scorsa stagione, non risultano ancora tra i fondatori della Super League. "Ringraziamo quei club di altri paesi, in particolare i club francese e tedesco, che si sono rifiutati di firmare per questo", ha detto la Uefa. Il presidente della Liga, Javier Tebas, ha paragonato i club della Super League agli ubriachi che lasciano un bar alle cinque del mattino "intossicati dall'egoismo e dalla mancanza di solidarietà". Il capo della Bundesliga Christian Seifert ha detto che la fuga potrebbe "danneggiare irreparabilmente i campionati nazionali".
"Ormai sono due anni, sono stufo. Se dovete arrestare mio figlio, perché non ha fatto niente, allora arrestate anche me perché ci vado io in galera". In un video postato sul suo Blog, l'ira del garante M5S Beppe Grillo, che prende le difese del figlio Ciro, accusato di stupro insieme ad altri suoi tre amici. "Mio figlio è su tutti i giornali come uno stupratore seriale insieme ad altri tre ragazzi. Voglio chiedervi, voglio una spiegazione sul perché un gruppo di stupratori seriali, compreso mio figlio, non sono stati arrestati. Perché non li avete arrestati?" dice Grillo. "La legge dice che gli stupratori vengono presi e messi in galera, interrogati in galera o ai domiciliari. Sono lasciati liberi per due anni... Perché non li avete arrestati subito?", incalza Grillo prendendo le difese di suo figlio Ciro. "Perché non li avete arrestati subito? Ce li avrei portati io in galera, a calci nel culo. Perché vi siete resi conto che non è vero niente, non c'è stato alcuno stupro - scandisce - Una persona che viene stuprata la mattina, al pomeriggio va in kitesurf e dopo otto giorni fa la denuncia... Vi è sembrato strano. Bene, è strano". "C'è un video, passaggio per passaggio, e si vede che c'è la consensualità - afferma Grillo - un gruppo che ride, ragazzi di 19 anni che si stanno divertendo, che sono in mutande e saltellano col pisello così perché sono quattro coglioni, non quattro stupratori".
Il dibattimento "è necessario". Deve essere il processo a decidere se Matteo Salvini ha davvero sequestrato o no, per diversi giorni, i 147 migranti a bordo della nave Open Arms, nell'agosto del 2019. Perché l'udienza preliminare non deve valutare se sussiste o meno la responsabilità penale dell'imputato, ma se ci sono gli elementi per sostenere l'accusa in giudizio. E in questo caso, secondo il gup di Palermo Lorenzo Jannelli, ci sono tutti gli elementi per un processo. Ecco perché sabato ha rinviato a giudizio il leader della Lega Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti di ufficio. Nel decreto che dispone il giudizio emesso dal gup, lungo quattro pagine, e di cui l'Adnkronos è in possesso, si legge, tra l'altro: "All'esito dell'udienza preliminare in data 17 aprile 2021 nel procedimento suesposto, letta la richiesta di rinvio a giudizio depositata in data 19 ottobre 2020 che si allega per estratto al presente decreto e alla quale si fa riferimento per l'indivduazione dell'imputato e dei reati contestati, come emendata degli errori materiali all'udienza preliminare del 9 gennaio 2021", "visti gli atti di indagine, uditi i pm, i difensori delle parti civili e il difensore dell'imputato"; "Ritenuto che la Corte Costituzionale ha più volte affermato che, in sede di udienza preliminare 'l'apprezzamento del giudice non si sviluppa, secondo un canone, sia pur prognostico, di colpevolezza o innocenza, ma si incentra sulla ben diversa prospettiva di delibare... se risulti o meno necessario dare ingresso alla successiva fase del dibattimento' e che, secondo la giurisprudenza di legittimità, ai fini della pronuncia della sentenza di non luogo a procedere, il criterio di valutazione per il giudice dell'udienza preliminare non è di natura sostanziale, bensì processuale, non potendosi valutare l'innocenza o la colpevolezza dell'imputato, ma l'inutilità del dibattimento, anche in presenza di elementi probatori contraddittori o insufficienti -si legge ancora nel decreto di giudizio - Ritenuto che non può trovare applicazione l'articolo 129 C.pp., evidenziati gli elementi di prova indicati dal pm come nella richiesta di rinvio a giudizio, nonché negli esiti di perizia di trascrizione realizzata nel corso dell'udienza preliminare. Visti gli articoli 429 C.p.p, 132, 133D.L. vo 271/89, dispone il rinvio a giudizio di Matteo Salvini". Nel decreto il giudice richiama anche l'articolo 129 del Codice di procedura penale ritenendo che manchino le cause di giustificazioni. Il Gup Jannelli, nel decreto che dispone il giudizio per l'ex ministro dell'Interno, citando anche la Corte costituzionale, ribadisce in sostanza che l'udienza preliminare non deve valutare se sussiste o meno la responsabili penale dell'imputato, ma se ci sono gli elementi per sostenere l'accusa in giudizio. E se ci sono elementi per dichiarare il non luogo a procedere. In questo caso, ad avviso del giudice non c'erano gli elementi per il proscioglimento. Da qui la decisione di rinviare a giudizio Matteo Salvini. Che si dovrà presentare il 15 settembre davanti alla seconda sezione penale del Tribunale di Palermo per la prima udienza del processo. Sono 25 le parti civili che si sono costituite contro Matteo Salvini, che vengono elencate, una per una, dal gup Jannelli nel decreto che dispone il giudizio. A partire dalla ong spagnola Open Arms, il comandante della nave Marc Reig Creus, a Emergency e varie associazioni, dall’Arci a Legambiente, dal Ciss ai Giuristi Democratici. Ea ancora Asgi (Associazione studi giuridici immigrazione), Cittadinanza Attiva, Mediterranea, AccoglieRete. Il Comune di Barcellona e quello di Palermo. E poi ci sono anche nove migranti che erano a bordo dell’imbarcazione rimasta bloccata al largo di Lampedusa. Lo sbarco dei naufraghi soccorsi dalla Open Arms, nell'agosto di due anni fa, era avvenuto solo dopo l’intervento del Procuratore capo di Agrigento Luigi Patronaggio, che aveva sequestrato la nave della ong. Un’ispezione a bordo del magistrato aveva accertato le gravi condizioni di disagio fisico e psichico dei profughi trattenuti sull’imbarcazione. Subito dopo il rinvio a giudizio, Matteo Salvini ha scritto sui social: “La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino, articolo 52 della Costituzione - scrive - Vado a processo per questo, per aver difeso il mio Paese? Ci vado a testa alta, anche a nome vostro. Prima l’Italia. Sempre”.
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"Questa decisione" di procedere con le riaperture allentando progressivamente le restrizioni anti-Covid, "sicuramente potrà avere un prezzo da pagare e questo è oggettivo" secondo Fabrizio Pregliasco, virologo dell'università degli Studi di Milano, intervenuto ad 'Agorà' su Rai3. Se il premier Mario Draghi ha parlato di "rischio ragionato", l'esperto spiega che "dal punto di vista della sanità pubblica, dal punto di vista scientifico, il rischio dovrebbe tendere a zero, quindi dovrebbe comprendere in questo momento un lockdown stretto, strettissimo e prolungato", che tuttavia è "impossibile nella pratica", ammette Pregliasco. "Il sistema dei colori ha mitigato la velocità con cui la malattia si è diffusa - sottolinea il direttore sanitario dell'Irccs Galeazzi di Milano - Non si è riusciti a ottenere una riduzione dell'incidenza sotto livelli tali da permetterci un tracciamento, però ha reso meno pesante l'impatto sul Servizio sanitario nazionale. Io credo che un rischio c'è, è oggettivo - ripete Pregliasco - e dipenderà da tante cose: in primis dalla velocità con cui la vaccinazione potrà progredire", ma anche "dalla responsabilità di ognuno di noi". La ripresa dalla scuola completamente in presenza "preoccupa molto" Fabrizio Pregliasco: "Non tanto i piccolini, ma gli adolescenti e la fascia giovanile", ricorda, sono "colpiti dalla variante inglese" del coronavirus Sars-CoV-2 "in modo più ampio e con forme asintomatiche, quindi difficili da individuare senza uno screening". Il rientro in classe "rappresenta sicuramente un'esigenza - ammette l'esperto - Lo si vuole, lo si desidera ed è necessario per certi versi. Lo vedo anche all'università, nei corsi che faccio in differita: l'efficacia è sicuramente inferiore almeno per una parte dell'insegnamento, per la discussione, per l'interazione". Tuttavia, mentre "un protocollo all'interno della scuola, se ben seguito, minimizza i dati e alcuni studi ce lo dicono, tutto ciò che è la mobilità intorno spaventa - evidenzia Pregliasco - perché alla fine sono quelli i luoghi di maggior affollamento" e quindi "di maggior rischio". "E' probabile" che per il vaccino anti-Covid di Janssen (gruppo Johnson&Johnson) si profili come per quello di AstraZeneca un utilizzo preferenziale nella fascia d'età over 60, afferma poi l'esperto alla vigilia del responso dell'Agenzia europea del farmaco Ema sui casi di trombosi rare segnalati a seguito della vaccinazione. Ma differenza di quanto avvenuto per AstraZeneca, "spero che poi ci sia un'indicazione europea unitaria - aggiunge l'esperto - e che non ci sia quella cacofonia terribile che ha creato un pasticcio" sul prodotto anglo-svedese. Questi episodi tromboembolici anomali sono "eventi rarissimi", ribadisce il medico, sottolineando che "per esempio i fumatori hanno un rischio 500 volte maggiore di avere trombosi". Pregliasco invita "rinforzare non tanto l'eccessiva e asfissiante analisi degli eventi avversi del vaccino", quanto piuttosto la "macroscopica evidenza dei dati, delle morti che ci sono" causate dal coronavirus Sars-CoV-2 e del "rischio oggettivo che corre chi magari" rifiuta l'iniezione-scudo che gli viene proposta e "aspetta 'un secondo giro, per la paura della vaccinazione che surclassa la paura della malattia". "L'elemento trombosi - assicura il virologo - non mette in evidenza alcuna differenziazione che porti a considerare come di serie B il vaccino a vettore virale. Spero - ripete - che ci sia una comunicazione stavolta univoca e chiara".
Nostra priorità isole, no in contrasto con programma Figliuolo