Aziende chiuse per covid ma la Tari resta
Anche se le aziende hanno prodotto meno spazzatura nel 2020, a causa delle ripetute e lunghe chiusure, la Tari non è diminuita. Ne parla l'economista Gianni Lepre.
Valentina Autiero, ex amata dama di Uomini e Donne, si è mostrata sui social con drastico cambio di look
AGI - Riunione straordinaria della Lega Seri A alla quale hanno partecipato anche Juventus, Milan e Inter, nel giorno dell'annuncio della creazione della Super League di cui i tre club faranno parte. A quanto si apprende, la riunione si è conclusa ribadendo la posizione espressa nelle ore precedenti attraverso un comunicato congiunto con Uefa, le federazioni inglese, spagnola, Premier League, Liga e Figc, e cioè, di contrarietà al progetto. Alla riunione erano presenti tutti i club, collegati. E per la Juventus, a quanto si apprende, è intervenuto Andrea Agnelli che avrà un ruolo chiave nella Super League appena costituita e che è stata al centro del dibattito. E' emersa la contrarietà al progetto da parte degli altri club non coinvolti. Le Lega di Serie A tornerà a riunirsi martedì prossimo. Chi sono i fondatori Tre club italiani - Milan, Juventus e Inter - insieme con Arsenal, Atletico Madrid, Chelsea, Barcelona, Liverpool, Manchester City, Manchester United, Real Madrid e Tottenham Hotspur hanno aderito in qualità di Club Fondatori. È previsto che altri tre club aderiranno come Club Fondatori prima della stagione inaugurale, che dovrebbe iniziare "non appena possibile", si legge in una nota. In futuro, i Club Fondatori auspicano l'avvio di consultazioni con Uefa e Fifa "al fine di lavorare insieme cooperando per il raggiungimento dei migliori risultati possibili per la nuova Lega e per il calcio nel suo complesso". La Uefa minaccia l'espulsione La Uefa e le autorità calcistiche dei tre paesi - Italia, Spagna e Inghilterra - hanno avvertito che i club saranno esclusi dalle competizioni nazionali e dalla Champions League e che ai giocatori dei club partecipanti "potrebbe essere negata l'opportunità di rappresentare le proprie nazionali". "Aiuteremo il calcio ad ogni livello e lo porteremo ad occupare il posto che a ragione gli spetta nel mondo" ha detto Florentino Perez, presidente del Real Madrid CF e primo presidente della Super League "Il calcio è l'unico sport davvero globale con più di quattro miliardi di appassionati e la responsabilità di noi grandi club è di rispondere ai loro desideri". Un nuovo modello di sviluppo “I 12 Club Fondatori hanno una fanbase che supera il miliardo di persone in tutto il mondo e un palmares di 99 trofei a livello continentale" ha detto Andrea Agnelli, presidente della Juventus e vicepresidente della Super League, "In questo momento critico ci siamo riuniti per consentire la trasformazione della competizione europea, mettendo il gioco che amiamo su un percorso di sviluppo sostenibile a lungo termine, con un meccanismo di solidarietà fortemente aumentato, garantendo a tifosi e appassionati un programma di partite che sappia alimentare il loro desiderio di calcio e, al contempo, fornisca un esempio positivo e coinvolgente”. La Juventus ha diffuso una nota in cui avverte che "i club fondatori faranno tutto quanto possibile per realizzare il progetto nel più breve tempo possibile" Tuttavia, "la Società non può al momento assicurare che il progetto sarà effettivamente realizzato né prevedere in modo preciso la relativa tempistica" e "non dispone quindi allo stato di tutti gli elementi necessari al fine di svolgere valutazioni di dettaglio sull'impatto che la Super League potrà avere sulle sue condizioni e performance finanziarie ed economiche". Joel Glazer, co-chairman del Manchester United e vicepresidente della Super League, ha aggiunto che "mettendo insieme i più grandi club e giocatori del mondo ad affrontarsi per tutta la stagione, la Super League aprirà un nuovo capitolo per il calcio europeo, assicurando una competizione e strutture di prim'ordine a livello mondiale, oltre a un accresciuto supporto finanziario per la piramide calcistica nel suo complesso". La creazione della Super League arriva in un momento in cui la pandemia, secondo i soci fondatori, ha accelerato l'instabilità dell'attuale modello economico del calcio europeo. "La pandemia ha evidenziato la necessità di una visione strategica e di un approccio sostenibile dal punto di vista commerciale per accrescere valore e sostegno a beneficio dell'intera piramide calcistica europea" si legge nella nota, "In questi ultimi mesi ha avuto luogo un ampio dialogo con gli stakeholders del calcio riguardo al futuro formato delle competizioni europee. I Club Fondatori credono che le misure proposte a seguito di questi colloqui non rappresentino una soluzione per le questioni fondamentali, tra cui la necessità di offrire partite di migliore qualità e risorse finanziarie aggiuntive per l'intera piramide calcistica". Come si disputerà la Super League Il format della competizione prevede 20 club partecipanti di cui 15 Club Fondatori e un meccanismo di qualificazione per altre 5 squadre, che verranno selezionate ogni anno in base ai risultati conseguiti nella stagione precedente. Saranno giocate partite infrasettimanali con tutti i club partecipanti che continueranno a competere nei loro rispettivi campionati nazionali, "preservando il tradizionale calendario di incontri a livello nazionale che rimarrà il cuore delle competizioni tra club". Ad agosto il calcio di inizio L'inizio è previsto ad agosto, con i club partecipanti suddivisi in due gironi da dieci squadre, che giocheranno sia in casa che in trasferta e con le prime tre classificate di ogni girone che si qualificheranno automaticamente ai quarti di finale. Le quarte e quinte classificate si affronteranno in una sfida andata e ritorno per i due restanti posti disponibili per i quarti di finale. Il formato a eliminazione diretta, giocato sia in casa che in trasferta, verrà utilizzato per raggiungere la finale a gara secca che sarà disputata alla fine di maggio in uno stadio neutrale. Si punta anche a una Super League femminile Dopo l'avvio della competizione maschile, non appena possibile, verrà avviata anche la corrispettiva lega femminile, "per contribuire allo sviluppo e al progresso del calcio femminile". L'obiettivo è fornire "una crescita economica significativamente più elevata ed un supporto al calcio europeo tramite un impegno di lungo termine a versare dei contributi di solidarietà senza tetto massimo, che cresceranno in linea con i ricavi della lega". Chi la finanzia L'accordo prevede "l'impegno di ciascun club a sottoscrivere una quota del capitale sociale della società, con un investimento iniziale di 2 milioni di euro incrementabili, ove necessario, fino a ulteriori 8 milioni". All'avvio effettivo della Super League e a seguito della commercializzazione dei diritti audiovisivi relativi alla competizione, in base all'accordo è previsto che i club fondatori ricevano nel complesso un contributo indicativamente di 3,5 miliardi, che verrà erogato in un'unica soluzione. Questa somma, che sarà ripartita tra i club fondatori secondo percentuali da definire "in base al numero definitivo di club fondatori, sara' resa disponibile attraverso adeguati strumenti di finanziamento sottoscritti da primarie istituzioni finanziarie internazionali". I club francesi e tedeschi, compresi i campioni d'Europa in carica del Bayern Monaco e il Paris Saint-Germain, vincitore della finale di Champions League della scorsa stagione, non risultano ancora tra i fondatori della Super League. "Ringraziamo quei club di altri paesi, in particolare i club francese e tedesco, che si sono rifiutati di firmare per questo", ha detto la Uefa. Il presidente della Liga, Javier Tebas, ha paragonato i club della Super League agli ubriachi che lasciano un bar alle cinque del mattino "intossicati dall'egoismo e dalla mancanza di solidarietà". Il capo della Bundesliga Christian Seifert ha detto che la fuga potrebbe "danneggiare irreparabilmente i campionati nazionali".
Robert De Niro sarebbe costretto a lavorare 12 ore al giorno sul set per soddisfare i bisogni economici della sua ex moglie.
L'infettivologo Massimo Galli ha fortemente criticato le riaperture annunciate dal governo, affermando che sul Covid Draghi non ne ha azzeccata una.
AGI - Tre regioni in rosso e tutte le altre, più le due province autonome di Trento e Bolzano, in arancione. E' questa l'Italia a colori che, da lunedì 19 aprile a domenica 25, segnerà l'ultima settimana senza territori in zona gialla o bianca. Da lunedì 26 aprile, infatti, il governo guidato da Mario Draghi avvia "l'operazione riaperture", seppur graduale e con una serie di regole ancora da mantenere. Torna pienamente operativo il cosiddetto sistema semaforo, quindi torna la zona gialla nelle regioni a minor rischio e con una serie di parametri (alcuni nuovi rispetto ai criteri precedenti) nel rispetto delle norme. Resta, però, la chiusura per tutti dalle 22 alle 5, con il coprifuoco. Il piano per le riaperture Le principali novità, secondo quanto previsto dal Governo in seguito alla riunione della cabina di regia, dal 26 aprile torna la didattica in presenza, nelle zone gialle e arancioni, in tutte le scuole di ogni ordine e grado; riaprono bar e ristoranti, ma solo con il servizio all'aperto, sia a pranzo che a cena nelle zone gialle; sarà possibile lo spostamento tra regioni gialle e solo con un "pass" per spostamenti possibili anche tra regioni di diverso colore, musei di nuovo aperti. Sempre da lunedì nelle zone gialle riapriranno i musei, e anche teatri, cinema e spettacoli aperti con misure di limitazione della capienza. Il capitolo riaperture, successivamente, consentirà dal 15 maggio l'apertura delle piscine, solo all'aperto; dal primo giugno ristoranti con tavolo al chiuso, solo a pranzo, con nuove linee guida, e anche le palestre, sempre con nuove linee guida; dal primo luglio al via fiere e congressi con nuove linee guida, l'attività di stabilimenti termali e parchi tematici, con nuove linee guida. Resta il coprifuoco, in tutto il Paese, dalle 22 alle 5, che potrebbe rimanere anche per tutto il mese di maggio. Aspettando il giallo, nell'Italia a colori da lunedì 19 a domenica 25 aprile, le regioni in zona arancione sono: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Liguria, Marche, Molise, Piemonte, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto, la provincia autonoma di Bolzano e la provincia autonoma di Trento. Le regioni in zona rossa, invece, sono: Puglia, Sardegna e Valle d'Aosta. Quasi 7 milioni di studenti tornano in aula Da lunedì 19 saranno 6 milioni e 850 mila gli alunni presenti nelle aule sugli 8,5 milioni delle scuole statali e paritarie. In pratica, 291 mila in più della scorsa settimana, tutti della Campania che è uscita dalla zona rossa per passare nella fascia arancione. Restano in zona rossa Puglia, Sardegna e Val d'Aosta con 390 mila alunni in didattica a distanza, secondo i calcoli di Tuttoscuola. In tutto saranno quasi un milione e 657mila quelli ancora a casa in Dad la prossima settimana. Complessivamente per la prossima settimana, con l'80,5% alunni in presenza, si ritorna ai dati del febbraio scorso quando in presenza si erano sfiorati i 7 milioni in classe. Nelle tante regioni in zona arancione la percentuale di alunni in presenza oscilla tra l'81% e l'86%, mentre nelle tre in zona rossa si ferma al 51%. Il quadro sul territorio si fa più omogeneo. Sempre secondo le elaborazioni di Tuttoscuola, gli alunni in presenza raggiungono l'84% al Nord, l'83% al Centro, il 76% nelle Isole (con un calo dovuto alla Sardegna), e il 74% nelle regioni del Sud. Le province autonome di Bolzano e Trento confermano complessivamente la più alta percentuale di alunni in presenza (87%). Sileri: dati buoni, ma ancora troppi contagi "I numeri attuali, seppur migliori, non sono ancora così buoni da abbattere tutte le restrizioni. Portare l'Rt di molto sotto lo 0,8 permetterà di alleggerire alcune misure e allungare il coprifuoco fino a toglierlo del tutto, ma non corriamo troppo. L'incidenza di contagi è ancora alta. Dobbiamo scendere sotto i 5 casi ogni 10 mila abitanti". Lo dice il sottosegretario alla salute, Pierpaolo Sileri, in una intervista a 'La Stampa', in merito al coprifuoco, dalle 22 alle 5, destinato a restare in vigore almeno per tutto il mese di maggio. Gelmini: immunità di gregge a settembre "Con questo ritmo nelle vaccinazioni nell'arco di un paio di mesi, tra agosto e settembre, potremmo raggiungere l'immunità di gregge". Lo ha detto Mariastella Gelmini, ministri per gli Affari regionali, durante il programma "Il caffè della domenica", su Radio24. "L'obiettivo - ha aggiunto - è arrivare tra 450 e 500 mila vaccinazioni a fine aprile" Sempre la Gelmini, in una intervista al Corriere della Sera, ha dichiarato: "Io ho fiducia negli italiani, in questo anno di duri sacrifici hanno rispettato le regole con pazienza. Ora deve scattare un senso ulteriore di responsabilità, bisogna che tutti assumano comportamenti corretti", sostiene la ministra degli Affari regionali. In merito all'allarme terapie intensive ed alla posizione critica di alcuni virologi sulle riaperture, la ministra sottolinea che le terapie intensive occupate "sono 3.340, ma una settimana fa sfioravano i 4.000. I dati della relazione che il Comitato tecnico scientifico ha fatto in cabina di regia ci dicono che abbiamo conquistato degli spazi di libertà, da gestire con grande prudenza. Draghi ha parlato di rischio calcolato per tre fattori, l'espansione della quota di popolazione anziana e fragile vaccinata, gli effetti delle misure e l'arrivo della bella stagione". "Il Paese non ce la fa più, dobbiamo convivere con il virus e stiamo comunque mantenendo il sistema delle fasce di colore, sarà giallo solo chi avrà i numeri per esserlo. Avevamo stabilito che avremmo fatto un tagliando ad aprile e abbiamo mantenuto la parola. Le riaperture - conclude Gelmini - dovranno essere graduali e in sicurezza, non possiamo permetterci errori. La differenza la faranno i comportamenti".
AGI - Massima attenzione nel sorvolo di Ucraina e Russia. La raccomanda la Faa (Federal Aviation Administration), l'agenzia del governo Usa per l'aviazione civile, che ha emesso il NOTAM A0012/21. L'avvertimento riguarda i voli su parti della Moscow Flight Information Region (FIR) e della Rostov-on-Don FIR in Russia ed entro le 100 miglia nautiche (180 chilometri) dalle aree di competenza dell'Ucraina: FIRs di Dnepr, Simferopol e Kiev. La decisione è legata alle tensioni geopolitiche innescate dalle manovra su larga scala dei russi al confine con l'Ucraina e dalle rivendicazioni sulla Crimea. Torna subito in mente la fine del volo Malaysian 17 (MH17) abbattuto nel luglio del 2014. Gli aeroporti sotto osservazione In un separato NOTAM A0013/21 Faa raccomanda alle compagnie aeree e agli aeromobili registrati negli Stati Uniti di usare cautela nel pianificare i voli verso FIR Dnipro (UKDV), FIR Simferopol (UKFV) e FIR Kyiv (UKBV) (compresa una parte della regione di informazione superiore di volo (UIR) di Kyiv (UKBU) nei limiti orizzontali con FIR UKDV, UKFV e UKBV). "L'altro giorno, in una dichiarazione ufficiale dei ministri degli esteri del G7, è stato notato che i movimenti su larga scala delle truppe russe lungo i confini dell'Ucraina senza notifica preventiva rappresentano un'attività minacciosa e destabilizzante. Hanno invitato la Russia a fermare le provocazioni e a ridurre immediatamente l'escalation delle tensioni in conformità con i suoi obblighi internazionali", dice il messaggio. Nel quadro di un dialogo diretto con le autorità dell'aviazione degli Stati Uniti, l'Amministrazione statale dell'aviazione dell'Ucraina propone di stabilire un'interazione diretta tra le unità di sicurezza aerea pertinenti per scambiare informazioni e coordinare le azioni per rispondere alle minacce provenienti dalla zona di conflitto nell'est del paese.
AGI - “I famigliari vivono l'isolamento dal momento del ricovero, non vedono né il proprio caro, né la struttura in cui viene ricoverato, né i medici che lo prendono in cura, né il corpo del proprio caro: una verifica quotidiana che può aiutare - lungo il progredire della malattia - a raggiungere consapevolezza e a prepararsi, nei casi più gravi, a elaborare il lutto. È un dolore che non può acquisire una forma: sconcerta, mina qualunque sicurezza”. E' solo una delle riflessioni raccolte in un libro che assomiglia ad una sorta di diario collettivo. Si chiama “Le ferite della cura” e raccoglie i ricordi e le testimonianze sul lavoro che il Servizio di Psicologia dell'Asl di Vercelli ha svolto e tuttora svolge per intervenire sulla grave situazione di disagio emotivo per pazienti, familiari e persone in difficoltà a causa del Covid. Un racconto a più voci che restituisce il clima di grande disorientamento e di disordine sociale della prima fase della pandemia, a Vercelli come nel resto d'Italia. Un tempo del quale non sempre si è avuta la reale percezione di quanto stesse accadendo. "Per questo motivo – spiega Patrizia Colombari, Direttore della Psicologia dell'Asl Vercelli e responsabile del progetto editoriale – 'Le ferite della cura' non rappresenta solo un diario che archivia un'esperienza, ma è uno scrigno che raccoglie le sensazioni e le riflessioni, gli smarrimenti e le angosce che gli psicologi dell'Asl di Vercelli hanno elaborato durante l'emergenza, dal momento della crisi più acuta fino alla sua drammatica dilatazione che minaccia ancora tragicamente la nostra quotidianità. In quella tempesta che ha travolto tutti, si sono cercati spazi per ascoltare, parole per offrire una vicinanza anche quando l'angoscia era così forte che generava solo rabbia. Gli operatori sono stati “connessioni” per riallacciare i legami tra i familiari e i loro parenti ricoverati in isolamento, in un contesto in cui il personale sanitario e i pazienti erano confinati nella stessa disperazione". E non a caso non mancano nel racconto i riferimenti personali, alle vite e alle storie dei terapeuti. “Mancano solo tre mesi alla pensione – si legge per esempio in una delle pagine di diario - ma sento che qualcosa non va. Le notizie che arrivano dalla Cina mi preoccupano e mi spaventano, ma in fondo in fondo sento che sono lontane, ma… meglio pensare a come festeggiare. A mantenere viva l'inquietudine contribuisce il mantra del solito collega: 'Vedrai che non ti mandano in pensione'… Poi arriva marzo e lo tsunami si abbatte su tutti noi. Tutto ciò che ci aveva sempre fatto sentire bene e vivi diventa 'il pericolo': lo stare insieme, il calore di un abbraccio, il rapporto con le persone più care". Il libro, edito da Effedì edizioni, è disponibile nelle librerie vercellesi e nei bookstore online in tutta Italia. I proventi della vendita andranno all'Ambulatorio per i bambini affetti da autismo e all'Ambulatorio per i ragazzi con disturbo della condotta alimentare gestiti dall'Asl.
Gli aggiornamenti in tempo reale sull'emergenza coronavirus in Italia.
"Mia cara Lucianina, Lucy, gambino di sedano, ti posso fare una domandina? Ma tu hai letto il codice penale? E il ddl Zan, lo hai letto? o leggi solo le veline che ti passa il PD?". Inizia così la risposta di Simone Pillon alla 'letterina' che Luciana Littizzetto gli ha dedicato ieri a 'Che Tempo Che Fa' parlando del ddl Zan. "Se tu li avessi letti - prosegue Pillon nella sua risposta su Facebook - avresti scoperto una cosa carina, e cioè che già oggi, con le leggi in vigore, 'se tu insulti o picchi una persona per via del suo orientamento sessuale o per il suo genere o per la sua disabilità, devi subire una condanna pecuniaria o penale'. Anzi, applicando il già vigente art. 61 puoi ottenere pene aggravate per chi sia così stupido o pericoloso da aggredire qualcun altro perché gay, o perché non la pensa come lui". "Il ddl Zan - aggiunge il senatore della Lega - dice che donna non è la persona con i cromosomi xx, ma anche un maschio che si sente donna. E a lui spettano quote rosa, gare sportive femminili, diritti delle donne. Il ddl Zan dice che sarà punita la semplice istigazione alla discriminazione contro i diritti LGBTQ+, e siccome tra i diritti pretesi ci sono il matrimonio e i figli, chiunque farà propaganda contro il matrimonio gay o l'utero in affitto si beccherà da 2 a 6 anni di reclusione. Il ddl Zan dice che, con la scusa della 'giornata nazionale contro omofobia, bifobia, lesbofobia e transfobia' bisogna insegnare ai bambini fin dai 3 anni, l'ideologia gender". "Tu invece - aggiunge - rispetti solo chi ti pare, e ti permetti di diffamarmi, dicendo che ho la testa vuota. Meriteresti una querela, ma il mio Maestro mi ha insegnato a non rispondere al male col male, perciò stai tranquilla, non sarai accusata di pillonfobia. Solo, la prossima volta, visto che sei democratica, ricordati di garantire il contraddittorio. È facile sparare addosso agli assenti... Oltretutto lo stipendio te lo paghiamo tutti, e tutti abbiamo diritto di essere rappresentati nella tv pubblica, no?". "PS: io non penso di essere caxxialtruifobico, come dici. Per conto mio ognuno faccia come gli pare, anche sul soffitto se gli piace. Ma se limitano la mia libertà di pensiero, e più ancora se cercano di legittimare indirettamente pratiche orrende come l'utero in affitto o peggio se cercano di andare nelle scuole a indottrinare i miei figli, allora è mio dovere alzarmi in piedi. È nostro dovere alzarci in piedi", conclude Pillon.
Liberamente ispirato a una storia vera, è in libreria il thriller poliziesco 'Il tempo degli sbirri' del poliziotto-scrittore Maurizio Lorenzi, conosciuto anche con l'acronimo 'MaLo'. "Mi sono imbattuto in questa storia che risale all'inizio degli anni 2000: due criminali sottoposti in regime di alta sorveglianza riescono a evadere in una notte di ottobre, in modo clamoroso, dal carcere di Bergamo. Una vicenda che è sempre rimasta coperta da un alone di mistero. Per questo ne sono stato attratto", racconta all'Adnkronos l'autore del libro (Bolis Edizioni), Maurizio Lorenzi. "Attraverso le carte - prosegue - ho approfondito i retroscena, scoprendone particolari inediti. Dopo la fuga dei due detenuti, scatta una rocambolesca 'caccia all'uomo all'italiana' che si spingerà al di fuori dei confini nazionali in cui si vanno ad intrecciare le vite dei protagonisti, da una parte i due fuggiaschi, dall'altra i due investigatori che li inseguono". Si tratta di due poliziotti di strada, che non hanno mai avuto paura di sporcarsi le mani nella feccia criminale. Ma non finisce qui. C'è un altro fatto reale da cui prende spunto la narrazione ritmata da flashback. "L'arresto, come racconta la stessa cronaca, del direttore della Casa Circondariale di Bergamo che incrina l'apparente tranquillità che avvolge la città di Bergamo", spiega lo scrittore. Solo un punto di partenza? Basterà sfogliare le pagine del libro per scoprirlo. Un racconto che non manca di suspense tra il rincorrersi delle gesta dei criminali in fuga parallelamente a quelle degli agenti inseguitori. "Quando stavo terminando di scrivere questa storia - avevo sospeso il lavoro durante il lockdown -, ho immaginato una delle necessità maggiormente sentite dalle persone in epoca Covid, quella di distrarsi", evidenzia Lorenzi al suo quinto romanzo poliziesco. "Abbiamo tutti un gran bisogno di staccare la spina. Ecco, l'avventura narrata spero possa aiutare i lettori a uscire fuori dalla quotidianità, a vivere un'esperienza fuori dall'ordinario. I libri in fondo servono proprio a questo: a vivere meglio".
I due aggressori erano scappati dopo aver colpito, a Colleferro, il ragazzo con calci e pugni, lasciandolo privo di sensi.
Durante la quinta puntata del Serale, in onda su Canale 5, è stata eliminata Martina.
''Sono stato diffamato e calunniato. Voglio scrivere subito una mail a Berlusconi e fargli un appello perché sono nato nella sua azienda, lavoro venti ore al giorno e trovo infamante che una parlamentare di Forza Italia attacchi una trasmissione di Mediaset che ha rispettato sempre tutte le regole, colpendo la mia famiglia solo per motivi politici. Si dovrebbe vergognare!''. Così Paolo Brosio all'Adnkronos sull’interrogazione parlamentare protocollata dall'onorevole di Forza Italia Maria Teresa Baldini relativa alla presenza, in 'zona rossa', del sindaco Bruno Murzi di Forte dei Marmi al compleanno per i 100 anni della madre di Brosio, trasmesso in diretta televisiva durante il programma di Canale 5 di Barbara D’Urso, ''con tanto di collaboratori e amici al seguito'', ha denunciato la Baldini. ''Un parlamentare che viene pagato 15mila euro al mese dovrebbe occuparsi degli artigiani, dei commercianti e dei ristoratori che fanno la fame e falliscono -sottolinea- non del compleanno di una donna limpida e di grande moralità come mia madre. Ma a Forza Italia chi prendono come parlamentari? -chiede irritato Brosio- Come si permette una parlamentare, che tra l'altro passa da una poltrona all'altra, di occuparsi di mia mamma che compie 100 anni? Ma che si vada a confessare perché pecca di arroganza e presunzione''. ''Ha fatto soffrire mia madre e ha influenzato anche un altro parlamentare che si è unito a questa ca... di protesta, Matteo Dall'Osso, che inizialmente ha fatto un comunicato vergognoso dal Parlamento senza neanche sapere cosa fosse successo. Un comunicato irriguardoso nei confronti di mia madre dove mi ha accusato aver messo a repentaglio la salute di mia madre in nome dello show business. Ma ci rendiamo conto? Lei (la Baldini, ndr) e Dell'Osso si dovrebbero dimettere. Che vadano a lavorare! Io lavoro dalla mattina alla sera e faccio solidarietà a differenza loro. La Baldini invece di occuparsi di vicende inerenti alla sua professione, come aiutare le persone in difficoltà -incalza Brosio- in un momento tremendo come questo, va ad insinuare il dubbio che da casa mia nasca un focolaio. Mi ha considerato alla stregua di un untore, si vergogni! Non c'era nessun assembramento e nessun amico quel giorno, erano tutti professionisti -tiene a precisare il giornalista- a casa mia c'era un set di professionisti che facevano delle riprese, tra cui Gionata Paolicchi, uno dei più famosi filmaker di pesca d'Altura in tutto il mondo e il fotografo Vincenzo Di Cillo, che ha fatto anche da assistente per le luci che sono state tutte sanificate e bonificate sulla terrazza, così come i cavi, le telecamere le poltrone e il divano dove si è seduto anche il sindaco. C'era anche l'assessore ai servizi sociale Simona Seveso, che dovendo andare negli istituti per anziani, è sottoposta a cure mediche e viene tamponata di continuo, e le due collaboratrici della mia fondazione -prosegue- entrambe sottoposte a tampone alla Casa di Cura San Camillo e a all'ospedale della Versilia, perché svolgono una funzione primaria che è quella di intervenire a favore delle famiglie in difficoltà''. ''Io ho un documento che attesta che avevo un contratto di lavoro -spiega Brosio- sono stato pagato io, mia madre e Maria Laura (De Vitis, la fidanzata di Brosio, ndr). Il sindaco, che è uno dei cardiochirurghi infantili più importanti del mondo, non è stato sottoposto a contratto perché lui ha devoluto il suo gettone in beneficenza, è vaccinato ed è sottoposto ogni giorno a tampone perché deve andare in sala operatoria. Io sono tamponato perché sono un professionista e vado in onda almeno 3 o 4 volte a settimana in 20 trasmissioni, mia madre viene sottoposta a tampone continuamente e Maria Laura che fa le sfilate viene tamponata minimo una volta alla settimana. Ricordo inoltre alla Baldini -dice ancora Brosio- che i centenari sono tutti gratificati con la pergamena che deve essere consegnata il giorno del compleanno, per protocollo del Comune, dal sindaco, dal vicesindaco e dall'assessore ai servizi sociali, per cui Murzi è venuto a fare il suo lavoro. La 'zona rossa' può essere 'scavalcata' da motivi di salute, di necessità e di lavoro. Io e il sindaco stavamo lavorando. E' chiaro che c'è dietro una strumentalizzazione politica. La mia famiglia fa ascolti, in soli ventiquattro minuti di diretta abbiamo siamo stati seguiti da oltre 2 milioni spettatori e questo si traduce in spot pubblicitari, in soldi. E' lavoro -dice con forza- Se io non faccio ascolti mi mandano a casa. Noi quest'anno, grazie alla mia Fondazione, abbiamo regalato 150mila mascherina ffp2 e abbiamo raccolto 100mila euro dandoli in beneficenza e aiutando 70mila famiglie in difficoltà. Ma di cosa stiamo parlando? Ma che cosa vuole questa signora da me? E' vergognoso che per motivi politici infanghi il nome della mia famiglia'', conclude. (di Alisa Toaff)
La consigliera della Regione Lombardia Patrizia Baffi lascia Italia Viva per andare in Fratelli d'Italia: ennesimo cambio di partito per la politica?
Pare che tra il Duca di Sussex e la famiglia reale l’atmosfera sia più distesa
A nascondere le parti intime il vapore che appanna i vetri della cabina doccia
AGI - Termina in parità il secondo big match di giornata tra Napoli e Inter, che allo Stadio Maradona non vanno oltre un 1-1. All'autogol di Handanovic risponde la rete di Eriksen: si ferma a 11 la striscia di vittorie consecutive della squadra di Conte, che si vede rosicchiare 2 punti dal Milan (-9); agli uomini di Gattuso invece non riesce l'aggancio al quarto posto della Juventus. Tantissimo equilibrio nella prima parte di gara, avara di grandi emozioni ed occasioni da gol. La prima vera potenziale chance capita al 27' sui piedi di Darmian, troppo altruista nel voler servire un compagno anziché calciare da ottima posizione. Un paio di minuti più tardi Lukaku colpisce una traversa, poi al 36' sono i partenopei a sbloccare la gara: Insigne crossa da sinistra, de Vrij frana addosso ad Handanovic che involontariamente si lascia sfuggire la palla nella propria porta, realizzando un goffo autogol. L'Inter prova subito a reagire già prima dell'intervallo (altro legno di Lukaku), ma è nella ripresa che pareggia i conti con la rete di Eriksen, bravo a trafiggere Meret con un gran sinistro dal limite. Con il passare dei minuti la gara entra in una fase di stallo e soltanto nel finale si riaccende, prima con il destro potente di Politano salvato dalla traversa, poi con un calcio di rigore prima assegnato al Napoli e successivamente revocato con l'aiuto del Var. Prima del triplice fischio succede poco altro, finisce 1-1 tra Napoli e Inter. Atalanta Juventus 1-0 L'Atalanta beffa la Juventus all'84' centrando 3 punti importantissimi per la corsa alla Champions League. Decide un siluro deviato di Malinovskyi, che permette alla squadra di Gasperini di superare la formazione di Pirlo e prendersi il terzo posto della classifica. La partita al Gewiss Stadium è molto avvincente, con le due formazioni che si danno battaglia in tutte le zone del campo, giocando a ritmi molto alti. La prima vera occasione è per i bergamaschi al 24', quando Pessina si libera al limite dell'area e calcia trovando una deviazione provvidenziale di de Ligt. La palla gol più grande però capita sui piedi di Morata una decina di minuti più tardi, con lo spagnolo che non riesce ad approfittare di un errore di Maehle sbagliando lo scavetto davanti a Gollini. Nella ripresa il match resta vivo e imprevedibile, ma nè l'Atalanta nè la Juventus trovano il modo di far male alla rispettiva retroguardia avversaria. Lo 0-0 sembra ormai scritto, ma all'84' il siluro del neo entrato Malinovskyi, con una deviazione decisiva di Alex Sandro, regala 3 punti pesantissimi alla squadra di Gasperini. Torino Roma 3-1 Dopo le fatiche di Coppa e l'euforia per la semifinale di Europa League conquistata giovedì, la Roma torna sulla terra perdendo in casa del Torino per 3-1. Alla squadra di Fonseca non basta l'iniziale vantaggio di Borja Mayoral, ribaltato nella ripresa dai gol di Sanabria, Zaza e Rincon. Tre punti che sanno davvero di salvezza per la squadra di Nicola, mentre per i capitolini è un ko che significa quasi addio alla corsa Champions, almeno per quanto riguarda il cammino in campionato. Appena 3 minuti sul cronometro e i giallorossi vanno subito avanti: Pedro tocca di tacco per Borja Mayoral, che controlla e batte Milinkovic per l'1-0. Si alza la bandierina dell'assistente, ma l'aiuto del Var è decisivo nel convalidare il gol dello spagnolo. Il Toro non ci sta e reagisce andando almeno un paio di volte ad un passo dal pareggio, con Lukic e Sanabria che non inquadrano lo specchio da posizione invitante. In tutto cio' la Roma avrebbe diverse occasioni per il raddoppio in contropiede, alcuni di questi anche in netta superiorità numerica, ma nessuna ripartenza viene sfruttata dai capitolini che mancano di precisione nei momenti decisivi. La squadra di Nicola resta viva e nei primi minuti della ripresa pareggia con Sanabria, che anticipa Mirante di testa sul cross perfetto di Ansaldi firmando l'1-1. Al 71' il Torino ribalta tutto con il neo entrato Zaza, che ribadisce facilmente in rete la respinta di Mirante sul tiro di Belotti. Nel finale la Roma ci prova con poca convinzione, resta anche in inferiorità numerica per l'espulsione di Diawara e nel recupero subisce anche il terzo gol firmato da Rincon, che non sbaglia su assist di Belotti. Lazio Benevento 5-3 Quinta vittoria consecutiva per la Lazio, che passa con qualche brivido in casa con il Benevento per 5-3. Oltre agli autogol di Depaoli e Montipò, segnano Immobile (doppietta e rigore sbagliato) e Correa, mentre Sau, Viola e Glik servono a poco per la formazione campana. I biancocelesti salgono a quota 58 punti in classifica, portandosi momentaneamente a -1 dal Napoli, impegnato stasera contro l'Inter. Avvio forte dei biancocelesti, che colpiscono un palo con Immobile dopo appena 4 minuti, sbloccando poi le marcature al 10': il protagonista è ancora il capitano laziale, che deposita in rete con l'aiuto di una deviazione decisiva di Depaoli. Tutto di Immobile invece il raddoppio capitolino al 20', propiziato da un bellissimo assist di Milinkovic. Al 37' c'è spazio anche per il tris della Lazio, con il calcio di rigore conquistato e realizzato dal Tucu Correa, prima dell'intervallo invece il Benevento torna in gara con la perla di Sau che vale il 3-1. Ad inizio ripresa però la squadra di Simone Inzaghi richiude subito il discorso con il secondo autogol campano di giornata, stavolta di Montipò sul cross basso di Correa. Il portiere giallorosso si riscatta parzialmente poco più tardi, parando un calcio di rigore ad Immobile. Penalty da una parte, penalty dall'altra: Marusic trattiene in area un avversario e Viola dal dischetto fa 4-2. Lapadula troverebbe addirittura la terza rete ospite che riaprirebbe ancor più chiaramente il match, ma una spinta di Caldirola punita dal Var rende vano il gol dell'attaccante. 4-3 che arriva comunque nel finale ad opera di Glik, ma è una rete inutile nonostante tenga vive le speranze del Benevento negli ultimi scampoli di gara. Immobile fissa il finale sul 5-3. Bologna Spezia 4-1 Il Bologna supera lo Spezia con un bel poker tornando a vincere dopo due sconfitte di fila. Finisce 4-1 al Dall'Ara, grazie alle reti di Orsolini e Barrow oltre alla doppietta di Svanberg, mentre il sigillo di Ismajli è inutile per i liguri. I padroni di casa sbloccano dopo una decina di minuti dal fischio d'inizio, approfittando di un'ingenuità di Bastoni, che tocca di mano in area regalando un rigore ai rossoblù: Orsolini non sbaglia e fa 1-0. Il Bologna continua a premere e poco dopo raddoppia con Barrow, servito a porta vuota da Schouten dopo una verticalizzazione da applausi di Soriano. La formazione ligure non si arrende e al 34' trova il modo di tornare in partita con una deviazione fortunosa di Ismajli sul corner di Bastoni, pochi istanti più tardi invece il palo nega a Barrow la doppietta personale. Nella ripresa, nel giro di un quarto d'ora, il Bologna chiude il discorso con la doppietta di un super Svanberg, che con due reti sotto porta sigilla i 3 punti dei suoi. Orsolini colpisce una traversa, poi prima del triplice fischio il risultato non cambia più. Milan Genoa 2-1 Il Milan torna a vincere in casa dopo oltre due mesi, superando di misura un buon Genoa per 2-1. Decide la sfida di San Siro uno sfortunato autogol di Scamacca, dopo il botta e risposta tra Rebic e Destro nel corso del primo tempo. La squadra di Pioli accorcia momentaneamente a -8 dall'Inter capolista, impegnata stasera nel big match con il Napoli. Neanche un quarto d'ora sul cronometro e i rossoneri trovano subito la rete del vantaggio con Rebic, che pesca l'angolino dopo un batti e ribatti sulla punizione di Theo Hernandez. Gli ospiti però non si demoralizzano e restano in gara con buon carattere, pareggiando i conti al 37' con un colpo di testa di Destro su corner di Zajc. Il Milan torna a spingere nella ripresa e dopo aver sfiorato con Rebic e Kjaer il nuovo vantaggio, torna avanti con tanta fortuna al 68' grazie all'autogol di Scamacca, sfortunato nel deviare nella propria porta un corner dei rossoneri. Nel finale la squadra di Ballardini tenta il tutto per tutto alla ricerca di un altro pareggio, sbattendo contro il muro eretto da Kjaer e Tomori, che salvano letteralmente sulla linea le conclusioni in pochi istanti di Masiello e Behrami.
MILANO, 19 aprile (Reuters) - Indici piatti a Piazza Affari nel giorno dello stacco cedole di numerose società del FTSE Mib, che impattano per lo 0,15%, in un contesto che resta favorevole per i mercati azionari. A Wall Street prosegue il rally con S&P; 500 e Dow Jones su nuovi massimi storici venerdì sera, così come l'azionario europeo.
A causa dell’incidente avvenuto in Texas due persone hanno perso la vita: per entrambi non c’è stato nulla da fare.
È morto il rapper Black Rob, lutto nel mondo della musica, a dare l'annuncio su Instagram l'amico e collega di sempre, Mark Carey