'Beviamo microplastica' l'allarme dell'Oms. Ecco cosa sappiamo
Il rapporto dell'Organizzazione lancia l'allarme ma non vuole fare paura. Le microplastiche non fanno male alla salute ma in realtà non ne sappiamo molto
AGI - "Io non sono né pilastro, né costruttore, su questa crisi sono molto diffidente". Lo dice Clemente Mastella. "Al momento - aggiunge - mi chiamo fuori perché, dopo aver cercato di dare consigli su come risolvere la crisi, sono stato attaccato sul personale". All'orizzonte Mastella vede più "un Conte ter con un rimpasto e un rientro di Italia Viva" che "un governo Conte sostenuto da un'altra maggioranza con l'ingresso di responsabili. Ho visto, ho dato consigli - aggiunge Mastella - ora non do più consigli. Tentavo di consigliare per costruire qualcosa di serio per il Paese. Mai come in questo momento, in mancanza di vaccini, con la variante inglese che aumenta, moralmente non era serio aprire crisi di governo. Però, sto scoprendo negli ultimi momenti che io magari tentavo di mettere qualche mattone, altri a togliere i mattoni, quindi se la vedessero loro. Io non sono interessato a nulla. Tranne a fare il sindaco di Benevento". "Il movimento Meglio Noi per l'Italia ci sarà - prosegue - Quindi su questo, è l'unica cosa che faccio. Il resto non faccio più nulla. Di questo mi occupo al momento, e di fare il sindaco di Benevento, nient'altro. Perché c'è qualcosa che mi lascia sospetto. Come diceva il nonno, se una cosa è sospetta resto diffidente. E molte cose mi diffidano. Quindi se la vedano loro, voglio dire, hanno fatto il governo, qualcuno è uscito. Davvero, io non sono interessato a nulla, né il capo, né il vicecapo. Non so nulla di nulla di nulla", conclude.
La testimonianza: "La persona che era con me non la vedevo da diversi mesi per colpa della pandemia"
Johnson esorterà leader su opportunità per ricostruzione post-Covid
La Germania ha varato una legge bipartisan sulla concorrenza per frenare lo strapotere sui mercati dei giganti di internet, a partire da Amazon, Apple, Google e Facebook. L'emendamento alla legge sulla concorrenza è stato deciso con una maggioranza più ampia della coalizione di Cdu e Spe che governa e anche i verdi hanno votato sì. La modifica della normativa antitrust entra in vigore subito. "La concorrenza deve essere protetta, qui si tratta proprio di una legge fondamentale, di una 'costituzione' per la nostra economia sociale di mercato per il digitale". Così Falko Mohrs, deputato socialdemocratico ha spiegato il senso della legge, il cui obiettivo è quello di tenere a bada i cosiddetti 'Gafa', ovvero Google, Apple, Facebook e Amazon. "Vediamo la tendenza di creare monopoli, una concentrazione di potere dei grandi nei mercati digitali, e' un processo sempre più veloce", ha dichiarato Mohrs, secondo il quale con la nuova legge la Germania può "contrastare il comportamento improprio di aziende digitali che hanno un peso eccessivo sul mercato". Come? Due le misure immediate: l'Antitrust tedesca (Bundeskartellamt) avrà più poteri d'indagine nei confronti delle aziende e potrà controllare meglio le fusioni sul mercato digitale e per rendere più veloce i processi l'unica e ultima istanza sarà della Corte federale di giustizia di Karlsruhe (Bundesgerichtshof). Il governo tedesco spiega che tra l'altro in futuro si potrà vietare alle aziende digitali di trattare sulle proprie piattaforme le offerte di altri concorrenti peggiori delle proprie. La nuova legge, secondo il portavoce di politica economica della Cdu, Joachim Pfeiffer, è "il progetto più importante della legislatura" ed è unica in Europa, "si tratta di un lavoro pionieristico". Il governo tedesco vuole accompagnare e portare avanti i tentativi dell'Europa di creare un quadro normativo europeo, con il 'Digital Markets Act', una proposta di legge portata avanti dalla zarina dell'Antitrust Ue, Margrethe Vestager e dal capo del digitale Ue, Thierry Breton, che stabilisce un elenco di cose da fare e da non fare, nonché una serie di pesanti sanzioni per i giganti di Internet. Tra queste: che le aziende con oltre 45 milioni di utenti dell'Ue diventino "gatekeeper" digitali, rendendole soggette a normative più rigorose. Inoltre, le imprese potrebbero essere multate fino al 10% del loro fatturato annuo per violazione delle regole di concorrenza; potrebbe anche essere richiesto di vendere una delle loro attività o parti di essa (inclusi diritti o marchi); le piattaforme che rifiutano di conformarsi e "mettono in pericolo la vita e la sicurezza delle persone" potrebbero avere il loro servizio temporaneamente sospeso "come ultima risorsa". E ancora: le aziende dovranno informare l'Ue prima di eventuali fusioni o acquisizioni pianificate; alcuni tipi di dati devono essere condivisi con le autorità di regolamentazione e i concorrenti; le aziende che favoriscono i propri servizi potrebbero essere bandite; le piattaforme devono essere maggiormente responsabili dei contenuti illegali, inquietanti o fuorvianti. La legge tedesca anticipa quella europea e prevede che ogni anno il Bundestag sia informato con un rapporto ufficiale sulle sue applicazioni. Le esperienze tedesche con la nuova legge saranno poi comunicate alle istituzioni Ue e agli Stati membri. Berlino si prepara dunque a fare da apripista a Bruxelles.
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Can Yaman potrebbe trovarsi al fianco di Alessandra Mastronardi per il remake di una famosissima fiction.
L'inventore dei Responsabili nel 2010 in un'intervista a Repubblica
AGI - Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato il nuovo decreto della presidenza del Consiglio con le restrizioni anti contagio da Covid 19 che saranno in vigore dal 16 gennaio al 5 marzo. Ecco cosa prevede: Scuola Da lunedì, lezioni in presenza per "almeno il 50% fino a un massimo di 75%" degli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado. "Le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell'organizzazione dell'attivita' didattica ai sensi degli articoli 4 e 5 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, in modo che a decorrere dal 18 gennaio 2021, almeno al 50 per cento e fino a un massimo del 75 per cento della popolazione studentesca delle predette istituzioni sia garantita l'attività didattica in presenza - si legge nel testo del decreto. La restante parte dell'attività didattica e' svolta tramite il ricorso alla didattica a distanza". Musei Il servizio di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura "e' assicurato, dal lunedi' al venerdi'" nelle zone gialle "con esclusione dei giorni festivi". Scarica qui il dpcm del 14 gennaio Sci Fino al 15 febbraio "sono chiusi gli impianti nei comprensori sciistici". Gli impianti "possono essere utilizzati solo da parte di atleti professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP) e/o dalle rispettive federazioni per permettere la preparazione finalizzata allo svolgimento di competizioni sportive nazionali e internazionali o lo svolgimento di tali competizioni, nonché per lo svolgimento delle prove di abilitazione all'esercizio della professione di maestro di sci". "A partire dal 15 febbraio 2021, gli impianti sono aperti agli sciatori amatoriali solo subordinatamente all'adozione di apposite linee guida da parte della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e validate dal Comitato tecnico-scientifico, rivolte a evitare aggregazioni di persone e, in genere, assembramenti". Concorsi "È sospeso lo svolgimento delle prove preselettive e scritte delle procedure concorsuali pubbliche e private e di quelle di abilitazione all'esercizio delle professioni, a esclusione dei casi in cui la valutazione dei candidati sia effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero in modalità telematica, nonché ad esclusione dei concorsi per il personale del servizio sanitario nazionale, ivi compresi, ove richiesti, gli esami di Stato e di abilitazione all'esercizio della professione di medico chirurgo e di quelli per il personale della protezione civile". "A decorrere dal 15 febbraio 2021 - si legge - sono consentite le prove selettive dei concorsi banditi dalle pubbliche amministrazioni nei casi in cui è prevista la partecipazione di un numero di candidati non superiore a trenta per ogni sessione o sede di prova, previa adozione di protocolli adottati dal Dipartimento della Funzione Pubblica e validati dal Comitato tecnico-scientifico di cui all'articolo 2 dell'ordinanza 3 febbraio 2020, n. 630, del Capo del Dipartimento della protezione civile. Resta ferma in ogni caso l'osservanza delle disposizioni di cui alla direttiva del Ministro per la pubblica amministrazione n. 1 del 25 febbraio 2020 e degli ulteriori aggiornamenti, nonché la possibilità per le commissioni di procedere alla correzione delle prove scritte con collegamento da remoto". Bar Per i bar l'asporto è consentito esclusivamente fino alle ore 18:00. "Le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono consentite dalle ore 5:00 fino alle ore 18:00; il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi; dopo le ore 18,00 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico; resta consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti, che siano ivi alloggiati; resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l'attivita' di confezionamento che di trasporto, nonche' fino alle ore 22:00 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze; per i soggetti che svolgono come attività prevalente una di quelle identificate dai codici ATECO 56.3 e 47.25 l'asporto è consentito esclusivamente fino alle ore 18:00". Spostamenti tra regioni "Ai sensi dell'articolo 1 del decreto-legge n. 2 del 2021, dal 16 gennaio 2021 al 15 febbraio 2021 è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome, salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione". È quanto si legge nel nuovo decreto della presidenza del Consiglio contenente le norme in vigore da domani al 5 marzo.
Gli aggiornamenti in tempo reale sull'emergenza coronavirus in Italia.
Il Cardinale, presidente della Cei, racconta la sua lotta contro il virus. E sul presente dice: "Condivido le parole di Mattarella, servono i costruttori"
La nuova P.1 ha una mutazione in comune con la variante sudafricana che sarebbe in grado di neutralizzare gli anticorpi.
AGI - Cento anni fa il vento Rivoluzione russa del 1917 iniziava a spirare anche in Italia. Al Congresso di Livorno del Partito socialista, infatti, la minoranza di sinistra rompe con il resto del movimento e fonda il Partito comunista d'Italia. E' il 21 gennaio 1921 e 'l'Avanti!' saluta la scissione con un titolo al vetriolo: "L'inesorabile volontà di Mosca si è compiuta". La storia del Pci è durata 70 anni, ha attraversato diverse stagioni in cui il partito ha avuto varie evoluzioni. La data dello scioglimento è il 3 febbraio 1991, quando la maggioranza decide di chiudere la storia del più grande Partito comunista dell'Europa occidentale e di fondare il Partito democratico della sinistra. Per l'ultimo segretario del Pci Achille Occhetto, e per il suo omologo nella Federazione giovanile comunista Gianni Cuperlo, il Partito comunista ha svolto un ruolo "fondamentale" per lo sviluppo della democrazia italiana. Al contrario, secondo l'ex ministro socialista, Rino Formica, quella della nascita del Pci è una data da "dimenticare". Dalla scissione di Livorno alla Bolognina Il Pci del 1921 era sicuramente diverso da quello del secondo dopoguerra e poi da quello della 'svolta della Bolognina'. L'ultimo segretario del Partito comunista italiano, Achille Occhetto, sottolinea che "a Livorno era nato un partito leninista, strettamente legato all'idea fondamentale di difendere la Rivoluzione russa". Ma oggi "il Pci di cui parliamo tutti, è profondamento diverso, perché è quello rifondato dopo il 1945". Un partito che, nel frattempo,spiega Occhetto, aveva modificato la sua "concezione dello Stato", aveva un "differente il rapporto con la democrazia rappresentativa" e "concepiva la Costituzione non solo come legge da rispettare, ma come l'orizzonte nel quale collocare la via italiana al socialismo". Poi, aggiunge Gianni Cuperlo, con Berlinguer il partito si aprì "alla stagione dei movimenti, al pacifismo, ai germi della cultura ambientalista che si sarebbe sviluppata negli anni successi, all'attenzione per i diritti della persona". E tenne la 'barra' della democrazia dritta "con il contrasto alla deriva eversiva, che si manifestò anche a sinistra in quegli anni". Una lettura che, tuttavia, non convince Rino Formica. "Si tratta - chiede l'ex ministro del Psi - di una data da dimenticare o da celebrare? Io non sono un celebrante, ritengo che ebbe ragione Saragat quando fu chiamato ad esprimere un giudizio su fascismo e comunismo e disse: 'il fascismo è la vergogna del capitalismo, il comunismo la tragedia del socialismo'". Formica, poi, invita ad approfondire "cosa fu il Pci tra il 1926 e il 1944, quando di fatto era la sezione italiana del Pcus. Il Togliatti che torna in italia nel 1944, era certamente il Togliatti della scissione del '21, del Comintern, però è anche il Togliatti dell'Hotel Lux di Mosca", uno dei luoghi simbolo delle 'purghe' staliniane. Dunque si faccia "uno sforzo per farci capire cosa fu il Pci tra il 1926 e il 1945, perché è la parte che poi spiega il dopo '45: fu una vera adesione alla democrazia o fu semplicemente una accettazione delle condizioni che si erano create, in accordo col Pcus?". Gli errori, a cominciare dall'Ungheria Sia Occhetto che Cuperlo individuano, comunque, alcuni errori commessi dal partito. Per l'ex segretario del Pci la mancata condanna dell'invasione sovietica dell'Ungheria nel 1956 è il principale: "Siamo stati diversi ma non innocenti, perché abbiamo condiviso molte scelleratezze del blocco sovietico", sottolinea l'ex segretario del Pci. "Allora - continua - ero segretario di un circolo universitario, avevo 20 anni, e scrissi il primo documento della mia vita con titolo 'Il furore alberga nel cuore dei giovani comunisti'". Oltre a quell'evento, Cuperlo aggiunge: "Il limite fu l'errore di non avere ben compreso la svolta che stava investendo l'Occidente: le vittorie della destra con Thatcher e Reagan, aprivano la stagione del neo-liberismo e archiviavano quella dell'economia keynesiana. Ci fu un ritardo e un limite nella comprensione di questi processi e forse questo ebbe a che fare con il declino politico del partito". Le opinioni di Formica da un lato e di Occhetto e Cuperlo dall'altro, divergono anche sul rapporto che il Pci ha avuto fino alla fine con il Partito comunista sovietico. "La critica vera al comunismo internazionale dell'Urss - attacca l'ex ministro - gli eredi del Partito comunista l'hanno fatta solo quando è caduto il comunismo internazionale. Non c'è stato un distacco prima del comunismo italiano, non è diventato revisionista, se non quando il Pcus scompare". Ma Cuperlo, che si è iscritto al Pci nel 1976, sottolinea che, almeno la sua generazione "non ha mai messo in dubbio l'appartenenza all'Occidente, non ha mai subito il fascino delle società comuniste dell'est". Dunque "la scelta di campo era netta per noi".
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