Biden e Putin estenderanno Trattato per limitare armi strategiche
Ma il livello della fiducia Usa-Russia è molto basso
Ci sarà anche Elisa Isoardi all'Isola dei Famosi al via il 15 marzo su Canale 5.
Roberta Di Padua e Riccardo Guarnieri hanno fatto la loro scelta a Uomini e Donne.
Sono sudamericani di 24, 33 e 60 anni. Una vittima ha 14 anni
Marica Pellegrinelli ha confessato per la prima volta i retroscena del suo divorzio da Eros Ramazzotti.
Assente illustre durante l’ultimo vertice sull’andamento del piano vaccinale in Italia convocato dal premier, l'ipotesi di un addio tra le parti prende sempre più piede
Dall'01.00 alle 09.00 la diretta del Gf Vip è stata interrotta.
La 52enne si mostra in intimo e i fan si scatenano. Ecco il segreto del suo fisico perfetto.
AGI - Una pecora inselvatichita che viveva in una foresta australiana è stata tosata per la prima volta dopo anni e liberata dai 35 chili di vello che le erano cresciuti addosso, un peso pari alla metà di quello di un canguro adulto. Il vello delle pecore, se non viene tosato almeno una volta all'anno, continua a crescere in modo incontrollato, causando sofferenze all'animale. Baarack, così è stato chiamato l'ovino dai soccorritori, era stato segnalato ai volontari di un rifugio per animali di Lancefield, nello Stato di Victoria, da un cittadino che lo aveva visto vagare nel bosco. "Baarack doveva essere un tempo un ovino domestico", ha spiegato alla Reuters Kyle Behrend, un membro dello staff del rifugio, "una volta aveva etichette alle orecchie, che sembrano però essere state strappate dal fitto vello cresciuto intorno alla sua faccia". "Per quanto i suoi zoccoli fossero in ottime condizioni grazie alle corse sulle rocce della foresta, Baarack era messo un po' male", ha proseguito Behrend, "era sottopeso e, a causa di tutto il vello intorno alla sua faccia, riusciva a malapena a vedere". La vicenda di Baarack, che ora si sta ambientando con gli altri ovini ospitati dalla struttura, "dimostra che animali incredibimente resistenti e coraggiosi siano le pecore", ha concluso Behrend, "non si potrebbe amarle di più". A wild sheep found in a forest in Australia, named Baarack by rescuers, yielded fleece weighing more than 35 kilograms, nearly half the weight of an adult kangaroo https://t.co/kpJB9ixiCT pic.twitter.com/8QyzUo1BNx — Reuters (@Reuters) February 25, 2021
Il dolore della donna di origini marocchine: "Dicono che è un eroe. Per me invece era un angelo".
Massima prudenza nella gestione dell'emergenza coronavirus, caratterizzata dalla presenza delle varianti covid. Si è espresso così il Comitato tecnico scientifico al termine della riunione di oggi con il premier Mario Draghi e alcuni ministri del governo in vista del varo del nuovo Dpcm. Un'indicazione in linea con quella già manifestata dopo l'analisi della diffusione delle varianti. Gli esperti raccomandano quindi cautela rispetto alla possibilità di eventuali riaperture. Draghi ha convocato il coordinatore del Cts Agostino Miozzo, il presidente del Css Franco Locatelli e il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro. Temete una terza ondata Covid? "No, no, no... ascoltiamo quello che ha da dirci il presidente Draghi che ci ha convocati". Chiederete rigore? "No, ma diremo che serve prudenza", le parole di Miozzo all'ingresso a Palazzo Chigi. La riunione è servita a fare il punto della situazione su dati e numeri, ma non si è parlato del tema delle riaperture. "Non abbiamo parlato di riaperture, se ne parlerà in un'altra occasione. Venerdì ci sarà una nuova fotografia della situazione e poi vedremo", ha detto Miozzo lasciando la sede del governo. "Abbiamo rappresentato al presidente Draghi i dati e i numeri. Dal punto di vista scientifico noi siamo prudenti, ma non abbiamo descritto una situazione di catastrofe imminente". Ma Draghi è aperturista o rigorista? "Ascolta e ci ha ascoltati con attenzione". Inoltre, è prevista per domani una nuova riunione del Comitato tecnico scientifico a cui, a quanto si apprende, dovrebbe partecipare anche il ministro per i Beni e le Attività Culturali Dario Franceschini. Gli esperti del Cts dovranno valutare il protocollo di sicurezza messo a punto dalle associazioni dello spettacolo su cinema, teatri e sale da concerto.
L'ultima puntata del Gf Late Show nella Casa di Cinecittà ha visto commuoversi il novello conduttore Tommaso Zorzi
AGI - L'attore francese Gerard Depardieu è stato incriminato per "stupro e violenza sessuale" in seguito alle accuse di una giovane attrice. Lo riferiscono alla France Presse fonti giudiziarie, secondo le quali l'incriminazione è avvenuta il 16 dicembre scorso. La donna aveva denunciato nell'agosto 2018 di essere stata violentata due volte da Depardieu nell'abitazione parigina dell'attore. La denuncia era avvenuta pochi giorni dopo le presunte violenze, che, secondo la ventenne, sarebbero avvenute il 7 e il 13 agosto 2018. L'avvocato dell'attore, Hervé Temime, contattato da France Presse, ha "deplorato" la fuga di notizie e ha affermato che il suo assistito, 72 anni, "contesta totalmente i fatti di cui è accusato". Secondo una fonte ben informata, Depardieu è un amico della famiglia della donna, con la quale non avrebbe avuto alcuna relazione professionale. La Procura della Repubblica di Parigi aveva archiviato l'inchiesta dopo un'istruttoria di nove mesi, spiegando che "le numerose indagini svolte" non avevano fatto emergere indizi sufficienti. La giovane era però riuscita a ottenere la riapertura dell'inchiesta lo scorso agosto costituendosi parte civile, il che ha consentito la nomina pressoché automatica di un magistrato che riavviasse le indagini.
Garrison Rochelle si è presentato ad Amici 20 in via del tutto eccezionale, ma i fan sperano in un suo ritorno allo show.
Sciolto il nodo dei sottosegretari del governo Draghi, nel M5S è già scoppiata la rabbia degli esclusi. Sia nelle chat che nei capannelli di Montecitorio, secondo quanto rilevato dall'Adnkronos, serpeggia il malumore degli eletti che si aspettavano scelte diverse nella composizione del sottogoverno. E' tardo pomeriggio quando un gruppo di deputati si riunisce nel cortile della Camera: tra loro Stefano Buffagni, uno degli esclusi eccellenti. Sottosegretario nel Conte I e II, il deputato era in lizza per un posto nel neonato ministero della Transizione ecologica ma alla fine l'ex consigliere regionale è uscito cardinale dal 'conclave' delle nomine. Buffagni paga la provenienza geografica - Lombardia, tra le Regioni più inflazionate nella composizione dell'esecutivo - ma, secondo molti, anche le frizioni con il capo politico Vito Crimi, che ha guidato i 'negoziati' per il sottogoverno. "E' stata una porcata!", urla un parlamentare, affinché chi deve sentire, senta. "Siamo diventati un ufficio di collocamento, altro che navigator...", gli fa eco un collega. Il malessere esplode anche nelle chat. Sul piede di guerra i parlamentari campani, che avevano "espressamente chiesto" la casella del Lavoro, assegnata alla senatrice marchigiana Rossella Accoto e non alla deputata Maria Pallini. "Nulla di personale nei confronti della portavoce - spiegano fonti campane - ma è innegabile che questa decisione rappresenta l'ennesimo boccone amaro da ingoiare. Boccone che si aggiunge a quello mandato giù a fatica rispetto alla chiusura dell'esperienza del governo Conte e alle trattative politiche condotte dai vertici del M5S che ne esce purtroppo fortemente ridimensionato". Diversi eletti contestano inoltre l'assegnazione di Ilaria Fontana al super ministero per la Transizione, così come la scelta di affidare la casella della Giustizia ad Anna Macina, che non proviene dalla Commissione Giustizia bensì dalla Affari costituzionali ("è stato un commissariamento!", si sfoga un grillino). Qualcun altro giudica "eccessivo" il peso attribuito alla corrente 'Parole guerriere', che è riuscita a esprimere due sottosegretari: Carlo Sibilia, riconfermato all'Interno, e la new entry Dalila Nesci, animatrice del think tank, nominata al ministero per il Sud. Per alcuni pentastellati la misura è colma. Dopo le espulsioni della scorsa settimana, questa volta potrebbero essere altri deputati e senatori - scontenti per la gestione della partita da parte dei vertici - ad abbandonare la nave: "Nei prossimi giorni ne vedremo delle belle", promette un 5 Stelle. (di Antonio Atte)
Gli aggiornamenti in tempo reale sull'emergenza coronavirus in Italia.
Chiara Ferragni ha lanciato il suo personalissimo uovo di Pasqua in edizione limitata: ecco quanto costa e dove acquistarlo
Caldo e temperature primaverili per tutta la settimana. Ma domenica 28 febbraio il tempo cambia. Da qualche giorno sull'Italia si è imposta una mastodontica figura di alta pressione, un imponente anticiclone che ha conquistato praticamente anche tutta l'Europa. Anticiclone che ha origine sub-tropicali e sta scaldando l'atmosfera su tutte le regioni dove le temperature stanno lievitando gradualmente fino a raggiungere punte di 23°C. Stiamo parlando di valori sopra la media del periodo di quasi 12°C. Il team de iLMeteo.it avvisa che le temperature fino ad almeno sabato 27 avranno caratteristiche tipicamente primaverili. I valori massimi, dove sarà soleggiato, toccheranno i 19-20°C su molte città italiane come ad esempio Torino, Milano, Bologna, Verona, Trento, Frosinone, Ascoli Piceno, Perugia, Latina, Napoli, Taranto, Catanzaro. Punte di 22-23°C invece potranno essere raggiunte al Centro come in Toscana e in Sicilia come ad esempio a Firenze, Prato, Pistoia, Ragusa e Catania. Le cose cambieranno a partire da domenica quando aria più fredda dai Balcani comincerà ad affluire su molte regioni provocando un calo termico di 5-7°C e riportando le temperature grossomodo in media con il periodo. Oggi - Al nord: cielo sereno o poco nuvoloso. Al centro: bel tempo. Al sud: nubi sulle coste tirreniche, sole altrove. Domani - Al nord: sole e clima primaverile. Al centro: soleggiato. Al sud: cielo sereno o poco nuvoloso. Venerdì 26 - Al nord: torna qualche nebbia in pianura, ma il cielo sarà poco nuvoloso. Al centro: cielo poco nuvoloso. Al sud: bel tempo. Weekend - sabato ancora soleggiato e mite, domenica calo termico generale.
Orietta Berti, da sempre contraria all'omofobia, ha parlato del suo inedito ispirato all'amore di una madre per il figlio gay.
AGI - Non è stata un'esecuzione. La morte dell'ambasciatore Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci è avvenuta nel corso di un tentativo di sequestro terminato con un conflitto a fuoco. Il dato emerge dai primi risultati dell'autopsia disposta dalla procura di Roma e svolta oggi presso il Policlinico Gemelli. Le vittime sono state raggiunte da due colpi ciascuna. Secondo quanto si apprende, la Tac ha fatto emergere che i proiettili hanno trapassato i corpi da sinistra a destra. Per Attanasio hanno raggiunto l'addome e l'esame ha individuato sia il foro di entrata che quello di uscita: non sono stati isolati residui metallici all'interno del corpo. Iacovacci è stato, invece, colpito nella zona del fianco e alla base del collo dove è stato rinvenuto un proiettile di un AK-47. Sul corpo il carabiniere presenta multifratture all'avambraccio sinistro. Questo fa ipotizzare che il proiettile, fermatosi al collo, sia arrivato prima all'arto fratturato. Per chiarire ulteriormente la dinamica la procura ha disposto piu' approfonditi esami balistici. Di Maio ricostruisce l'agguato alla Camera "Vorrei innanzitutto rinnovare tutta la nostra vicinanza alle famiglie dell'ambasciatore Luca Attanasio, Vittorio Iacovacci e Mustapha Milambo. è stato straziante ieri sera accogliere, a fianco del presidente Draghi e dei familiari, le salme dei nostri due connazionali, vittime del vile agguato che ha stroncato le loro giovani vite e sconvolto quelle dei loro cari. Un ritorno a casa tragico, che ci riempie di angoscia. Nei nostri cuori abitano, allo stesso tempo, un dolore attonito e un orgoglio profondo per questi uomini che hanno sacrificato la loro esistenza al servizio dell'Italia, della pace, dell'assistenza ai più deboli". Così il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, nell'informativa alla Camera sull'attacco del 22 febbraio nella Repubblica democratica del Congo. "Il loro sacrificio - ha proseguito il ministro - illumina la vita dei molti, diplomatici e militari, che silenziosamente compiono il proprio dovere per difendere l'Italia e i nostri valori, in Paesi lontani e a rischio. è un sacrificio che il Paese onorerà con funerali di Stato. Tutti noi - ha sottolineato Di Maio - dobbiamo onorare questi nostri eroi stringendoci attorno alle loro famiglie e alla loro memoria come comunità nazionale e come istituzioni". Lungo applauso commosso dell'aula di Montecitorio in apertura dell'informativa del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio alla Camera sull'assassinio dell'ambasciatore Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci in Congo. Non sarà risparmiato "alcuno sforzo per arrivare alla verità tragica fine" di Luca Attanasio e Vittorio Iacovacci: lo ha sottolineato nella sua informativa alla Camera il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, assicurando maggiore "impegno e l'attenzione per l'Africa, un continente cruciale per gli equilibri del mondo". "Kinshasa e Goma sono distanti circa 2.500 km. L'ambasciatore e il carabiniere si sono quindi affidati al protocollo delle Nazioni Unite, che li ha presi in carico fin da Kinshasa, su un aereo della missione Onu Monusco, per il viaggio fino a Goma". "La Farnesina, a livello interno, nell'ambito delle costanti attività di prevenzione e mitigazione del rischio per il personale diplomatico-consolare all'estero, classifica la Repubblica democratica del Congo in terza fascia di rischio (su 4). Ciò denota un livello di minaccia alto", ha sottolineato il capo della Farnesina. "La sicurezza dell'ambasciata a Kinshasa è assicurata da due carabinieri in missione quadriennale, ai quali si aggiungono due carabinieri in missione di tutela che si alternano regolarmente per periodi di 180 giorni. Il carabiniere Vittorio Iacovacci rientrava in questa seconda tipologia e per questo aveva accompagnato l'ambasciatore nella missione Onu a Goma e aveva con sè la pistola di ordinanza. A differenza di quanto riportato da alcuni organi di stampa, vorrei chiarire che l'ambasciata è dotata di due vetture blindate, con le quali appunto l'ambasciatore si spostava in città e per missioni nel Paese, sempre accompagnato da almeno un carabiniere a tutela", ha aggiunto Di Maio. "Faccio presente che, in qualità di capo missione, l'ambasciatore Luca Attanasio aveva piena facoltà di decidere come e dove muoversi all'interno del Paese. La missione si è svolta su invito delle Nazioni Unite. Quindi, anche il percorso in auto si è svolto nel quadro organizzativo predisposto dal Programma alimentare mondiale. Per questo ho immediatamente chiesto al Pam a Roma e alle Nazioni Unite, interessando direttamente il segretario generale Guterres, di fornire un rapporto dettagliato sull'attacco al convoglio del Programma alimentare mondiale. Era una missione Onu "Sulla dinamica dell'agguato sono in corso accertamenti anche da parte della Procura della Repubblica di Roma. Una squadra dei nostri carabinieri del Ros, su delega della Procura, si è già recata a Goma per una prima missione investigativa. Mi risulta che ne seguiranno altre" ha detto Di Maio, nel corso della sua informativa alla Camera. "Ho chiesto al segretario generale della Farnesina, Belloni, di restare in costante contatto con il direttore esecutivo del Pam per avere notizie sulla dinamica di quanto accaduto. Dall'Agenzia ci attendiamo l'invio di un approfondito rapporto con ogni utile elemento relativo al programma della visita e le misure di sicurezze adottate a salvaguardia della delegazione". "Al Pam e all'Onu abbiamo inoltre chiesto formalmente l'apertura di un'inchiesta che chiarisca l'accaduto, le motivazioni alla base del dispositivo di sicurezza utilizzato e in capo a chi fossero le responsabilità di queste decisioni. Abbiamo anche spiegato che ci aspettiamo, nel minor tempo possibile, risposte chiare ed esaustive". La dinamica dell'agguato "La mattina del 22 febbraio, tra le 10 e le 11 locali, il convoglio del Pam su cui viaggiavano l'ambasciatore e il carabiniere è stato attaccato da uomini dotati di armi leggere, verosimilmente presso Kibumba, a circa 25 chilometri da Goma, nel Governatorato di Kivu Nord, mentre percorreva la strada N2 in direzione di Rutshuru. "In base alle prime ricostruzioni, che devono essere sottoposte al vaglio degli inquirenti, la prima autovettura del convoglio del Pam, su cui viaggiavano le vittime, sarebbe stata oggetto di colpi di arma da fuoco". "Il gruppo, formato da 6 elementi avrebbe costretto i mezzi a fermarsi ponendo ostacoli sulla strada e sparando alcuni colpi di armi leggere in aria. Tale ipotesi potrebbe essere avvalorata anche dal contenuto di un video nel quale si intravedono le fasi iniziali dell'evento con gli spari degli aggressori e la gente che getta a terra moto e biciclette con tutto il carico per allontanarsi". "Il governatore del Nord-Kivu ha confermato che i sei assalitori, dopo aver sparato colpi in aria e bloccato il convoglio, hanno ordinato ai passeggeri di scendere dai veicoli. Il rumore degli spari ha allertato i soldati delle Forze Armate congolesi e i ranger del parco Virunga che, trovandosi a meno di un chilometro di distanza, si sono diretti verso il luogo dell'evento". "Il Governatore ha aggiunto che per costringere le loro vittime a lasciare la strada ed entrare nella boscaglia, gli assalitori hanno ucciso l'autista del Pam. In base alle prime ricostruzioni del Pam, gli assalitori avrebbero poi condotto il resto dei membri nella foresta. Poco distante dal luogo dell'evento - ha aggiunto il ministro - era appunto presente una pattuglia di Ranger dell'Istituto Congolese per la Conservazione della Natura, di stanza presso il vicino parco di Virunga e un'unità dell'Esercito, che avrebbero cercato di recuperare i membri del convoglio".
Figlio del direttore generale della Rai, Ettore Bernabei, è ordinario di Medicina Interna e Geriatria dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma