Chiesa: Letta, 'padre Salvini grande protagonista'
Roma, 21 mar. (Adnkronos) – "Un pensiero e una preghiera. Padre Salvini, grande protagonista". Lo scrive su twitter il segretario del Pd, Enrico Letta.
(S)Vestita con un body trasparente, per la modella il tempo sembra essersi fermato
Un ragazzo avrebbe avvelenato la madre e il suo nuovo compagno con un piatto di pasta, uccidendo l'uomo
Conte: “Draghi chiaro su Speranza, irresponsabile metterlo in discussione. E farlo significa voler indebolire irresponsabilmente il governo”
Gianluca Vacchi ha raccontato come sarebbe andato l'intervento subito da sua figlia, Blu Jerusalema, per la malformazione al palato.
Attraverso i social Belen Rodriguez ha condiviso una toccante lettera d'amore per il fidanzato Antonino Spinalbese.
Sarà necessaria probabilmente una terza dose del vaccino Pfizer. E' il ceo della Pfizer, Albert Bourla, a delineare il quadro nelle dichiarazioni alla Cnbc. "Uno scenario probabile è che ci sarà bisogno di una terza dose, più o meno tra 6 e 12 mesi" dopo la seconda dose. "Da lì, poi, ci sarà un richiamo annuale. Ma tutto deve essere confermato. E, di nuovo, le varianti avranno un ruolo fondamentale", ha detto Bourla nelle dichiarazioni rilasciate il primo aprile ma diffuse oggi dell'emittente. L'ipotesi di un richiamo annuale, dice, deve essere ancora valutata. "E' estremamente importante eliminare il bacino delle persone che possono essere esposte al virus", aggiunge Bourla. Cnbc, sul proprio sito, ricorda che Pfizer all'inizio del mese ha diffuso ulteriori dati relativi alle qualità del vaccino: il farmaco ha un'efficacia superiore al 91& contro il coronavirus e superiore al 95% nel contrastare la forma grave della malattia anche 6 mesi dopo la somministrazione della seconda dose. I dati sono il prodotto di trial che hanno coinvolto oltre 12.000 persone.
A partire da giovedì 15 aprile e fino a data da destinarsi è sospeso l'uso del vaccino di Astrazeneca per militari e forze dell'ordine, ecco il motivo
Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha commentato le proposte indirizzate dalle Regioni al Cts e al Governo sulle riaperture.
Nel corso della nona puntata de L'Isola dei famosi la naufraga Elisa Isoardi si è mostrata con un occhio bendato. Ecco cosa è successo.
Sono 1.330 i nuovi contagi da coronavirus nel Lazio, secondo la tabella del bollettino di oggi 15 aprile. Registrati inoltre altri 46 morti. "Su oltre 16mila tamponi nel Lazio (-1.958) e oltre 17mila antigenici per un totale di oltre 33mila test, si registrano 1.330 casi positivi (+100), 46 decessi (-3) e +1.885 guariti. Aumentano i casi mentre diminuiscono i decessi, le terapie intensive e i ricoveri. Il rapporto tra positivi e tamponi è a 8%, ma se consideriamo anche gli antigenici la percentuale è al 3%. I casi a Roma città sono a quota 600". Lo riferisce l'assessore alla Sanità, Alessio D'Amato, nel bollettino nel bollettino dopo la videoconferenza della task-force regionale per Covid-19 con i direttori generali di Asl e aziende ospedaliere, policlinici universitari e ospedale pediatrico Bambino Gesù. Sono 50.631 i casi attualmente positivi a Covid-19 nella Regione di cui 2.933 ricoverati, 387 in terapia intensiva e 47.311 in isolamento domiciliare. Dall'inizio dell'epidemia i guariti sono in totale 248.667, i decessi 7.201 e il totale dei casi esaminati è pari a 306.499. Nel Lazio, infine, "il valore dell'indice Rt è a 0.79. In calo il tasso di occupazione dei posti letto in area medica mentre rimane stabile il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva. Cala l’incidenza".
Da chi è pagata la splendida vacanza alle Maldive di Belen Rodriguez e Antonino Spinalbese? Tutta la verità sulla coppia
È scontro social tra Enrico Ruggeri e Alessandro Gassman.
Cosa accadrebbe se il ministro Speranza dovesse essere indagato dalla Procura di Bergamo nel caso sui documenti dell'Oms? Per alcuni dimissioni.
Svolta sulla morte di Sebastiano Rosella Musicò, il giovane pizzaiolo di Termini Imerese. Gli fu letale una dose di cianuro somministratagli dalla moglie
Come è cambiata la vita degli italiani in un anno di pandemia di coronavirus? A delineare un quadro è una ricerca della Fondazione Italia in Salute, realizzata da Sociometrica, che quantifica su scala nazionale le conseguenze dell’epidemia sul sistema sanitario impegnato nelle patologie non-Covid. Il titolo dell’indagine è "Gli italiani e il Covid-19. Impatto socio-sanitario, comportamenti e atteggiamenti della popolazione Italiana". I risultati sono stati illustrati questa mattina nel corso di una conferenza stampa. Sono intervenuti Federico Gelli, Presidente della Fondazione Italia in Salute e da Antonio Preiti, direttore Sociometrica. Si tratta di un ampio studio condotto su un campione rappresentativo della popolazione italiana adulta che affronta, oltre le patologie non-Covid, anche l’impatto sui comportamenti collettivi, lo stato psicologico del Paese e l'atteggiamento di fiducia o di diffidenza verso i vaccini. In un anno di pandemia, 35 milioni di italiani hanno avuto problemi a utilizzare servizi e prestazioni sanitarie per patologie non-Covid. In particolare, le cancellazioni e rinunce hanno coinvolto circa 10 milioni di persone. Di queste circa 400mila hanno rinunciato (o visto cancellare) interventi di ricovero; 600mila non hanno potuto fare interventi chirurgici e circa 1 milione di persone non hanno avuto le prestazioni di day hospital. Il servizio a cui hanno dovuto rinunciare maggiormente sono le visite specialistiche, cancellate o a cui hanno dovuto rinunciare circa 7 milioni di Italiani. Da segnalare che la cancellazione o rinuncia delle visite specialistiche ha riguardato in specifico l’83,9% degli over 65 anni. Molti Italiani, anche al di là delle disposizioni di legge, hanno modificato spontaneamente alcuni comportamenti quotidiani. Il 63,3% evita di prendere mezzi pubblici, oltre la metà non frequenta più negozi, bar e ristoranti; circa 7 persone su 10 hanno scelto di non vedere più amici e conoscenti dentro casa. Altre modifiche comportamentali e d’impatto sullo status psicologico messe in rilievo dalla ricerca sono il 49,1% della popolazione che avverte una crescita dello stress; il 43,9% che ha smesso, o fortemente ridotto, l’attività fisica; il 28,8% che ha difficoltà del sonno; il 27,1% che ha malesseri psicologici di tipo generale; il 25,7% che mangia di più o ha smesso di controllare la propria dieta; il 16,5% che accusa sintomi di depressione. La ricerca promossa da Fondazione Italia In Salute ha un focus anche sulle conseguenze dell’epidemia sui minori. Quasi il 60% dei genitori intervistati ritiene che la pandemia abbia avuto un impatto psicologico sui figli minorenni. Per 1 genitore su 4, i minori sono stati “colpiti molto pesantemente”, soprattutto nel caso di famiglie poco istruite. La ricerca rivela, al proposito, una “legge di proporzionalità” tra livello di istruzione dei genitori e impatto sui minori: più basso è il titolo di studio dei genitori e più grave è l’effetto dell’epidemia sui minori. Discorso tutto particolare per i vaccini. Gli italiani mostrano un atteggiamento molto differenziato: il 7,5% non intende farlo, il 9,9% attende di capire di più, mentre il 7,6% vorrebbe poter scegliere quale vaccino fare. Un italiano su quattro, però, “non vede l’ora” di fare il vaccino e il 40,5% attende tranquillamente il proprio turno. Le persone che però hanno patologie di vario tipo vogliono tutte essere vaccinate, e anche dal punto di vista sociale ci sono significative differenziazioni, perché sono le persone più istruite a essere più favorevoli ai vaccini. Il pericolo del contagio ha determinato effetti psicologici anche sull'utilizzo dei servizi sanitari, perché il 63,9% della popolazione preferisce evitare di frequentare ospedali e ambienti della sanità. Solo il 13,8% non ha timore a entrare in strutture mediche. La paura maggiore si riscontra tra la popolazione più giovane. "Abbiamo cercato di andare oltre i dati già sconvolgenti del numero dei decessi, dei ricoveri e dei contagi, per fare un'analisi a tutto campo di quel che l’epidemia sta provocando nella società italiana - commenta Federico Gelli, Presidente di Fondazione Italia in Salute - Ci siamo chiesti quale impatto abbia sui malati non-Covid, quali conseguenze ci siano sugli stili di vita che si possano trasformare in comportamenti dannosi e portare anche a nuove patologie. Siamo convinti che dalla ricerca e dalle consapevolezze che ne derivano, possa arrivare un contributo importante per il conseguimento dell'obiettivo comune: uscire dalla pandemia al meglio e al più presto". "Scopriamo un'Italia in grande sofferenza – afferma Antonio Preiti – non solo sul piano economico e sociale, ma sul piano molecolare, delle singole persone, che non salva nessuno e nessun aspetto della vita com’eravamo abituati a viverla. Avere cognizione dell'ampiezza e della profondità del ‘male oscuro’ innescato dal Covid è fondamentale, se vogliamo uscirne senza traumi sociali permanenti".
Un ragazzino è stato brutalmente picchiato dal branco a Cervaro dopo aver postato su Facebook un complimento nei confronti di una coetanea.
Dirigente del Miur scopre di essere indagata per corruzione e tenta il suicidio gettandosi dalla finestra: il giorno prima la perquisizione della Gf.
Era il bambino biondo con il naso schiacciato, amico di uno dei cani più famosi della storia del cinema: Rin Tin Tin. Lee Aaker, star della serie televisiva "Le avventure di Rin Tin Tin", è morto in Arizona, da indigente, il primo aprile scorso. La notizia è stata data dal suo amico, Paul Peterson. "Per dire arrivederci a Lee Aaker - ha scritto sui social - devi avere una certa età e ricordare Rin Tin Tin. Lee è morto in Arizona, solo e dimenticato, classificato come 'deceduto indigente'". Nato a Inglewood, California, il 25 settembre '43, figlio della proprietaria di una scuola di ballo, Aaker venne scoperto dal leggendario regista Fred Zinnemann e fatto recitare in un corto del '51, "Benjy", destinato alla raccolta fondi per un ospedale ortopedico di Los Angeles. Voce narrante di Henry Fonda, nel breve film Aaker interpretava il ruolo di un bambino con la scoliosi che ha la possibilità di sottoporsi a una cura decisiva, ma solo se ottiene il permesso dai genitori che lo avevano abbandonato. Il film vinse l'Oscar come miglior documentario. Da bambino prodigio a tossicodipendente Dopo aver fatto la comparsa in 'Mezzogiorno di fuoco', senza apparire nei credits, Aaker conquistò la celebrità nel ruolo di 'Rusty', il giovane amico di Rin Tin Tin, nella serie televisiva prodotta dal '54 al '59 dalla Abc, e ispirata al celebre pastore tedesco del cinema degli anni '20. Rin Tin Tin divenne l'alternativa a Lassie, e Aaker, che cantava e ballava dall'età di 4 anni, il beniamino del pubblico. Dopo qualche apparizione in alcuni film, tra cui 'Hondo', con John Wayne e Geraldine Page, l'ex bambino prodigio spese tutti i soldi accumulati, girando il mondo come una sorta di 'figlio dei fiori', finendo per ritirarsi in Arizona, dove ha combattuto per anni la dipendenza dalla droga e dove ha trovato la morte.
(Elimina refuso) MILANO (Reuters) - In Italia sono stati registrati 11 casi di trombosi rare con quattro decessi dopo l'inoculazione del vaccino Vaxzevria, prodotto da AstraZeneca contro il Covid-19. Lo si legge nel terzo rapporto dell'Aifa sulla sorveglianza dei vaccini contro il Covid nel quale si sottolinea che sono pervenute, tra il 27 dicembre 2020 e il 26 marzo scorso, 46.