Alessia Bonari, infermiera simbolo della lotta contro il Covid, ha donato il suo cachet per Sanremo in beneficenza.
Sessanta chilometri in moto per raggiungere il teatro Ariston di Sanremo: il motociclista (milanista) che ha dato il passaggio a Ibrahimovic ha raccontato la folle avventura
Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università degli Studi di Milano e direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi, ha lanciato l'allarme.
AGI - Nell'udienza del processo per l'assassinio del giornalista saudita Jamal Khashoggi, sono stati ascoltati tre testimoni, mentre i 26 imputati vengono giudicati in contumacia. L'autista del consolato, Edip Yilmaz, ha ricordato che nel giorno della sparizione del giornalista lui e altri impiegati turchi furono chiusi in una stanza del consolato e lasciati ad aspettare per l'intera giornata. "Ebbi l'impressione che qualcosa di anomalo stesse accadendo", ha ricordato Yilmaz. Un altro testimone ascoltato è stato Hikmet Cetinkaya, che accompagnò il presidente della Turkish-Arab media association Turan Kislakci, grande amico di Khashoggi, presso il consolato saudita il giorno dopo la scomparsa del giornalista. "L'addetto al parcheggio si avvicinò dicendomi che non potevo sostare. Io gli chiesi che fine avesse fatto Khashoggi, c'erano telecamere dappertutto. Quello mi rispose 'possono anche averlo fatto a pezzi e fatto sparire'. Rimasi senza parole", ha ricordato Cetinkaya. L'addetto alla sicurezza dell'ex console saudita Mohammed al-Otaibi, ha ricordato di aver avuto due giorni liberi, non richiesti, quando il giornalista è stato fatto sparire. La fidanzata del giornalista, Hatice Cengiz, ha chiesto al giudice che il rapporto Usa in cui si indica nel principe Mohammed Bin Salman (MBS) il mandante dell'omicidio venisse incluso nel fascicolo del processo. Richiesta non accolta, perché ritenuta ininfluente ai fini del giudizio. Lo scorso luglio era iniziato a Istanbul un processo in contumacia contro 20 persone, tutte accusate di far parte del team di sicari che fece sparire nel nulla il giornalista e dissidente, nemico del principe Mohamed Bin Salman. Tra gli imputati, anche l'ex consigliere di MBS, Saud al-Qahtani e l'ex numero 2 dell'intelligence Ahmed al-Assiri. A fine settembre la procura della metropoli sul Bosforo ha presentato dei capi di imputazione nei confronti di altri 6 sospetti. Tra i nomi spicca quello dell'ex vice console del Regno, per cui si chiede l'ergastolo con l'accusa di "omicidio premeditato commesso con modalità crudeli". Nella lista degli imputati altri 4 dipendenti della rappresentanza saudita in Turchia con l'accusa di occultamento delle prove. Un processo farsa per la morte di Khashoggi si è svolto a porte chiuse in Arabia Saudita, conclusosi la scorsa estate con pene tra i 7 e i 20 anni inflitte a 8 persone di cui non sono stati rivelati i nomi. Il giornalista è sparito nell'ottobre 2018 dopo aver varcato la soglia del consolato saudita a Istanbul, dove si era recato per ritirare dei documenti per sposare Hatice Cengiz.
Nel mostrare ai propri fan un messaggio ricevuto da Gemma Galgani, Tommaso Zorzi ha commesso un errore involontario: ecco di cosa si tratta
Momenti di imbarazzo sul palco dell'Ariston durante la terza serata del festival di Sanremo. Lo showman Fiorello fa una gaffe con la co-conduttrice Vittoria Ceretti
AGI - Nella Repubblica democratica del Congo è stato ucciso William Assani, il magistrato che indagava sull'agguato del 22 febbraio in cui hanno perso la vita l'ambasciatore italiano, Luca Attanasio, il carabiniere di scorta, Vittorio Iacovacci, e l'autista congolese Mustafa Milambo. "Fonti locali dichiarano che stava tornando da una riunione a Goma, nell'ambito dell'inchiesta sulla sicurezza dell'area e in particolare sull'omicidio dell'ambasciatore italiano e dei suoi due accompagnatori", scrive l'agenzia Fides citando fonti missionarie che operano nel Nord Kivu, di cui Goma è il capoluogo. In un comunicato inviato a Fides, l'Ong locale Cepadho (Centro Studi per la Pace, la Democrazia e i Diritti Umani) afferma di "aver appreso con forte sgomento dell'assassinio del maggiore William Assani, magistrato presso il Tribunale militare di Rutshuru, rimasto vittima il 2 marzo di un agguato all'altezza di Katale, sull'asse stradale Rutshuru - Goma, da dove proveniva". "Questo crimine è stato perpetrato da uomini armati, non identificati, uno dei quali è stato neutralizzato dalla risposta avviata dalle Fadrc (l'esercito congolese)" precisa la dichiarazione.
Non solo la saliva, ma anche le lacrime. Il coronavirus Sars-CoV-2 è stato identificato sulla superficie oculare del 57,1% dei pazienti Covid da un team di ricercatori italiani, autori di uno studio condotto in Lombardia, una delle regioni del Nord Italia più colpite dalla pandemia. La ricerca, firmata da scienziati e specialisti dell'Asst dei Sette Laghi e dell'università dell'Insubria a Varese, è pubblicata su 'Jama Ophthalmology'. Gli esperti si sono chiesti qual è la presenza qualitativa e quantitativa di Sars-CoV-2 sulla superficie oculare dei pazienti Covid ricoverati in terapia intensiva e hanno utilizzato per rilevarlo il saggio di reazione a catena della polimerasi-trascrizione inversa (Rt-Pcr), eseguendo un tampone congiuntivale. Su 91 pazienti esaminati, 52 avevano il virus anche nelle lacrime (57,1%). Sars-CoV-2, sottolineano gli autori del lavoro, può essere rilevato sulle superfici oculari di pazienti con Covid-19 anche quando il tampone nasofaringeo è negativo. "I risultati dello studio - ipotizzano - suggeriscono che il virus può diffondersi dalle superfici oculari all'organismo". La ricerca è stata condotta tra il 9 aprile e il 5 maggio 2020, prima ondata di Covid-19. Sono stati esaminati anche i tamponi congiuntivali di 17 volontari sani aggiuntivi senza sintomi dell'infezione per valutare l'applicabilità del test. Età media dei 108 partecipanti (55 donne e 53 uomini) arruolati: 58,7 anni. Gli autori hanno rilevato un'ampia variabilità della carica virale media da entrambi gli occhi. In un sottogruppo di 41 pazienti, è stata trovata una concordanza del 63% tra i risultati positivi del test congiuntivale e del tampone nasofaringeo se eseguiti entro 2 giorni l'uno dall'altro. In 17 pazienti i risultati del tampone nasofaringeo erano negativi e in 10 di loro il tampone congiuntivale era ugualmente positivo. Non è stato possibile determinare l'infettività delle lacrime, ma gli esperti hanno potuto constatare come il virus fosse presente sulla superficie oculare di gran parte dei pazienti. Considerato che alcuni possono risultare positivi al tampone congiuntivale e non a quello nasofaringeo il test potrebbe essere valutato come esame diagnostico supplementare, concludono i ricercatori. "Molte persone risultano positive al virus senza alcun segno di malattia", fanno notare. L'Rna di Sars-CoV-2 è stato trovato "nel tratto nasofaringeo e nel drenaggio bronchiale, nella saliva, nelle lacrime, nelle urine, nelle feci ma non nei liquidi seminali", elencano. Gli autori dello studio, nell'analizzare il contesto in cui si è cresciuta la trasmissione del virus, fanno un cenno anche al ruolo dello smog. "E' noto che i particolati atmosferici fungono da trasportatori per molti contaminanti chimici e biologici, inclusi i virus, che aderiscono alle polveri sottili, particelle che sono in grado di rimanere nell'atmosfera per ore, giorni o più a lungo, soprattutto in un clima non ventoso e a elevata presenza di inquinamento atmosferico come la Pianura Padana in Lombardia", ragionano. Quanto alla contaminazione delle lacrime, "si ipotizza che il virus possa diffondersi nel liquido lacrimale delle ghiandole lacrimali a causa della viremia sistemica, come è stato dimostrato per l'Hiv". Ma "tra le teorie qui descritte, il contagio diretto da goccioline trasportate dall'aria sembra essere la teoria più probabile", aggiungono gli studiosi. E il virus "può diffondersi nel corpo attraverso il dotto nasolacrimale. Questo contagio avviene nonostante l'uso di mascherine", ipotizzano. "Il caso clinico dell'oftalmologo di Wuhan, Li Wenliang", il medico-eroe fra i primi a perdere la vita in Cina, "può essere un esempio di tale diffusione. I risultati supportano l'uso di protezioni per gli occhi per le persone che lavorano in ambienti in cui è possibile l'infezione per via oculare".
Il tempo sta per cambiare. L'alta pressione è pronta a fare le valigie e lasciare spazio a una maggior instabilità. Già da venerdì le prime piogge torneranno, dopo tanto tempo, a interessare il Nordest per poi portarsi in tarda serata anche in Lombardia e sul resto del Nord. Nel weekend una rapida irruzione di aria più fredda, oltre a far calare le temperature fino a 10°C rispetto a questi giorni, provocherà un temporaneo guasto del tempo. Il team del sito www.iLMeteo.it avvisa che sabato l’irruzione di aria più fredda in arrivo dai Balcani, favorirà l’arrivo di un rapido fronte instabile che dalle primissime ore del giorno porterà piogge veloci e possibili locali temporali che dal Nordest si porteranno verso il Nordovest dove nevicherà sulle Alpi al di sopra dei 7-900 metri. Tempo in peggioramento anche sulle regioni adriatiche, sugli Appennini (neve a 1600 metri), zone interne del Lazio e infine sulla Sardegna. Domenica il fronte instabile avrà perso tutta la sua forza anche se sugli Appennini centrali potranno esserci alcune residue precipitazioni, specie tra Lazio e Abruzzo (frusinate, aquilano). Nel frattempo dalla Tunisia un debole vortice ciclonico comincerà a far peggiorare il tempo sulla Sardegna con temporali verso sera. Le temperature subiranno una sensibile diminuzione soprattutto al Nord, infatti rispetto a questi giorni caleranno di quasi 10°C con valori massimi non più alti di 10°C e minimi che potranno andare anche sotto lo zero, specie in Emilia, in aperta campagna e anche sulle zone interne del Centro. Nel dettaglio: Giovedì 4 - Al nord: foschie e cielo velato sulle pianure, più sole altrove. Al centro: a tratti nuvoloso sulle coste tirreniche, soleggiato altrove. Al sud: in prevalenza soleggiato. Venerdì 5 - Al nord: coperto sulle coste, ma verso sera peggiora al Nordest. Al centro: piogge su Lazio, bassa Toscana e Sardegna. Al sud: piovaschi in Sicilia, più asciutto altrove. Sabato 6 - Al nord: veloci piogge al nordest al primissimo mattino, poi verso il Nordovest. Al centro: piogge su regioni adriatiche, Lazio interno e Sardegna. Al sud: piogge sparse su Campania, Basilicata e Gargano. Domenica più soleggiata e asciutta.
AGI - La pandemia ha esacerbato le disparità esistenti tra donne e uomini in quasi tutti gli ambiti della vita, sia in Europa che nel resto del mondo, segnando un arretramento rispetto alle faticose conquiste del passato. E' quanto risulta dalla relazione 2021 della Commissione europea sulla parità di genere nell'Ue, pubblicata in vista della Giornata internazionale della donna. "Allo stesso tempo la parità di genere non è mai stata così importante nell'agenda politica dell'Ue e la Commissione ha profuso un grande impegno per attuare la strategia per la parità di genere adottata un anno fa", dichiara la Commissione. Per meglio monitorare e fare il punto dei progressi compiuti in ciascuno dei 27 Stati membri, la Commissione inaugura oggi anche un portale per il monitoraggio della strategia per la parità di genere. "Le donne sono in prima linea nella pandemia e ne sono maggiormente colpite. Non possiamo permettere un arretramento, dobbiamo continuare a promuovere l'equità e l'uguaglianza. Per questo motivo l'Ue ha posto le donne al centro della ripresa e ha obbligato gli Stati membri a includere la dimensione della parità di genere negli investimenti finanziati dal dispositivo per la ripresa e la resilienza", conferma Vera Jourová, vice presidente della Commissione con delega per i Valori e la trasparenza. "Nonostante l'impatto sproporzionato della crisi di Covid-19 sulla vita delle donne, dobbiamo trasformare questa situazione in un'opportunità. Siamo determinati a intensificare il nostro impegno, a continuare a progredire e a non consentire alcun arretramento rispetto a tutti i progressi compiuti in materia di parità di genere", ha insistito Helena Dalli, commissaria per l'Uguaglianza.
Valerio Scanu spara a salve contro Achille Lauro, e sui social scoppia una vera e propria bufera.
AGI - L'insediamento del nuovo Governo guidato da Mario Draghi inizia a produrre effetti concreti. Non solo dal punto di vista dei provvedimenti (il nuovo Dpcm, e soprattutto le nuove nomine), ma anche da quello degli equilibri tra le forze politiche e della loro organizzazione interna. Come avevamo intravisto la scorsa settimana, il centrodestra sembra beneficiare di questa nuova situazione con entrambi i suoi protagonisti: con la Lega di Matteo Salvini, che con la sua svolta filo-Draghi sembra aver recuperato un po' della credibilità che aveva perduto con l'azzardo del Papeete; ma anche con Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni, che pare beneficiare di quello che Nando Pagnoncelli sul Corriere della sera ha definito “rendita d'opposizione” e ha ripreso a crescere, in modo lento ma costante. Nella nostra Supermedia dei sondaggi, questi due partiti si confermano rispettivamente al primo posto con il 23,5% (+0,5 nelle ultime due settimane) e al terzo con il 16,7% (ennesimo nuovo record per FDI). In sofferenza è invece il Partito Democratico, che scende al 19,2%, mentre il Movimento 5 Stelle rimane stabile poco sotto il 15%. Il caso del M5S è particolare, perché quello fotografato dai sondaggi in quest'ultimo periodo è probabilmente un dato “in bilico” su due eventi spartiacque: la spaccatura nel gruppo parlamentare in seguito al voto favorevole al Governo Draghi, e la disponibilità di Giuseppe Conte a mettersi alla guida del Movimento su richiesta di Beppe Grillo. Siamo nel pieno di una transizione che, come vedremo, probabilmente produrrà effetti tangibili sui consensi al M5S. Vediamo però prima gli altri partiti: dietro i “big four” troviamo Forza Italia stabile al quinto posto (8%) e poi tutte le altre liste minori: Azione di Calenda, che eguaglia il suo miglior risultato di sempre (3,9%) e poi la Sinistra (3,2%), Italia Viva (2,9%), Più Europa (2,2%) e i Verdi (1,6%). Il dato della Sinistra è però “provvisorio”: in Parlamento, infatti, le due componenti di quella che fu la lista Liberi e Uguali si sono comportate diversamente rispetto al governo Draghi, ed è quindi probabile che le strade di Articolo 1-MDP e Sinistra Italiana si divideranno in futuro. Per questo, alcuni istituti di sondaggio hanno già cominciato a valutare queste due forze separatamente: ma finché ciò non sarà un'abitudine sufficientemente condivisa saremo costretti a citare il dato aggregato. I dati di oggi si prestano particolarmente bene ad un bilancio parziale della legislatura, poiché sono passati esattamente 3 anni dalle elezioni politiche 2018. Grazie al nostro grafico dello storico delle nostre Supermedie settimanali, vediamo come in questi 3 anni sia successo veramente di tutto, non solo in termini di avvicendamenti al Governo (e all'opposizione) ma anche nei rapporti di forza tra i partiti. L'unico partito che sembra aver mantenuto una sua stabilità “nonostante tutto” è il PD. Partito per il quale la ricorrenza odierna è duplice, poiché esattamente due anni fa veniva eletto segretario (con le primarie) Nicola Zingaretti. Oggi è proprio la leadership di Zingaretti a tornare in discussione dopo le incertezze dei democratici negli eventi che hanno portato dalla caduta del secondo Governo Conte alla nascita del Governo Draghi. Ma i destini del PD sembrano ormai legati a doppio filo a quelli del M5S che è in attesa, come si diceva, di beneficiare degli effetti positivi della leadership di Conte. L'ipotesi può sembrare azzardata, ma di fonda su indizi piuttosto robusti. In primo luogo, nei mesi scorsi (prima della crisi di governo) erano stati pubblicati diversi sondaggi che non solo ipotizzavano la nascita di una “lista Conte”, ma in molti casi anche uno scenario in cui proprio Conte si metteva a capo del M5S, i cui consensi virtuali aumentavano. Ma gli eventi di attualità hanno spinto i sondaggisti a indagare nuovamente, negli ultimi giorni, proprio questo secondo scenario. E da questo emerge, in modo anche piuttosto impressionante, un quadro piuttosto netto: un M5S guidato da Conte balzerebbe al 22% dei consensi, salendo dal quarto al secondo posto, subito dietro la Lega. Uno scenario che è stato confermato da due rilevazioni quasi identiche a distanza di pochi giorni: quella dell'istituto SWG per il TG di Enrico Mentana, e quella della EMG di Fabrizio Masia. Sondaggio EMG per @agorarai Se #Conte fosse il leader #M5S, quest'ultimo sarebbe il 2° partito del Paese (21,3%) dietro alla #Lega (22,6%). Il PD scivolerebbe al 4° posto (14,7%) dietro a #FdI (16,4%). 1/ pic.twitter.com/b3fwDLHROK — YouTrend (@you_trend) March 4, 2021 Sondaggio @swg_research per il @TgLa7 Intenzioni di voto con #Conte leader M5S (con differenza rispetto alle intenzioni di voto classiche): Lega 22,3% (-1,1) M5S 22% (+6,2) FdI 16,1% (-0,9) PD 14,2% (-4,3) FI 6,1% (-0,8) Altri 19,3% (+0,9) Non si esprime 35% (-3) 3/3 pic.twitter.com/01vmPSNzWk — YouTrend (@you_trend) March 1, 2021 In entrambe le rilevazioni, la “vittima” principale di questo nuovo scenario sarebbe proprio il Partito Democratico, che si ritroverebbe a cedere più di 4 punti all'ex (?) alleato ed a sprofondare tra il 14 e il 15 per cento, la più bassa percentuale mai raggiunta negli oltre 13 anni di vita del PD. NOTA: La Supermedia YouTrend/Agi è una media ponderata dei sondaggi nazionali sulle intenzioni di voto, realizzati dal 18 febbraio al 3 marzo dagli istituti EMG, Ipsos, Ixè, SWG e Tecnè. La ponderazione è stata effettuata il giorno 4 marzo sulla base della consistenza campionaria, della data di realizzazione e del metodo di raccolta dei dati. La nota metodologica dettagliata di ciascun sondaggio considerato è disponibile sul sito ufficiale www.sondaggipoliticoelettorali.it.
"I giostrai che lavorano a Bergantino (Rovigo) e nei paesi limitrofi sono nella più completa disperazione. La loro abilità che nel costruire le giostre è conosciuta in tutto il mondo, ma ora non essendoci più prospettive al momento la crisi la fa da padrone". Lo dice, all'Adnkronos/Labitalia, Tommaso Zaghini, direttore del 'Museo documentario della giostra e dello spettacolo popolare'. "Tutti i luna park e le fiere - spiega - sono chiusi e alcuni imprenditori-costruttori stanno ultimando le giostre sulla base di commesse fatte alcuni anni fa. Attualmente non c'è nessuno che fa nuovi ordini". "E' un mondo - ammette - che si è bloccato e del resto quello dello spettacolo è un settore che subisce danni enormi. In quest’angolo del Polesine ci sono 70 imprese che producono giostre, per un fatturato che supera i 50 milioni di euro all'anno, dando occupazione, con tutto l'indotto, a oltre un migliaio di unità lavorative, per la maggior parte specializzate nei settori della carpenteria, dell'elettromeccanica e dell'elettronica". "Dieci di queste aziende - ricorda - fanno assemblaggio, cioè uniscono tutti i pezzi che producono le altre e ogni azienda di queste dieci produceva 2 giostre al mese, con una media di circa 20 giostre all'anno. Pensando che ogni giostra può arrivare a costare 3 milioni di euro, possiamo vedere la gravità delle perdite economiche del comparto". "Queste competenze - fa notare Zaghini - specialistiche e tecnologicamente avanzate attraggono, infatti, la clientela da tutta Europa, da vari Stati dell'Asia, dall’America del Nord e del Sud e dai paesi arabi che prima del Covid organizzavano visite per vedere i capannoni dove si realizzano le giostre. Le produzioni venivano scelte da acquirenti provenienti da paesi non toccati dalla congiuntura economica negativa degli ultimi anni pre-Covid. Spesso, infatti, gli affari non venivano conclusi in euro ma con altri tipi di moneta". "Le cose - precisa - non vanno certo meglio per il 'Museo documentario della giostra e dello spettacolo popolare': durante l'estate avevamo circa 2.000 visitatori, una grande affluenza per un museo che sta in una cittadina di 2.600 abitanti. Poi abbiamo dovuto chiudere con il lockdown e ora che abbiamo riaperto possiamo accogliere solo gruppi di 5 persone alla volta per una visita che dura circa un'ora e mezza con una perdita incalcolabile".
Lorella Cuccarini ha replicato contro Maria Teresa Ruta, che l'aveva pubblicamente criticata al GF Vip.
Il microbiologo ha criticato il nuovo commissario all’emergenza Covid
Ermal Meta è in testa alla classifica generale provvisoria del 71mo festival di Sanremo. Al secondo posto Annalisa, al terzo Irama. A seguire, nell'ordine: Malika Ayane, Noemi, Fasma, Fedez-Michielin, Lo Stato Sociale, Willie Peyote, Francesco Renga, Arisa, Gaia, Fulminacci, La Rappresentante di Lista, Maneskin, Max Gazzé, Colapesce e Dimartino, ComaCose, Extraliscio, Madame, Gio Evan, Orietta Berti, Random, Bugo, Ghemon, Aiello.
Le parti civili hanno chiesto di ascoltare Luca Palamara, ex presidente dell’Anm.
“Nei primi due mesi e mezzo i 46mila medici di famiglia italiani hanno somministrato circa 10 milioni di dosi di vaccino antinfluenzale, nonostante una programmazione della campagna antinfluenzale in alcune realtà raffazzonata con dosi che non arrivavano, appuntamenti già fissati per la vaccinazione con gli assistiti poi annullati perché i vaccini non erano disponibili. Abbiamo lavorato tanto anche sul fronte delle altre vaccinazioni dell’adulto e dell’anziano, compresa quella anti-pneumococcica, ma c’è ancora molto da fare sul piano organizzativo. Da questi errori dobbiamo imparare a programmare per tempo tutte le campagne vaccinali con il coinvolgimento degli attori diretti”. Lo ha detto Tommasina Maio segretario nazionale di Fimmg Continuità Assistenziale, durante il del webinar “Covid Next Step: abbiamo il vaccino, ma le altre vaccinazioni?” talk online promosso e organizzato da Fare comunicazione, con il contributo incondizionato di Gsk, sul tema delle vaccinazioni oscurate dalla pandemia. Tra i temi affrontati dal dibattito in modalità virtuale “Le altre vaccinazioni oltre il Covid: il ruolo della Medicina Generale”. “Con la pandemia – ha ricordato Maio – abbiamo dovuto modificare profondamente tutta la nostra operatività. Partendo dal modello organizzativo agli strumenti utilizzati, dovendo aggiungere al carico assistenziale anche un elemento fondamentale che era quello di offrire delle condizioni di contenimento dell’infezione e di sicurezza nel momento in cui vedevamo i nostri pazienti. Per cui siamo arrivati alle campagne vaccinali già rodati su questi nuovi modelli organizzativi. E prova ne è stata la campagna di vaccinazione antinfluenzale. Abbiamo lavorato molto anche sulle altre vaccinazioni dell’adulto e dell’anziano, compresa quella pneumococcica. Adesso l’assistito ci chiama per assicurarsi che le proprie condizioni fisiche e di salute consentano di ricevere la vaccinazione anti-Covid”. Sul fronte Covid, invece, “sono molto preoccupata – ammette Tommasina Maio -. Se dopo due mesi di campagna vaccinale contro il Covid su una popolazione facilmente raggiungibile e contattabile, ovvero gli operatori sanitari e gli anziani delle Rsa, siamo a poco più di 3 milioni di dosi, qualcosa non va. Io sono stata vaccinata in una struttura ospedaliera, non è difficile rintracciare i medici e gli operatori sanitari. E non mi vengano a dire che mancano i vaccini: un milione di dosi è ancore nei frigoriferi in attesa di essere somministrata”. Quale impatto ha avuto il Covid sulle vaccinazioni e sul lavoro dei medici di famiglia? “La pandemia Covid-19 ha drammaticamente evidenziato l’importanza della prevenzione delle malattie infettive – ha affermato Alessandro Rossi, medico di medicina generale e responsabile dell’ufficio di presidenza Simg –. È del marzo 2020 l’appello lanciato dall’Oms, ovvero di difendere le attività di vaccinazioni per i danni che potenzialmente su queste attività avrebbe potuto svolgere il virus. Ci siamo sentiti chiamati fortemente in causa e come Simg, abbiamo prodotto un documento che dà indicazioni su come vaccinare l’adulto ai tempi del coronavirus”. “Eravamo alla immediata vigilia della vaccinazione antinfluenzale – ha proseguito Rossi – sapevamo che sarebbe stata diversa da tutte le altre: dovevamo distanziare le persone, far lavorare in totale sicurezza il personale medico e degli assistiti, dovevamo prenotare le vaccinazioni. In altre parole, eravamo chiamati ad affrontare una vaccinazione complessa, come quella antinfluenzale, in una situazione di vera emergenza. Molti medici hanno lavorato il sabato e la domenica per non sovrapporre la vaccinazione alle attività quotidiana. Lo hanno fatto in luoghi diversi dal proprio ambulatorio. Nonostante le tante difficoltà abbiamo vaccinato 10 milioni di persone per l’influenza, mi chiedo perché non mettere a leva questa potenzialità anche per la vaccinazione anti-Covid? Siamo noi la medicina di prossimità, siamo vicini alle persone. La programmazione delle prossime fasi non c’è”. Tra le altre iniziative promosse della Simg, Rossi ha ricordato la campagna “Porgi l’altra spalla” con la quale “proponevamo alle persone – ha concluso – che si sottoponevano alla vaccinazione antinfluenzale (soggetti a rischio per condizioni di vita o per età) anche una seconda vaccinazione, fra quelle raccomandate in queste circostanze: antipneumococcica, herpes zoster”.
In una recente intervista, Andrea Zenga si è lasciato andare a nuove confessioni su Rosalinda Cannavò e sull'incontro col padre Walter
AGI - "Entro fine anno l'Europa sarà in grado di produrre 2-3 miliardi di vaccini". Lo ha detto Thierry Breton, commissario europeo al Mercato interno, all'industria e al digitale, e capo della task force creata all'inizio di febbraio dalla Commissione Ue per lavorare con le aziende per accelerare la produzione di vaccini anti-Covid in Europa durante una conferenza stampa col ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti. "L'Europa - ha aggiunto - è il primo continente per produzione di vaccini, seguono gli Usa con 2 miliardi. Altri Paesi non sono assolutamente al passo: la Russia non è in grado", di produrne così tanto, "la Cina è ancora molto indietro. Tra Ue e Usa si potrà contare su 5 miliardi di vaccini l'anno per tutto il mondo". "Sono assolutamente convinto che riusciremo a portare avanti in modo positivo la politica vaccinale europea, ma questo tipo di virus e la sua capacità di mutare ci porta a interrogarci sul lungo termine" ha detto Breton. "Non si tratta più adesso di chiedersi quale Paese fa che cosa ma definire quali sono gli impianti che potranno partecipare alla politica europea" ha aggiunto il commissario. "In Europa si è già molto integrati, in Italia ci sono molte aziende specializzate impegnate in una delle fasi più delicate della produzione del vaccino che è quella del riempimento dei flaconi. Per quanto riguarda AstraZeneca, per esempio, tutti i vaccini preparati sono messi in flacone in Italia", ha aggiunto. "Vaccini a tutti entro l'estate" "La situazione sui vaccini è rassicurante" ha detto Breton. "E' una sfida enorme eppure si è reagito con grande rapidità", ha sottolineato. "Sono estremamente fiducioso sulla capacità dell'Europa di consegnare i vaccini sempre più rapidamente e penso che da qui alla fine dell'estate potremo vaccinare tutti i cittadini europei", ha concluso. Giorgetti: "Italia darà il suo contributo" "L'industria italiana, di cui possiamo andare fieri, è in grado di dare in tutte le fasi il suo contribuito alla risposta europea per la produzione dei vaccini". Così il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, durante una conferenza stampa con Thierry Breton, commissario europeo al Mercato interno, all'industria e al digitale, e capo della task force creata all'inizio di febbraio dalla Commissione Ue per lavorare con le aziende per accelerare la produzione di vaccini anti-Covid in Europa. "Credo che ci siano elementi, in una situazione di grande preoccupazione ed emergenza, che delineano un futuro per quanto riguarda l'offerta di vaccini e produzione su base italiana e europea che possano ispirare fiducia" ha aggiunto il ministro.