Covid, l'India supera la soglia dei 10 milioni di casi
Bilancio totale delle vittime è di 145.136
Il leader di Azione rivela la proposta: "Una roba tipo tu appoggi Conte e il Pd appoggia te a Roma"
La testimonianza: "La persona che era con me non la vedevo da diversi mesi per colpa della pandemia"
Lo scatto senza veli è da capogiro.
Conte si recherà alla Camera nella giornata di lunedì prossimo per chiedere la fiducia a seguito della crisi di governo.
La donna che ha subito il furto nel parcheggio dell'ospedale era affetta da sclerosi
Gli aggiornamenti in tempo reale sull'emergenza coronavirus in Italia.
Lo studio ha preso in considerazione la cavità orale in pazienti, italiani e spagnoli, affetti da Covid
I 70 anni dell'attore: "Con i soldi sono un disastro, mia moglie mi dà la paghetta. Giro ancora in motorino per capire il presente"
Intervista a Telmo Pievani: "Le epidemie sono l'evento che ci ricorda che la natura è esattamente indifferente alle nostre sorti. Questa 'finitudine' è difficile da accettare"
L'inventore dei Responsabili nel 2010 in un'intervista a Repubblica
AGI - Sono state ore di terrore quelle vissute a ottobre scorso a Ragusa da una prostituta, rapinata in casa da tre uomini e stuprata da uno di loro. Era stato il minore italiano S.S., successivamente arrestato per rapina pluriaggravata e lesioni personali, a chiamare in piena la donna e prendere un appuntamento di natura sessuale. Al suo posto, però, si è presentato un tunisino, che ha chiesto una prestazione gratis. Al rifiuto della donna, ha fatto finta di andarsene e in realtà ha aperto il portone ad altri due uomini, che sono entrati in casa. Lei ha cercato scampo in camera da letto, ma i tre l'hanno raggiunta e scaraventata a terra. Poi hanno messo a soqquadro l'abitazione e da un giubbotto in un armadio hanno rubato 50 euro e due anelli d'oro. Due di loro, poi, sono andati via mentre il tunisino è rimasto e ha obbligato la donna per ore ad avere rapporti sessuali con lui. Al termine di una indagine, scaturita dalla denuncia della donna, la squadra mobile di Ragusa ha individuato quello che le aveva telefonato. Il suo arresto è stato disposto dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale per i minorenni di Catania, su richiesta del Pm.
La nota: "Reazioni comuni a tutti i vaccini con mRNA, come febbre e nausea, potrebbero aver aggravato pazienti anziani"
Andiamo a vedere, zona per zona, cosa è consentito fare e cosa no
AGI - È finita in tragedia la gita scialpinistica dei due appassionati di montagna dispersi da ieri all'Alpe Devero, in val d'Ossola. I corpi senza vita dei due sciatori, un uomo e una donna, provenienti dalla Lombardia, sono stati ritrovati intorno a mezzogiorno a circa 2.200 metri di quota, nella zona del borgo di Crampiolo. Di loro si erano perse le tracce da ieri: avrebbero dovuto pernottare in una baita ma questa mattina non sono stati visti e quindi e' stato dato l'allarme. Le ricerche, avviate in mattinata, hanno visto l'impiego di oltre 50 uomini tra soccorso alpino civile, del Sagf e vigili del fuoco. Fino al tragico rinvenimento dei corpi senza vita dei due scialpinisti. Il cellulare di uno dei due risultava acceso nella zona di Crampiolo, e proprio li si sono concentrate le ricerche. Secondo la ricostruzione dei soccorritori i due sarebbero precipitati in un punto particolarmente ripido ed esposto per finire nel fiume sottostante. Le salme sono state recuperate dall'elicottero.
L'auto le è stata riconsegnata con tanto di scuse da parte dei ladri
Così in un'intervista a 'La Stampa' il consulente del ministro della Salute
AGI - Gli Accordi di Abramo, che hanno normalizzato i rapporti tra Israele ed Emirati arabi uniti e Bahrein, stanno cambiando velocemente il volto del Medio Oriente, schiudendo prospettive di sviluppo inedite tra i Paesi della regione e mandando un messaggio molto chiaro all'Iran, in modo che il regime si senta sempre più isolato e cambi atteggiamento. È l'analisi del diplomatico Eliav Benjamin, direttore della divisione Medio Oriente del ministero degli Esteri israeliano, che all'intesa storica firmata lo scorso 15 settembre alla Casa Bianca ha lavorato a lungo. "Gli accordi di Abramo non sono contro alcuna entità o Paese, ma riguardano le relazioni bilaterali tra noi e le nazioni" con cui sono stati firmati, ha sottolineato parlando con l'AGI il diplomatico di lungo corso, con un passato all'ambasciata negli Usa. "Ritengo però - ha aggiunto - che sia arrivato il momento che Paesi che premono per estremismo e terrorismo, e vogliono le armi nucleari per attaccare, capiscano che sono sempre più isolati. E penso che lo stiano comprendendo sempre più". Da qui, l'esortazione a "tutte le nazioni del mondo a continuare a fare pressioni sull'Iran perché cambi i suoi modi". La Repubblica islamica infatti è "una minaccia non solo per la regione ma per la stabilità, la sicurezza e la prosperità di tutti". Salutati come un'intesa storica che delinea un nuovo Medio Oriente, gli Accordi di Abramo hanno inaugurato un corso inedito; Emirati e Bahrein sono stati i primi Paesi del Golfo a partecipare e la speranza del governo israeliano è che altri si aggiungano presto all'intesa, in particolare l'Arabia Saudita, peso massimo della regione. Per Benjamin, "bisogna riconoscere e apprezzare i passi positivi" fatti finora da Riad: la firma da parte di Abu Dhabi e Manama "non sarebbe stata possibile senza una qualche forma di consenso da parte sua", e ha anche autorizzato Israele all'"uso del suo spazio aereo". Allo stesso tempo, ha osservato il diplomatico israeliano, "dobbiamo riconoscere che potrebbe volerci un po' di piu'" perche' il Regno wahabita si unisca, stante il ruolo religioso che gioca come custode dei luoghi sacri dell'Islam; la compresenza di un re anziano, tuttora al potere, e un principe ereditario più aperto, e infine il fatto che sia stata proprio l'Arabia Saudita a farsi promotrice nel 2002 dell'iniziativa di pace araba che chiede progressi sulla questione palestinese prima di avanzare sul terreno della normalizzazione. A questo proposito, guardando all'impasse in cui versa il dialogo israelo-palestinese, Benjamin è un convinto sostenitore del 'potere' dell'economia per avvicinare popoli e nazioni: "Quello che speriamo è che i palestinesi capiscano l'interesse economico nel partecipare. Sfortunatamente finora non e' stato cosi'. Ci vuole coraggio anche da parte della leadership palestinese", ha sostenuto, sottolineando che "il paradigma è cambiato". Altri Paesi arabi si sono avvicinati perché hanno realizzato che stavano "perdendo opportunità commerciali", che volevano "lo sviluppo delle economie" e che non si poteva "continuare in quella situazione di stallo". "Sfortunatamente sono gli interlocutori di più vecchia data d'Israele nella regione, come i palestinesi, che non hanno ancora fatto questo cambio di mentalità". Quanto all'imminente avvicendamento alla Casa Bianca, Israele di certo perde un grande amico: nei suoi quattro anni, Donald Trump ha fatto molto per lo storico alleato, accreditando Gerusalemme come capitale d'Israele, spostandovi l'ambasciata, e riconoscendo la sovranità israeliana sulle Alture del Golan. Ha inoltre tagliato i fondi ai palestinesi. D'altra parte, ha ricordato l'alto diplomatico israeliano, "quando si tratta delle relazioni Usa-Israele l'amicizia e' molto solida e l'impegno e' molto forte". Il nuovo presidente Joe Biden avrà diversi dossier urgenti di politica nazionale da gestire e "non e' chiaro quanto alta sara' la posizione del Medio Oriente nella sua agenda, ma posso dire che sicuramente l'impegno continuerà nei confronti delle relazioni con Israele e dell'interesse a vedere un Medio Oriente prospero e connesso tra i Paesi moderati della regione".
AGI - Otto milioni 169 mila 926 contatti unici. Dal 7 al 16 gennaio. Nove giorni. Per un post su Facebook di una conferenza vecchia di due anni fa. È capitato al professor Paolo Crepet, psichiatra e sociologo molto noto anche per le sue frequenti apparizioni televisive. Conferenza in cui racconta la storia di Niko Romito, chef stellato di Castel di Sangro, in Abruzzo. E di come ha iniziato la sua attività, rilevando un vecchio ristorante del padre al momento della morte e rivoluzionandone il concetto. L'occasione è la presentazione a Foligno al Festival di Filosofia del suo libro, “Passione”, edito da Mondadori nel 2018, nel corso della quale lo psichiatra parla anche del rapporto genitori-figli e della passione per ciò che si fa. Il giorno dopo l'Epifania, un amico del professore, organizzatore di concerti, posta sul proprio profilo Facebook il video, della durata di 8 minuti e 22 secondi in tutto: “Quella di Romito è la storia di una cocciutaggine, che come dice Renzo Piano – spiega tra le altre cose il professore nell'incontro di Foligno con i lettori – all'inizio non è una cosa intelligente, ma è l'introduzione alla passione”. Il video in un attimo spopola. Il capo dei social Mondadori riferisce a Crepet che non si è mai vista una cosa simile per nessun autore del gruppo. Dunque, un successo. E lui come lo spiega? “Che c'è un bisogno enorme di qualcuno che ti ascolti, perché c'è una solitudine immensa in quanto ci si sente soli”, risponde Crepet. Per Crepet “soprattutto i genitori si sentono soli” perché con i ragazzi “hanno perso il contatto” per una ragione molto semplice, “perché fino all'altro ieri – prima della pandemia – avevano adottato una filosofia educativa che non prevedeva alcun divieto, nel senso che si trattava di una cultura ‘riparativa del danno', tesa a blandire i ragazzi, a smussare le loro difficoltà, a giustificarli, quando poi è improvvisamente si è presentato uno Stato che norma, che impone delle regole e dei divieti, loro sono entrati nel pallone”. Si spieghi, professore: vuole dire che i genitori non sanno più come contenere i propri figli e non si sanno imporre? “Esattamente. Perché se fino all'altro ieri a mio figlio non ho mai detto di no e il primo no alla possibilità di muoversi, di fare qualsiasi cosa ti arriva da Conte, non sono nemmeno capaci di giustificare e regolamentare quest'aspetto, non sanno nemmeno come mediarlo”. Tant'è vero, spiega ancora Crepet, che tutto ciò che accade oggi “dove c'è una rissa al giorno piuttosto che una movida clandestina, è una cosa tremenda. Siamo di fronte ad una generazione che non capisce più nulla”. Professore può fare un esempio più concreto? “Un tempo da ragazzi – risponde lo psichiatra – quando combinavamo qualche pasticcio, i genitori ci dicevano: adesso non esci più di casa”. Oggi, invece, "è lo Stato che ti dice di non uscire più di casa”. E questo cosa comporta, professore? “Che il fatto di non uscire più di casa, non è più una punizione, un castigo, ma è solo un consiglio…”. Che in quanto tale ha il valore che ha… “Non capisci più niente. I ragazzi non capiscono più nulla. È se avessimo dato cazzotti perché i ragazzi rompevano le scatole e invece oggi li dessimo per mettere a posto i denti… È un vero controsenso. Siamo entrati in una sorta loop culturale pazzesco – spiega Crepet – che rischia di creare solo che confusione, vengono lanciati ogni giorno segnali contraddittori, disorientanti”. Secondo Paolo Crepet dietro agli oltre 8 milioni di contatti per il video della sua conferenza “c'è anche tutto questo: necessità di risposte”. “Quindi una persona con i capelli bianchi, come i miei, ma anche con delle competenze, che ti dice in maniera forse anche provocatoria quale è il problema, non cosa devi fare, è chiaro che il confronto diventa una cosa inevitabilmente necessaria”. E per lei cosa diventa? “Per me diventa un motivo di enorme responsabilità, perché c'è una massa che preme, che chiede”. E in questa massa cosa c'è, professor Crepet? “Non è più solo lo zoccolo duro di insegnanti o un po' di mamme. Tre milioni di contatti sfugge a qualsiasi categoria sociologica. È tanta gente, molto smarrita. Che ha trovato questo spezzone di poco più di 8 minuti – l'ultima annotazione – inusitatamente lungo perché ci si è abituati a ragionare sul tempi brevi. Sulla battuta o sulla bestemmia dando così sfogo alla nostra ira sociale”. “Siamo abituati a reazioni immediate, mancano strumenti di analisi e di critica. Una comunicazione così ermetica, istantanea, non aiuta”, conclude Crepet. Il fenomeno degli 8 milioni su Facebook è molto simile a ciò che il professore riscontrò nel 2004 quando con Confartigianato fondò la “Scuola per genitori”: fino al 2016 fu boom di iscrizioni, 30 mila utenti per 36 sedi. Allora il problema dei genitori però era un altro: i padri non sapevano a chi lasciare le aziende perché i figli non volevano saperne delle loro aziende, ma ne pretendevano i dividendi. Come cambiare l'auto ogni anno. “Devo dire a mio figlio che non posso”, mi dice il signore che ho davanti. “"Glielo dica lei", obietto. E lui: "In che modo?". "Come lo ha detto a me". "Professore, non glielo potrebbe dire lei…?" “È tutto vero, non è una battuta. Il problema di quel signore è che suo figlio era venuto su come l'insalata”, conclude lo psichiatra.
La dichiarazione della Senatrice del Gruppo Misto, Sandra Lonardo, moglie di Clemente Mastella, sindaco di Benevento