Covid, a Seoul migliaia in fila per i test dopo aumento dei casi
In Sudcorea preoccupazione con poco più di 1.000 casi al giorno
AGI - Sono state ore di terrore quelle vissute a ottobre scorso a Ragusa da una prostituta, rapinata in casa da tre uomini e stuprata da uno di loro. Era stato il minore italiano S.S., successivamente arrestato per rapina pluriaggravata e lesioni personali, a chiamare in piena la donna e prendere un appuntamento di natura sessuale. Al suo posto, però, si è presentato un tunisino, che ha chiesto una prestazione gratis. Al rifiuto della donna, ha fatto finta di andarsene e in realtà ha aperto il portone ad altri due uomini, che sono entrati in casa. Lei ha cercato scampo in camera da letto, ma i tre l'hanno raggiunta e scaraventata a terra. Poi hanno messo a soqquadro l'abitazione e da un giubbotto in un armadio hanno rubato 50 euro e due anelli d'oro. Due di loro, poi, sono andati via mentre il tunisino è rimasto e ha obbligato la donna per ore ad avere rapporti sessuali con lui. Al termine di una indagine, scaturita dalla denuncia della donna, la squadra mobile di Ragusa ha individuato quello che le aveva telefonato. Il suo arresto è stato disposto dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale per i minorenni di Catania, su richiesta del Pm.
Il leader di Azione rivela la proposta: "Una roba tipo tu appoggi Conte e il Pd appoggia te a Roma"
La testimonianza: "La persona che era con me non la vedevo da diversi mesi per colpa della pandemia"
Lo studio ha preso in considerazione la cavità orale in pazienti, italiani e spagnoli, affetti da Covid
Lo scatto senza veli è da capogiro.
I 70 anni dell'attore: "Con i soldi sono un disastro, mia moglie mi dà la paghetta. Giro ancora in motorino per capire il presente"
Botta e risposta a distanza in diretta tv, a base di insulti ed improperi, tra Clemente Mastella e Carlo Calenda
Conte si recherà alla Camera nella giornata di lunedì prossimo per chiedere la fiducia a seguito della crisi di governo.
AGI - L'asportazione totale delle mammelle e il rischio di perdere anche le ovaie per un tumore non hanno scoraggiato una donna che in Sardegna, passando per l'incubo e la chemioterapia, è riuscita ad avere una figlia. La piccola Margherita è nata a Cagliari il 30 ottobre scorso, dopo che sua madre Giorgia, 35 anni, ha dovuto affrontare un difficile percorso di guarigione e ricostruzione, inclusa una mastectomia bilaterale, lo stesso tipo di intervento al quale aveva scelto di sottoporsi, a scopo preventivo, l'attrice Angelina Jolie. "A febbraio del 2017 mi sono accorta di avere un nodulo al seno, è iniziato tutto da lì'", racconta Giorgia Sanna, paziente di Andrea Figus, direttore della Chirurgia plastica e microchirurgia del Policlinico universitario di Cagliari. Due mesi dopo la donna è stata operata la prima volta per la rimozione del tumore. All'intervento è seguita la radioterapia. "In quei giorni ho deciso di sottopormi a un test genetico dove è stata evidenziata una mutazione del gene BRCA 1, che aumenta il rischio dell'80% di sviluppare tumore mammario durante tutto l'arco della vita", ricorda la donna. "Per questo motivo, dopo averci pensato su, ho optato per una mastectomia profilattica bilaterale, trovando, però, difficoltà per l'intervento di ricostruzione, in quanto qua a Cagliari mi veniva proposta solamente la ricostruzione con le protesi". Ma poi Giorgia ha incontrato il chirurgo che le avrebbe restituito la speranza. "Con lui ho avuto la possibilità di poter fare un altro tipo di intervento che mi avrebbe permesso in un unico tempo di ridurre i rischi dovuti all'inserimento della protesi in una mammella irradiata". L'anno scorso, conclusa la radioterapia, racconta Andrea Figus, "Giorgia è stata sottoposta a un intervento durato 8 ore: le sono state asportate le ghiandole mammarie e contestualmente è stato prelevato il tessuto dall'interno delle cosce (Pap flap bilaterale) per poi ricostruire entrambi i seni, con un risultato positivo sia dal punto di vista clinico sia estetico". Col marito Mauro Frau, 36 anni, Giorgia ha affrontato paure e dolori e poi la gioia della nascita di Margherita. "Si prospettava l'eventualità dell'ovariectomia, uno degli interventi da mettere in atto per la profilassi e per evitare l'insorgenza di nuovi tumori", ricorda Mauro. "Purtroppo la mutazione espone a una probabilità maggiore di un'insorgenza di tumori a carico dell'ovaio. Avevamo una finestra di tempo molto ristretta e fortunatamente lei", dice pensando a Margherita, "è arrivata, non si è fatta attendere".
La donna che ha subito il furto nel parcheggio dell'ospedale era affetta da sclerosi
Andiamo a vedere, zona per zona, cosa è consentito fare e cosa no
L'inventore dei Responsabili nel 2010 in un'intervista a Repubblica
La nota: "Reazioni comuni a tutti i vaccini con mRNA, come febbre e nausea, potrebbero aver aggravato pazienti anziani"
Intervista a Telmo Pievani: "Le epidemie sono l'evento che ci ricorda che la natura è esattamente indifferente alle nostre sorti. Questa 'finitudine' è difficile da accettare"
Gli aggiornamenti in tempo reale sull'emergenza coronavirus in Italia.
AGI - Le varianti del Covid in circolazione rappresentano "un problema serio" e "vanno considerate seriamente". Ne è convinto l'immunologo americano Anthony Fauci, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseas. "Quella inglese è una variante più contagiosa che porterà più infezioni, più ricoveri e più decessi", ha spiegato, in collegamento con 'Che tempo che fa', su Raitre . E ha aggiunto: sul fronte del vaccino "siamo nella gamma di protezione, ma il problema delle mutazioni è da prendere seriamente in considerazione". Fauci si è poi detto "molto preoccupato" per il rifiuto del vaccino da parte di alcuni operatori sanitari. "Serve una campagna di informazione reale tra la gente per convincere tutti a considerare le ragioni del perché fare o non fare il vaccino. Se il personale medico rifiuta di vaccinarsi, tutti possono sentire di avere il diritto di dire 'io non prendo il farmaco". "I vaccini in generale sono tra gli interventi più sicuri che si possano effettuare in medicina". ha assicurato. "A eccezion fatta di reazioni allergiche e anafilattiche rarissime (6 per un milione) non ci sono stati eventi avversi che abbiamo notato. L'incidenza degli effetti avversi è talmente bassa che i benefici sono sicuramente meglio dei rischi". Secondo l'immunologo, però, è importante che anche i vaccinati continuino a portare la mascherina poiché non si conosce la capacità di contenere il contagio. "Non sappiamo ancora se i vaccini possono contenere la capacità di trasmettere il virus, se uno ne è colpito", ha osservato, "sia col prodotto Moderna che con quello Pfizer è garantita una copertura tra il 94 e il 95 per cento", ed è quindi lecito dire che non ci si ammala in modo grave. La protezione c'è, ma è importante continuare a portare la mascherina perché nessuno può sapere se, anche senza sintomi, anche con il vaccino, risulta contagioso o meno".Le farmacie sono "uno dei luoghi ideali per somministrare il vaccino anti-Covid e noi negli States stiamo espandendo i centri", ha aggiunto, spiegando che la creazione di nuovi centri dove inoculare le dosi del vaccino "è uno dei programmi del presidente Joe Biden". Dopo l'assalto a Capitol Hill "la sicurezza a protezione mia e di mia moglie sono state raddoppiate", ha raccontato Fauci. "È inaccettabile e una vergogna" che ci sia bisogno di proteggere scienziati e alti funzionari. "Negli Stati Uniti siamo in un momento di divisione estrema, come dimostra l'assalto al Campidoglio. Ma il presidente Biden non lascerà che la politica interferisca con la scienza, saranno i dati medici e scientifici ad essere seguiti" nella lotta alla pandemia. Il presidente lo ha detto pubblicamente e anche in privato al nostro team"., ha aggiunto Fauci. L'obiettivo del nuovo presidente Usa, con cui "ci sentiamo ogni giorno", sarà "accelerare nelle vaccinazioni" anche grazie al miglioramento della "collaborazione tra il Governo federale e il governo dei vari Stati", ha garantito.
AGI - Dustin Higgs, un afroamericano quarantottenne condannato a morte per l'uccisione di tre donne, ha ricevuto un'iniezione letale nel carcere di Terre Haute, in Indiana. Si tratta della tredicesima esecuzione in sei mesi, ovvero da quando lo scorso luglio il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha ripreso le esecuzioni federali dopo 17 anni di moratoria. Un tribunale aveva chiesto di rimandare l'esecuzione sostenendo che Higgs, affetto da Covid-19, avrebbe sofferto molto a causa delle condizioni dei suoi polmoni. La Corte Suprema aveva però accolto il successivo ricorso del Dipartimento di Giustizia, dando il via libera all'iniezione letale. Nel gennaio 1996 Higgs aveva invitato tre giovani donne nel suo appartamento di Washington. Dopo che una di loro aveva rifiutato le sue avance sessuali, Higgs si era offerto di accompagnarle a casa insieme a un suo amico. Le tre donne furono invece portate in un posto isolato dove furono uccise a colpi di pistola dall'amico, su ordine di Higgs, che nel 2000 fu condannato a morte per sequestro e omicidio. L'uomo che sparò alle tre giovani fu invece condannato all'ergastolo. L'avvocato di Higgs aveva invano chiesto clemenza a Trump lo scorso dicembre affermando che fosse "arbitrario e ingiusto" che al suo assistito fosse stata inflitta una pena superiore a quella stabilita per l'esecutore materiale degli omicidi. Tra le 13 persone che, dallo scorso luglio, hanno ricevuto l'iniezione letale nel carcere di Terre Haute c'è anche la prima donna in quasi 70 anni a essere giustiziata: Lisa Montgomery. La morte di Higgs arriva a pochi giorni dal giuramento del presidente eletto, Joe Biden, che ha promesso di lavorare con il Congresso per abolire la pena di morte a livello federale. I parlamentari democratici hanno preparato un disegno di legge in materia che ha possibilità di essere approvato, ora che il partito dell'Asinello ha conquistato la maggioranza anche al Senato.
AGI - Otto milioni 169 mila 926 contatti unici. Dal 7 al 16 gennaio. Nove giorni. Per un post su Facebook di una conferenza vecchia di due anni fa. È capitato al professor Paolo Crepet, psichiatra e sociologo molto noto anche per le sue frequenti apparizioni televisive. Conferenza in cui racconta la storia di Niko Romito, chef stellato di Castel di Sangro, in Abruzzo. E di come ha iniziato la sua attività, rilevando un vecchio ristorante del padre al momento della morte e rivoluzionandone il concetto. L'occasione è la presentazione a Foligno al Festival di Filosofia del suo libro, “Passione”, edito da Mondadori nel 2018, nel corso della quale lo psichiatra parla anche del rapporto genitori-figli e della passione per ciò che si fa. Il giorno dopo l'Epifania, un amico del professore, organizzatore di concerti, posta sul proprio profilo Facebook il video, della durata di 8 minuti e 22 secondi in tutto: “Quella di Romito è la storia di una cocciutaggine, che come dice Renzo Piano – spiega tra le altre cose il professore nell'incontro di Foligno con i lettori – all'inizio non è una cosa intelligente, ma è l'introduzione alla passione”. Il video in un attimo spopola. Il capo dei social Mondadori riferisce a Crepet che non si è mai vista una cosa simile per nessun autore del gruppo. Dunque, un successo. E lui come lo spiega? “Che c'è un bisogno enorme di qualcuno che ti ascolti, perché c'è una solitudine immensa in quanto ci si sente soli”, risponde Crepet. Per Crepet “soprattutto i genitori si sentono soli” perché con i ragazzi “hanno perso il contatto” per una ragione molto semplice, “perché fino all'altro ieri – prima della pandemia – avevano adottato una filosofia educativa che non prevedeva alcun divieto, nel senso che si trattava di una cultura ‘riparativa del danno', tesa a blandire i ragazzi, a smussare le loro difficoltà, a giustificarli, quando poi è improvvisamente si è presentato uno Stato che norma, che impone delle regole e dei divieti, loro sono entrati nel pallone”. Si spieghi, professore: vuole dire che i genitori non sanno più come contenere i propri figli e non si sanno imporre? “Esattamente. Perché se fino all'altro ieri a mio figlio non ho mai detto di no e il primo no alla possibilità di muoversi, di fare qualsiasi cosa ti arriva da Conte, non sono nemmeno capaci di giustificare e regolamentare quest'aspetto, non sanno nemmeno come mediarlo”. Tant'è vero, spiega ancora Crepet, che tutto ciò che accade oggi “dove c'è una rissa al giorno piuttosto che una movida clandestina, è una cosa tremenda. Siamo di fronte ad una generazione che non capisce più nulla”. Professore può fare un esempio più concreto? “Un tempo da ragazzi – risponde lo psichiatra – quando combinavamo qualche pasticcio, i genitori ci dicevano: adesso non esci più di casa”. Oggi, invece, "è lo Stato che ti dice di non uscire più di casa”. E questo cosa comporta, professore? “Che il fatto di non uscire più di casa, non è più una punizione, un castigo, ma è solo un consiglio…”. Che in quanto tale ha il valore che ha… “Non capisci più niente. I ragazzi non capiscono più nulla. È se avessimo dato cazzotti perché i ragazzi rompevano le scatole e invece oggi li dessimo per mettere a posto i denti… È un vero controsenso. Siamo entrati in una sorta loop culturale pazzesco – spiega Crepet – che rischia di creare solo che confusione, vengono lanciati ogni giorno segnali contraddittori, disorientanti”. Secondo Paolo Crepet dietro agli oltre 8 milioni di contatti per il video della sua conferenza “c'è anche tutto questo: necessità di risposte”. “Quindi una persona con i capelli bianchi, come i miei, ma anche con delle competenze, che ti dice in maniera forse anche provocatoria quale è il problema, non cosa devi fare, è chiaro che il confronto diventa una cosa inevitabilmente necessaria”. E per lei cosa diventa? “Per me diventa un motivo di enorme responsabilità, perché c'è una massa che preme, che chiede”. E in questa massa cosa c'è, professor Crepet? “Non è più solo lo zoccolo duro di insegnanti o un po' di mamme. Tre milioni di contatti sfugge a qualsiasi categoria sociologica. È tanta gente, molto smarrita. Che ha trovato questo spezzone di poco più di 8 minuti – l'ultima annotazione – inusitatamente lungo perché ci si è abituati a ragionare sul tempi brevi. Sulla battuta o sulla bestemmia dando così sfogo alla nostra ira sociale”. “Siamo abituati a reazioni immediate, mancano strumenti di analisi e di critica. Una comunicazione così ermetica, istantanea, non aiuta”, conclude Crepet. Il fenomeno degli 8 milioni su Facebook è molto simile a ciò che il professore riscontrò nel 2004 quando con Confartigianato fondò la “Scuola per genitori”: fino al 2016 fu boom di iscrizioni, 30 mila utenti per 36 sedi. Allora il problema dei genitori però era un altro: i padri non sapevano a chi lasciare le aziende perché i figli non volevano saperne delle loro aziende, ma ne pretendevano i dividendi. Come cambiare l'auto ogni anno. “Devo dire a mio figlio che non posso”, mi dice il signore che ho davanti. “"Glielo dica lei", obietto. E lui: "In che modo?". "Come lo ha detto a me". "Professore, non glielo potrebbe dire lei…?" “È tutto vero, non è una battuta. Il problema di quel signore è che suo figlio era venuto su come l'insalata”, conclude lo psichiatra.
Silvia voleva lavorare con i disabili e voleva farlo in Sud America: ha trovato il suo posto a una manciata di km da Buenos Aires, in un paesino di campagna nato intorno ad una stazione ferroviaria. Sebastiano assiste gli anziani di una Rsa: il Covid è stata una bruttissima sorpresa, ma “non saranno certo le doppie paia di guanti o le doppie mascherine che mi faranno cambiare idea”. Angela assiste donne e minori in un Centro antiviolenza: “Finalmente non mi limito ad osservare e a lamentarmi, ma agisco per cambiare le cose”. Silvia, Sebastiano, Angela: tre testimonianze, affidate alla rete, di una scelta tutt'altro che scontata, quella del Servizio civile universale. Scelta che presto sarà replicata da decine di migliaia di altri ragazzi come loro: i posti messi a bando prima di Natale sono 46.891, ma pochi giorni fa ne sono stati aggiunti per decreto altri 8.811, portando il totale a 55.702. “Il numero più alto degli ultimi dieci anni”, rivendica con orgoglio Vincenzo Spadafora, ministro delle Politiche giovanili. Il termine ultimo per le domande scade alle 14 di lunedì 8 febbraio: sulla piattaforma online dedicata del sitowww.serviziocivile.gov.it i progetti tra cui scegliere, tra Italia ed estero, sono più di 3.500. Che cos'è il servizio civile Nasce nel 1972, come diritto all'obiezione di coscienza: alternativo alla leva e in quanto tale obbligatorio. Quasi trent'anni dopo, con la legge64 del 6 marzo 2001, viene istituito il Servizio civile nazionale su base volontaria, aperto anche alle donne: altri quattro anni e la naja finisce in soffitta. La crescita continua e nel 2017, con il decreto legislativo numero 40, il Servizio civile da nazionale diventa universale, con l'obiettivo di renderlo un'esperienza aperta a tutti i giovani che intendono farla. Viene prevista anche una “Giornata nazionale del Servizio civile universale”, fissata per il 15 dicembre di ogni anno, con l'idea di attribuire un riconoscimento ideale ad un impegno intriso – come recita l'ultimo spot istituzionale – di “solidarietà”, “coraggio” e “determinazione”. Chi può partecipare Bisogna avere un'età tra i 18 e i 28 anni, essere cittadino italiano o di uno degli altri Stati membri dell'Unione europea ovvero di un Paese extra Ue ma regolarmente soggiornante in Italia, non aver riportato condanne in Italia o all'estero, anche non definitive, alla pena della reclusione superiore ad un anno per un delitto non colposo o ad una pena anche inferiore per un delitto contro la persona. Nel bando 2020 figurano anche progetti finanziati nell'ambito del Programma operativo nazionale – Iniziativa occupazione giovani (PON-IOG, cosiddetto “Garanzia Giovani”) e interamente dedicati a giovani neet (‘not in education, employment or training' ovvero che non studiano, non lavorano e non seguono alcun percorso di formazione) residenti in Italia (ad eccezione della Provincia Autonoma di Bolzano) e progetti destinati esclusivamente a giovani disoccupati residenti in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, Abruzzo, Molise o Sardegna. Possono ripresentare la domanda tutti quelli che, a causa dell'emergenza da Covid-19, hanno interrotto volontariamente il servizio o avuto il progetto sospeso. Quanto dura Il Servizio va dagli 8 ai 12 mesi: dipende dal progetto. Si tratta di 25 ore settimanali o di un monte ore che varia tra le 1.145 ore per i progetti di un anno e le 765 ore per i progetti di otto mesi. La data di avvio in servizio dei volontari – non oltre il settembre 2021 – viene stabilita per ciascun progetto tenendo conto di alcune variabili - procedure di selezione, compilazione ed esame delle graduatorie, etc - ed è pubblicata sul sito del Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale. È previsto un assegno di 439,50 euro mensili, a cui si somma un'indennità giornaliera se si partecipa ad un progetto all'estero o che prevede la misura aggiuntiva di un periodo da svolgersi in uno dei Paesi Ue. In considerazione dell'emergenza sanitaria, stavolta i colloqui di selezione potranno essere realizzati dalle Commissioni anche in modalità online, laddove non sussistano le condizioni per svolgere le prove in presenza: a parità di punteggio nelle graduatorie è preferito il candidato maggiore di età I settori di interesse Le ‘macroaree' interessate sono sette: assistenza; protezione civile; patrimonio ambientale e riqualificazione urbana; patrimonio storico, artistico e culturale; educazione e promozione culturale, paesaggistica, ambientale, dello sport, del turismo sostenibile e sociale; agricoltura in zona di montagna, agricoltura sociale e biodiversità; promozione della pace tra i popoli, della non violenza e della difesa non armata, promozione e tutela dei diritti umani, cooperazione allo sviluppo, promozione della cultura italiana all'estero e sostegno alle comunità di italiani all'estero. Ciascuna di queste macroaree comprende al suo interno un ventaglio di opportunità ricchissimo: ognuno può trovare quella che gli appare più congeniale spulciando l'elenco allegato al bando, ma la ricerca è più semplice visitando il sito istituzionale, cliccando “Cerca il tuo progetto” in Italia o all'estero e attivando i filtri. Oltre 3.500 progetti Il bando in scadenza l'8 febbraio ne prevedeva complessivamente 2.814 (da realizzarsi tra il 2021 e il 2022) per 46.891 posti. Nel dettaglio, si tratta di 39.538 posti disponibili nei 2.319 progetti da realizzarsi in Italia e 605 per i 111 progetti all'estero, ai quali vanno aggiunti i 6.748 posti per 384 progetti da realizzarsi nei territori delle regioni che hanno aderito al programma PON-IOG “Garanzia giovani”. Ma come annunciato pochi giorni fa dal ministro Spadafora, oltre ai 46.891 posti programmati “sarà possibile finanziare ulteriori 159 programmi, per oltre 700 progetti e 8.811 posti aggiuntivi che integreranno il bando: una grande opportunità per tutte le ragazze e i ragazzi che scelgono di partecipare”. Lunghissimo l'elenco degli enti pubblici e di quelli privati no profit che curano progetti di tutti i tipi: il Servizio civile può svolgersi votandosi agli altri - minori, anziani o persone in condizioni di disagio sociale, malati e affetti da dipendenze, donne vittime di violenza, detenuti, migranti – o all'ambiente; lavorando alla tutela e alla valorizzazione di musei, biblioteche e centri storici o facendo tutoraggio scolastico; faticando in un campo coltivato o in un laboratorio di cinema, teatro o fotografia. C'è chi il suo periodo di Servizio civile lo passerà in una grande città e chi in un borgo sperduto di montagna, chi in una periferia italiana e chi in un villaggio africano o sudamericano, chi tra le stanzette di un ospizio e chi tra le sale di un castello da recuperare. Ma tutti, nessuno escluso, alla fine avranno avuto una chance per crescere: umanamente e professionalmente.