Diplomatico russo si dimette: "Mi vergogno"
Exclusive: Russia’s counsellor to the UN resigned, the most senior diplomat to defect since the war began. "Boris Bondarev is a hero," said UN Watch's Hillel Neuer. "We call on all other Russian diplomats worldwide to follow his moral example and resign."https://t.co/MRVbUkZaSj
— UN Watch (@UNWatch) May 23, 2022
Si è dimesso dal suo incarico il diplomatico Boris Bondarev, consigliere della delegazione della Russia alle Nazioni Unite a Ginevra. "Non mi sono mai vergognato così tanto del mio Paese", ha scritto Bondarev in una lettera resa pubblica dall'ong UN Watch. Si tratta della defezione di più alto livello nella diplomazia di Mosca dall'inizio del conflitto.
"La guerra aggressiva scatenata da Putin contro l'Ucraina, e di fatto contro l'intero mondo occidentale, non è solo un crimine contro il popolo ucraino, ma anche il crimine forse più grave contro il popolo russo", ha dichiarato il diplomatico che ricopriva l'incarico a Ginevra dal 2019.
L'invasione dell'Ucraina, ha accusato Bondarev, è stata decisa da un gruppo dirigente "che vuole solo una cosa, restare al potere per sempre".
"Il motivo" delle dimissioni, ha chiarito il diplomatico, "è che disapprovo profondamente quello che il mio governo sta facendo e ha fatto da febbraio, e non voglio più essere associato" alle sue azioni.
Ma questa posizione, ha ammesso alla Bbc, al momento resta minoritaria. "Penso che la maggior parte delle persone segua la propaganda e quello che i superiori dicono loro. Quando lavori al ministero lavori all'interno di una gerarchia, quindi devi obbedire a quello che ti dicono i superiori. E per molti anni - ha detto - qualsiasi approccio critico è stato cancellato".
"Credo che mi considerino già un traditore", ha spiegato. "Mi dispiace ammettere che in tutti questi vent'anni il livello di menzogne e la mancanza di
professionalità nel lavoro del ministero degli Esteri sono cresciuti costantemente", ha quindi denunciato il diplomatico, secondo cui vengono diffusi "clichè di propaganda nello spirito dei giornali sovietici degli anni Trenta" e "il ministro Lavrov è un buon esempio di questa deriva".
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