"Don't look up" rischia di piacere a tutti, negazionisti e iper-scientisti
Ho scoperto che un film molto intelligente e controverso come “Don’t look up”, che ha per tema la catastrofe del pianeta Terra miete successi nei due schieramenti contrapposti. Soddisfa il palato dei negazionisti e quello degli iper-scientisti, dei complottisti e degli anti-complottisti, degli odiatori delle elites e degli odiatori della plebe credulona.
Attorno alla prospettiva di una cometa che tempo sei mesi farà cenere della Terra e di ogni forma di vita umana e naturale, nel film si condensano due popoli che non sanno più riconoscere un comune, insidiosissimo nemico, due linguaggi inconciliabili. Ecco i guru chiacchieroni che conquistano i vertici politici fin nella Sala Ovale della Casa Bianca per trovare soluzioni ridicolmente inefficaci ma “alternativi” alla scienza ufficiale: oppure il popolo che pensa che la cometa sia una balla del potere o si abbiglia incarognita come gli assalitori selvaggi del Campidoglio; quelli che non la vogliono dare vinta ai profeti di sventura e daranno credito a improbabili ciarlatani.
Tutto facile allora? Una botta micidiale alle scombinate truppe no vax? No, è più complicato di così. Perché poi si scopre che davvero il potere è avido e vuole lucrare sulle disgrazie del mondo, un potere spietato che nasconde il proprio cinismo fino a immaginare, perfidi senza remissione, una fuga (non riuscita) in un altro tempo e in un altro spazio. O poi che vogliono salvarsi mentre del resto del pianeta non resterà che cenere.
Don’t look up, ma guardatevi anche attorno.
Questo articolo è originariamente apparso su L'HuffPost ed è stato aggiornato.