Economia in sofferenza, un Natale di cui ci ricorderemo a lungo
La Coldiretti stima in oltre 4 miliardi le perdite di questo Natale solo per quanto riguarda il mercato turistico e dei consumi interno
Svolta nelle indagini sulla morte di Tiziana Cantone, la 3enne suicidatasi il 13 settembre 2016 dopo che alcuni video privati che la ritraevano erano finiti su internet a sua insaputa
Amante degli animali di tutti i tipi, il lord della cocaina riuscì a crearsi uno zoo personale dal quale, nel '93, scapparono quattro ippopotami. Oggi sono tra gli 80 e i 100
AGI - Il passaggio più delicato sarà quello di domani al Senato ma occorrerà capire come ci si arriverà, quali saranno i numeri dell'Aula della Camera. Il premier Giuseppe Conte nel chiedere la fiducia al Parlamento ha cercato di coinvolgere tutte le forze europeiste e anti-sovraniste, ha chiuso la porta della maggioranza a Renzi, mai citandolo ma affermando che “non si può cancellare quanto accaduto”. E ha promesso: “Ora si volta pagina”, serve “un governo coeso”. Cinquantacinque minuti di intervento, interrotti da 14 applausi e dai fischi dell'opposizione. Il presidente del Consiglio si presenta alla prova delle Camere chiedendo “un appoggio limpido e trasparente su una convinta adesione ad un progetto politico. A tutti coloro che hanno a cuore il destino dell'Italia io dico: 'aiutateci'", il suo appello, “servono forze parlamentari volenterose, persone disponibili a mantenere elevata la dignita' della politica”. L'obiettivo è arricchire l'alleanza con “il contributo politico d formazioni che si collegano alle migliori tradizioni democratiche, liberali, popolari, socialisti”. E allora chi ha idee e progetti e vuole vestire i panni del “costruttore" per un progetto per il Paese "sappia che questo e' il momento giusto per contribuire a questa prospettiva", aggiunge il premier. Con un'apertura anche a quelle forze delle opposizioni che “hanno contributo a superare alcuni passaggi critici” e presentato “proposte concrete". La premessa è che l'esecutivo si presenta “a testa alta” dopo la prova terribile della pandemia, “perché ha agito con massimo scrupolo”. Ma serve una svolta e la promessa è che con le forze della maggioranza ci si siederà al tavolo per un patto di legislatura e “il rafforzamento del governo”. Il presidente del Consiglio mette sul piatto della bilancia la delega ai Servizi, annuncia che nominerà una persona di sua fiducia, chiedendo però di tenere fuori l'Intelligence dalle polemiche. E sottolinea di non voler mantenere l'interim dell'Agricoltura. Ma soprattutto ‘apre' alla legge elettorale di tipo proporzionale, provocando l'ira della Lega, e ad una “riforma fiscale non piu' rinviabile”. Ora la strada è quella di “mettere in sicurezza Paese” ma il Capo dell'esecutivo nel chiedere la fiducia del Parlamento ribadisce il suo impegno a proseguire: “Io sono disposto a fare la mia parte”. “Non ravviso - sottolinea - alcun possibile fondamento in questa crisi" che ha aperto “una ferita nel Paese”, lasciando tutti sgomenti e provocando “danni notevoli" come "l'aumento dello spread e l'attenzione dei leader internazionali". "E' una crisi che avviene in una fase cruciale del nostro paese, con una pandemia ancora in corso. Confermo di avvertire un certo disagio", afferma il premier.
La donna è accusata di due violenze sessuali assieme al compagno
L'attrice 87enne, ospite a "Live non è la D’Urso" ha raccontato della sua storia d’amore con Alessandro Rorato di 49 anni.
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Botta e risposta a distanza in diretta tv, a base di insulti ed improperi, tra Clemente Mastella e Carlo Calenda
La popstar mondiale risponde ai continui attacchi di alcuni utenti.
La donna che ha subito il furto nel parcheggio dell'ospedale era affetta da sclerosi
Il 36enne californiano è stato adesso arrestato. Indagini in corso
AGI - Circa 6.000 honduregni che fanno parte della carovana di migranti da giorni in cammino verso gli Stati Uniti sono bloccati da ieri, domenica, su un'autostrada nel Guatemala orientale, dove le forze di sicurezza hanno bloccato loro la strada. I migranti honduregni sono fermi da sabato nello stesso punto nel dipartimento di Chiquimula, a circa 200 chilometri a est della capitale guatemalteca. All'alba italiana, alle 21:55 ora locale, l'Instituto Guatemalteco de Migracion, ha reso noto che la carovana non si era mossa e che "il coordinamento dei rimpatri volontari continua" (tra l'altro anche il Messico ha messo a disposizione autobus per riportare indietro i migranti). I migranti hanno deciso domenica sera, con l'arrivo della notte, che avrebbero trascorso di nuovo la notte in strada, dove si erano inginocchiati e messi a pregare tentando senza successo di avanzare e superare la barriera formata dalle forze di sicurezza. Gli honduregni fanno parte di una carovana di migranti di oltre 9 mila connazionali, che ha lasciato San Pedro Sula, nel nord dell'Honduras, in diversi momenti tra mercoledì, giovedì e venerdì della scorsa settimana. Il gruppo bloccato è composto da circa 6 mila migranti, mentre altre tremila persone circa, sempre honduregni, sono riusciti in alcuni casi ad avanzare mentre altri si sono dispersi o hanno intrapreso il viaggio di ritorno verso il proprio Paese. La carovana di persone si era intrufolata ed era riuscita a oltrepassare tra venerdì e sabato il valico di frontiera di El Florido, nello stesso dipartimento di Chiquimula e a soli 20 chilometri da dove poi la gran parte del gruppo è stata fermata dalle forze di sicurezza guatemalteche. Le guardie di frontiera di El Florido, a 200 chilometri dalla capitale guatemalteca, non sono riusciti a contenere la marea umana, che poi si è rimessa in viaggio attraverso il territorio del dipartimento con l'intenzione di proseguire il viaggio verso il Messico. Ma vicino al villaggio di Vado Hondo, l'esercito e gli agenti di polizia guatemaltechi li hanno accolti con lacrimogeni e manganelli e sono riusciti a fermarli. Adesso i migranti si rifiutano di fare marcia indietro: il loro obiettivo è quello di raggiungere gli Stati Uniti, con la speranza di trovare una vita migliore, lontano dalla povertà e dalla violenza che affliggono l'istmo centroamericano, soprattutto dopo che la pandemia da Covid-19 e, a novembre, gli uragani Eta e Iota, hanno messo in ginocchio l'intera regione.
L’ex ministro parla in un’intervista a Il Messaggero: "Si fermi caccia ai responsabili e torniamo a confrontarci"
Il parto dell’attrice risalirebbe a diversi mesi fa, ma i neo genitori lo hanno svelato soltanto adesso. Ecco il video.
Il post di un dentista di Procida che nel 1957, a due anni, venne colpito da poliomielite riportando paralisi a una gamba
AGI - Sarà Procida la Capitale italiana della cultura 2022. Prenderà il testimone da Parma che, a causa della pandemia, terrà in mano il titolo un anno in più del previsto. Lo ha deciso la Giuria per la selezione della città Capitale italiana della cultura 2022, presieduta dal professor Stefano Baia Curioni che ha raccomandato al ministro per i Beni e le attività culturali e per il turismo Dario Franceschini il progetto di candidatura presentato dalla città campana scelta tra dieci finaliste su 28 che in origine si erano candidate. In gara c'erano anche Ancona, Bari, Cerveteri (Roma), L'Aquila, Pieve di Soligo (Treviso), Taranto, Trapani, Verbania, Volterra (Pisa). "Parliamo della Capitale italiana della cultura 2022, quando saremo tornati alla normalità e il turismo sarà ripartito", ha detto il ministro Dario Franceschini collegato su Zoom nella conferenza stampa virtuale. Nel 2023 titolo ex lege a Bergamo e Brescia per le sofferenze del Covid. Inoltre L'Aquila sarà Città europea dello Sport 2022 mentre Taranto è già stata scelta per ospitare i XX Giochi del Mediterraneo nel 2026.
Le previsioni in uno studio su Science basato sugli altri coronavirus umani.
AGI - Ore febbrili di contatti, telefonate e calcoli sul pallottoliere per tentare di arrivare all'appuntamento del voto in Aula con numeri sufficienti a garantire la sopravvivenza del governo. Giuseppe Conte lavora al discorso alle Camere previsto per lunedì e martedì, ma almeno per il momento quota 161 al Senato sembra un obiettivo difficile da raggiungere. Matteo Renzi, che oggi ha riunito i gruppi parlamentari di Iv, sprona le truppe e ribadisce che l'orientamento di Italia Viva resta quello dell'astensione. "Al Senato i 18 senatori saranno decisivi visto che la maggioranza al momento è tra 150 e 152. Non rispondiamo alle provocazioni e lavoriamo sui contenuti", dice l'ex premier. Intanto Clemente Mastella, protagonista di un 'corpo a corpo' mediatico con Carlo Calenda, si chiama temporaneamente fuori dall'agone. "Il prezzo della crisi voluta da Iv è immenso - dice il Pd - per garantire una piena trasparenza si vada nelle sedi appropriate, quelle parlamentari, dove tutti dovranno assumersi le proprie responsabilità per salvaguardare gli interessi del Paese". Il centrodestra si riunisce a Milano e ribadisce una linea "unita e compatta": lavoriamo per "costruire una alternativa alla sinistra, forte e capace di affrontare le difficili sfide che l'Italia si trova davanti". Ma mentre Lega e FdI continuano a chiedere il voto, FI frena, "sarebbe l'ultima ipotesi", dice Antonio Tajani. Al momento dunque, nonostante il lavorio continuo e pressante di chi nella maggioranza e nel governo (tra cui lo stesso Conte) sta lavorando al 'dossier costruttori', i numeri al Senato sarebbero ancora lontani da quota 161, ovvero la maggioranza assoluta. Non che per ottenere la fiducia serva necessariamente raggiungere quella vetta, basterebbe un voto in più e il governo Conte II potrebbe dirsi 'salvo'. Ma e' altrettanto vero che non incassare la maggioranza assoluta sarebbe un segnale politico non indifferente. L'Udc, i cui senatori nelle ultime ore erano indicati tra i papabili a traslocare nella maggioranza, si sfila dalla partita: "Non ci prestiamo a giochi di palazzo e stiamo nel centrodestra. I nostri valori non sono in vendita". Ma nel Maie, il movimento fondato da Riccardo Merlo - e che si appresta ad ospitare i cosiddetti 'costruttori' per dar vita alla quarta gamba dell'attuale maggioranza - regna l'ottimismo: "La fiducia passera'" al Senato, anche se "i numeri li sapremo solo martedì", pronostica lo stesso sottosegretario, che tiene a precisare: "Non vogliamo assolutamente diventare il partito di Conte ma siamo un gruppo di parlamentari che hanno in Conte un punto di riferimento, crediamo nel suo progetto politico". E mentre il renziano Luigi Cucca nega che sia pronto ad abbandonare Italia viva per aggiungersi ai 'salvatori' dell'esecutivo ("basta illazioni senza fondamento"), volano gli stracci tra Carlo Calenda e Clemente Mastella. Il candidato sindaco di Roma svela in un tweet di essere stato contattato dal primo cittadino di Benevento: "Anche io ho avuto l'onore di una telefonata del simpatico Clemente. Una roba tipo tu appoggi Conte e il Pd appoggia te a Roma". L'ex ministro non ritiene che dietro ci sia lo zampino dei dem, ma osserva: "Considero questa offerta un insulto personale e un dato politico rilevante per capire il quadro di degrado in cui versiamo". Replica al vetriolo di Mastella: "Sei una persona di uno squallore umano incredibile". In attesa di capire se lunedì alla Camera e, soprattutto, martedì al Senato il 'drappello' di responsabili sarà sufficiente a mantenere in vita l'esecutivo, si rincorrono ipotesi sulle prossime mosse del premier. Tra queste, Conte potrebbe intervenire in Aula alla Camera per poi non attendere il voto di fiducia e recarsi al Colle per rassegnare le dimissioni e poi dar vita a un Conte ter, frutto di una nuova maggioranza politica, di cui i costruttori sarebbero la quarta gamba assieme a Pd, M5s e Leu. Secondo il senatore ex M5s ora Maie Saverio De Bonis, "lunedì alla Camera e martedì al Senato il governo supererà lo scoglio. Poi ci sarà una crisi lampo e il presidente Conte dovrà riformulare la squadra di Governo". Ma per governare, torna a mettere in chiaro il Pd, non basta "avere un numero in più". Per questo, spiega il vicesegretario Andrea Orlando, "il tema che si porrà un minuto dopo la fiducia, se ci sarà, è consolidare la maggioranza, siglare un nuovo patto di legislatura e lavorare alla ricostruzione di un campo con le forze che hanno dato segnali ma che non si sono ancora sentite di fare questo passo, pur volendo prendere le distanze dalla destra sovranista". Il numero due del Nazareno non nasconde che, sebbene ci sia "una disponibilità di forze intermedie a garantire la stabilità in questa fase, non abbiamo alcuna sicurezza". Intanto da Italia viva, dopo lo strappo e le dimissioni delle due ministre - e nonostante la nettezza con cui Pd e M5s hanno sbarrato la porta agli ormai ex alleati - continuano ad arrivare segnali 'distensivi'. Renzi ha annunciato l'astensione dei suoi gruppi se Conte dovesse presentarsi in Aula con un "intervento di apertura a pezzi di Forza Italia, del centro o altri che vorrebbe portare dentro per sostituirci", ha spiegato ieri in serata. E oggi ribadisce la disponibilità a parlare di contenuti: "Da noi nessuna preclusione, se si parla di contenuti ci siamo", convinto che la maggioranza non avrà i numeri: "Secondo me senza di noi sono lontani da quota 161 al Senato". Ma gli spiragli offerti dai renziani non sembrano trovare terreno fertile nel Pd. "Le parole non bastano e mi pare che i margini siano pressoché esauriti", spiega Orlando.
L'annuncio del cantante e attore durante The Ellen DeGeneres Show
In risposta a elevati livelli di ansia e depressione e di stress