Nei cieli del New Mexico, un pilota di un airbus A320 ha avvistato un UFO: la notizia è stata confermata dalla compagnia aerea e dalla FAA.
Elisabetta Gregoraci è apparsa super emozionata nel dare un grande annuncio a tutti i suoi fan: ecco di cosa si tratta
Massimo Galli, virologo dell'ospedale Sacco di Milano, sta cambiando idea sulla strategia adottata da Israele e dal Regno Unito.
Giulia Salemi ha confessato che avrebbe sofferto le violenze di un suo ex fidanzato.
AGI - Inusuale rientro in patria per un gruppo di diplomatici russi di stanza in Corea del Nord: hanno lasciato il Paese a bordo di un carrello a spinta su rotaia, a causa delle rigide misure di prevenzione contro il Covid-19 messe in atto dal regime di Kim Jong-un. Il gruppo di otto persone, che comprende anche una bambina di tre anni, è arrivato al confine con la Russia dopo un viaggio di 32 ore in treno da Pyongyang, cui ne sono seguite altre due in autobus, e non ha avuto altra scelta che percorrere l'ultimo tratto in territorio nord-coreano a bordo del veicolo su rotaia a spinta manuale. "Siccome i confini sono chiusi da più di un anno e il traffico di passeggeri è stato sospeso, il viaggio di ritorno a casa è stato lungo e difficile", ha commentato il ministero degli Esteri russo in un post su Facebook, dove ha postato le immagini del rientro dei diplomatici, ripresi con i propri bagagli a bordo del mezzo, mentre attraversano il paesaggio invernale nord-coreano ed entrano in territorio russo. All'ingresso nella Federazione, i funzionari dell'ambasciata sono stati accolti da un gruppo di colleghi e trasferiti all'aeroporto di Vladivostok a bordo di un bus e da qui sono volati a Mosca. La Corea del Nord ha imposto rigide misure anti-epidemiche, e ha chiuso i confini dopo lo scoppio dell'epidemia in Cina. Pyongyang afferma di non avere avuto contagi, alimentando i dubbi degli osservatori internazionali, e ha sottoposto il personale straniero in Corea del Nord a rigide misure di quarantena.
Marica Pellegrinelli ha confessato per la prima volta i retroscena del suo divorzio da Eros Ramazzotti.
Interrotta la diretta del Gf Vip, ecco le prime gaffe: Rosalinda è comparsa due volte nella stessa inquadratura, prima in cucina e in poi in sala
L'ex garante dell'Antitrust è stato trovato morto sul terrazzo di casa a Roma: non ha lasciato nessun biglietto di addio
AGI - L'impennata dei rendimenti sui Treausury Usa spaventa i mercati. Ieri Wall Street ha chiuso in calo e oggi le piazze asiatiche sono andate a picco, con Tokyo che ha chiuso in discesa quasi del 4%, seguita a ruota dal listini del Vecchio Continente, con Londra, Francoforte, Milano e Parigi tutte in calo intorno all'1%. In compenso, il dollaro sale al top da sei mesi sullo yen. Il problema? Tutto parte dal balzo dei tassi obbligazionari Usa. Il rendimento sui decennali a stelle e strisce oggi è tornato all'1,486% dopo essere volato ieri all'1,6%, il top da un anno. Alla luce dei rendimenti dei bond a 10 anni, gli investitori temono che la ripresa dell'inflazione spinga la Federal Reserve a mettere da parte le politiche di liquidità e ad alzare i tassi di interesse, nonostante il numero uno della banca centrale americana, Jerome Powell, martedì abbia assicurato che non accadrà. L'entità del selloff ha spinto la banca centrale australiana a lanciare un'operazione di acquisto di obbligazioni a sorpresa per cercare di arrestare l'emorragia, ma l'operazione è servita poco a calmare i mercati. Ieri il Dow Jones ha perso l'1,76%, in caduta libera il Nasdaq che ha bruciato il 3,52%, il peggior risultato da quattro mesi, con Apple a -3,47%, Amazon a -3,21% e Google a -3,06%. Oggi l'onda rossa di Wall Street ha contagiato l'Asia, dove Hong Kong perde il 3,4% e Seul il 2,8%. maluccio i future di Wall Street che cedono tra l'1% e lo 0,6%. Si mette male per l'apertura delle europee, con i future dell'Eurostoxx che arretrano quasi del 2%. Gli analisti sono concordi nel ritenere che nella seconda metà del 2021 ci sarà un forte rimbalzo dell'economia statunitense grazie, da un lato, ai buoni esisti della campagna di vaccinazione che dovrebbe consentire una ripresa delle attività, dall'altro al pacchetto di aiuti che il governo americano si appresta ad approvare. Questa forte ripresa dell'economia e l'aumento della spesa secondo gli analisti innesterà un aumento del costo del denaro. Il rialzo dei tassi Usa risponde a questa aspettativa, che si riflette negativamente soprattutto sui tecnologici: chi investe in questi titoli generalmente deve aspettare più tempo per recuperare i propri investimenti, perché la loro scommessa è sull'impatto delle tecnologie nel lungo periodo. Uno scenario poco attraente durante i periodi di inflazione, dove i soldi potrebbero valere oggi più di quanto varranno domani. Incredibilmente, anche il prezzo dell'oro è in discesa. Insomma, questa ripresa è destinata a procurarci diverse sorprese. E siamo solo all'inizio.
“Sì, sarà lei e la cosa mi piace". Patrizia Reggiani è soddisfatta del fatto che sarà Lady Gaga a interpretarla sullo schermo: "Fa effetto, è davvero un karma”. E parlando del regista del film 'Gucci', Ridley Scott, nell'intervista a 'Libero' dice: "E' pazzesco. Sono venuti a casa mia" insieme alla moglie Giannina Facio nel periodo in cui Reggiani era agli arresti domiciliari "per chiedere, ma allora c'era ancora mia madre Silvana, lei fu irremovibile, fu un no su tutta la linea Dopo la morte della madre, “ho fatto 'LadyGucci - La storia di Patrizia Reggiani', per la piattaforma Discovery +, mi fermo lì. Mi sembra che basti". Quanto a Lady Gaga, dice "mi piace immensamente. A chi non piace? È un genio, a 4 anni già suonava il piano come Mozart ed è stata la più giovane studentessa ammessa alla Columbia University”. Di sé, del proprio distacco dalla vicenda dell’omicidio del marito Maurizio Gucci, per la quale la Reggiani ha passato 17 anni in carcere, afferma che “la vita di oggi è distaccata, i negozi chiusi, una città chiusa su se stessa, il Covid, le storie individuali sembrano altrove. Vivo bene, in questa casa, nella camera di mia madre ora dorme Loredana, la mia assistente”. Le figlie Allegra e Alessandra? “Non le vedo, non le sento. A certe cose pensa l'avvocato Daniele Pizzi. Mi dispiace solo non vedere i miei nipoti. Peccato, ci terrei".
Luigi Di Maio, ministro degli Esteri, ha contattato l'ex premier Giuseppe Conte per chiedergli di entrare nel Movimento 5 Stelle.
"Una battaglia di civiltà" contro il termine "terrone" usato solo come dispregiativo: è quella che ha ingaggiato Francesco Terrone, 59 anni, ingegnere salernitano di Mercato San Severino, con l'hobby di scrivere poesie, che non ha esitato per questo a portare in tribunale l'Accademia della Crusca, la secolare istituzione fiorentina incaricata di custodire il 'tesoro' della lingua italiana di Dante Alighieri, Francesco Petrarca e Giovanni Boccaccio. Con la sua azione legale Francesco Terrone, "orgoglioso del cognome" che porta da secoli la sua famiglia campana, riferisce il "Corriere Fiorentino", chiede alla Crusca di cambiare la definizione di "terrone" contemplando anche la sua accezione "positiva", ovvero alla ricchezza terriera del Sud Italia. Attraverso tre lettere inviate per posta certificata nei mesi scorsi l'ingegnere Terrone ha provato a chiedere di integrare sul sito internet dell'Accademia la storia del termine lessicale che connota negativamente i meridionali. Dopo aver ricevuto "solo risposte evasive", e dopo l'ultima telefonata, Terrone ha detto "ci vediamo in tribunale". Il consesso degli illustri linguisti pensava forse ad uno scherzo ed invece nei giorni scorsi l'Accademia della Crusca si è vista recapitare un atto di citazione dell'avvocato Antonio Cammarota che rappresenta la Fondazione Francesco Terrone. La prima udienza si terrà al tribunale civile di Nocera Inferiore (Salerno) a settembre. La richiesta al giudice è quella di aggiungere alla definizione attuale, un riferimento "alla terra dei latifondisti, dei feudatari, dunque alla ricchezza, oltre a riconoscere un cognome i cui discendenti diedero lustro all'Italia intera". Sul sito della Crusca c'è una lunga pagina in cui si fa la cronistoria del termine "terrone" usato solo in senso dispregiativo, lamenta l'ingegnere salernitano. Il vocabolo viene registrato per la prima volta da Bruno Migliorini nel 1950, spiega la Crusca, "così gli italiani del settentrione chiamano gli abitanti delle regioni meridionali". La voce nasce nei grandi centri urbani dell'Italia settentrionale con valore di "contadino" (come villano, burino e cafone) e "usata, in senso spregiativo o scherzoso, per indicare gli abitanti del Meridione in quanto il Sud era una regione caratterizzata da un'agricoltura arretrata". "Abbiamo esaminato dal punto di vista etimologico e storico la questione - afferma Francesco Terrone al 'Corriere Fiorentino - Abbiamo molto materiale da presentare in tribunale". Appena laureato, decise di andare nel Nord Italia per cercare un lavoro e ben presto fu vittima di discriminazioni: "All'inizio degli anni Novanta, arrivato in Brianza per una supplenza in una scuola, ho resistito due mesi. Mi sono sentito dire che con quel cognome potevo fare l'operaio, non certo l'ingegnere. Sa quante volte a Milano sono rimasto a piedi quando chiamavo un taxi e dicevo il mio nome? Sa quanti giovani presentano i curriculum nelle aziende vergognandosi di essere meridionali?". Ha mai avuto voglia di cambiare quel cognome? "Mai e poi mai. Lì ci sono le mie radici e la mia identità".
La 52enne si mostra in intimo e i fan si scatenano. Ecco il segreto del suo fisico perfetto.
AGI - Fincantieri, uno dei primi gruppi cantieristici al mondo e operatore di riferimento nella navalmeccanica militare, oggi firmerà in qualità di prime contractor con Occar (Organisation Conjointe de Cooperation en matiere d'Armement, l'Organizzazione internazionale di cooperazione per gli armamenti), il contratto per la costruzione di 2 sottomarini di nuova generazione con l'opzione per ulteriori 2 unità, nell'ambito del programma di acquisizione U212nfs (Near Future Submarine) della Marina Militare italiana. Il valore complessivo del contratto per i primi due battelli, comprensivo del relativo supporto logistico, e' di 1,35 miliardi di euro. Il progetto - spiega una nota - è un'evoluzione del programma U212A, condotto in collaborazione con i tedeschi di thyssenkrupp Marine Systems, che ha portato alla realizzazione di 4 sottomarini per l'Italia - 'Todaro', 'Scire'', 'Venuti' e 'Romei', consegnati da Fincantieri tra il 2006 e il 2017 - e di 6 per la Germania. Secondo le analisi più accreditate, questi battelli a propulsione air independent, per il loro contenuto tecnologico, hanno spostato gli equilibri dal dopoguerra tra unità nucleari e convenzionali. Il programma U212nfs, che prevede le prime due consegne nel 2027 e nel 2029, risponde alla necessità di garantire adeguate capacità di sorveglianza e di controllo degli spazi subacquei, considerati i complessi scenari operativi che caratterizzeranno il futuro delle operazioni nel settore underwater e l'approssimarsi del termine della vita operativa delle 4 unità della classe 'Sauro' attualmente in servizio. Servirà inoltre a preservare e incrementare lo strategico e innovativo know-how industriale maturato da Fincantieri e a consolidare il vantaggio tecnologico conseguito dall'azienda e dalla filiera, perche' sarà potenziata la presenza a bordo di componentistica sviluppata dall'industria nazionale. I compiti che i nostri sottomarini svolgono quotidianamente a favore della collettività sono molteplici - prosegue la nota - soddisfacendo le istanze del Governo e delle più importanti alleanze alle quali il Paese partecipa, Nato e Ue: alle missioni prettamente militari, si vanno ad aggiungere quelle inerenti la libertà di navigazione, l'antipirateria, la sicurezza delle vie di approvvigionamento energetico (in virtù delle risorse dei fondali e delle infrastrutture subacquee presenti), il rispetto del diritto internazionale, la lotta al terrorismo, la tutela delle frontiere esterne, la salvaguardia delle infrastrutture marittime, incluse quelle vitali off-shore e subacquee, e non ultimo il controllo della presenza di cetacei. Giuseppe Bono, amministratore delegato di Fincantieri, ha commentato: "Siamo orgogliosi che il riconoscimento delle nostre capacità da parte della Marina e del partner tedesco abbia portato a un'evoluzione dei rapporti tale da garantirci da un lato il ruolo di design authority, dall'altro quello di prime contractor. Rispetto ai sottomarini della classe precedente - ha spiegato - compiremo un autentico salto tecnologico, a partire dalla progettazione e dal sistema di combattimento, sviluppato insieme a Leonardo e del quale abbiamo in carico l'integrazione a bordo. Ciò consentirà all'Italia di restare nella ristrettissima cerchia dei Paesi capaci di costruire unità cosi' sofisticate". Bono ha continuato: "Ancora una volta un qualificato indotto, composto da piccole e medie imprese del settore, sarà trainato dalle nostre attività, concorrendo a generare un notevole contributo in termini di Pil, occupazione e progresso nel campo della ricerca e sviluppo".
Orietta Berti si è scagliata contro Marcella Bella: le sue parole sono l'anticamera di una nuova faida?
AGI - (di Rita Lofano) - Allacciate le cinture per Donald Trump 2.0. Tra MAGA rally e il Grand Old Party (in crisi d'identità), The Donald punta al ribaltone nel 2022. Rimasto forzatamente in silenzio per oltre un mese, è l'attesissimo protagonista della Conservative Political Action Conference (CPAC), il più imponente ed influente raduno di attivisti conservatori che si è aperto ieri a Orlando, in Florida, il nuovo Stato-hub dei repubblicani trumpiani. I Gop che non sono schierati con Trump restano a Washington, e non necessariamente per scelta. E' il caso di Nikki Haley, l'ex ambasciatrice americana all'Onu e papabile contendente per la Casa Bianca nel 2024. In un'intervista a Politico ha preso le distanze dall'ex presidente per l'assalto al Congresso del giorno della Befana, ma ha flirtato con la sua base. Operazione azzardata. Trump le ha sbattuto la porta in faccia quando lei gli ha chiesto un incontro a Mar-a-Lago. La CPAC le ha chiuso le porte della convention annuale, passaggio obbligato per chi, tra i Gop, coltiva ambizioni presidenziali. Oggi sfileranno l'ex segretario di Stato Mike Pompeo, la governatrice del South Dakota, Kristi Noem, e il senatore del Texas, Ted Cruz, pur con l'immagine un po' appannata dalla fuga a Cancun mentre nello Stato delle stella solitaria la tempesta polare scatenava l'inferno. Nel tritacarne trumpiano è finita un'altra volta Liz Cheney, terza carica del partito repubblicano alla Camera, da sempre critica con l'ex presidente. "Dopo i fatti del 6 gennaio ritengo che non dovrebbe giocare alcun ruolo nel futuro del partito e del paese", ha sentenziato Cheney, di fatto suggerendo alla CPAC di non invitare Trump. Neanche a pensarci. Cheney "dovrebbe dimettersi", ha tuonato il deputato dell'Arizona Andy Biggs (guarda caso tra gli speaker della CPAC). Mitch McConnell, leader di minoranza al Senato con la fama dell'abile stratega, ha capito l'aria che tira e dopo i rilievi è corso ai ripari: "Se Trump si candidasse, lo voterei". Idem l'ex vice presidente Mike Pence, altro grande assente alla CPAC: dice di aver declinato l'invito ma assicura di avere un "ottimo rapporto" con il suo ex capo. Se Trump puntasse alla nomination repubblicana, "sicuramente la otterrebbe", prevede, a malincuore, Mitt Romney, l'ex candidato repubblicano alla presidenza. Nel 2012 fu lui la stella del summit conservatore. Sull'atteso intervento di Trump, domenica ad Orlando, fioccano le anticipazioni. Alludendo alla sua corsa per il 2024, Trump congelerà la partita per la nomination. Coltiverà la sua vendetta contro i repubblicani che non gli sono rimasti fedeli (gli effetti nei sondaggi già si sentono, basta guardare le quotazioni del governatore della Florida Ron DeSantis - la figura politica in ascesa - e a quelle di Marco Rubio, in discesa. Trump attaccherà Biden e rilancerà le accuse sui brogli elettorali. Punta a guidare il Gop alla riscossa alle elezioni di medio termine. Ci riuscirà? Stando a un sondaggio di Quinnipiac, tre repubblicani su quattro vogliono che giochi un ruolo di primo piano nel partito. Tra questi c'è il senatore Lindsey Graham: "Se seguiamo il presidente Trump, vinciamo nel 2022, se ci dividiamo, perdiamo". Quando alla ricandidatura nel 2024, "rimanete in ascolto". Quello che è certo è domenica Trump farà Trump. Lo show è assicurato.
Si è tolto la vita nel Michigan John Geddert, l'ex coach della squadra olimpica di ginnastica femminile americana, accusato di avere compiuto abusi su 24 atlete.
Ecco i 4 finalisti di MasterChef Italia. Antonio, Francesco “Aquila”, Irene e Monir accedono all’attesissima sfida finale, in programma tra una settimana, giovedì 4 marzo alle 21.15 su Sky e NOW TV (e sempre disponibile on demand). Si sfideranno davanti ai giudici Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo, Giorgio Locatelli per conquistare il titolo più ambito, quello di decimo MasterChef italiano. Ieri, invece, si è interrotto il percorso di Federica e Azzurra, i concorrenti elimunati dallo show dopo una sfida accesissima. I 6 aspiranti chef hanno avuto la possibilità di avere al proprio fianco, nella Mystery Box, un familiare, come aiuto per ottenere un piatto capace di dimostrare quanto l’amore sia importante anche in cucina. Lacrime e grandi sorrisi per tutti, per sei creazioni che hanno restituito ai 3 chef giudici tutto l’amore delle famiglie dei cuochi in gara. I tre piatti migliori sono stati quelli di Irene, che con suo padre accanto ha preparato “Irene e papà”, un petto di piccione su salsa allo yogurt, con crema di ceci piccante, ananas e ceci croccanti al forno con farina di cocco; Azzurra, che accompagnata dalla madre ha proposto “A voi”, un trancio di ricciola con vongole, gamberi e acqua di pomodoro, accompagnato da verdurine saltate; e Monir, che aveva accanto a sé sua madre mentre preparava “Venerdì”, una pasta fresca ripiena di fagioli e pollo alle spezie e lemongrass su riduzione di Marka marocchino. Tra i tre, è stata la portata di Irene a trionfare, una vittoria preziosa che le ha permesso di conquistare un bonus nel successivo Invention Test. Per la prova creativa, i giudici hanno alzato ancor di più l’asticella di una stagione già di livello altissimo. Ospite in cucina Riccardo Canella, il sous chef del “Noma”, a Copenaghen, nonché responsabile del reparto Ricerca e Sviluppo del Ristorante più famoso al mondo: un vero talent scout dei sapori. Tra i peggiori sono finiti Federica e Antonio, ed è stata la studentessa di ingegneria di 30 anni nata a Cosenza a dover togliere il grembiule. I cinque aspiranti MasterChef italiani si sono poi trasferiti, per la prova in esterna, in una location eccezionale: il Mudec di Milano. Lì hanno potuto realizzare il sogno di una vita: lavorare in una delle cucine più esclusive del mondo, quella di Enrico Bartolini, il cuoco più stellato d’Italia, Chef che vanta ben 8 stelle Michelin con i suoi 5 ristoranti e che è stato il primo a riuscire a riportare le 3 stelle a Milano dopo 25 anni, seguendo le orme del maestro Gualtiero Marchesi. Chef Bartolini ha assegnato la vittoria ancora una volta a Irene: il suo dolce era perfetto, e per la concorrente romana studentessa di design la soddisfazione e la gloria di aver conquistato la prima tripletta di questa stagione, una tripletta che le ha consentito di saltare il Pressure Test diventando la prima ad accedere alla sfida finale della prossima settimana. Gli altri 4, invece, hanno dovuto dimostrare ancora una volta il proprio valore prima di poter scrivere il proprio nome tra i protagonisti delle ultime sfide di questa stagione di MasterChef Italia. Un Pressure da “all in”, o dentro o fuori. Tra Azzurra e Monir, i giudici hanno mandato a casa la 37enne croupier palermitana. Antonio, “Aquila”, Irene e Monir si giocheranno il tutto per tutto nella grande sfida finale, giovedì prossimo, 4 marzo. Tra loro e la realizzazione del loro sogno più grande c’è solo un piccolo passo, ma il più importante di tutti: chi sarà il decimo MasterChef italiano? .
AGI - I sandali Birkenstock entrano nella galassia del colosso francese del lusso Lvmh. Il produttore dei celebri sandali con il plantare in sughero che ha registrato milioni di aficionados in tutto il mondo (e anche critiche) ha accettato di vendere una quota di maggioranza alla società di private equity L Catterton, di proprietà di Lvmh, con una transazione stimata in circa 4 miliardi di euro. L'azienda tedesca a conduzione familiare, che affonda le sue radici nel lontano 1774 e vende sandali in 100 Paesi, non ha rivelato i dettagli finanziari dell'accordo che punta, secondo le dichiarazioni rilasciate dai fratelli Christian e Alex Birkenstock, a farla crescere sui mercati di Cina e India, nonché a espandere il suo business online. Il finanziere Agache della famiglia Arnault partecipa all'acquisto insieme a L Catterton, che ha recentemente investito in Ba&sh, Pepe Jeans ed El Gansoi. "Birkenstock è stata fondata quasi 250 anni fa ed è cresciuta fino a diventare uno dei pochi marchi iconici nel settore delle calzature - ha commentato Bernard Arnault, il miliardario francese proprietario di Lvmh - apprezziamo veramente i marchi che hanno una lunga eredità". Birkenstock ha affermato che il 2020 è stato un "anno record" nonostante la pandemia di Covid-19 e sta espandendo la sua capacità produttiva in Germania. La società, che deve ancora pubblicare i risultati per il 2020, ha registrato un fatturato di 721,5 milioni di euro nell'esercizio al 30 settembre 2019. L'azienda tedesca ha già conosciuto diverse vite: da produttore di suolette ortopediche è diventato il marchio degli inconfondibili sandali dall'aspetto rustico e basico oramai calzati anche nelle sfilate di moda. Negli anni 2000, il sandalo che strizzava gli occhi agli hippie, con il suo plantare di sughero e le cinghie spesse, ha perso la sua immagine kitsch e si è guadagnato un posto in prima fila nelle vie della moda. Il gruppo ha rinnovato le collezioni, lanciando modelli dai colori vivaci e sgargianti e ha collaborato con griffe come Paco Rabanne, Valentino o Ce'line, che hanno recentemente rivisitato la Birkenstock in una versione in pelliccia (il "Furkenstock"). L Catterton è stata creata nel 2016 come joint venture tra la società di private equity Catterton, Lvmh e il Gruppo Arnault, la holding della famiglia di Arnault. Ora gestisce 23 miliardi di dollari di asset. La Moët Hennessy Louis Vuitton (Lvmh), il più grande gruppo di beni di lusso del mondo proprietario di oltre 70 marchi tra cui Christian Dior, Bulgari, Fendi, Louis Vuitton ma anche di alberghi di lusso e marchi di editoria, corteggiato da anni i clienti più giovani attraverso svariate collaborazioni con etichette di streetwear e legami con star della moda e dello spettacolo. Lvmh questa settimana ha acquistato un partecipazione del 50% nel marchio di champagne Armand de Brignac della star del rap Jay-Z, e sebbene il mese scorso abbia sospeso la sua avventura nel campo della moda Fenty con la pop star Rihanna, L Catterton ha preso una quota nella linea di lingerie del cantante R&B.
Come si legge sul Daily Mail, l’attrice avrebbe preso questa decisione per trascorrere più tempo con il fidanzato Leo Robinton