Giornata Mondiale Acqua: spot contro consumo acqua contaminata
50 vip danno voce all'iniziativa
La showgirl è una bomba di sensualità. Eccola in costume mentre si gode il weekend.
Possibile svolta nella scomparsa di Stefano Barilli, il mistero del biglietto con una frase inquietante e la pista della "psico-setta"
Un libro che getta nuova luce su uno degli aspetti meno conosciuti della seconda guerra mondiale, un documento destinato a far discutere. Il memorandum di Darmstadt, sui crimini alleati perpetrati contro il popolo tedesco dal '45 al '47, per la prima volta tradotto in italiano, è adesso pubblicato nel libro "1945 Germania anno zero. Atrocità e crimini di guerra Alleati" a cura di Massimo Lucioli, edito da Italia Storica. Nel volume vengono descritti gli episodi che sarebbero avvenuti nel campo di internamento americano 91 a Darmstadt, che contava 24.000 prigionieri tedeschi. Nel 1946, in segreto, su richiesta del collegio di difesa di Norimberga, fu formato un comitato di lavoro di avvocati internati, davanti al quale circa 6mila testimoni diretti fecero dichiarazioni giurate sulle violazioni delle leggi e delle regole di guerra da parte degli Alleati. Questo materiale, che era stato accuratamente controllato e compilato in sei copie, doveva essere presentato al tribunale militare internazionale di Norimberga ma gli Alleati non lo permisero e il memorandum venne sequestrato; tuttavia, una copia fu trafugata e pubblicata in Argentina nel 1953 e successivamente in Germania. Per la prima volta tale raccolta viene integralmente tradotta e pubblicata in italiano, assieme a una sconvolgente raccolta di immagini, molte delle quali inedite. IL CURATORE LUCIOLI: "L'HO TROVATO UN ANNO FA, DOCUMENTO SCONVOLGENTE" - "Il libro esce adesso perché ho reperito il Memorandum soltanto un anno fa e non era mai stato tradotto in italiano - dice all'Adnkronos Massimo Lucioli, pilota di aerei e scrittore, che si è occupato come ricercatore anche dei crimini le truppe coloniali francesi in Italia, le 'marocchinate' - Mi è sembrato notevole e ho provveduto a farlo tradurre e a fare un'introduzione di carattere storico. Un argomento di interesse perché ritengo che la dicotomia vada un po’ rettificata per dimostrare che non tutto il bene era da una sola parte e tutto il male dall’altra. Quella perpetrata dagli Alleati è stata una violenza enorme e oltretutto gratuita e le testimonianze, mai prese in considerazione, di 6.000 soldati offrono un quadro davvero sconvolgente”. I fatti riportati furono elencati in ordine cronologico secondo le stesse dichiarazioni giurate degli internati e ricostruiscono dagli eccidi dei tedeschi etnici in Polonia nel 1939 alle uccisioni dei prigionieri di guerra da parte sovietica prima e Alleata poi, fino agli stupri di gruppo e massacri di massa sovietici nelle province orientali della Germania nel 1944-1945. Nel memorandum si ripercorrono i bombardamenti incendiari su quartieri popolari e centri storici delle città tedesche sino all’applicazione delle draconiane misure punitive del piano Morgenthau e della direttiva JCS-1067 statunitense contro le “forze nemiche disarmate” tedesche nei campi di prigionia in Germania e Francia e contro la popolazione tedesca stremata dalla guerra, che causarono la morte per fame, freddo e malattie di centinaia di migliaia di civili – specie anziani, bambini e donne – e prigionieri di guerra tedeschi nel periodo 1945-1947. LO STORICO CARDINI: "ANCHE DEMOCRAZIE HANNO MASSACRATO" - "Non è una novità che gli Alleati, anche loro, abbiano commesso atti infami, fatto morire centinaia di persone di fame, ucciso. Ma non è questo il problema. Anche se non piacerà, va da sé che di certe cose se ne è sempre parlato, che alcuni processi agli americani si sono conclusi con condanne e che le voci che circolavano, per esempio sulla faccenda delle 'marocchinate', con le truppe spedite dagli alti comandi francesi con intenti malvagi a massacrare, ci riportano alla realtà: la guerra non è mai gentile, la Seconda Guerra Mondiale, poi, è stata ancora più brutale perché è stata una guerra ideologica", dice all'Adnkronos lo storico Franco Cardini, commentando la pubblicazione del memorandum. "Che poi in questo libro, che devo ancora leggere, - dice - ci possano essere degli errori è plausibile, se l'autore ha distorto la realtà oppure no, se ha esagerato, verrà fuori. Però io il memorandum lo conosco e ci sono invecchiato insieme. Lo dicevo da anni e qualcuno insorgeva contro di me. Ormai certe verità uniche e menzogne sono diventate patrimonio dell'umanità. Si tratta di recuperare il tempo perduto e ristabilire un frammento di verità. Gli americani non hanno venduto solo cioccolato e caramelle. Ci vorrebbe più coraggio a dirlo, nessuno ha tutta la ragione in tasca. E questo non significa ridimensionare i crimini del nazismo, sia ben chiaro". "Sappiamo e abbiamo anche visto che i vincitori - spiega lo storico -quando hanno vinto, hanno fatto di tutto per imbiancare le loro coscienze e annerire quelle dei vinti. Oltre agli indegni e orribili campi di sterminio nazisti, ci sono stati massacri da parte dell'Unione Sovietica, c'è stata una bomba nucleare sganciata nel '45 quando non serviva e qualcuno ce l'ha raccontata come fosse stato fatto in termini umanitari. C'è stato tanto altro, ma abbiamo immagazzinato una tale potenza di accuse nei confronti dei vinti, alcune anche calunniose, da far paura". "Mi ricordo le proteste e le meraviglie che suscitai nei colleghi durante un convegno, quando portai la prova provata di alcune assoluzioni di personaggi nazisti di rilievo nel processo di Norimberga - ricorda Cardini - Nessuno ci credeva perché il battage dei mass media diceva altro". Insomma, secondo lo storico, "nel corso di tutti questi anni, abbiamo metabolizzato una quantità infinita di errori e inesattezze storiche incredibili" e solo "adesso, dopo 80 anni, si comincia a fare un po' di chiarezza, si comincia a fare i conti con la verità". Poi, certo, sottolinea, "ci saranno sempre gli isterici che dovranno negare per forza qualcosa. La frase 'le democrazie non possono essersi macchiate di tali crimini' l'avrò sentita centinaia di volte. Ma quando mai? Anche le democrazie hanno massacrato gente, e bisognerebbe prenderne atto". "Nei prossimi anni, nonostante le proteste e il battage pubblicitario, verranno sempre più a galla le verità storiche, anche se saranno affermate fuori tempo massimo", dice Cardini, che però mette in chiaro: "Attenzione, questo non giustifica per niente il revisionismo, il negazionismo o i tentativi ridicoli di santificare personaggi che sono stati condannati nell'inferno più buio. La storia è questa, bisogna abituarsi a questo. Dire che Churchill sia stato un mascalzone, non significa dire che Hitler aveva ragione...", conclude.
Le riaperture in Italia dal 26 aprile fanno infuriare Massimo Galli. "Il premier Draghi sul Covid non ne ha azzeccata una", dice l'infettivologo del Sacco di Milano in un'intervista a Il Fatto Quotidiano. La preoccupazione di Galli è che possano tornare a salire i contagi. "Ci saranno un milione di infezioni attive in Italia o pensate che tutti i positivi si fanno il tampone e vengono a saperlo?", domanda il direttore del reparto di Malattie infettive del Sacco e docente alla Statale. "Sotto casa mia qui a Milano c'è un mercatino all'aperto, poco fa (ieri mattina, ndr) ci sono passato ed era strapieno come non succedeva da mesi. Il punto è che con l'annuncio di venerdì è stato dato un messaggio di 'liberi-tutti' che proprio non ci potremmo ancora permettere. Almeno fino a una migliore copertura dei settantenni con la prima dose e degli ottantenni con la seconda. Mi sembrano obiettivi ancora lontani". Galli fa poi l'esempio di quanto accade in altri Paesi: "La Francia, che con le vaccinazioni è messa più o meno come noi, le scuole le ha chiuse. Nel Regno Unito hanno fatto un lockdown duro e stanno riaprendo solo ora. Anthony Fauci ha affermato che gli Stati Uniti sono ancora ben lontani dall'avere il problema sotto controllo. A me piacerebbe tantissimo far parte della schiera che pensa l'Italia sia messa benissimo, ma purtroppo non è così". Si aspettava la vittoria della linea-Salvini? "Se devo essere franco non avrei pensato prevalesse così velocemente -risponde Galli-. Ma sono in profondo disaccordo con tutta la strategia adottata dall'Italia. Mi duole dirlo, perché su Mario Draghi, come milioni di italiani, riponevo molte aspettative, ma sulla pandemia non ne ha azzeccata ancora una". Altri errori, secondo l'esperto, sono stati commessi nella gestione del caso del vaccino AstraZeneca e il rischio trombosi: "Sul vaccino AstraZeneca abbiamo avuto un allineamento passivo su posizioni internazionali che non ci potevamo permettere visto lo stato della diffusione del contagio in Italia. Inutile dire, come fa Maurizio Crozza che è un attento osservatore, come sia più facile essere colpiti da un fulmine che da una trombosi dopo il vaccino. Troppe concessioni sono state fatte anche al partito trasversale pro riapertura delle scuole".
La Duchessa di Cambridge, durante i funerali del Principe Filippo ha indossato una collana appartenuta alla Regina Elisabetta e a Diana. Il significato.
Matteo Salvini rinviato a giudizio sul caso Open Arms. La vicenda della nave con i migranti a bordo per cui il giudice per l'udienza preliminare, Lorenzo Jannelli, ha deciso di mandare a processo l'ex ministro dell'Interno, a partire dal prossimo 15 settembre con le imputazioni di "sequestro di persona" e "omissione di atti di ufficio in concorso" ha inizio nell'agosto del 2019. Ecco le tappe principali, con la cronaca di quei giorni. 1 agosto 2019 - al largo della Libia, la Open Arms, nave di una Ong spagnola, mette in salvo, in due operazioni distinte, 124 persone. Il 2 agosto è richiesto un Pos, porto di sbarco all’Italia, ma nello stesso giorno alla nave è applicato il decreto sicurezza bis, che impone il divieto di entrare in acque italiane. Dopo il trasferimento, per motivi medici di due persone e di un loro familiare, a bordo rimangono 121 persone: tra loro 32 minori. 9 agosto - i legali di Open Arms, dopo aver depositato un ricorso presso il tribunale per i minori di Palermo in cui si chiede di sbarcare le persone, presentano una denuncia per verificare se con il blocco delle persone a bordo non si stia compiendo un reato. 10 agosto - viene effettuato un terzo salvataggio di altre 39 persone, mentre continuano i trasferimenti a causa delle condizioni di salute delle persone. 12 agosto - il tribunale dei minori di Palermo riconosce che si starebbe configurando un reato di respingimento alla frontiera e di espulsione di minori, e chiede spiegazioni al governo. 13 agosto - Open Arms presenta ricorso al tribunale amministrativo (Tar) del Lazio contro il decreto sicurezza bis, emanato dal ministero dell’interno, Matteo Salvini e co-firmato dai ministri dei trasporti e della difesa. i pentastellati Danilo Toninelli e Elisabetta Trenta. 14 agosto - il Tar del Lazio dice sì al ricorso presentato dall’Ong spagnola. Viene sospeso il divieto di ingresso nelle acque territoriali italiane, la Open Arms punta verso l'Italia, non riceve l'indicazione di un porto di sbarco. 16 agosto - viene presentato un nuovo esposto alla procura di Agrigento per omissione di atti d’ufficio e altri reati. A bordo della nave c'è tensione, alcuni migranti sono trasferiti per le cattive condizioni fisiche, altri si gettano in acqua per protesta. 20 agosto - Il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio sale a bordo della Open Arms e decide di ordinare lo sbarco e il sequestro preventivo d’urgenza della nave, ipotizzando il reato di abuso d’ufficio. La nave attracca a Lampedusa con 83 persone a bordo. A novembre Salvini scatta l'indagine della Procura di Agrigento per sequestro di persona e omissione d’atti d’ufficio Nel febbraio del 2020 il tribunale dei ministri chiede al Senato l’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini. Scatta l'iter al Senato: a maggio la Giunta per le immunità respinge la richiesta, l’Aula di Palazzo Madama l'approva invece il 30 luglio. Iniziano le udienze preliminari a Palermo, il Gup, alla quarta emette oggi il suo verdetto.
Intervistato dal Corriere della Sera, Paolo Bonolis racconta di aver voluto intraprendere la carriera diplomatica, citando il caso Erdogan.
Soggetti "più anziani", con età media di 62 anni, tra i nove casi di trombosi anomala e due casi di problemi di coagulazione associati al vaccino AstraZeneca in Francia, con 4 decessi, tra il 2 e l'8 aprile. Sono le news e i dati diffusi dall'agenzia francese del farmaco (Ansm) e riportati da Le Parisien. Dall'inizio delle vaccinazioni contro il coronavirus, in Francia sono stati segnalati "23 casi" di trombosi o di problemi di coagulazione e "8 decessi" su 2.725.000 dosi del farmaco somministrate all'8 aprile. Gli ultimi 9 casi riguardano soggetti che presentano "un profilo differente" rispetto a quello di persone individuate in precedenza. L'età dei pazienti "è più alta: si tratta di 4 donne e 5 uomini più anziani (età media 62 anni)" che hanno presentato sintomi riconducibili a trombosi addominale. "I nuovi elementi saranno condivisi con l'Ema", l'agenzia europea del farmaco, "nell'ambito della valutazione europea". In Francia, "il bilancio precedente faceva riferimento a 12 casi di trombosi" successivi alla vaccinazione "e a 4 decessi". Dal 19 marzo in Francia il vaccino AstraZeneca non viene più somministrato a soggetti di età inferiore a 55 anni. Per gli under 55 che hanno ricevuto la prima dose di AstraZeneca, sottolinea Le Parisien, si raccomanda una seconda dose di Pfizer o Moderna.
Bambina rapita in Francia, il mandante è la madre: la confessione dei fermati. Si erano presentati dalla nonna fingendosi operatori dei Servizi Sociali
A soli 52 anni si è spenta l'attrice Helen McCrory. Alcuni colleghi che hanno girato con lei la saga di Harry Potter le hanno mandato un ultimo saluto.
Carloni: investiamo sul binomio turismo e convivialità
AGI - Ultimi preparativi alla vigilia dei funerali del principe Filippo, l'amato consorte della regina Elisabetta II, morto venerdì scorso due mesi prima di compiere cento anni. Molte delle indicazioni, comprese le musiche che verranno cantate dal coro, sono state date dallo stesso duca di Edimburgo, che aveva chiesto e ottenuto di non avere funerali di Stato ma per anni aveva lavorato ai minimi dettagli delle proprie esequie. Il corteo dei fratelli divisi Adesso tutto è stato rivisitato alla luce dell'epidemia di Covid e delle tensioni interne alla Famiglia. Gli occhi sarannno puntati su William e Harry, i due fratelli nell'ultimo anno separati da una faida degna della serie cult di Netflix, The Crown, che racconta proprio la Famiglia reale britannica: per ordine della regina non cammineranno affiancati ma saranno 'separati' dal cugino Peter Phillips, considerato una figura di mediazione al quale entrambi sono affezionati. Cammineranno però entrambi dietro la bara e sarà inevitabile per tutti ricordare quell'altro lutto pesantissimo che entrambi hanno subìto, quando persero la madre Diana e furono costretti - avevano appena 13 e 15 anni - a camminare dietro il feretro di lei, sotto gli occhi del mondo. Le esequie, complici le regole di salute pubblica imposte dal governo, verranno celebrate in formato ristretto. Solo 30 le persone ammesse: ci saranno praticamente tutti i familiari più stretti (figli e nipoti) ma anche l'uomo che è stato il suo braccio destro per anni, insieme alla donna che è stata la sua più cara amica, e una rappresentanza dei suoi parenti del ramo tedesco. I rapporti tra i fratelli William e Harry si sono molto deteriorati negli ultimi due anni e hanno raggiunto un nuovo minimo dopo l'intervista shock concessa il mese scorso dai duchi di Sussex a Oprah Winfrey, durante la quale la coppia ha lanciato pesanti accuse di razzismo nei confronti della Famiglia reale, accuse respinte pubblicamente (e con veemenza) da William. La morte del duca di Edimburgo sarà la prima occasione che li rivedrà insieme in pubblico dopo l'addio di Harry e Meghan alla vita reale e il trasferimento negli Stati Uniti; l'ultima volta che si erano incontrati era stato alla celebrazione religiosa per il Commonwealth Day nel marzo 2020; e anche all'epoca i due a malapena erano riusciti a guardarsi negli occhi. Da giorni, gli esperti si interrogano, chiedendosi se sarà l'occasione che permetterà loro di superare la rottura o resterà il gelo. Tutti senza uniforme Ma non sarà l'unica circostanza da tenere d'occhio: anche per il principe Andrea, figlio terzogenito di Filippo ed Elisabetta II, sarà la prima apparizione a un evento della Famiglia reale da quando si è ritirato dalla vita pubblica nel 2019, dopo la disastrosa intervista tv sulla sua amicizia con il miliardario Jeffrey Epstein, condannato per abusi sessuali e suicida in una cella. Proprio per evitare imbarazzi a entrambi, la regina ha deciso che gli uomini della famiglia non dovranno indossare le divise militari come richiesto da protocollo. E' stato un atto di delicatezza verso Harry: le uniformi militari sono di protocollo in caso di funerali di un membro della Famiglia reale ma in questo caso sarebbe stato l'unico a indossare abiti civili, nonostante abbia servito due volte sul campo in Afghanistan, dal momento che gli sono stati revocati i titoli dopo l'addio al suo ruolo attivo. Questa soluzione permetterà anche di superare la questione legata all'uniforme di Andrea: il terzogenito, che nel 2015 aveva ricevuto il titolo onorario di vice ammiraglio per il suo 55esimo compleanno, si aspettava la promozione ad ammiraglio ma a causa dello scandalo Epstein la promozione era stata procrastinata; alla morte del padre, però, aveva chiesto di poterla indossare ai funerali. Le esequie si terranno domani alle ore 15 (le 16 in Italia): il feretro sarà portato, a bordo di una Land Rover ad hoc che lo stesso Filippo aveva contribuito a modificare, dal castello di Windsor fino alla St. George's Chapel; un percorso di otto minuti a piedi in processione che la regina seguirà in coda nella sua Bentley. Cammineranno tutti senza mascherina, ma dovranno indossarla quando entreranno nella cappella. Prima della partenza, Elisabetta avrà un momento di raccoglimento quando la sua macchina si fermerà dietro la bara all'ingresso del castello; in chiesa siederà da sola, rispettando il distanziamento anti-Covid, e indosserà la mascherina. Insieme con lei ci saranno i quattro figli Carlo, Anna, Andrea ed Edoardo con i rispettivi consorti e figli: presenti il principe William con la moglie Kate ma senza i tre eredi, considerati troppo piccoli per partecipare. Harry sarà senza moglie al fianco, alle prese con la seconda gravidanza di cui si avvicina il termine. Oltre alla famiglia stretta ci sarà Penelope Knatchbull, contessa di Mountbatten of Burma, una delle amiche più care del duca di Edimburgo, con il quale condivideva la passione per le carrozze e che negli ultimi anni era stata la sua fedele confidente. Presente anche Lady Sarah Chatto, figlia della principessa Margaret, defunta sorella della regina, molto legata alla monarca e che condivideva l'amore per la pittura con lo zio. I parenti tedeschi Il brigadiere Archie Miller Bakewell è uno dei pochi non reali che parteciperà alle esequie: è stato il braccio destro di Filippo per anni dopo essere stato il suo segretario privato dal 2010. A rappresentare il ramo tedesco della famiglia di Filippo ci saranno Bernhard, il principe ereditario di Baden, nipote di Teodora, la sorella di mezzo del marito della regina; il principe Donato, a capo della casa di Assia in cui si è sposata la sorella minore Cecile; il principe Filippo di Hohenlohe-Langenburg, nipote della sorella maggiore di Filippo, la principessa Margarita. Sarà un modo per ricordare che nessuna delle sorelle del duca di Edimburgo, tutte andate spose a principi tedeschi nel 1947, all'indomani della Guerra in pieno clima anti-nazista, poté partecipare alle nozze del fratello con Elisabetta. La cerimonia funebre sarà officiata dall'arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, e dal decano di Windsor, David Conner. Un coro di sole quattro persone, tra cui un soprano, canterà le musiche scelte dallo stesso Filippo.
AGI - La cancelliera tedesca, Angela Merkel, ha difeso l'applicazione di nuove restrizioni in una Germania ancora "saldamente attanagliata" dalla pandemia da Covid. "La situazione è seria, molto seria", ha avvertito la leader del Cdu, che ha chiesto di ascoltare i continui "appelli" degli operatori sanitari sull'emergenza in corso. "Il virus non ascolta le mezze misure. Capisce solo una lingua: la forza", ha sottolineato il cancelliere, aggiungendo che il virus "non negozia" e che "ogni forma di esitazione è inutile". La Germania ha registrato nelle ultime 24 ore 25.831 nuovi casi e 247 morti. Le nuove misure, compreso il primo coprifuoco nel Paese, sono contenute all'interno di una riforma che ha iniziato il suo iter parlamentare questa mattina preceduto dalle parole di Merkel nel Bundestag. Il progetto di legge cerca di limitare la capacità d'azione degli stati federali (Lander) nella lotta contro il virus e imporre restrizioni omogenee e uniformi in tutto il Paese. Restrizioni che partano automaticamente quando si raggiungono i 100 casi per 100.000 abitanti in un periodo di sette giorni. L'altro obiettivo è quello di rompere l'attuale stallo nei negoziati tra il governo centrale e gli stati federali, con alcuni Lander che si rifiutano, per ragioni economiche e sociali, di aumentare le restrizioni come proposto dalla Merkel. "Dobbiamo fare tutto il possibile per fermare e rompere la terza ondata", ha aggiunto la Cancelliera, che giudica le misure tardive ma necessarie e giustificate, nonostante comportino conseguenze per la libertà dei cittadini. La cancelliera ha dedicato parte del suo discorso al coprifuoco, una delle misure più criticate e messe in discussione. Si sono sentite grida e i fischi dai banchi dell'estrema destra, che negli ultimi mesi ha continuato a flirtare con le posizioni espresse dai negazionisti. Nella sua formulazione attuale, sarebbe vietato uscire di casa tra le 21 e le 5 del mattino in quelle regioni che superano i limiti individuati dal governo. Tra le misure proposte ci sono anche le limitazioni dei contatti interpersonali tra i conviventi e persone "esterne" a questi nuclei e le chiusure di negozi non essenziali, tra cui le attività culturali, quelle legate al tempo libero e alla ristorazione.
"Dal 26 aprile, con qualche giorno di anticipo rispetto all'ipotesi dei primi di maggio, nelle zone gialle potranno riaprire teatri, cinema, musei e eventi all'aperto".
Helen McCrory è morta a 52 anni. L'attrice britannica, tra i personaggi di punta dell'acclamata serie tv Peaky Blinders, è stata stroncata da un cancro. McCrory è nota anche per avere interpretato i personaggi di Narcissa Malfoy nella saga di Harry Potter e di Cherie Blair nel film The Queen - La regina. Era sposata dal 2007 con l'attore Damian Lewis, protagonista delle serie Homeland e Millions, da cui ha avuto due figli. E' stato lo stesso Lewis a dare la notizia della sua scomparsa su Twitter. "Con il cuore a pezzi devo annunciare che dopo un'eroica battaglia contro il cancro, la bella e straordinaria donna che è Helen McCrory è morta in pace a casa, circondata da un'ondata di affetto da parte di amici e familiari", ha scritto l'attore. "E' morta come ha vissuto. Senza paura. Dio, l'abbiamo amata e sappiamo quanto siamo stati fortunati ad averla avuta nelle nostre vite. Ora vai in cielo, piccola, e grazie", ha concluso. L'annuncio della morte di McCrory ha scioccato i suoi moltissimi fan, che sui social le hanno dedicato un pensiero postando le immagini dei film che l'hanno resa celebre. Anche il profilo Twitter di Peaky Blinders le ha reso omaggio pubblicando una sua foto nei panni di Polly Gray e il messaggio d'addio: "Tutto il nostro amore e i nostri pensieri sono con la famiglia di Helen. Riposa in pace". "Ho il cuore a pezzi", ha detto Cillian Murphy, che nella serie interpreta Thomas Shelby, uno dei nipoti di Polly Gray e capo della banda. "Era una persona splendida, premurosa, divertente, compassionevole. Era un'attrice di talento, sneza paura, magnifica. Ha impreziosito e reso umani ogni scena, ogni personaggio che ha interpretato. E' stato un privilegio lavorare con questa donna brillante: mi mancherà profondamente la mia amica". La sesta stagione della serie dovrebbe arrivare tra la fine del 2021 e l'inizio del 2022. Polly Gray, il personaggio interpretato da McCrory, è la matriarca della famiglia Shelby e tesoriera della banda criminale di Birmingham protagonista della serie.
Dramma a Pomezia, dove un operaio di 55 anni è morto, dopo essere stato investito da un collega che non si era accorto della sua presenza in strada
Dal 26 aprile nelle zone gialle riaprono musei, teatri e cinema con spettacoli all'aperto.
MOSCA (Reuters) - La Russia chiederà a 10 diplomatici statunitensi di lasciare il paese in risposta all'espulsione da parte di Washington di altrettanti membri del corpo diplomatico per una presunta interferenza sulle elezioni e altre azioni ostili. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov.
Laura Pausini canterà alla cerimonia degli Oscar. La cantante italiana e gli altri candidati alla statuetta per la Miglior canzone originale (Celeste, H.E.R., Leslie Odom, Jr., Daniel Pemberton, Molly Sandén) si esibiranno nello show che introdurrà la consegna delle statuette, cantando proprio i brani in gara. Laura Pausini canterà quindi 'Io sì (Seen)', scritta da Dianne Warren, anche lei presente nello show. La canzone, scritta nella parte in italiano dalla stessa Laura con Nicolò Agliardi, è in gara perché nella colonna sonora del film 'La vita davanti a sé' di Edoardo Ponti con Sophia Loren. Lo show introduttivo di 90 minuti, intitolato 'Oscar: Into The Spotlight', è una novità di questa edizione, che sarà in presenza ma dovrà comunque fare i conti con le limitazioni di una pandemia ancora in corso. Ad annunciarlo sono stati i produttori della cerimonia Jesse Collins, Stacey Sher e Steven Soderbergh. Una delle performance sarà registrata a Husavik, in Islanda, quattro si terranno alla Dolby Family Terrace dell'Academy Museum of Motion Pictures in Los Angeles. Presentato dagli attori Ariana DeBose ("Hamilton") e Lil Rel Howery ("Bad Trip"), 'Oscar: Into the Spotlight' racconterà in 90 minuti il viaggio dei candidati verso la notte più importante di Hollywood, offrendo ai fan di tutto il mondo e agli addetti ai lavori la possibilità di curiosare nell'evento e portando per la prima volta portano la musica degli Oscar ai festeggiamenti. L'unica candidata per la migliore canzone che non sarà a Los Angeles è Molly Sanden, che eseguirà il brano 'Husavik' nella città islandese che ha dato il nome alla canzone. La traccia è presente in 'Eurovision Song Contest: The Story Of Fire Saga' di Netflix. Grazie al pre-show, che sarà un modo anche per ovviare all'assenza di un affollatissimo red carpet. tutte le canzoni potranno essere eseguite nella loro interezza, ha detto l'Accademia, piuttosto che essere abbreviate per adattarsi alla cerimonia principale. Ci sarà anche un after-show dopo la consegna dei premi, che si intitolerà 'Oscars: After Dark' e sarà presentato dagli attori Colman Domingo e Andrew Rannells. Questo segmento ricapitolerà i momenti più importanti della cerimonia. I produttori Jesse Collins, Stacey Sher e Steven Soderbergh hanno assicurato: "Il nostro suggerimento è di sintonizzarvi per seguire tutta la faccenda, altrimenti vi perderete qualcosa di veramente inaspettato e divertente".
Tre i principali ambiti in cui deve eccellere un manager: marketing e vendita, gestione delle risorse umane, ed analisi dei numeri. È sbagliato verticalizzarsi solo su un aspetto, si rischia il default.