Gli auguri di Mattarella ai militari italiani in teatri operativi
Collegamento dal Coi anche con gli ospedali Covid in Italia
Nelle due classi a cui era stata assegnata, però, aveva evidenziato comportamenti contrari alle regole adottate da tutti gli istituti. Dopo la protesta dei genitori era stata sospesa e poi espulsa
La senatrice, moglie di Clemente Mastella, conferma il suo sostegno al Governo Conte
Lo sconfinamento del mezzo nell'altra corsia sarebbe stato "trascurabile"
Gli aggiornamenti in tempo reale sull'emergenza coronavirus in Italia.
Il 32enne avvocato Antonio Montinaro il 17 gennaio 2019 rimase paralizzato precipitando da una balaustra
Secondo quanto riporta il ‘Sun’, a causa della candela, la casa di una donna inglese rischiava di andare a fuoco.
Il premier replica in Aula del Senato e risponde a Renzi: "Avete scelto l'aggressione"
AGI - L'Italia è pronta a intraprendere "nei prossimi giorni" un'azione legale contro Pfizer per il rallentamento nella consegna dei vaccini. Lo annuncia in una nota il commissario straordinario per l'emergenza Covid, Domenico Arcuri. "Ho ricevuto una unanime solidarieta' da parte di tutti i presidenti delle regioni e delle province autonome del nostro paese nel corso della riunione appena conclusa alla presenza dei ministri Speranza e Boccia. La tutela della salute dei cittadini italiani non è una questione negoziabile. La campagna vaccinale non puo' essere rallentata, tantomeno per le somministrazioni delle seconde dosi ai tanti italiani a cui è stata già somministrata la prima", afferma Arcuri. "Purtroppo", aggiunge, "l'esito delle interlocuzioni anche odierne con Pfizer non ha sortito gli effetti che auspicavamo. Infatti l'azienda ci ha comunicato che anche nel corso della prossima settimana non solo non verranno consegnate in italia le dosi che sono state unilateralmente e senza preavviso non consegnate in questa settimana, pari al 29%, ma ci sarà una pur lieve ulteriore riduzione delle consegne. Di conseguenza si e' discusso quali azioni intraprendere a tutela dei cittadini italiani e della loro salute in tutte le sedi, civili e penali, in cui ciò sarà possibile. Si è unanimemente deciso che tali azioni verranno intraprese a partire dai prossimi giorni in un quadro unitario", conclude Arcuri.
La donna è accusata di due violenze sessuali assieme al compagno
Il 4 gennaio i due insegnanti in pensione erano andati a fare una passeggiata nei boschi di Bolzano per non fare più ritorno a casa.
Il fisico Battiston sottolinea all'HuffPost come, al di là della media anagrafica, al momento in Italia "ci sono 500mila infetti attivi: con Rt sopra 1, i contagi rischiano di esplodere"
AGI - Nello Stato orientale del Gujarat 15 persone che dormivano sul ciglio di un'autostrada sono morte schiacciate da un camion in piena notte e altre sei sono rimaste gravemente ferite. A dare notizia dell'ultimo drammatico incidente stradale in India sono fonti di polizia di Usha Rada, nel distretto di Suraj, teatro della sciagura. Tra le vittime, oltre a otto donne e sei uomini c'è anche una bambina, come riferito dall'ufficiale di polizia C.M Jadeda, che ha confermato che i conducenti del camion e del trattore coinvolti sono già stati arrestati. In base alla ricostruzione dei fatti, l'incidente si è verificato quando un camion è entrato in collisione con un trattore che trasportava zucchero di canna perdendo il controllo. Vittime e feriti sono tutti 'migranti' originari dello Stato del Rajasthan (Nord) che si erano addormentati lungo l'autostrada, esausti dopo una lunga giornata di lavoro. I feriti sono stati subito trasportati all'ospedale più vicino, nella città di Surat. Per il premier Narendra Modi, "la perdita di queste vite è stata tragica". Quanto successo ieri sera a mezzanotte nello Stato del Gujarat non è un caso isolato ma un vero dramma sociale che ogni anno sulle strade indiane miete migliaia di vittime. Nel 2019 più di 150 mila persone sono morte in circa 500 mila incidenti, una media di 410 decessi al giorno o 17 ogni ora secondo bilanci governativi. Proprio lunedì scorso il ministro dei Trasporti Nitin Gadkari ha lanciato una campagna nazionale di un mese per una maggiore sicurezza stradale, con l'obiettivo di dimezzare il numero di morti e di incidenti entro il 2025. Nel 2020, ad aggravare ulteriormente la situazione lungo le strade ma anche lungo i binari delle ferrovie è stata la pandemia di Covid-19, che in assenza di treni ha spinto migliaia di migranti a mettersi in cammino per raggiungere la propria città di origine, oltre ai lavoratori che di frequente si addormentano lungo il percorso.
AGI - Solo una piccola frazione di galassie nel cosmo è “attiva”, ovvero ospita un buco nero supermassiccio che non è “a riposo” ma divora il gas interstellare a ritmi sostenuti e rilascia immense quantità di energia. Ancor più rare, tra le galassie attive, sono le radiogalassie, nelle quali si formano anche potenti getti di particelle che schizzano via dal buco nero a velocità prossime a quella della luce, coprendo enormi distanze negli spazi interstellari ed emettendo onde radio in gran quantità. E tra queste, rarissime sono le radiogalassie giganti, i cui getti radio possono raggiungere un'estensione superiore ai due milioni di anni luce. Eppure, nonostante la presunta scarsità, un nuovo studio guidato da Jacinta Delhaize dell'Università di Cape Town ha trovato ben due radiogalassie giganti in una porzione di cielo pari a solo quattro volte l'area apparente della luna piena. “Sulla base delle nostre conoscenze attuali sulla densità delle radiogalassie giganti nel cielo, la probabilità di trovarne due in questa regione è estremamente piccola”, spiega Delhaize, prima autrice dell'articolo che illustra la scoperta, pubblicato sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society. “Questo significa che le radiogalassie giganti sono probabilmente molto più comuni di quanto pensassimo!” La scoperta è stata effettuata da un team internazionale a cui hanno partecipato anche ricercatori e ricercatrici dell'INAF nell'ambito del progetto MIGHTEE (MeerKAT International Gigahertz Tiered Extragalactic Exploration), che utilizza il radiotelescopio MeerKAT, una batteria di 64 antenne nel deserto del Karoo, in Sud Africa. Si tratta di galassie molto speciali, con getti che raggiungono 6,5 milioni di anni luce – circa 62 volte il diametro della nostra galassia, la Via Lattea – e dunque molto più estese della maggior parte delle radiogalassie note. Si pensa che radiogalassie così grandi debbano essere molto antiche. I nuovi dati indicano che devono esistere molte altre radiogalassie giganti simili a queste due, il che è peraltro previsto da alcuni modelli teorici che descrivono la crescita ed evoluzione delle galassie nel tempo. “Questo scenario è anche supportato dalle proprietà di queste galassie osservate a diverse frequenze - spiega Ivan Delvecchio, ricercatore presso l'INAF di Milano e co-autore dell'articolo - informazioni che ad oggi rivelano una scarsa attività di formazione stellare della galassia e del suo buco nero supermassiccio centrale, segno che entrambi questi fenomeni devono essersi affievoliti nel corso del tempo”. “La radiazione 'fossile' tracciata dagli enormi getti radio potrebbe nascondere indizi preziosi per comprendere meglio e ricostruire le varie fasi della lunga vita di queste due galassie”, aggiunge la co-autrice Marisa Brienza, ricercatrice dell'Università di Bologna e associata INAF. Con una sensibilità senza precedenti all'emissione radio da sorgenti deboli e diffuse quali i getti delle radiogalassie, MeerKAT è riuscito a rilevare la luce fioca proveniente da questi due giganti cosmici, che erano viceversa sfuggiti ad altri radiotelescopi, tra cui il Karl G. Jansky Very Large Array negli Stati Uniti e il Giant Meter-Wave Radio Telescope in India. La scoperta di questa nuova popolazione di galassie, nascosta dai limiti tecnici dei radiotelescopi delle passate generazioni, permetterà di delineare una comprensione più completa dell'evoluzione delle galassie attraverso la storia dell'Universo. “Risultati come questi dimostrano chiaramente l'importanza di strumenti di ultimissima generazione come MeerKAT nel definire sfide scientifiche sempre nuove per il futuro radiotelescopio trans-continentale SKA”, conclude Isabella Prandoni dell'INAF di Bologna, anche lei co-autrice dell'articolo. Precursore dello Square Kilometre Array (SKA), MeerKAT prevede una fase di potenziamento: il progetto MeerKAT+, al quale l'INAF si è recentemente unito come partner, che porterà il numero di antenne a 84, per essere gradualmente integrato nella prima fase di SKA. L'inizio della costruzione di SKA, che avrà siti sia in Sud Africa che in Australia, è previsto per il 2021 e continuerà fino al 2027. Le prime osservazioni scientifiche potrebbero iniziare già nel 2023, durante le fasi di collaudo del telescopio.
Amante degli animali di tutti i tipi, il lord della cocaina riuscì a crearsi uno zoo personale dal quale, nel '93, scapparono quattro ippopotami. Oggi sono tra gli 80 e i 100
Lo scrive su Twitter Udo Gumpel, giornalista e corrispondente dall’Italia per l’emittente tedesca Ntv, aggiungendo che “ora sarà la giustizia a decidere”
Lo scrive Matteo Renzi nella sua ultima enews
AGI - Un gruppo di ricercatori dell'ISS, in collaborazione con i colleghi dell'IDI-IRCCS e del Campus Biomedico di Roma, ha individuato e descritto in uno studio pubblicato su Biomedicines, nuovi meccanismi che spiegano, almeno in parte, il grave problema della resistenza ai farmaci nel melanoma, la forma più letale di cancro della pelle, il cui tasso di incidenza e' in rapido aumento. "Nonostante i recenti progressi delle nuove opzioni terapeutiche ne abbiano significativamente modificato l'esito clinico - dichiara Francesco Facchiano che ha coordinato lo studio - sono sempre molto frequenti i melanomi cutanei resistenti agli inibitori della proteina BRAF (BRAFi), una chinasi che risulta mutata in circa il 50% del totale dei casi di melanoma, e diverse evidenze suggeriscono che i cambiamenti nel microambiente tumorale giochino un ruolo fondamentale nei meccanismi di resistenza acquisiti". Gli studiosi, partendo da dati ottenuti in vitro con cellule tumorali e confermati su campioni biologici di pazienti, hanno focalizzato l'attenzione sull'insieme delle proteine secrete (secretoma) dalle cellule del melanoma resistenti al vemurafenib, un farmaco antitumorale noto inibitore della proteina BRAF. "I nostri dati confermano che le cellule resistenti al BRAFi mostrano un comportamento più aggressivo, con un'aumentata produzione di interferone-, interleuchina-8 e del VEGF (fattore di crescita dei vasi sanguigni) - afferma il dr. Claudio Tabolacci, primo autore dell'articolo e ricercatore sostenuto dalla Fondazione Umberto Veronesi - inoltre, abbiamo dimostrato che le cellule del melanoma resistenti al vemurafenib possono influenzare l'attività delle cellule dendritiche, modulando la loro attivazione e la produzione di citochine che possono facilitare la crescita del melanoma". "La comprensione di questi meccanismi è di grande importanza per mettere a punto nuove opzioni terapeutiche in grado di superare la resistenza ai farmaci antitumorali", concludono i ricercatori.
A far partire le indagini è stata la denuncia dei dei genitori della ragazza minorenne, costretti a pagare per impedire la divulgazione di immagini intime della figlia
L'attrice 87enne, ospite a "Live non è la D’Urso" ha raccontato della sua storia d’amore con Alessandro Rorato di 49 anni.