Gse lancia Element+, tutta la sostenibilità in un blog
Obiettivo, e ssere un punto di riferimento sui temi del lo sviluppo sostenibile , dall’a mbiente all’ economi a , dalla cultura all’ inclusione sociale
Fiammetta La Guidara, volto noto del giornalismo sportivo e, in particolare, della Formula 1 e del Motomondiale, è deceduta a Varese all'età di cinquant'anni.
Caldo e temperature primaverili per tutta la settimana. Ma domenica 28 febbraio il tempo cambia. Da qualche giorno sull'Italia si è imposta una mastodontica figura di alta pressione, un imponente anticiclone che ha conquistato praticamente anche tutta l'Europa. Anticiclone che ha origine sub-tropicali e sta scaldando l'atmosfera su tutte le regioni dove le temperature stanno lievitando gradualmente fino a raggiungere punte di 23°C. Stiamo parlando di valori sopra la media del periodo di quasi 12°C. Il team de iLMeteo.it avvisa che le temperature fino ad almeno sabato 27 avranno caratteristiche tipicamente primaverili. I valori massimi, dove sarà soleggiato, toccheranno i 19-20°C su molte città italiane come ad esempio Torino, Milano, Bologna, Verona, Trento, Frosinone, Ascoli Piceno, Perugia, Latina, Napoli, Taranto, Catanzaro. Punte di 22-23°C invece potranno essere raggiunte al Centro come in Toscana e in Sicilia come ad esempio a Firenze, Prato, Pistoia, Ragusa e Catania. Le cose cambieranno a partire da domenica quando aria più fredda dai Balcani comincerà ad affluire su molte regioni provocando un calo termico di 5-7°C e riportando le temperature grossomodo in media con il periodo. Oggi - Al nord: cielo sereno o poco nuvoloso. Al centro: bel tempo. Al sud: nubi sulle coste tirreniche, sole altrove. Domani - Al nord: sole e clima primaverile. Al centro: soleggiato. Al sud: cielo sereno o poco nuvoloso. Venerdì 26 - Al nord: torna qualche nebbia in pianura, ma il cielo sarà poco nuvoloso. Al centro: cielo poco nuvoloso. Al sud: bel tempo. Weekend - sabato ancora soleggiato e mite, domenica calo termico generale.
Andrea Zenga è stato l’ultimo eliminato dalla casa del Grande Fratello Vip. La sua eliminazione è arrivata a pochi giorni dalla finalissima e, ospite di Casa Chi, il figlio di Walter Zenga ha fatto il punto sulla sua esperienza e ha svelato particolari inediti sulla sua relazione con Rosalinda Cannavò, iniziata proprio tra le mura della casa del reality show condotto da Alfonso Signorini. Innanzitutto, Zenga ha sottolineato l’accoglienza del pubblico una volta abbandonato il gioco: “Fuori ho trovato un affetto incredibile, mi stanno inondando di messaggi bellissimi e non me lo aspettavo, è una cosa davvero incredibile”. Sulla Cannavò ha poi raccontato: "Ho vissuto da dicembre nella casa e da quando c’ero io Rosalinda è sempre stata se stessa, senza scheletri nell’armadio e mi baso su quello che ho vissuto e provato, ma ho conosciuto una persona vera e mi baso su quello, quindi tutto quello che è successo prima cerco di non prenderlo in considerazione". L’ex concorrente del Grande Fratello Vip ha poi spiegato cosa è davvero successo a letto con l’attrice dal momento che tutti hanno parlato di un rapporto intimo tra i due: "Ci sono stati baci perché c’è chimica, magari abbracci un po’ più intensi, ma niente di più. Andare oltre mi sembrava eccessivo, dei grattini, carezze sulla schiena". Inoltre, Andrea Zenga ha anche detto la sua su Dayane Mello che, durante l’ultima puntata del reality show di Canale 5, ha rivolto una dichiarazione d’amore a Rosalinda Cannavò: "L’ho detto anche in puntata non ci ho capito niente, è stata una spina nel fianco in quel momento. Magari Dayane poteva essere più incuriosita da Rosalinda, non ho capito bene il ‘ti amo’ alla fine, ma penso fosse più un ‘ti voglio bene’. Il bacio tra me e Dayane? Non c’è mai stato nessun interesse: abbiamo più giocato e io penso di essere stato chiaro dall’inizio perché non è il mio tipo di donna, infatti la ragazza che piace a me è il suo completo opposto. Ci vedo molto distanti, non siamo mai andati oltre una cosa estetica". Infine, sul destino della sua storia con la Cannavò, Andrea Zenga ha dichiarato: “Nella casa è tutto ovattato e le conseguenze di quello che fai le paghi fuori, ma credo che Rosalinda abbia preso una decisione importante e io le starò vicino se vorrà, partiamo da una buona base e spero di costruire qualcosa fuori, è una cosa che deve nascere perché come coppia ci siamo vissuti solo una settimana". (in collaborazione con ultimora.news)
La variante brasiliana potrebbe essere più pericolosa perché in grado di mettere fuori gioco il vaccino.
Chiara Ferragni ha lanciato il suo personalissimo uovo di Pasqua in edizione limitata: ecco quanto costa e dove acquistarlo
Francesco Sarcina ha rivelato un episodio che gli sarebbe capitato dopo la scomparsa di suo padre.
Fausto Iannone ha scritto un post di cordoglio per la scomparsa di Fausto Gresini, stroncato dal Covid a 60 anni.
Dayane Mello ha spiegato perché ha mandato in nomination la sua migliore amica, Rosalinda Cannavò, al GF Vip.
Galli verso la pensione che scatterà il 31 ottobre: "Farò il mio meglio fine alla fine".
AGI - Un giovane indiano ha avvelenato tre ragazze appartenenti alla casta più bassa (i "dalit", o "paria") dopo essere stato respinto dalla maggiore, 17 anni, l'unica sopravvissuta. Le altre due, entrambe sue parenti, di 14 e 15 anni, sono invece decedute. Il delitto è avvenuto nel villaggio di Bahuhara, nello Stato dell'Uttar Pradesh. La polizia locale ha spiegato che l'assassino, un ventottenne, si era dichiarato nel giorno di San Valentino alla giovane, che non aveva però accettato la sua corte. Due giorni dopo, l'uomo si era recato con un amico per incontrare le tre ragazze, alle quali aveva offerto cibo e acqua avvelenata con un pesticida. Le fanciulle erano state poco dopo ritrovate prive di sensi, con mani e piedi legati con i loro stessi vestiti. Per le più giovani non c'era ormai più nulla da fare ma la maggiore, recuperata la coscienza, è stata in grado di denunciare l'omicida alla polizia. La vicenda, rivelata solo oggi dalle forze dell'ordine, è solo uno dei tanti esempi delle violenze che i paria subiscono dai membri delle caste superiori, che non li considerano esseri umani a pieno titolo e li ritengono un bersaglio facile. Il fenomeno è particolarmente grave nello Stato dell'Uttar Pradesh, in particolare nel distretto di Unnao. Nel dicembre 2019 un parlamentare regionale del Bjp, il partito del premier Narendra Modi, fu condannato all'ergastolo per aver violentato due anni prima a Unnao un'adolescente il cui padre era stato nel frattempo percosso a morte dai seguaci del politico. Ancora a Unnao, lo stesso anno, un'altra donna era stata bruciata viva mentre si recava a denunciare gli uomini che l'avevano violentata. Lo scorso settembre un'altra giovane dalit era stata stuprata e ridotta in fin di vita in un villaggio dell'Uttar Pradesh da membri di caste superiori. Morta dopo settimane di agonia, la ragazza fu cremata dalla polizia senza che la famiglia avesse la possibilità di tenere un funerale. La violenza nei confronti delle donne e dei dalit è un problema endemico in India, dove solo nel 2018 sono stati denunciati 33.977 stupri. Il numero reale sarebbe però molto più alto, dal momento che le donne, soprattutto quelle appartenenti alla casta più bassa, hanno il giustificato timore di essere uccise dai loro aguzzini.
“Ebbene sì” ha scritto l’artista a corredo dello scatto
Quanto guadagnano i ministri del governo Draghi? La politica fa crescere il reddito? In generale è così, ma non sempre. C'è anche chi con l'approdo in Parlamento vede scendere le entrate. E' quanto emerge dall'inchiesta de le Iene sui redditi dei parlamentari e dei ministri, basata sul raffronto tra l'ultimo imponibile dichiarato e l'ultimo imponibile prima dell'ingresso in politica. E così si scopre che Luigi Di Maio, tra i ministri in carica, è quello che ha incrementato di più il proprio reddito, 74.471 euro. L'attuale ministro degli Esteri, indicato come giornalista pubblicista, nel 2012 non risulta dichiarazione dei redditi, quindi il suo imponibile è considerato pari a zero. Nel 2019 il suo imponibile arriva a 98.471 euro (-24.000 restituzioni), a cui si aggiunge una Rover Mini Cooper e una quota del 50% (pari a 50.100 euro) della società Ardima srl. Al contrario il titolare della Cultura, Dario Franceschini ha visto calare il proprio reddito di 94.467 euro. Franceschini, alla guida dei Beni culturali prima con Conte e ora con Draghi, nel 2000 (all'epoca era sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri) aveva un imponibile di 173.012 euro (334.998.000 lire). Nel 2019, Franceschini dichiara 78.545 euro, oltre a un fabbricato a Ferrara in comproprietà al 50% (eredità), una Suzuki wagon r, una Fiat Idea, una moto Bmw 100/7 del 1979. Scende anche il reddito di Mara Carfagna, ministro del Sud con Draghi, anche se solo di 406 euro. L'azzurra nel 2005 dichiarava un reddito imponibile di 131.256 euro, appena superiore ai 130.850 dell'imponibile 2019. Nella dichiarazione di Carfagna anche un fabbricato a Roma e una VolksWagen Up tsi. Passata dal ministero della pubblica amministrazione nel governo Conte bis al ministero delle politiche Giovanili con Draghi, Fabiana Dadone registra un incremento di 72.916 euro. Anche lei nel 2012 aveva un imponibile pari a zero (non c'è dichiarazione) mentre nel 2019 sale a 98.471 euro (-25.555 restituzioni). Il dirigente d'azienda Federico D'Incà, ministro dei rapporti con il Parlamento sia con Conte che con Draghi, vede il suo imponibile 'crescere' di 26.146 euro dal suo debutto in politica. Nel 2012 il suo imponibile era di 25.847 euro, mentre nel 2019 arriva a 77.173 euro (-25.180 restituzioni), oltre a una VolksWagen Golf, immatricolata nel 1999. L'ingegnere grillino Stefano Patuanelli, passato dallo Sviluppo economico all'Agricoltura, ha visto il suo reddito rivalutato negli anni di 30.717 euro. Nel 2017 il suo imponibile era di 46.339 euro, balzato nel 2019 a 101.056 euro (-24.000 restituzioni). Patuanelli inoltre ha in comproprietà al 50% un fabbricato a Trieste, un'altra comproprietà al 25% di un terreno a Trieste, più una Peugeot. Il reddito del leghista Giancarlo Giorgetti, commercialista e revisore dei conti, neo ministro per lo Sviluppo economico 'cresce' di 55.201 euro rispetto all'epoca del suo ingresso in politica. Nel 1995 il suo reddito imponibile era di 25.887 euro (50.125.000 lire); nel 2019 il suo reddito imponibile è 95.300 euro, oltre a fabbricato e terreni agricoli a Cazzago Grabbia, una Fiat Punto in comproprietà (eredità), 10 quote soc coop pescatori Lago Varese, più una quota consorzio Votto d’Amore e 1536 quote euroholding. Sale di 66.030 euro rispetto al suo debutto in politica, il reddito di Andrea Orlando, ministro del Lavoro. Nel 2005 le sue entrate erano 37.229 euro mentre la dichiarazione relativa al 2019 segna un reddito imponibile di 103.259 euro, più la proprietà di 2 appartamenti e parcella terreno condominiale a La Spezia. Inoltre una Fiat Bravo, più l'80% (pari a 16.000 euro) della das srl (La Spezia).
Si fa sempre più concreta l'ipotesi di una revisione del meccanismo del cashback da parte del governo: nel mirino il superbonus e le microtransazioni.
Dayane Mello ha conquistato i fan del Grande Fratello Vip sfoggiando un abito a dir poco seducente.
AGI - Un uomo di 45 anni, filippino, con precedenti per reati contro la persona e droga, è stato ucciso la notte scorsa a Milano da un agente di polizia, che era stato aggredito con un coltello. Il fatto ha riportato d'attualità il dibattito sulla mancata dotazione del taser, sorta di pistola elettrica che trasmette una forte scossa, che immobilizza il soggetto ma senza conseguenze più gravi. A chiederne l'utilizzo sono stati il sindacato Fsp della Polizia, poi con forza il leader della Lega, Matteo Salvini: “Spero che adesso nessuno se la prenda coi poliziotti, che sono stati costretti a intervenire per evitare altra violenza – ha detto Salvini - una preghiera per il morto, con l'auspicio che le Forze dell'Ordine vengano dotate della pistola a impulsi elettrici che viene usata in molti Paesi in tutto il mondo (ma ancora non in Italia)". Secondo la ricostruzione della questura, l'uomo attorno a mezzanotte ha aggredito alcuni passanti. A segnalare quanto stava avvenendo alla centrale operativa sono stati alcuni abitanti del quartiere. Sul posto è arrivata la volante Forlanini e gli uomini del commissariato sono riusciti a individuare l'aggressore grazie anche alle indicazioni dei cittadini alle finestre: il 45enne si trovava dietro una siepe e aveva con sé un grosso coltello da cucina. Lo scontro con i poliziotti è avvenuto subito dopo, quando il 45enne si è scagliato anche contro di loro. La pattuglia ha cercato di bloccarlo e farlo desistere con l'uso dello sfollagente. Nell'indietreggiare, il capo pattuglia è caduto sbattendo la testa ed è rimasto a terra. L'aggressore ha poi rivolto il coltello verso l'autista della volante Monforte, intervenuta in ausilio: quest'ultimo, per difendersi, ha esploso dei colpi contro l'aggressore, uccidendolo. Il poliziotto caduto a terra è stato portato in codice giallo al Policlinico. “E' un giorno orribile quando un poliziotto è costretto a mettere mano all'arma per salvare la vita di un collega. E' giorno buio perché, in un sistema in cui la violenza nelle strade è sempre più cieca e inarrestabile, tutti devono porsi la drammatica domanda se un banale taser avrebbe consentito di evitare il peggio”. Così Valter Mazzetti, segretario generale del sindacato Fsp della polizia. “Oggi – aggiunge - ci aspettiamo che si ragioni con serietà e senso di responsabilità su questi interrogativi. Non vorremmo davvero che si aprisse la solita criminalizzante ridda di analisi e commenti sulla dinamica di un episodio in cui un fatto è certo: vedere un malintenzionato pronto ad uccidere, che non si ferma nonostante tutti i tentativi di dissuaderlo messi in campo, e oltre tutto mentre un collega è svenuto e ormai in balìa della sua furia, non lascia molta scelta in quelle terribili e frenetiche frazioni di secondo. Non un altro giorno deve trascorrere, intanto, senza che si acceleri concretamente sulle procedure burocratiche necessarie a fornire agli operatori di polizia i taser, che sono strumenti finalizzati a salvare vite”. “La tragedia con ogni probabilita' si sarebbe potuta evitare – ha commentato Riccardo De Corato, assessore regionale alla Sicurezza - se gli agenti avessero avuto in dotazione i taser, strumento di difesa tolto alle Forze dell'Ordine lo scorso 21 luglio dal Ministro Lamorgese dopo il periodo di sperimentazione".
Tiger Woods ha avuto un incidente d'auto. Trasportato in ospedale e operato d'urgenza, come sta?
AGI - Tra vent'anni si sarà ridotto della metà, tra trenta sarà la metà della metà. Poi sempre meno, poi più niente, e allora in questo mondo violento e mercenario del profumo di Dio non ci sarà più nemmeno traccia. Svanito nel nulla, sparito dalla faccia di una Terra che, se non ci sbrighiamo a trovare il rimedio, sarà secca e arida perché da essa non si leverà verso il Cielo la sua fragranza più nobile e sacra. E allora sarà non Eden, ma bolgia di esalazioni, officina di Messer Satanasso, fabbrica di orchi tolkeniani al servizio del traditore Saruman e della sua testa fatta di metallo e di ingranaggi. Potenza del profumo, miracolo dell'incenso: trasforma l'ignobile nel sublime, l'umano nel trascendente, il troppo umano nel divino. Speriamo sopravviva, ma non è mica scontato. Lo si legge in una rivista specializzata, “Nature Sustainability”: di incenso ce n'è sempre meno, lo si produce quasi a stento e ne consuma troppo. Il duplice assunto dà, alla fine dell'equazione, un pari a zero. È solo questione di tempo. Lo si produce tra Somalia, Yemen, Etiopia, Sudan e India settentrionale. Non c'è una di queste lande che non sia piagata dalla guerra, o almeno non sia a forte rischio. Campi distrutti, raccolti bruciati, commercio in nero. Nemmeno fosse oro, o rame. Lande che sanno di racconti straordinari e di viaggi avventurosi: il Prete Gianni, Sinbad il Marinaio. Menelik il figlio misterioso di Salomone e della Regina di Saba. Carovaniere battute da silenziosi dromedari, nel silenzio mistico del deserto. Poteva avere altra scaturigine, il cammino dell'incenso? È fatto di gocce di linfa, chiara come l'acqua e scesa giù, lentamente, dalla tenera corteccia della boswellia incisa oggi allo stesso modo in cui si faceva già tremila anni prima di Cristo, come rugiada sul Monte di Sion. Diventa quasi un'ambra, si indurisce come l'ambra ma se l'ambra era considerata fuoco solidificato, le gocce solide di incenso fuoco sono destinate a tornare, e allora si sprigiona la fragranza che all'Altissimo rende omaggio e onore, perché solo Lui poteva non solo creare, ma anche semplicemente immaginare qualcosa di così ultraumano. Già il Salmo gli rende grazie equiparandolo alla pura preghiera. I Greci lo scoprirono dopo. I poveretti, figli di una civiltà speculativa ma non contemplativa, agli dei dedicavano la parte migliore del sacrificio: il fumo della vittima poggiata sulle fiamme. Soluzione non priva di devota ingegnosità, ma tutto sommato poca cosa: l'effetto è riproducibile in qualsiasi casa contemporanea che sia dotata di giardino. Basta accendere il barbecue. Il cibo dell'Araba Fenice Solo il contatto ellenistico con Babilonia li rese edotti della forza mistica di quell'essenza, che comunicarono ai Romani tramite Teofrasto ed al suo trattato sugli aromi. Plinio e Virgilio sostenevano fosse il nutrimento dell'Araba Fenice, e sulla loro scorta lo avrebbe sostenuto Dante: più mirabile sintesi di cibo dell'anima, di salvazione nella sconfitta della Morte non poteva essere data. Venne Cristo sulla Terra e tre sapienti glielo porsero in regalo insieme all'incenso e alla mirra, nel racconto di Matteo. Re del Mondo, Uomo destinato alla morte ma siccome anche Dio teso alla Resurrezione. Ragion per cui i miseri eredi orientali di Augusto vollero che l'incenso cesaropapista bruciasse alle Blacherne di Costantinopoli, ben dopo il Concilio di Nicea. La Chiesa Latina seguì l'esempio solo dopo aver chiarito i rapporti con gli imperatori franchi, e si era fatto l'Anno Mille, ma siccome le lingue romanze portano con sé i loro residui morenici della storia, ecco che l'incenso in inglese si dice ancora oggi franchincenso, come nel francese antico, ad indicare la purezza e la libertà dell'uomo in preghiera di fronte al suo Unico Signore. L'altro, il signore degli uomini, la corona la deve al Papa, che è capo dei credenti. Ecco l'ultima tappa del cammino dell'incenso, la Chiesa. In quelle orientali vi si ricorre con gran scialo, anche in quella cattolica il consumo non è indifferente. Non che se ne faccia abuso: lo si brucia di fronte all'altare in occasioni particolari e solenni. Ma il numero delle stecche di essenza moltiplicato per il numero delle funzioni e poi per quello delle chiese dà comunque il capogiro. Su Internet lo si trova a tutti i prezzi, ma soprattutto nella sua versione orientaleggiante parabuddista. Troppo New Age per essere ortodosso, troppo al ribasso per non puzzare – sì, puzzare – di imitazioni, se non di strani traffici non sempre confessabili. Su certi siti, che si presentano con nomi di santuari, la quotazione è ben altra: 100 euro al chilo. Non è oro, ma bene di lusso sicuramente sì. Studiosi della Johns Hopkins sostengono, sulla base dell'immancabile ricerca universitaria, che contenga sostanza atte ad alleviare ansia e depressione, ed in tempi di coronavirus la notizia è rassicurante. Ma la circostanza potrebbe portare all'impennata dei consumi con conseguente peggioramento delle prospettive di sopravvivenza. Sarebbe meglio non far circolare la notizia, ma è impossibile. La si consideri quindi non un'esortazione a correre verso il rimedio salvifico alle nostre materialistiche notti insonni, ma alla riflessione su come la paura e l'irresponsabilità potrebbero indurci, per l'ennesima volta, a comportamenti sconsiderati. Stephen Johnson, un biologo americano esperto in materia, ha rassicurato il Catholic News Service: “basta ripristinare, per evitare il peggio, una sorta di controllo sulla catena di produzione”, basato sulla perfetta tracciabilità della provenienza dei prodotti e l'eventuale sostituzione della coltura eticamente riprovevole con una produzione autogestita. Magari in attesa che gli scenari politici, in certe zone dell'Africa e del Medioriente, tornino ad essere ragionevolmente tranquilli. Insomma, orti di boswellia nei giardini e sui cigli delle strade. Un po' come le foreste create in Scandinavia per produrre la carta senza intaccare l'ecosistema generale. Ma l'idea sa vagamente di semplice sostituzione della fonte primaria di produzione in un normale ciclo produttivo. Già per la vaniglia del Madagascar sarebbe difficile sostenere l'eticità di spostare la produzione fuori del suo territorio naturale, con conseguenze incalcolabili per gente che da secoli non coltiva altro; figuriamoci con l'incenso. Che intanto continua a bruciare, ad maiorem Dei gloriam, perché quello è il suo profumo. O almeno lo sarà, fino a quando l'uomo non commetterà l'ennesima offesa alla Sua volontà.
Claudio Fratini è il manager con cui Malika Ayane sembra aver ritrovato la felicità. Tutto quello che c'è da sapere su di lui.
Mara Venier è andata su tutte le furie per una fake news che annunciava la scomparsa di suo marito Nicola Carraro.
Stop agli spostamenti tra le regioni fino al 27 marzo e niente visite private a parenti e ad amici in zona rossa. Sono le novità contenute nel decreto Covid approvato ieri dal Consiglio dei ministri. Ora si lavora al nuovo Dpcm. Il decreto Covid, ha spiegato palazzo Chigi al termine del Cdm, "dispone la prosecuzione, fino al 27 marzo 2021, su tutto il territorio nazionale, del divieto di spostarsi tra diverse Regioni o Province autonome, salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o motivi di salute. Resta comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione". "Fino al 27 marzo 2021, nelle zone rosse, non sono consentiti gli spostamenti verso abitazioni private abitate diverse dalla propria, salvo che siano dovuti a motivi di lavoro, necessità o salute -chiarisce il governo - Gli spostamenti verso abitazioni private abitate restano invece consentiti, tra le 5.00 e le 22.00, in zona gialla all’interno della stessa Regione e in zona arancione all’interno dello stesso Comune, fino a un massimo di due persone, che possono portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali esercitino la responsabilità genitoriale) e le persone conviventi disabili o non autosufficienti". "Nelle zone arancioni, per i Comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti, sono consentiti gli spostamenti anche verso Comuni diversi, purché entro i 30 chilometri dai confini", sottolinea ancora palazzo Chigi. NUOVO DPCM - "Abbiamo già manifestato ai ministri per gli Affari regionali Mariastella Gelmini e della Salute Roberto Speranza il consenso delle Regioni alla proroga delle misure relative al blocco degli spostamenti interregionali - ha dichiarato Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni, in relazione al varo del decreto legge deciso dal Consiglio dei Ministri - Ora, però, c’è l’esigenza di due incontri urgenti fra il Governo e le Regioni: il primo a brevissimo termine sui contenuti che dovrà avere il prossimo Dpcm per il contenimento dell’emergenza Covid; il secondo, per il quale comunque i tempi stanno stringendo, dovrà riguardare il lavoro di squadra che Governo e Regioni dovranno portare avanti per un efficace utilizzo delle risorse che saranno previste dal Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza". Nell'incontro di domenica sera tra regioni e il governo, "presenti il ministro Speranza e all'esordio il ministro Gelmini, abbiamo parlato di quello che dovrà essere il nuovo Dpcm del prossimo 5 marzo - ha detto il presidente della Regione Veneto Luca Zaia nel corso del punto stampa dalla sede della Protezione civile di Marghera - Come Veneto ho chiesto che ci sia un tagliando rispetto all'approccio e ai parametri dopo quest'anno di esperienza. Ed ho chiesto che il Cts venga rivisto e rafforzato e che possa avere un portavoce unico così da evitare le dichiarazioni e le contro dichiarazioni". "Credo poi sia doveroso rivedere i parametri - ha spiegato il governatore - perché ad esempio l'indice Rt è vecchio di due-tre settimane dal momento in cui i colori vengono calati sulle regioni, il vero tema invece sono i tassi di occupazione delle terapie intensive e delle aree critiche dei reparti ospedalieri".