Il Natale diverso degli italiani, in attesa di un anno migliore
La lotta quotidiana dei ristoratori, che dovranno chiudere per le feste e lo shopping natalizio per le vie del centro della capitale
Lo sconfinamento del mezzo nell'altra corsia sarebbe stato "trascurabile"
Nelle due classi a cui era stata assegnata, però, aveva evidenziato comportamenti contrari alle regole adottate da tutti gli istituti. Dopo la protesta dei genitori era stata sospesa e poi espulsa
La senatrice, moglie di Clemente Mastella, conferma il suo sostegno al Governo Conte
Gli aggiornamenti in tempo reale sull'emergenza coronavirus in Italia.
Il 32enne avvocato Antonio Montinaro il 17 gennaio 2019 rimase paralizzato precipitando da una balaustra
Il 4 gennaio i due insegnanti in pensione erano andati a fare una passeggiata nei boschi di Bolzano per non fare più ritorno a casa.
Conte attaccato al telefono per gli ultimi indecisi. Ma la vera trattativa è solo all'inizio
La donna è accusata di due violenze sessuali assieme al compagno
AGI - Un gruppo di ricercatori dell'ISS, in collaborazione con i colleghi dell'IDI-IRCCS e del Campus Biomedico di Roma, ha individuato e descritto in uno studio pubblicato su Biomedicines, nuovi meccanismi che spiegano, almeno in parte, il grave problema della resistenza ai farmaci nel melanoma, la forma più letale di cancro della pelle, il cui tasso di incidenza e' in rapido aumento. "Nonostante i recenti progressi delle nuove opzioni terapeutiche ne abbiano significativamente modificato l'esito clinico - dichiara Francesco Facchiano che ha coordinato lo studio - sono sempre molto frequenti i melanomi cutanei resistenti agli inibitori della proteina BRAF (BRAFi), una chinasi che risulta mutata in circa il 50% del totale dei casi di melanoma, e diverse evidenze suggeriscono che i cambiamenti nel microambiente tumorale giochino un ruolo fondamentale nei meccanismi di resistenza acquisiti". Gli studiosi, partendo da dati ottenuti in vitro con cellule tumorali e confermati su campioni biologici di pazienti, hanno focalizzato l'attenzione sull'insieme delle proteine secrete (secretoma) dalle cellule del melanoma resistenti al vemurafenib, un farmaco antitumorale noto inibitore della proteina BRAF. "I nostri dati confermano che le cellule resistenti al BRAFi mostrano un comportamento più aggressivo, con un'aumentata produzione di interferone-, interleuchina-8 e del VEGF (fattore di crescita dei vasi sanguigni) - afferma il dr. Claudio Tabolacci, primo autore dell'articolo e ricercatore sostenuto dalla Fondazione Umberto Veronesi - inoltre, abbiamo dimostrato che le cellule del melanoma resistenti al vemurafenib possono influenzare l'attività delle cellule dendritiche, modulando la loro attivazione e la produzione di citochine che possono facilitare la crescita del melanoma". "La comprensione di questi meccanismi è di grande importanza per mettere a punto nuove opzioni terapeutiche in grado di superare la resistenza ai farmaci antitumorali", concludono i ricercatori.
Il fisico Battiston sottolinea all'HuffPost come, al di là della media anagrafica, al momento in Italia "ci sono 500mila infetti attivi: con Rt sopra 1, i contagi rischiano di esplodere"
Il senatore ex M5s chiede di votare sul filo della chiusura della votazione. E scoppia la bagarre
Secondo quanto riporta il ‘Sun’, a causa della candela, la casa di una donna inglese rischiava di andare a fuoco.
Lo scrive su Twitter Udo Gumpel, giornalista e corrispondente dall’Italia per l’emittente tedesca Ntv, aggiungendo che “ora sarà la giustizia a decidere”
Il trattamento con la vitamina D nei pazienti Covid fa diminuire i decessi e i trasferimenti in terapia intensiva: lo studio
A far partire le indagini è stata la denuncia dei dei genitori della ragazza minorenne, costretti a pagare per impedire la divulgazione di immagini intime della figlia
Lo scrive Matteo Renzi nella sua ultima enews
Svolta nelle indagini sulla morte di Tiziana Cantone, la 31enne suicidatasi il 13 settembre 2016 dopo che alcuni video privati che la ritraevano erano finiti su internet a sua insaputa
AGI - Nello Stato orientale del Gujarat 15 persone che dormivano sul ciglio di un'autostrada sono morte schiacciate da un camion in piena notte e altre sei sono rimaste gravemente ferite. A dare notizia dell'ultimo drammatico incidente stradale in India sono fonti di polizia di Usha Rada, nel distretto di Suraj, teatro della sciagura. Tra le vittime, oltre a otto donne e sei uomini c'è anche una bambina, come riferito dall'ufficiale di polizia C.M Jadeda, che ha confermato che i conducenti del camion e del trattore coinvolti sono già stati arrestati. In base alla ricostruzione dei fatti, l'incidente si è verificato quando un camion è entrato in collisione con un trattore che trasportava zucchero di canna perdendo il controllo. Vittime e feriti sono tutti 'migranti' originari dello Stato del Rajasthan (Nord) che si erano addormentati lungo l'autostrada, esausti dopo una lunga giornata di lavoro. I feriti sono stati subito trasportati all'ospedale più vicino, nella città di Surat. Per il premier Narendra Modi, "la perdita di queste vite è stata tragica". Quanto successo ieri sera a mezzanotte nello Stato del Gujarat non è un caso isolato ma un vero dramma sociale che ogni anno sulle strade indiane miete migliaia di vittime. Nel 2019 più di 150 mila persone sono morte in circa 500 mila incidenti, una media di 410 decessi al giorno o 17 ogni ora secondo bilanci governativi. Proprio lunedì scorso il ministro dei Trasporti Nitin Gadkari ha lanciato una campagna nazionale di un mese per una maggiore sicurezza stradale, con l'obiettivo di dimezzare il numero di morti e di incidenti entro il 2025. Nel 2020, ad aggravare ulteriormente la situazione lungo le strade ma anche lungo i binari delle ferrovie è stata la pandemia di Covid-19, che in assenza di treni ha spinto migliaia di migranti a mettersi in cammino per raggiungere la propria città di origine, oltre ai lavoratori che di frequente si addormentano lungo il percorso.
AGI - È morta a nove anni e i genitori hanno donato fegato e reni e acceso la speranza di vita di altri tre bambini in diverse regioni italiane. La storia arriva da Palermo, dall'Ospedale dei bambini, è a raccontare la donazione è la madre, Silvia, palermitana: "Ho detto sì - ha spiegato - perché era un gesto che andava fatto. Abbiamo alleviato il dolore di altri bambini e dei loro genitori. La mia bambina adesso è un angelo che ha dato la gioia”. Il prelievo degli organi è cominciato appena è stata constatata la morte della piccola, e all'operazione erano presenti tutte le equipe chirurgiche interessate giunte da varie parti d'Italia. “Ringrazio la famiglia della bimba, in particolar modo la mamma, - ha affermato il coordinatore regionale del Centro regionale trapianti della Sicilia, Giorgio Battaglia - per la grande generosità e sensibilità. La donazione pediatrica passa attraverso situazioni delicate e difficili. Bisogna ammirare tantissimo il gesto di questa mamma, un gesto prezioso che forse potrà aiutarla a far superare la tragedia vissuta”. "Una mamma meravigliosa" "Una mamma meravigliosa", ha aggiunto Elsa Cannistraro, la psicologa del cento che ha assistito la donna: "Da anni - ha sottolineato - il mio lavoro di supporto alle famiglie nelle terapie intensive mi ha permesso di conoscere tante realtà e tanto dolore. Ma lo strazio più grande è quello che prova un genitore per la morte di un figlio. E questa giovane mamma, nel suo immenso tormento, ha avuto la bontà d'animo e la grande sensibilità di pensare alla angoscia di tante altre mamme che stavano soffrendo come lei ma con la speranza ancora in cuore. Speranza che lei aveva dovuto ormai abbandonare. Non posso che ringraziarla per aver donato, nel suo immenso strazio, luce e gioia ad altre mamme ma anche per aver affidato se stessa e la sua storia a me”. Sessanta minori hanno ricevuto un trapianto nei primi sei mesi del 2020 Secondo i dati del Centro Nazionale Trapianti, in Italia nei primi sei mesi del 2020 sono stati 60 i minori che hanno ricevuto un trapianto, e 222 quelli ancora iscritti in lista d'attesa. Gli iscritti alla lista d'attesa del rene sono quasi la metà del totale (47%), seguono i bambini in attesa di un cuore nuovo (25%), di un fegato (23%) e di polmoni (5%). Gli organi maggiormente trapiantati nei bambini nel 2020 sono stati il rene (42%) e il fegato (38%), meno frequenti gli interventi che riguardano il cuore (17%) e i polmoni (3%). Nel 23% dei casi il ricevente aveva meno di 2 anni, nel 18% ne aveva tra 2 e 6, nel 17% tra 6 e 11 mentre il 42% dei trapiantati aveva più di 11 anni. Sul fronte delle donazioni, invece, nel primo semestre 2020 sono stati 17 i minori deceduti in rianimazione le cui famiglie hanno acconsentito al prelievo dei loro organi: in 8 casi si è trattato di bambini con meno di 6 anni. Resta stabile l'andamento delle liste d'attesa: dei 222 iscritti 7 hanno meno di 2 anni (aspettano tutti un fegato), 51 tra 2 e 6 anni, 32 tra 7 e 10 e 132 più di 11 anni. Gli iscritti alla lista d'attesa del rene sono quasi la metà del totale (47%), seguono i bambini in attesa di un cuore nuovo (25%), di un fegato (23%) e di polmoni (5%). (AGI)