La Turchia abbandona Convenzione sui Diritti delle Donne
Un'assurdo visto che il paese era stato il primo firmatario della Convenzione nel 2011 proprio a Istanbul
AGI - Il Governo del Pakistan avrebbe deciso di abbattere almeno 25 mila cani randagi nei prossimi due mesi per contenerne il numero. Lo denuncia l'Oipa, l'organizzazione internazionale protezione animali presente in 61 nazioni di cinque continenti. Le uccisioni - denuncia l'associazione in una nota - sono già iniziate nelle amministrazioni del Lodhran, Kehror Pakka e Dunyapur, ma si estenderanno in molte altre città. In Pakistan, l'Oipa è presente con due rappresentanti nel Nord e nel Sud Punjab, Hashir Khan e Iqra Ali, e con un volontario nella regione del Sindh, Sarfaraz Abbasi. Oipa International ha scritto al premier Imran Khan, chiedendo che venga fermato questo massacro legalizzato e che il Governo affronti il problema del sovrannumero di randagi sul territorio e della diffusione della rabbia con "un approccio etico, sostituendo questa pratica atroce con un programma di cattura, sterilizzazione, vaccinazione e rilascio sul territorio". Attività che in esiguo numero vengono messe in atto da volontari in proprio: una goccia nell'oceano della tragedia dei randagi pachistani. "Non è la prima volta che le autorità pakistane ricorrono a questi metodi estremi per contenere in randagi sul territorio: più di 50 mila cani muoiono ogni anno sulle strade del Pakistan per mano del Governo. I randagi vengono uccisi con armi da fuoco o avvelenati tra sofferenze atroci. I loro corpi senza vita vengono poi raccolti da operatori comunali, che li caricano e li ammassano per poi essere smaltiti". "Spiega Valentina Bagnato, responsabile delle Relazioni internazionali di Oipa International: "Soltanto a Karachi e Lahor vi è il tasso più alto di uccisioni con oltre 20 mila cani uccisi ogni anno. Nelle città più piccole si va dai tremila ai seimila cani uccisi. I cittadini sono convinti che questo metodo inumano e crudele sia l'unica soluzione per risolvere il problema a tal punto che alcuni di loro prendono parte alle uccisioni impiccando o avvelenando i cani, anche su commissione. Le persone hanno molta paura dei cani, poiché alcuni sono aggressivi per la mancanza di cibo ma soprattutto per la diffusione della rabbia dovuta alla mancanza di vaccinazioni". Quello delle sterilizzazioni e delle vaccinazioni sarebbe un approccio che utile non solo a ridurre il numero di cani sul territorio, ma anche a evitare la diffusione di malattie, attraverso le vaccinazioni. "Si garantirebbe così anche la sicurezza e la protezione delle comunità locali", continua Valentina Bagnato. "Riteniamo inoltre fondamentale che le autorità sensibilizzino la cittadinanza e lavorino per una gestione più appropriata dei rifiuti. Infine, stabilire un contatto stabile con associazioni animaliste, locali e non, che possano mettere a disposizione la propria conoscenza e capacità nella gestione dei randagi".
L'ennesima morte nella terra dei fuochi. Nel comune di Qualiano sono decedute due donne di 37 e 20 anni a causa di un male incurabile.
Indagini in corso, dopo che nella giornata di ieri, 9 aprile, Mario Turrisi avvocato di Messina è morto, si era vaccinato con Astrazeneca, poi la trombosi
Durante la puntata di Canzone Segreta è stata fatta una sorpresa inaspettata a Serena Rossi, che si è emozionata tantissimo.
L'autopsia della donna ha confermato la morte per un quadro trombotico ed emorragico cerebrale.
Charles Michel torna sul caso 'sofagate' e spiega che dopo lo sgarbo di Recep Tayyip Erdogan a Ursula von der Leyen, lasciata senza sedia, non dorme bene la notte. "Mi spiace molto per l'accaduto. Ho già espresso il mio rincrescimento alla signora von der Leyen e a tutte le donne. Vi assicuro che da allora non dormo bene la notte e che nella mia testa ho riavvolto il film dell'episodio decine di volte. Assumo la mia parte di responsabilità. Dovremo evitare situazioni di questo tipo in futuro", ha detto Michel, presidente del Consiglio Europeo, in un incontro con un gruppo di giornali europei tra cui Il Sole 24 Ore. Michel si è giustificato dicendo che "un'eventuale reazione avrebbe messo in dubbio il lungo lavoro diplomatico che aveva preparato la nostra visita" e che "non volevo avere un atteggiamento paternalista nei confronti della signora von der Leyen". "Purtroppo, la vicenda ha contribuito ad occultare la sostanza dell'incontro con il presidente Erdogan e in questo frangente la capacità dell'Unione di mostrare unità", ha poi aggiunto Michel ricordando che "nei mesi scorsi le tensioni nel Mediterraneo ci avevano realmente preoccupato. Temevamo di essere vicini a un incidente grave. L'obiettivo della visita è stato di riaprire un dialogo positivo con la Turchia. Spero che a un certo punto torneremo alla sostanza dell'incontro: lo Stato di diritto, la modernizzazione dell'unione doganale, la cooperazione economica, la stabilità regionale". Riguardo poi al fatto che Mario Draghi ha definito Erdogan "dittatore", Michel ha affermato: "Rispetto le opinioni espresse da ciascun capo di Stato e di governo europeo. Qui voglio osservare che una parte significativa del nostro incontro con il presidente turco ha riguardato la difesa dei valori democratici e dello Stato di diritto. Abbiamo espresso le nostre preoccupazioni".
Italia quasi tutta zona arancione, con sole 4 regioni in zona rossa vincolate da regole e divieti più restrittivi per contenere la diffusione del coronavirus. Questa la nuova 'mappa' dei colori delle regioni dal 12 aprile. Nella fascia di rischio più alta rimangono Campania, Puglia e Valle d'Aosta. In zona rossa anche la Sardegna che solo un mese fa era in zona bianca. 'Promosse' invece in zona arancione Lombardia, Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Toscana. Il cambio di colore delle regioni, in vigore dal 12 aprile, arriva dopo i dati del consueto monitoraggio settimanale dell’Iss e del ministero della Salute sull’andamento della pandemia di coronavirus in Italia. Nell'ultimo bollettino sono 18.938 nuovi contagi e altri 718 morti. L'indice positività è al 5,2%. I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 3.603 (-60 da ieri), 192 i nuovi ingressi. SPERANZA "Ci sono le condizioni perché, in un incrocio fra effetti delle misure messe in campo e accelerazione della campagna di vaccinazione, si possano creare le condizioni per un percorso che chiaramente sarà graduale" di riaperture "e dovrà essere fatto con grande attenzione e cautela, compiendo scelte che ci possono mettere nelle condizioni di una ripartenza in sicurezza", ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza aprendo la giornata e sottolineando che "abbiamo un contesto ancora complicato in cui abbiamo oltre 3.600 posti letto occupati in terapia intensiva". "Fino a quando non avremo una tenuta molto larga dell'impatto delle vaccinazioni è chiaro che una parte delle misure restrittive bisognerà immaginare che continuino ad accompagnare questo periodo di transizione", ha aggiunto. IL MONITORAGGIO ISS L'indice di contagio Rt medio nazionale è pari a 0.92, in calo rispetto a 0.98 della scorsa settimana, come evidenzia il report dell'Iss. Ma "otto Regioni e province autonome hanno un Rt puntuale maggiore di uno: Basilicata, Campania, Liguria, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Valle d'Aosta. Tra queste, due Regioni (Sardegna e Valle d’Aosta) hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 3". "Si osserva una diminuzione del livello generale del rischio, con quattro Regioni, Liguria, Puglia, Toscana e Valle d’Aosta, che hanno un livello di rischio alto" si sottolinea nel documento. Il report evidenzia che "il Veneto e la provincia autonoma di Bolzano hanno una classificazione di rischio basso". Sono quindici invece le Regioni/province autonome che hanno "una classificazione di rischio moderato": Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Pa Trento, Sardegna, Sicilia, Umbria. Di queste, quattro sono classificate "ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane": Lombardia, Pa Trento, Sardegna, Sicilia. Continua la diminuzione dell'incidenza di Covid in Italia, pari a 185 nuovi casi ogni 100mila abitanti rispetto ai 232,7 della settimana precedente, si apprende ancora. Per quanto riguarda ricoveri e terapie intensive, "rimane alto il numero di Regioni e province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e in aree mediche sopra la soglia critica, 15 Regioni contro le 14 della settimana precedente. Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è sopra la soglia critica (41%)".
Ci sono appelli in tutto il mondo e in tutte le lingue per riuscire a trovare Denise Pipitone, bambina scomparsa nel 2004.
"Troppo spazio televisivo" alla notizia della morte del principe Filippo. La Bbc è letteralmente inondata di reclami da parte di ascoltatori furiosi. L'emittente pubblica britannico, dopo l'annuncio dato ieri mattina da Buckingham Palace, ha interrotto la normale programmazione sui suoi due canali televisivi e su quello 'all news' trasmettendo solo speciali sul consorte della Regina. Non facendo però i conti con tanti ascoltatori che si sono visti cancellati i loro programmi preferiti, a partire dall'attesissima finale di Masterchef: "Cara Bbc, mi devi due giorni di canone", ha scritto uno degli ascoltatori arrabbiati. Con una flemma tutta britannica infatti, di fronte alla pioggia di reclami, la storica emittente ha creato uno spazio apposito sul suo sito per i "complaints". "Prego inserite il vostro indirizzo email per registrare il vostro reclamo, vi invieremo la risposta della Bbc al più presto possibile", è l'esortazione dell'emittente agli ascoltatori arrabbiati. Che non si sono tirati indietro. C'è chi ha scritto che una copertura del genere sulla famiglia reale è "qualcosa che uno si può aspettare in Corea del Nord" non in Gran Bretagna. Le critiche sono dilagate anche sui social - riporta Indy100, sito collegato all'Independent - con un utente che scrive: "Cara Bbc, la morte del principe Filippo non è la grande notizia che tu pensi che sia, non è l'11/9, non è la Brexit, non è l'Irlanda del Nord. E' morta una persona anziana, datti una calmata e prendi un po' di prospettiva". Non mancano i riferimenti al Covid: "La Bbc ha parlato di più della morte di una persona che della morte di 150mila persone, un Paese completamente sotto sopra".
Angela da Mondello si è scagliata contro Barbara D'Urso, rivolgendole accuse ben precise.
''Io secondo alcuni da Draghi avrei fatto uno show? Quello che conta sono i motivi per cui fare le cose. In passato le ho fatte per grandi battaglie comuni, questa volta per una battaglia definitiva: l’Italia è al 25esimo posto per digitalizzazione e sono ben contento di aver fatto uno 'show', come lo hanno definito, per ricordare che se non ci digitalizziamo siamo perduti''. Così Alessandro Cecchi Paone all’Adnkronos sulle polemiche social che si sono scatenate in seguito alla sua domanda al presidente del Consiglio Draghi nel corso della conferenza stampa di ieri. ''Mi ero molto allarmato che a Draghi - prosegue - accolto da me con giubilo, con la scusa di alcuni che è più urgente parlare di vaccini e di Recovery Fund, nessuno abbia fatto una domanda sulla digitalizzazione, tema del suo terzo mandato''. ''Senza digitalizzare - sottolinea il giornalista - non appena usciremo dalla pandemia, non ripartirà più niente, né il turismo, né l’industria pesante, né i servizi. Quindi ho voluto trovare un’occasione per parlarne e fare una domanda che ero certo che nessuno avrebbe fatto. E l’ho fatta con la benedizione di Draghi che ha sorriso e ha gradito di poter ricordare a tutti che lui ci tiene a questa cosa e che questo terzo mandato non è stato dimenticato o accantonato, anche se in questo momento parlano di altro''. ''Se ci fosse stata una adeguata digitalizzazione nella gestione delle liste e della logistica dei vaccini - continua Cecchi Paone - i problemi che abbiamo avuto non ci sarebbero stati. Non siamo digitalizzati in nulla, neanche nella gestione delle liste vaccinali ed è per questo che non riusciamo a fare niente. Con la digitalizzazione anche i cosiddetti 'furbetti' dei vaccini non avrebbero potuto fare ciò che hanno fatto''. ''Draghi stesso ha detto che per salvare la stagione turistica noi abbiamo bisogno del passaporto vaccinale e come si fa? - conclude ironico - lo dico a chi dice che quello che ho chiesto non c’entra nulla con i problemi legati al Covid''. (di Alisa Toaff)
Un 'obbligo' senza sanzioni per chi non vi adempie, squilibrato nelle responsabilità assegnate al datore di lavoro. Si potrebbe definire così, secondo la Fondazione studi consulenti del lavoro, l'articolo 4 del decreto legge n.44/2021 che, con una "norma timida", secondo i professionisti, ha introdotto l'obbligo vaccinale del personale sanitario per prevenire contagi da Covid-19. Nell’approfondimento di oggi 8 aprile, Fondazione studi analizza nel dettaglio le disposizioni contenute nel provvedimento: dall'iter per l'accertamento dell'obbligo vaccinale al diritto all'esenzione, fino alla distribuzione di oneri e responsabilità, con un focus sul ruolo del datore di lavoro cui spetta, in ogni caso, la salvaguardia dell’ambiente di lavoro, la protezione dei pazienti e l’operatività dei servizi sanitari. Appare confermata, secondo i consulenti del lavoro, l’impossibilità, nonostante l’obbligo vaccinale, di procedere con il licenziamento di chi non possa o non voglia sottoporsi al vaccino. Il decreto impone l’obbligo, ma poi prescrive puntualmente i provvedimenti alternativi che il datore di lavoro deve adottare nel caso in cui il lavoratore non possa o non voglia vaccinarsi: esclusa, quindi, qualsiasi automaticità tra mancata vaccinazione e licenziamento. Certo, continuano i consulenti del lavoro, non possono essere considerati provvedimenti disciplinari l’adibire il lavoratore che rifiuti il vaccino ad altre mansioni o, in subordine, la sospensione senza retribuzione. Proprio sul fronte delle conseguenze della mancata vaccinazione la norma presta il fianco a qualche critica, sottolineano i consulenti. Infatti, chi non può vaccinarsi perché patisce condizioni cliniche che impediscono l’inoculazione del vaccino, si ritrova, sottolineano i consulenti del lavoro, in situazioni non dissimili da chi oppone il rifiuto e, addirittura, da chi non risponde neppure all’invito per il primo censimento e successiva profilassi. In entrambi i casi, l’onere ricade sul datore di lavoro, che deve creare le condizioni affinché la prestazione lavorativa del soggetto non vaccinato avvenga evitando contatti interpersonali e anche i rischi di diffusione del contagio da Sars-Cov-2. "l datore di lavoro si ritrova dunque a dover far fronte a una serie di valutazioni complesse, con il solo ausilio del medico competente, nella ponderazione tra i diversi interessi in gioco: la salute dei lavoratori; la salute dei pazienti; la tutela del lavoro e della professionalità dei suoi dipendenti -afferma Rosario De Luca, presidente di Fondazione Studi consulenti del lavoro- tutto ciò senza la protezione dello 'scudo' penale più volte invocato, che è stato invece previsto da questo decreto ma soltanto per i somministratori del vaccino".
Sono 1.075 i nuovi contagi da coronavirus in Emilia Romagna secondo il bollettino di oggi, 8 aprile. Nella tabella si fa riferimento ad altri 25 morti. Nel dettaglio, sale di nuovo il numero dei contagi in Emilia Romagna ma continua a diminuire quello relativo ai ricoveri. Dall’inizio dell’epidemia, in regione si sono registrati 346.820 casi di positività, quindi 1.075 casi in più nelle ultime 24 ore (dato in rialzo rispetto ai +576 di ieri), su un totale di 30.262 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 3,6%. Continuano a calare, invece, i ricoveri: i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 352 (-4 rispetto a ieri), 3.051 quelli negli altri reparti Covid (-109). Purtroppo, però, si registrano 25 nuovi decessi. Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, che in questa fase riguarda il personale della sanità e delle Cra, compresi i degenti delle residenze per anziani, in maggioranza già immunizzati, gli ultraottantenni in assistenza domiciliare e i loro coniugi, se di 80 o più anni, e le persone dai 75 anni in su; proseguono le vaccinazioni anche per il personale scolastico e le forze dell’ordine. Alle ore 15 sono state somministrate complessivamente 1.037.637 dosi; sul totale, 327.023 sono seconde dosi, e cioè le persone che hanno completato il ciclo vaccinale. Prosegue, poi, l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 456 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 377 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 577 sono stati individuati all’interno di focolai già noti. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 42,8 anni. Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 18.039 tamponi molecolari, per un totale di 4.102.303. A questi si aggiungono anche 652 test sierologici e 12.223 tamponi rapidi. Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 1.162 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 265.694. I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 68.855 (-112 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 65.452, il 95,1% del totale dei casi attivi.
“Essendo Meghan incinta, bisognerà ascoltare il parere del medico"
La storia di Alan Willson, uomo di 46 anni in coma dopo essere stato picchiato per aver difeso il figlio di 11 anni dai bulli.
Laura Boldrini, deputata ed ex presidente della Camera, dovrà sottoporsi a un intervento chirurgico. A svelarlo, tramite la propria pagina Facebook, la stessa politica del Partito Democratico
Giulia Salemi, ospite a Il Punto Z, non si è risparmiata delle confessioni intime e piccanti su sua madre, Fariba Tehrani.
Prefazione di Gratteri al libro negazionista: “Ho sbagliato”. Il procuratore spiega di non aver letto il contenuto molto controverso del volume
I social network di Facebook e Instagram sono andati completamente giù. Centinaia di segnalazione su twitter.
L’ex pallavolista azzurro della "Generazione di Fenomeni" si è spento a causa di una lunga malattia.