Locatelli: "Astrazeneca raccomandato a soggetti over 60"
Franco Locatelli, coordinatore del Comitato tecnico scientifico, spiega la posizione del Ministero della Salute sul vaccino Astrazeneca.
L’ex direttore del Tg4 Emilio Fede è stato ricoverato d’urgenza all’ospedale San Raffaele di Milano: le sue condizioni di salute sono critiche.
AGI - I militari della Compagnia Carabinieri di Sesto San Giovanni hanno arrestato per violenza sessuale uno straniero ventottenne di origini egiziane, regolare sul territorio italiano. I militi di pattuglia sono intervenuti ieri notte nei pressi della stazione della metropolitana milanese di Sesto Rondò, dove hanno notato una persona, che, d'improvviso, iniziava a correre in direzione opposta. Iniziato l'inseguimento e sorpassate le scale del sottopasso pedonale udivano delle urla di una donna, che incitava i Carabinieri a bloccare l'uomo. I militari sono riusciti a bloccare l'uomo prima che riuscisse a dileguarsi definitivamente tra i condomini della zona, riuscendo, poi, a ricostruire l'accaduto. Il fuggitivo aveva aggredito una ragazza diciannovenne, che stava rientrando presso la propria abitazione a Milano. La vittima era stata bloccata e costretta contro il muro del sottopasso, nonostante, conscia di essere seguita e pensando di subire una rapina, avesse lasciato cadere appositamente il proprio portafoglio. L'aggressore aveva fermato la donna e palpeggiata in varie parti del corpo, venendo interrotto nella sua azione dal passaggio dei militari. L'uomo è stato arrestato per violenza sessuale e accompagnato presso la casa circondariale di Monza, a disposizione della Procura di Monza per la richiesta di convalida dell'arresto; mentre, la vittima, fortunatamente grazie all'intervento dei Carabinieri, non ha riportato lesioni.
Dopo 20 giorni è morto l’imprenditore Massimo Barzaghi: con il figlio Fabio e la moglie Maria Rosa era una vera "istituzione" del suo settore
AGI - Il Governo del Pakistan avrebbe deciso di abbattere almeno 25 mila cani randagi nei prossimi due mesi per contenerne il numero. Lo denuncia l'Oipa, l'organizzazione internazionale protezione animali presente in 61 nazioni di cinque continenti. Le uccisioni - denuncia l'associazione in una nota - sono già iniziate nelle amministrazioni del Lodhran, Kehror Pakka e Dunyapur, ma si estenderanno in molte altre città. In Pakistan, l'Oipa è presente con due rappresentanti nel Nord e nel Sud Punjab, Hashir Khan e Iqra Ali, e con un volontario nella regione del Sindh, Sarfaraz Abbasi. Oipa International ha scritto al premier Imran Khan, chiedendo che venga fermato questo massacro legalizzato e che il Governo affronti il problema del sovrannumero di randagi sul territorio e della diffusione della rabbia con "un approccio etico, sostituendo questa pratica atroce con un programma di cattura, sterilizzazione, vaccinazione e rilascio sul territorio". Attività che in esiguo numero vengono messe in atto da volontari in proprio: una goccia nell'oceano della tragedia dei randagi pachistani. "Non è la prima volta che le autorità pakistane ricorrono a questi metodi estremi per contenere in randagi sul territorio: più di 50 mila cani muoiono ogni anno sulle strade del Pakistan per mano del Governo. I randagi vengono uccisi con armi da fuoco o avvelenati tra sofferenze atroci. I loro corpi senza vita vengono poi raccolti da operatori comunali, che li caricano e li ammassano per poi essere smaltiti". "Spiega Valentina Bagnato, responsabile delle Relazioni internazionali di Oipa International: "Soltanto a Karachi e Lahor vi è il tasso più alto di uccisioni con oltre 20 mila cani uccisi ogni anno. Nelle città più piccole si va dai tremila ai seimila cani uccisi. I cittadini sono convinti che questo metodo inumano e crudele sia l'unica soluzione per risolvere il problema a tal punto che alcuni di loro prendono parte alle uccisioni impiccando o avvelenando i cani, anche su commissione. Le persone hanno molta paura dei cani, poiché alcuni sono aggressivi per la mancanza di cibo ma soprattutto per la diffusione della rabbia dovuta alla mancanza di vaccinazioni". Quello delle sterilizzazioni e delle vaccinazioni sarebbe un approccio che utile non solo a ridurre il numero di cani sul territorio, ma anche a evitare la diffusione di malattie, attraverso le vaccinazioni. "Si garantirebbe così anche la sicurezza e la protezione delle comunità locali", continua Valentina Bagnato. "Riteniamo inoltre fondamentale che le autorità sensibilizzino la cittadinanza e lavorino per una gestione più appropriata dei rifiuti. Infine, stabilire un contatto stabile con associazioni animaliste, locali e non, che possano mettere a disposizione la propria conoscenza e capacità nella gestione dei randagi".
Il principe Filippo anni addietro ha pronunciato una frase sul suo arrivare vivo a 100 anni apparsa quasi profetica.
L'autopsia della donna ha confermato la morte per un quadro trombotico ed emorragico cerebrale.
È successo a Napoli, dove il 54enne Eugenio Araniello, appena ha visto arrivare la Polizia si è dato alla fuga a bordo del suo scooter
PARIGI (Reuters) - Secondo il principale ente sanitario francese, i cittadini che hanno ricevuto la prima dose del vaccino contro il Covid-19 di AstraZeneca e hanno meno di 55 anni, dovrebbero ricevere la seconda dose di un vaccino a RNA messaggero (mRNA). La notizia conferma una anticipazione esclusiva di Reuters.
''Io secondo alcuni da Draghi avrei fatto uno show? Quello che conta sono i motivi per cui fare le cose. In passato le ho fatte per grandi battaglie comuni, questa volta per una battaglia definitiva: l’Italia è al 25esimo posto per digitalizzazione e sono ben contento di aver fatto uno 'show', come lo hanno definito, per ricordare che se non ci digitalizziamo siamo perduti''. Così Alessandro Cecchi Paone all’Adnkronos sulle polemiche social che si sono scatenate in seguito alla sua domanda al presidente del Consiglio Draghi nel corso della conferenza stampa di ieri. ''Mi ero molto allarmato che a Draghi - prosegue - accolto da me con giubilo, con la scusa di alcuni che è più urgente parlare di vaccini e di Recovery Fund, nessuno abbia fatto una domanda sulla digitalizzazione, tema del suo terzo mandato''. ''Senza digitalizzare - sottolinea il giornalista - non appena usciremo dalla pandemia, non ripartirà più niente, né il turismo, né l’industria pesante, né i servizi. Quindi ho voluto trovare un’occasione per parlarne e fare una domanda che ero certo che nessuno avrebbe fatto. E l’ho fatta con la benedizione di Draghi che ha sorriso e ha gradito di poter ricordare a tutti che lui ci tiene a questa cosa e che questo terzo mandato non è stato dimenticato o accantonato, anche se in questo momento parlano di altro''. ''Se ci fosse stata una adeguata digitalizzazione nella gestione delle liste e della logistica dei vaccini - continua Cecchi Paone - i problemi che abbiamo avuto non ci sarebbero stati. Non siamo digitalizzati in nulla, neanche nella gestione delle liste vaccinali ed è per questo che non riusciamo a fare niente. Con la digitalizzazione anche i cosiddetti 'furbetti' dei vaccini non avrebbero potuto fare ciò che hanno fatto''. ''Draghi stesso ha detto che per salvare la stagione turistica noi abbiamo bisogno del passaporto vaccinale e come si fa? - conclude ironico - lo dico a chi dice che quello che ho chiesto non c’entra nulla con i problemi legati al Covid''. (di Alisa Toaff)
Durante la puntata di Canzone Segreta è stata fatta una sorpresa inaspettata a Serena Rossi, che si è emozionata tantissimo.
Angela da Mondello si è scagliata contro Barbara D'Urso, rivolgendole accuse ben precise.
Ci sono appelli in tutto il mondo e in tutte le lingue per riuscire a trovare Denise Pipitone, bambina scomparsa nel 2004.
Arrestato con i vestiti sporchi di sangue
Laura Boldrini, deputata ed ex presidente della Camera, dovrà sottoporsi a un intervento chirurgico. A svelarlo, tramite la propria pagina Facebook, la stessa politica del Partito Democratico
"Sono lo scopritore di targhe con maggiore esperienza al mondo". La battuta, pronunciata durante l'ennesima cerimonia ufficiale, descrive appieno il principe Filippo, l'ironico e un po' gaffeur consorte della regina Elisabetta. Dopo aver superato nel 2009 il traguardo del più longevo consorte di un regnante, nell'autunno del 2017 aveva lasciato la vita pubblica, limitando le sue apparizioni a rarissime occasioni. E anche se la sua è stata una vita di privilegi, i suoi impegni non sono stati da poco: 143 paesi visitati, 2.291 eventi a cui ha partecipato da solo oltre a quelli in coppia con la sovrana, patrono di 780 organizzazioni. Sportivo, appassionato di scienza e tecnologia, ex ufficiale di marina, Filippo era nato a Corfù il 10 giugno del 1921. Suo padre era il principe Andrea, del casato Schleswig-Holstein-Sonderburg-Gluecksburg, fratello dell'allora re di Grecia, Costantino I, e sua madre la principessa Alice Battenberg, discendente della regina Vittoria d'Inghilterra. Quando Costantino, che discendeva dai re di Danimarca, fu costretto ad abdicare nel 1922, la sua famiglia fu espulsa dalla Grecia e condotta in Francia su un incrociatore britannico. Le cronache raccontano che il piccolo Filippo fu portato a bordo in una cassetta d'arance. Filippo rimase in Francia fino al 1928, quando fu inviato bambino in una scuola privata in Gran Bretagna, affidato alla nonna Vittoria Alberta d'Assia e agli zii Louis e Giorgio Mountbatten. Il padre viveva a Montecarlo, mentre la madre fu ricoverata in una casa di cura per schizofrenia. Al fianco della regina Elisabetta II d'Inghilterra nelle apparizioni in pubblico e suo "sostegno e forza" nella vita privata, il principe consorte Filippo, duca di Edimburgo, è stato legato alla sovrana dal lontano 20 novembre 1947 in cui la coppia reale si unì in matrimonio. Il primo incontro tra il principe ed Elisabetta avvenne nel 1939, durante una visita al collegio navale di Dartmouth, dove Filippo era un giovane cadetto. Filippo ed Elisabetta iniziarono a scriversi e continuarono a farlo per tutta la durata della Seconda guerra mondiale, mentre il principe conduceva una brillante carriera militare, partecipando anche allo sbarco in Sicilia degli Alleati. Poco dopo il suo ritorno in Inghilterra nel 1946, fu annunciato il fidanzamento. Prima del matrimonio, Filippo diventò cittadino britannico e adottò il cognome dello zio britannico Lord Louis Mountbatten. Dalle nozze, celebrate alla presenza di 2mila invitati nell'abbazia di Westminster, nacquero l'erede al trono, Carlo, e altri tre figli: Anna, Andrea ed Edoardo. Sempre al fianco della Regina, salvo una volta nel 1974 quando Elisabetta lo lasciò durante un viaggio in Australia richiamata in patria da elezioni anticipate, Filippo divenne noto anche per le numerose gaffe. Dai giovani inglesi descritti come "una massa di ignoranti", alle cerimonie per le Olimpiadi "da abolire", Filippo riuscì anche a consigliare ad uno studente britannico incontrato a Pechino, di non allungare la sua permanenza in Cina "per non rischiare di prendere gli stessi occhi a mandorla" e domandò a degli aborigeni australiani se tra loro si scagliassero ancora le frecce. In occasione dei suoi 90 anni, Filippo confessò con franchezza "di non ricordare nomi e fatti". Nella stessa occasione, dichiarò di voler uscire di scena "prima di arrivare alla data di scadenza", spiegando in questo modo la decisione di abbandonare molte cariche onorifiche delle 800 a lui affidate, per "divertirmi un po', senza pensare più a qualcosa da dire". Negli ultimi anni subì diversi ricoveri in ospedale, prima nel 2011 per un intervento ad un'arteria ostruita, poi nel 2012 per un'infezione urinaria che gli impedì di prendere parte ai festeggiamenti del Giubileo di Diamante della Regina. Nel giugno 2013 fu sottoposto a un intervento di chirurgia esplorativa all'addome che tenne ricoverato durante il suo compleanno. Più recentemente, nel 2019, mentre era alla guida rimase coinvolto in un incidente stradale nei pressi della tenuta reale di Sandringham. Con suo grande rammarico, fu costretto all'età di 97 anni a rinunciare alla patente. Poi, nel 2020, complice anche il lockdown dovuto alla pandemia di coronavirus, trascorso insieme alla regina Elisabetta nel castello di Windsor, si diffusero voci sulla sua morte. Così non era, naturalmente, e a giugno, in occasione dei suoi 99 anni, Buckingham Palace diffuse una nuova foto ufficiale che ritraeva Elisabetta e Filippo, in uno dei cortili di Windsor, ancora una volta insieme. Filippo era comparso in pubblico l'ultima volta lo scorso 16 marzo, mentre lasciava il King Edward VII Hspital di Londra, dove era stato ricoverato per riprendersi dall'intervento al cuore al quale si era sottoposto nel St Bartholomew’s Hospital. Il Duca di Edimburgo era stato ricoverato al King Edward VII Hospital il 16 febbraio per un periodo di "riposo e osservazione", dopo avere sofferto un malore, riferì Buckingham Palace. Ma la degenza era stata prolungata e il Palazzo Reale aveva in seguito comunicato che Filippo era in cura per un'infezione. Dopo 13 notti, era stato trasferito all'unità cardiaca del St Bartholomew’s per un trattamento specialistico. Il Palazzo aveva riferito che il 3 marzo Filippo si era sottoposto "con successo a una procedura per una condizione cardiaca pre-esistente". All'uscita dal King Edward VII Hospital di Londra, Filippo era stato fotografato su una sedia a rotelle, prima di salire sull'auto che lo avrebbe portato al Castello di Windsor, per riunirsi alla regina Elisabetta, dopo aver trascorso 28 notti in ospedale, la sua degenza più lunga. In precedenza, era stato visto l'ultima volta in pubblico nel luglio dello scorso anno, quando, nonostante l'età avanzata, aveva partecipato alla cerimonia del passaggio di consegne del suo ruolo di colonnello in capo del reggimento dei Rifles, dopo 67 anni di servizio. Lo stesso mese, era anche stato fotografato al matrimonio della principessa Beatrice, mentre a giugno era stato fotografato al fianco della regina per il suo 99esimo compleanno. Lo scorso novembre era stata diffusa la sua ultima foto ufficiale, che lo ritraeva accanto alla regina al Castello di Windsor, mentre insieme ammiravano una cartolina fatta dai loro pronipoti, i principi George e Louis e la principessa Charlotte, per il loro 73esimo anniversario di matrimonio.
AGI - Il Prac, il comitato per la sicurezza dell'Agenzia europea per i medicinali (Ema), ha avviato una revisione per valutare segnalazioni di eventi tromboembolici (formazione di coaguli di sangue, con conseguente ostruzione di un vaso) in persone che hanno ricevuto il vaccino contro il Covid-19 Janssen di Johnson&Johnson. "Dopo la vaccinazione con il Janssen sono stati segnalati quattro casi gravi di coaguli di sangue insoliti con piastrine basse. Un caso si è verificato in uno studio clinico e tre casi durante la campagna vaccinale negli Stati Uniti. Uno di questi è stato fatale", spiega l'Ema in una nota. Questi alert "indicano un 'segnale di sicurezza', ma al momento non è chiaro se esista un'associazione causale tra la vaccinazione con il Janssen e queste condizioni. Il Prac sta indagando su questi casi e deciderà se potrà essere necessaria un'azione normativa, che di solito consiste in un aggiornamento delle informazioni sul prodotto", spiega l'Agenzia europea. Il vaccino di J&J è attualmente utilizzato solo negli Stati Uniti, con un'autorizzazione all'uso di emergenza. È stato autorizzato nell'Ue l'11 marzo 2021. La somministrazione non è ancora iniziata in nessuno Stato membro dell'Ue, ma è prevista nelle prossime settimane.
Un 'obbligo' senza sanzioni per chi non vi adempie, squilibrato nelle responsabilità assegnate al datore di lavoro. Si potrebbe definire così, secondo la Fondazione studi consulenti del lavoro, l'articolo 4 del decreto legge n.44/2021 che, con una "norma timida", secondo i professionisti, ha introdotto l'obbligo vaccinale del personale sanitario per prevenire contagi da Covid-19. Nell’approfondimento di oggi 8 aprile, Fondazione studi analizza nel dettaglio le disposizioni contenute nel provvedimento: dall'iter per l'accertamento dell'obbligo vaccinale al diritto all'esenzione, fino alla distribuzione di oneri e responsabilità, con un focus sul ruolo del datore di lavoro cui spetta, in ogni caso, la salvaguardia dell’ambiente di lavoro, la protezione dei pazienti e l’operatività dei servizi sanitari. Appare confermata, secondo i consulenti del lavoro, l’impossibilità, nonostante l’obbligo vaccinale, di procedere con il licenziamento di chi non possa o non voglia sottoporsi al vaccino. Il decreto impone l’obbligo, ma poi prescrive puntualmente i provvedimenti alternativi che il datore di lavoro deve adottare nel caso in cui il lavoratore non possa o non voglia vaccinarsi: esclusa, quindi, qualsiasi automaticità tra mancata vaccinazione e licenziamento. Certo, continuano i consulenti del lavoro, non possono essere considerati provvedimenti disciplinari l’adibire il lavoratore che rifiuti il vaccino ad altre mansioni o, in subordine, la sospensione senza retribuzione. Proprio sul fronte delle conseguenze della mancata vaccinazione la norma presta il fianco a qualche critica, sottolineano i consulenti. Infatti, chi non può vaccinarsi perché patisce condizioni cliniche che impediscono l’inoculazione del vaccino, si ritrova, sottolineano i consulenti del lavoro, in situazioni non dissimili da chi oppone il rifiuto e, addirittura, da chi non risponde neppure all’invito per il primo censimento e successiva profilassi. In entrambi i casi, l’onere ricade sul datore di lavoro, che deve creare le condizioni affinché la prestazione lavorativa del soggetto non vaccinato avvenga evitando contatti interpersonali e anche i rischi di diffusione del contagio da Sars-Cov-2. "l datore di lavoro si ritrova dunque a dover far fronte a una serie di valutazioni complesse, con il solo ausilio del medico competente, nella ponderazione tra i diversi interessi in gioco: la salute dei lavoratori; la salute dei pazienti; la tutela del lavoro e della professionalità dei suoi dipendenti -afferma Rosario De Luca, presidente di Fondazione Studi consulenti del lavoro- tutto ciò senza la protezione dello 'scudo' penale più volte invocato, che è stato invece previsto da questo decreto ma soltanto per i somministratori del vaccino".
Il maltempo entra nel vivo: a partire dalla giornata odierna perturbazioni atlantiche impatteranno sull'Italia, colpendo con particolare intensità le regioni settentrionali e la Toscana. Le piogge, i temporali e le nevicate (copiose sulle Alpi) dureranno almeno per quattro giorni. Il team del sito www.iLMeteo.it informa che oggi il tempo comincerà a peggiorare seriamente nel corso del pomeriggio/sera quando precipitazioni abbondanti, sospinte da uno Scirocco via via più intenso, si abbatteranno sulla Liguria per poi portarsi sul resto del Nordovest e, nel corso della notte, anche al Nordest. Particolare attenzione alla Liguria, soprattutto le aree intorno al capoluogo, dove le piogge abbondanti potranno causare improvvisi allagamenti. Si stimano cumulate di oltre 150 mm (150 litri per metro quadrato) entro la giornata di lunedì 12 aprile, per cui il rischio idrogeologico è più che reale. Le piogge e alcuni temporali colpiranno pure la Toscana, specie centro-settentrionale. Il tempo sarà più o meno simile anche domenica, lunedì e martedì quando saranno sempre le regioni del Nord e la Toscana a essere bersagliate da precipitazioni di forte intensità. La neve tornerà a cadere copiosa sulle Alpi a partire dai 1200 metri, ma da martedì anche a 6-700 metri, specie sulle Dolomiti. Per un miglioramento delle condizioni del tempo bisognerà aspettare la giornata di mercoledì 14 aprile. Il resto d'Italia sarà escluso da questa fase di maltempo, ma i venti di Scirocco faranno innalzare le temperature soprattutto al Sud, dove si potranno raggiungere 20-22°C in Puglia, in Calabria e in Sicilia. Nel dettaglio: Sabato 10 - Al nord: cielo coperto, piogge al nordovest via via più forti, specie in Liguria. Al centro: via via più coperto, in serata piogge in Toscana, poi Umbria e Marche. Al sud: asciutto e nubi sparse. Domenica 11 - Al nord: piogge diffuse e neve sulle Alpi. Al centro: al mattino piogge su Toscana, Umbria e Marche. Al sud: asciutto. Lunedì 12 - Al Nord: diffuso maltempo, con precipitazioni sparse, nevose sulle Alpi sopra 1000 metri. Centro: forti piogge sulla Toscana, fenomeni sparsi sul Lazio e sull'Umbria. Sud: cielo a tratti coperto su tutte le regioni, ma senza piogge. Martedì 13 - una perturbazione abbandona il Centro-Nord. Rovesci, temporali e nevicate sotto i 1000 metri al Nordest, in Lombardia e sull'alta Toscana; fenomeni in estensione in giornata anche al Lazio e alle regioni adriatiche.
AGI - L'Italia non accetterò "asimmetrie ingiustificate dall'Ue" sul salvataggio di Alitalia rispetto al piano da 5 miliardi di euro autorizzato per Air France. "Siamo in piena trattativa tra i ministri e la Commissione", ha ricordato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, in una conferenza stampa a Palazzo Chigi, "non possiamo accettare asimmetrie ingiustificate. Se ci sono ragioni per maltrattare Alitalia le vedremo, ma non accetteremo discriminazioni arbitrarie. Ora il punto centrale è creare una società che si chiamerà Ita, che avrà una discontinuità con il passato". Il dispiacere personale "Mi dispiace moltissimo che non si chiamerà Alitalia, stiamo discutendo sul logo, la consideriamo una cosa di famiglia, una famiglia po' costosa", ha affermato Draghi. "Ora il punto centrale è creare una società, ITA, che avrà una forte discontinuità rispetto alla precedente Alitalia e che parta immediatamente, perché se perde la stagione estiva non siamo messi bene, e che si regga sulle sue ali, senza sussidi. Speriamo che la discussione con la Commissione si risolva in senso positivo, i ministri coinvolti stanno facendo di tutto".
Addio al duca di Edimburgo e principe consorte Filippo d'Inghilterra: l'annuncio della Regina Elisabetta.