Mattarella alle Fosse Ardeatine, 77 anni fa l'eccidio nazista
Il presidente rende omaggio anche a ultimi 2 caduti riconosciuti
Lacrime per Mara Venier che ha annunciato in diretta la morte della sua collaboratrice a causa del Coronavirus. "Ciao Carmela".
Non è un gioiello scelto a caso, la spilla indossata da Elisabetta II nel giorno del funerale del marito Filippo, ha infatti due particolari significati
Possibile svolta nella scomparsa di Stefano Barilli, il mistero del biglietto con una frase inquietante e la pista della "psico-setta"
Maria Finizio, lontana dal mondo dello spettacolo, è la moglie di Amedeo Grieco. La coppia ha avuto due figli, Federico e Alice.
"A Salvini direi 'Tu ti vuoi qualificare come un politico che deve guidare questo Paese verso il futuro? Bene, allora comincia a ragionare su te stesso, fatti delle domande tue, vere. Lascia stare che ti mettano in carcere oppure no, cosa che non credo accadrà, usa la sensibilità prima di ogni altra cosa e poi, solo poi, ti fai parte attiva nei confronti dell'Europa'. In Africa ci sono delle persone, degli esseri umani e che si scappi per persecuzioni politiche o per fame, che differenza fa? In un caso o nell'altro si può forse dire, allora crepa?!". Nella giornata del rinvio a giudizio per Matteo Salvini sul caso Open Arms Moni Ovadia affida le sue riflessioni all'Adnkronos. "Salvini e tutti i politici - dice l'uomo di teatro e di cultura - dovrebbero chiedersi: quale essere umano voglio essere e quale politico voglio essere, perché se c'è da raschiare qualche elettore prima o poi la parabola si spegne. C'è differenza, infatti, tra il vero politico e, diciamo così, il partitico. Il vero politico è uno che ha un orizzonte importante davanti a sé, anche nel campo della cultura, dell'istruzione, dell'educazione, mentre il politico 'partitico' cerca di scamparla per la prossima elezione, ma è una vita triste quella di chi si occupa solo di raschiare voti. E visto che Salvini aspira ad essere un leader importante, scavi dentro di sé, perché il nostro peggior nemico spesso siamo noi stessi. E a nulla servono i litigi televisivi. Dobbiamo, piuttosto, tutti insieme ritrovare il senso. Non possiamo vivere in un finto conflitto di chiacchiere che poi non cambia niente, né per gli uni né per gli altri. E' ora di svoltare, di progettare un modello di società. Né si va avanti con rimedi costrittivi o repressivi. Bisogna progettare in quale società vogliamo vivere!". "Non voglio entrare nel merito del processo di Salvini - tiene a sottolineare Ovadia - ma della questione che considero prioritaria, quella di un politico che si candida ad essere un politico importante, perché - spiega - finché la Lega aveva consensi limitati si poteva capire la scelta di un certo estremismo propagandistico, per farsi le ossa, per prendere voti. Ma quando si è segretario di un partito che ha un consenso così ampio nel Paese, si deve avere un orizzonte più ampio. E' ora che si comprenda come, al di là delle collocazioni a destra, a sinistra o al centro, vi sia una priorità assoluta e cogente ed è la priorità della sensibilità umana. Se ci sono delle persone ferme su una barca che vengono da un viaggio, che sono stremate, stanche, la prima cosa da fare è farli sbarcare, poi si dà loro assistenza e conforto, perché sono esseri umani che hanno bisogno delle prime cure cui ha diritto qualsiasi essere umano, fosse anche il peggiore dei criminale, figuriamoci uno che non ha commesso reati. Tutti, e Salvini in particolare, si devono interrogare e chiedersi: perché ho tenuto quella gente ferma in mare?". "Doveva farli sbarcare - rimarca Moni Ovadia - e poi fare i dovuti controlli, decidendo cosa fare in base alle leggi e alla Costituzione repubblicana alla quale anche Salvini si appella, anche Giorgia Meloni, anche Ignazio La Russa si appella. E allora se ci si appella alla Costituzione - argomenta lo scrittore - bisogna sapere che la Costituzione è un patrimonio integro e indiviso e allora bisogna praticare quei concetti espressi che vengono da un orizzonte ideale: gli uomini sono tutti uguali, gli uomini hanno i diritti universali sanciti anche dalla Dichiarazione Universale dell'Uomo. Questa è la riflessione che io propongo. La questione centrale è avere sensibilità verso gli esseri umani chiunque essi siano e poi farsi parte attiva nei confronti dell'Europa, che - osserva Ovadia - stenta ad essere l'Europa che dovrebbe essere". "I partiti di destra dicono che occorre aiutarli a casa loro. Bene, ma - chiede Ovadia - come si fa aiutarli a casa loro? Non gli mandiamo di certo l'elemosina! Andiamo a casa loro, piuttosto, e diciamo che tutti i paesi occidentali e ora anche la Cina li stanno depredando. E diciamo basta a tale depredazione. Qui in Italia le nostre destre dicono l'Italia agli italiani. Va bene, ma anche l'Africa agli africani. Se le multinazionali che hanno origini in Italia, e quelle cinesi, americane, inglesi, francesi, olandesi e chi più ne ha più ne metta gli portano via tutto, allora stiamo compiendo una truffa. Smettiamo, quindi, di depredare e facciamo un vero piano in cui tutte le forme di sfruttamento vengono bandite nei confronti dell'Africa e ognuno si occupi di quelle forme di sfruttamento che hanno origine nel proprio paese. Se, invece. aiutarli significa, invece, foraggiare i peggiori dittatori africani, riempire i loro conti nelle banche svizzere e vendergli le armi, allora qualcosa non funziona. O l'uno o l'altro, altrimenti, è una truffa". "Loro vengono qui perché scappano da guerre, da fame, da depredazione. I cinesi - fa un esempio preciso Ovadia - ora stanno facendo il land grabbing, il cosiddetto furto delle terre per coltivarci biocarburanti e altre cose. Ma dove coltivano gli africani? Basta!", tuona Ovadia che sottolinea: "Io credo in tre valori fondamentali. La pace (occorre bandire la guerra in tutte le sue forme), la giustizia sociale e l'uguaglianza, ma l'uguaglianza che non significa vivere tutti con la divisa di Mao Tse-tung in un loculo. L'uguaglianza è, piuttosto, pari dignità, pari diritti, pari opportunità, pari accesso all'eccellenza conoscitiva. Questi sono i pilastri dell'uguaglianza che non vuol dire essere identici, ma uguali nelle opportunità". (di Veronica Marino)
Dal 26 aprile nelle zone gialle riaprono musei, teatri e cinema con spettacoli all'aperto.
A poche ore dall'ultimo saluto per il Principe Filippo, la Regina Elisabetta ha ricordato il marito con una serie di scatti privati e finora inediti.
La showgirl è una bomba di sensualità. Eccola in costume mentre si gode il weekend.
"Dal 26 aprile, con qualche giorno di anticipo rispetto all'ipotesi dei primi di maggio, nelle zone gialle potranno riaprire teatri, cinema, musei e eventi all'aperto".
A soli 52 anni si è spenta l'attrice Helen McCrory. Alcuni colleghi che hanno girato con lei la saga di Harry Potter le hanno mandato un ultimo saluto.
Un libro che getta nuova luce su uno degli aspetti meno conosciuti della seconda guerra mondiale, un documento destinato a far discutere. Il memorandum di Darmstadt, sui crimini alleati perpetrati contro il popolo tedesco dal '45 al '47, per la prima volta tradotto in italiano, è adesso pubblicato nel libro "1945 Germania anno zero. Atrocità e crimini di guerra Alleati" a cura di Massimo Lucioli, edito da Italia Storica. Nel volume vengono descritti gli episodi raccontati da alcuni dei 24mila prigionieri tedeschi del campo di internamento americano 91 a Darmstadt. Nel 1946, in segreto, su richiesta del collegio di difesa di Norimberga, fu formato un comitato di lavoro di avvocati internati, davanti al quale circa 6mila testimoni diretti fecero dichiarazioni giurate sulle violazioni delle leggi e delle regole di guerra da parte degli Alleati. Questo materiale, che era stato accuratamente controllato e compilato in sei copie, doveva essere presentato al tribunale militare internazionale di Norimberga ma gli Alleati non lo permisero e il memorandum venne sequestrato; tuttavia, una copia fu trafugata e pubblicata in Argentina nel 1953 e successivamente in Germania. Per la prima volta tale raccolta viene integralmente tradotta e pubblicata in italiano, assieme a una sconvolgente raccolta di immagini, molte delle quali inedite. IL CURATORE LUCIOLI: "L'HO TROVATO UN ANNO FA, DOCUMENTO SCONVOLGENTE" - "Il libro esce adesso perché ho reperito il Memorandum soltanto un anno fa e non era mai stato tradotto in italiano - dice all'Adnkronos Massimo Lucioli, pilota di aerei e scrittore, che si è occupato come ricercatore anche dei crimini le truppe coloniali francesi in Italia, le 'marocchinate' - Mi è sembrato notevole e ho provveduto a farlo tradurre e a fare un'introduzione di carattere storico. Un argomento di interesse perché ritengo che la dicotomia vada un po’ rettificata per dimostrare che non tutto il bene era da una sola parte e tutto il male dall’altra. Quella perpetrata dagli Alleati è stata una violenza enorme e oltretutto gratuita e le testimonianze, mai prese in considerazione, di 6.000 soldati offrono un quadro davvero sconvolgente”. I fatti riportati furono elencati in ordine cronologico secondo le stesse dichiarazioni giurate degli internati e ricostruiscono dagli eccidi dei tedeschi etnici in Polonia nel 1939 alle uccisioni dei prigionieri di guerra da parte sovietica prima e Alleata poi, fino agli stupri di gruppo e massacri di massa sovietici nelle province orientali della Germania nel 1944-1945. Nel memorandum si ripercorrono i bombardamenti incendiari su quartieri popolari e centri storici delle città tedesche sino all’applicazione delle draconiane misure punitive del piano Morgenthau e della direttiva JCS-1067 statunitense contro le “forze nemiche disarmate” tedesche nei campi di prigionia in Germania e Francia e contro la popolazione tedesca stremata dalla guerra, che causarono la morte per fame, freddo e malattie di centinaia di migliaia di civili – specie anziani, bambini e donne – e prigionieri di guerra tedeschi nel periodo 1945-1947. LO STORICO CARDINI: "ANCHE DEMOCRAZIE HANNO MASSACRATO" - "Non è una novità che gli Alleati, anche loro, abbiano commesso atti infami, fatto morire centinaia di persone di fame, ucciso. Ma non è questo il problema. Anche se non piacerà, va da sé che di certe cose se ne è sempre parlato, che alcuni processi agli americani si sono conclusi con condanne e che le voci che circolavano, per esempio sulla faccenda delle 'marocchinate', con le truppe spedite dagli alti comandi francesi con intenti malvagi a massacrare, ci riportano alla realtà: la guerra non è mai gentile, la Seconda Guerra Mondiale, poi, è stata ancora più brutale perché è stata una guerra ideologica", dice all'Adnkronos lo storico Franco Cardini, commentando la pubblicazione del memorandum. "Che poi in questo libro, che devo ancora leggere, - dice - ci possano essere degli errori è plausibile, se l'autore ha distorto la realtà oppure no, se ha esagerato, verrà fuori. Però io il memorandum lo conosco e ci sono invecchiato insieme. Lo dicevo da anni e qualcuno insorgeva contro di me. Ormai certe verità uniche e menzogne sono diventate patrimonio dell'umanità. Si tratta di recuperare il tempo perduto e ristabilire un frammento di verità. Gli americani non hanno venduto solo cioccolato e caramelle. Ci vorrebbe più coraggio a dirlo, nessuno ha tutta la ragione in tasca. E questo non significa ridimensionare i crimini del nazismo, sia ben chiaro". "Sappiamo e abbiamo anche visto che i vincitori - spiega lo storico -quando hanno vinto, hanno fatto di tutto per imbiancare le loro coscienze e annerire quelle dei vinti. Oltre agli indegni e orribili campi di sterminio nazisti, ci sono stati massacri da parte dell'Unione Sovietica, c'è stata una bomba nucleare sganciata nel '45 quando non serviva e qualcuno ce l'ha raccontata come fosse stato fatto in termini umanitari. C'è stato tanto altro, ma abbiamo immagazzinato una tale potenza di accuse nei confronti dei vinti, alcune anche calunniose, da far paura". "Mi ricordo le proteste e le meraviglie che suscitai nei colleghi durante un convegno, quando portai la prova provata di alcune assoluzioni di personaggi nazisti di rilievo nel processo di Norimberga - ricorda Cardini - Nessuno ci credeva perché il battage dei mass media diceva altro". Insomma, secondo lo storico, "nel corso di tutti questi anni, abbiamo metabolizzato una quantità infinita di errori e inesattezze storiche incredibili" e solo "adesso, dopo 80 anni, si comincia a fare un po' di chiarezza, si comincia a fare i conti con la verità". Poi, certo, sottolinea, "ci saranno sempre gli isterici che dovranno negare per forza qualcosa. La frase 'le democrazie non possono essersi macchiate di tali crimini' l'avrò sentita centinaia di volte. Ma quando mai? Anche le democrazie hanno massacrato gente, e bisognerebbe prenderne atto". "Nei prossimi anni, nonostante le proteste e il battage pubblicitario, verranno sempre più a galla le verità storiche, anche se saranno affermate fuori tempo massimo", dice Cardini, che però mette in chiaro: "Attenzione, questo non giustifica per niente il revisionismo, il negazionismo o i tentativi ridicoli di santificare personaggi che sono stati condannati nell'inferno più buio. La storia è questa, bisogna abituarsi a questo. Dire che Churchill sia stato un mascalzone, non significa dire che Hitler aveva ragione...", conclude.
Harry e William di nuovo insieme, ma separati da un cugino, in occasione dei funerali del principe Filippo che si terranno oggi alle 15, ora locale, nella cappella di San Giorgio al Castello di Windsor. A trasportare il feretro del principe consorte fino alla cappella, la Land Rover che lo stesso duca ha contribuito a progettare. Dietro, a piedi, il corteo composto da alcuni membri della famiglia fra cui il principe Carlo e i figli, che cammineranno nella stessa fila, ma separati dal primo cugino Peter Philips. Quella di oggi sarà una cerimonia funebre molto ristretta, alla presenza dei soli parenti più vicini a causa delle restrizioni imposte dal Covid - ma anche per volontà dello stesso duca di Edimburgo da sempre contrario ai funerali di Stato - e che vedrà riservato un ruolo speciale ai militari, l'altra 'famiglia' di Filippo, con una presenza complessivamente ben più consistente, 730 unità. Il duca, un eroe di guerra decorato per il suo servizio nella seconda guerra mondiale, rinunciò a una fiorente carriera navale per dedicarsi ai suoi doveri reali. Le prove militari per la processione cerimoniale si sono svolte a Pirbright, un centro di addestramento dell'esercito a sud-ovest di Londra, per tutta la settimana. Giovedì al Castello di Windsor si è svolta una prova generale separata. Per il principe si è scelta la formula della cerimonia reale, la stessa per cui si optò per la Queen Mother nel 2002 e per la principessa Diana nel 1997. Ma sarà una cerimonia iscritta nella tradizione e nel simbolismo. Il feretro dalla Cappella privata verrà trasferito questa mattina nella Inner Hall del Castello di Windsor per una preghiera del Decano prima dell'inizio della cerimonia. Alle 14.41 il feretro coperto dallo stendardo personale del duca sarà quindi prelevato dai portatori della Compagnia della Regina del primo Battaglione delle Guardie Granatiere. La spada e il berretto della Marina saranno posti sopra la bara, insieme a una ghirlanda di fiori. Alle 14.45 il corteo lascerà il quadrilatero, guidato dalla Banda del reggimento dei Granatieri di cui Filippo fu colonnello per 42 anni. La bara sarà quindi trasportata per il breve tratto fino alla cappella sulla Land Rover. Il principe Carlo e altri membri della famiglia reale seguiranno la Land Rover a piedi. William e Harry cammineranno nella stessa fila, ma separati appunto da dal primo cugino. La regina, accompagnata da una dama di compagnia, si recherà alla cappella in una Bentley. I membri della famiglia che non sono coinvolti nella processione, come la duchessa di Cornovaglia e la duchessa di Cambridge, si uniranno alla monarca di 94 anni per assistere alla parata funebre fuori dal portico della cappella. Tra questi anche i parenti tedeschi del duca, compresi i suoi pronipoti, il principe ereditario di Baden e il principe di Hohenlohe-Langenburg. Alle 14.53, il corteo si fermerà ai piedi della scalinata ovest della Cappella di San Giorgio. Alle 15.00, si terrà un minuto di silenzio prima che il feretro venga accolto dal Decano di Windsor e dall'Arcivescovo di Canterbury in cima ai gradini. L'arcivescovo celebrerà la cerimonia. Solo i membri della famiglia presenti al corteo funebre entreranno nella cappella seguendo il feretro. I partecipanti alla cerimonia terranno le mascherine per tutta la sua durata. Un coro di quattro persone - seduto lontano dalle persone nella navata - canterà una selezione di musiche scelte dal duca. Dopo la funzione religiosa, la salma verrà tumulata nella Volta Reale della cappella e benedetta dall'arcivescovo di Canterbury. In linea con le attuali norme anti covid, alla funzione potranno partecipare solamente trenta persone, in maggioranza membri della Royal Family, seguendo le regole del distanziamento e indossando la mascherina. Oltre alla regina Elisabetta II, i quattro figli della coppia reale e gli otto nipoti, alle esequie prenderanno parte tra gli altri i parenti tedeschi di Filippo: Bernhard, principe ereditario di Baden, Philipp, principe di Hohenlohe-Langenburg e il principe Donato d'Assia. Anche Patricia, contessa Mountbatten di Burma, parteciperà alla cerimonia, come alcuni dei consorti dei figli e dei nipoti della famiglia reale, ma non Meghan, moglie del principe Harry, rimasta negli Usa a causa della sua gravidanza.
Intervistato dal Corriere della Sera, Paolo Bonolis racconta di aver voluto intraprendere la carriera diplomatica, citando il caso Erdogan.
Martina Miliddi è stata eliminata durante la quinta puntata di Amici. Ecco le sue parole dopo l'eliminazione.
Soggetti "più anziani", con età media di 62 anni, tra i nove casi di trombosi anomala e due casi di problemi di coagulazione associati al vaccino AstraZeneca in Francia, con 4 decessi, tra il 2 e l'8 aprile. Sono le news e i dati diffusi dall'agenzia francese del farmaco (Ansm) e riportati da Le Parisien. Dall'inizio delle vaccinazioni contro il coronavirus, in Francia sono stati segnalati "23 casi" di trombosi o di problemi di coagulazione e "8 decessi" su 2.725.000 dosi del farmaco somministrate all'8 aprile. Gli ultimi 9 casi riguardano soggetti che presentano "un profilo differente" rispetto a quello di persone individuate in precedenza. L'età dei pazienti "è più alta: si tratta di 4 donne e 5 uomini più anziani (età media 62 anni)" che hanno presentato sintomi riconducibili a trombosi addominale. "I nuovi elementi saranno condivisi con l'Ema", l'agenzia europea del farmaco, "nell'ambito della valutazione europea". In Francia, "il bilancio precedente faceva riferimento a 12 casi di trombosi" successivi alla vaccinazione "e a 4 decessi". Dal 19 marzo in Francia il vaccino AstraZeneca non viene più somministrato a soggetti di età inferiore a 55 anni. Per gli under 55 che hanno ricevuto la prima dose di AstraZeneca, sottolinea Le Parisien, si raccomanda una seconda dose di Pfizer o Moderna.
Laura Pausini canterà alla cerimonia degli Oscar. La cantante italiana e gli altri candidati alla statuetta per la Miglior canzone originale (Celeste, H.E.R., Leslie Odom, Jr., Daniel Pemberton, Molly Sandén) si esibiranno nello show che introdurrà la consegna delle statuette, cantando proprio i brani in gara. Laura Pausini canterà quindi 'Io sì (Seen)', scritta da Dianne Warren, anche lei presente nello show. La canzone, scritta nella parte in italiano dalla stessa Laura con Nicolò Agliardi, è in gara perché nella colonna sonora del film 'La vita davanti a sé' di Edoardo Ponti con Sophia Loren. Lo show introduttivo di 90 minuti, intitolato 'Oscar: Into The Spotlight', è una novità di questa edizione, che sarà in presenza ma dovrà comunque fare i conti con le limitazioni di una pandemia ancora in corso. Ad annunciarlo sono stati i produttori della cerimonia Jesse Collins, Stacey Sher e Steven Soderbergh. Una delle performance sarà registrata a Husavik, in Islanda, quattro si terranno alla Dolby Family Terrace dell'Academy Museum of Motion Pictures in Los Angeles. Presentato dagli attori Ariana DeBose ("Hamilton") e Lil Rel Howery ("Bad Trip"), 'Oscar: Into the Spotlight' racconterà in 90 minuti il viaggio dei candidati verso la notte più importante di Hollywood, offrendo ai fan di tutto il mondo e agli addetti ai lavori la possibilità di curiosare nell'evento e portando per la prima volta portano la musica degli Oscar ai festeggiamenti. L'unica candidata per la migliore canzone che non sarà a Los Angeles è Molly Sanden, che eseguirà il brano 'Husavik' nella città islandese che ha dato il nome alla canzone. La traccia è presente in 'Eurovision Song Contest: The Story Of Fire Saga' di Netflix. Grazie al pre-show, che sarà un modo anche per ovviare all'assenza di un affollatissimo red carpet. tutte le canzoni potranno essere eseguite nella loro interezza, ha detto l'Accademia, piuttosto che essere abbreviate per adattarsi alla cerimonia principale. Ci sarà anche un after-show dopo la consegna dei premi, che si intitolerà 'Oscars: After Dark' e sarà presentato dagli attori Colman Domingo e Andrew Rannells. Questo segmento ricapitolerà i momenti più importanti della cerimonia. I produttori Jesse Collins, Stacey Sher e Steven Soderbergh hanno assicurato: "Il nostro suggerimento è di sintonizzarvi per seguire tutta la faccenda, altrimenti vi perderete qualcosa di veramente inaspettato e divertente".
AGI - Ultimi preparativi alla vigilia dei funerali del principe Filippo, l'amato consorte della regina Elisabetta II, morto venerdì scorso due mesi prima di compiere cento anni. Molte delle indicazioni, comprese le musiche che verranno cantate dal coro, sono state date dallo stesso duca di Edimburgo, che aveva chiesto e ottenuto di non avere funerali di Stato ma per anni aveva lavorato ai minimi dettagli delle proprie esequie. Il corteo dei fratelli divisi Adesso tutto è stato rivisitato alla luce dell'epidemia di Covid e delle tensioni interne alla Famiglia. Gli occhi sarannno puntati su William e Harry, i due fratelli nell'ultimo anno separati da una faida degna della serie cult di Netflix, The Crown, che racconta proprio la Famiglia reale britannica: per ordine della regina non cammineranno affiancati ma saranno 'separati' dal cugino Peter Phillips, considerato una figura di mediazione al quale entrambi sono affezionati. Cammineranno però entrambi dietro la bara e sarà inevitabile per tutti ricordare quell'altro lutto pesantissimo che entrambi hanno subìto, quando persero la madre Diana e furono costretti - avevano appena 13 e 15 anni - a camminare dietro il feretro di lei, sotto gli occhi del mondo. Le esequie, complici le regole di salute pubblica imposte dal governo, verranno celebrate in formato ristretto. Solo 30 le persone ammesse: ci saranno praticamente tutti i familiari più stretti (figli e nipoti) ma anche l'uomo che è stato il suo braccio destro per anni, insieme alla donna che è stata la sua più cara amica, e una rappresentanza dei suoi parenti del ramo tedesco. I rapporti tra i fratelli William e Harry si sono molto deteriorati negli ultimi due anni e hanno raggiunto un nuovo minimo dopo l'intervista shock concessa il mese scorso dai duchi di Sussex a Oprah Winfrey, durante la quale la coppia ha lanciato pesanti accuse di razzismo nei confronti della Famiglia reale, accuse respinte pubblicamente (e con veemenza) da William. La morte del duca di Edimburgo sarà la prima occasione che li rivedrà insieme in pubblico dopo l'addio di Harry e Meghan alla vita reale e il trasferimento negli Stati Uniti; l'ultima volta che si erano incontrati era stato alla celebrazione religiosa per il Commonwealth Day nel marzo 2020; e anche all'epoca i due a malapena erano riusciti a guardarsi negli occhi. Da giorni, gli esperti si interrogano, chiedendosi se sarà l'occasione che permetterà loro di superare la rottura o resterà il gelo. Tutti senza uniforme Ma non sarà l'unica circostanza da tenere d'occhio: anche per il principe Andrea, figlio terzogenito di Filippo ed Elisabetta II, sarà la prima apparizione a un evento della Famiglia reale da quando si è ritirato dalla vita pubblica nel 2019, dopo la disastrosa intervista tv sulla sua amicizia con il miliardario Jeffrey Epstein, condannato per abusi sessuali e suicida in una cella. Proprio per evitare imbarazzi a entrambi, la regina ha deciso che gli uomini della famiglia non dovranno indossare le divise militari come richiesto da protocollo. E' stato un atto di delicatezza verso Harry: le uniformi militari sono di protocollo in caso di funerali di un membro della Famiglia reale ma in questo caso sarebbe stato l'unico a indossare abiti civili, nonostante abbia servito due volte sul campo in Afghanistan, dal momento che gli sono stati revocati i titoli dopo l'addio al suo ruolo attivo. Questa soluzione permetterà anche di superare la questione legata all'uniforme di Andrea: il terzogenito, che nel 2015 aveva ricevuto il titolo onorario di vice ammiraglio per il suo 55esimo compleanno, si aspettava la promozione ad ammiraglio ma a causa dello scandalo Epstein la promozione era stata procrastinata; alla morte del padre, però, aveva chiesto di poterla indossare ai funerali. Le esequie si terranno domani alle ore 15 (le 16 in Italia): il feretro sarà portato, a bordo di una Land Rover ad hoc che lo stesso Filippo aveva contribuito a modificare, dal castello di Windsor fino alla St. George's Chapel; un percorso di otto minuti a piedi in processione che la regina seguirà in coda nella sua Bentley. Cammineranno tutti senza mascherina, ma dovranno indossarla quando entreranno nella cappella. Prima della partenza, Elisabetta avrà un momento di raccoglimento quando la sua macchina si fermerà dietro la bara all'ingresso del castello; in chiesa siederà da sola, rispettando il distanziamento anti-Covid, e indosserà la mascherina. Insieme con lei ci saranno i quattro figli Carlo, Anna, Andrea ed Edoardo con i rispettivi consorti e figli: presenti il principe William con la moglie Kate ma senza i tre eredi, considerati troppo piccoli per partecipare. Harry sarà senza moglie al fianco, alle prese con la seconda gravidanza di cui si avvicina il termine. Oltre alla famiglia stretta ci sarà Penelope Knatchbull, contessa di Mountbatten of Burma, una delle amiche più care del duca di Edimburgo, con il quale condivideva la passione per le carrozze e che negli ultimi anni era stata la sua fedele confidente. Presente anche Lady Sarah Chatto, figlia della principessa Margaret, defunta sorella della regina, molto legata alla monarca e che condivideva l'amore per la pittura con lo zio. I parenti tedeschi Il brigadiere Archie Miller Bakewell è uno dei pochi non reali che parteciperà alle esequie: è stato il braccio destro di Filippo per anni dopo essere stato il suo segretario privato dal 2010. A rappresentare il ramo tedesco della famiglia di Filippo ci saranno Bernhard, il principe ereditario di Baden, nipote di Teodora, la sorella di mezzo del marito della regina; il principe Donato, a capo della casa di Assia in cui si è sposata la sorella minore Cecile; il principe Filippo di Hohenlohe-Langenburg, nipote della sorella maggiore di Filippo, la principessa Margarita. Sarà un modo per ricordare che nessuna delle sorelle del duca di Edimburgo, tutte andate spose a principi tedeschi nel 1947, all'indomani della Guerra in pieno clima anti-nazista, poté partecipare alle nozze del fratello con Elisabetta. La cerimonia funebre sarà officiata dall'arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, e dal decano di Windsor, David Conner. Un coro di sole quattro persone, tra cui un soprano, canterà le musiche scelte dallo stesso Filippo.
Le riaperture in Italia dal 26 aprile fanno infuriare Massimo Galli. "Il premier Draghi sul Covid non ne ha azzeccata una", dice l'infettivologo del Sacco di Milano in un'intervista a Il Fatto Quotidiano. La preoccupazione di Galli è che possano tornare a salire i contagi. "Ci saranno un milione di infezioni attive in Italia o pensate che tutti i positivi si fanno il tampone e vengono a saperlo?", domanda il direttore del reparto di Malattie infettive del Sacco e docente alla Statale. "Sotto casa mia qui a Milano c'è un mercatino all'aperto, poco fa (ieri mattina, ndr) ci sono passato ed era strapieno come non succedeva da mesi. Il punto è che con l'annuncio di venerdì è stato dato un messaggio di 'liberi-tutti' che proprio non ci potremmo ancora permettere. Almeno fino a una migliore copertura dei settantenni con la prima dose e degli ottantenni con la seconda. Mi sembrano obiettivi ancora lontani". Galli fa poi l'esempio di quanto accade in altri Paesi: "La Francia, che con le vaccinazioni è messa più o meno come noi, le scuole le ha chiuse. Nel Regno Unito hanno fatto un lockdown duro e stanno riaprendo solo ora. Anthony Fauci ha affermato che gli Stati Uniti sono ancora ben lontani dall'avere il problema sotto controllo. A me piacerebbe tantissimo far parte della schiera che pensa l'Italia sia messa benissimo, ma purtroppo non è così". Si aspettava la vittoria della linea-Salvini? "Se devo essere franco non avrei pensato prevalesse così velocemente -risponde Galli-. Ma sono in profondo disaccordo con tutta la strategia adottata dall'Italia. Mi duole dirlo, perché su Mario Draghi, come milioni di italiani, riponevo molte aspettative, ma sulla pandemia non ne ha azzeccata ancora una". Altri errori, secondo l'esperto, sono stati commessi nella gestione del caso del vaccino AstraZeneca e il rischio trombosi: "Sul vaccino AstraZeneca abbiamo avuto un allineamento passivo su posizioni internazionali che non ci potevamo permettere visto lo stato della diffusione del contagio in Italia. Inutile dire, come fa Maurizio Crozza che è un attento osservatore, come sia più facile essere colpiti da un fulmine che da una trombosi dopo il vaccino. Troppe concessioni sono state fatte anche al partito trasversale pro riapertura delle scuole".
MOSCA (Reuters) - La Russia chiederà a 10 diplomatici statunitensi di lasciare il paese in risposta all'espulsione da parte di Washington di altrettanti membri del corpo diplomatico per una presunta interferenza sulle elezioni e altre azioni ostili. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov.
Svelato il volto del fidanzato segreto della modella, attualmente naufraga dell'isola dei famosi, Beatrice Marchetti, a rivelarlo il giornalista Parpiglia