Meteo sabato 10 - domenica 11 Aprile
Il mese di aprile entra nel vivo, ma dopo il colpo di coda dell'inverno, potremo finalmente godere del clima primaverile? Scopriamolo con le previsioni meteo per il weekend di sabato 10 e domenica 11 aprile
"Mia cara Lucianina, Lucy, gambino di sedano, ti posso fare una domandina? Ma tu hai letto il codice penale? E il ddl Zan, lo hai letto? o leggi solo le veline che ti passa il PD?". Inizia così la risposta di Simone Pillon alla 'letterina' che Luciana Littizzetto gli ha dedicato ieri a 'Che Tempo Che Fa' parlando del ddl Zan. "Se tu li avessi letti - prosegue Pillon nella sua risposta su Facebook - avresti scoperto una cosa carina, e cioè che già oggi, con le leggi in vigore, 'se tu insulti o picchi una persona per via del suo orientamento sessuale o per il suo genere o per la sua disabilità, devi subire una condanna pecuniaria o penale'. Anzi, applicando il già vigente art. 61 puoi ottenere pene aggravate per chi sia così stupido o pericoloso da aggredire qualcun altro perché gay, o perché non la pensa come lui". "Il ddl Zan - aggiunge il senatore della Lega - dice che donna non è la persona con i cromosomi xx, ma anche un maschio che si sente donna. E a lui spettano quote rosa, gare sportive femminili, diritti delle donne. Il ddl Zan dice che sarà punita la semplice istigazione alla discriminazione contro i diritti LGBTQ+, e siccome tra i diritti pretesi ci sono il matrimonio e i figli, chiunque farà propaganda contro il matrimonio gay o l'utero in affitto si beccherà da 2 a 6 anni di reclusione. Il ddl Zan dice che, con la scusa della 'giornata nazionale contro omofobia, bifobia, lesbofobia e transfobia' bisogna insegnare ai bambini fin dai 3 anni, l'ideologia gender". "Tu invece - aggiunge - rispetti solo chi ti pare, e ti permetti di diffamarmi, dicendo che ho la testa vuota. Meriteresti una querela, ma il mio Maestro mi ha insegnato a non rispondere al male col male, perciò stai tranquilla, non sarai accusata di pillonfobia. Solo, la prossima volta, visto che sei democratica, ricordati di garantire il contraddittorio. È facile sparare addosso agli assenti... Oltretutto lo stipendio te lo paghiamo tutti, e tutti abbiamo diritto di essere rappresentati nella tv pubblica, no?". "PS: io non penso di essere caxxialtruifobico, come dici. Per conto mio ognuno faccia come gli pare, anche sul soffitto se gli piace. Ma se limitano la mia libertà di pensiero, e più ancora se cercano di legittimare indirettamente pratiche orrende come l'utero in affitto o peggio se cercano di andare nelle scuole a indottrinare i miei figli, allora è mio dovere alzarmi in piedi. È nostro dovere alzarci in piedi", conclude Pillon.
Maria De Filippi ha confessato perché ha deciso di condurre Uomini e Donne seduta sugli scalini.
AGI - Dodici prestigiosi club europei di calcio hanno annunciato un accordo congiunto per costituire una nuova competizione calcistica infrasettimanale, la Super League, governata dai Club Fondatori. Tre club italiani - Milan, Juventus e Inter - insieme con Arsenal, Atletico Madrid, Chelsea, Barcelona, Liverpool, Manchester City, Manchester United, Real Madrid e Tottenham Hotspur hanno aderito in qualità di Club Fondatori. È previsto che altri tre club aderiranno come Club Fondatori prima della stagione inaugurale, che dovrebbe iniziare "non appena possibile", si legge in una nota. In futuro, i Club Fondatori auspicano l'avvio di consultazioni con Uefa e Fifa "al fine di lavorare insieme cooperando per il raggiungimento dei migliori risultati possibili per la nuova Lega e per il calcio nel suo complesso". La Uefa e le autorità calcistiche dei tre paesi - Italia, Spagna e Inghilterra - hanno avvertito che i club saranno esclusi dalle competizioni nazionali e dalla Champions League e che ai giocatori dei club partecipanti "potrebbe essere negata l'opportunità di rappresentare le proprie nazionali". La creazione della Super League arriva in un momento in cui la pandemia, sceondo i soci fondatori, ha accelerato l'instabilità dell'attuale modello economico del calcio europeo. "La pandemia ha evidenziato la necessità di una visione strategica e di un approccio sostenibile dal punto di vista commerciale per accrescere valore e sostegno a beneficio dell'intera piramide calcistica europea" si legge nella nota, "In questi ultimi mesi ha avuto luogo un ampio dialogo con gli stakeholders del calcio riguardo al futuro formato delle competizioni europee. I Club Fondatori credono che le misure proposte a seguito di questi colloqui non rappresentino una soluzione per le questioni fondamentali, tra cui la necessità di offrire partite di migliore qualità e risorse finanziarie aggiuntive per l'intera piramide calcistica". Il format della competizione prevede 20 club partecipanti di cui 15 Club Fondatori e un meccanismo di qualificazione per altre 5 squadre, che verranno selezionate ogni anno in base ai risultati conseguiti nella stagione precedente. Saranno giocate Partite infrasettimanali con tutti i club partecipanti che continuano a competere nei loro rispettivi campionati nazionali, preservando il tradizionale calendario di incontri a livello nazionale che rimarrà il cuore delle competizioni tra club. • Inizio ad agosto, con i club partecipanti suddivisi in due gironi da dieci squadre, che giocheranno sia in casa che in trasferta e con le prime tre classificate di ogni girone che si qualificheranno automaticamente ai quarti di finale. Le quarte e quinte classificate si affronteranno in una sfida andata e ritorno per i due restanti posti disponibili per i quarti di finale. Il formato a eliminazione diretta, giocato sia in casa che in trasferta, verrà utilizzato per raggiungere la finale a gara secca che sarà disputata alla fine di maggio in uno stadio neutrale. Dopo l'avvio della competizione maschile, non appena possibile, verrà avviata anche la corrispettiva lega femminile, per contribuire allo sviluppo e al progresso del calcio femminile. Il nuovo torneo annuale fornirà una crescita economica significativamente più elevata ed un supporto al calcio europeo tramite un impegno di lungo termine a versare dei contributi di solidarietà senza tetto massimo, che cresceranno in linea con i ricavi della lega. Questi contributi di solidarietà saranno sostanzialmente più alti di quelli generati dall'attuale competizione europea e si prevede che superino i 10 miliardi di euro durante il corso del periodo iniziale di impegno dei club. Inoltre, il torneo sarà costruito su una base finanziaria sostenibile con tutti i Club Fondatori che aderiscono ad un quadro di spesa. In cambio del loro impegno, i Club Fondatori riceveranno un contributo una tantum pari a 3,5 miliardi di euro a supporto dei loro piani d'investimento in infrastrutture e per bilanciare l'impatto della pandemia Covid-19. Florentino Pérez, presidente del Real Madrid CF e primo presidente della Super League, ha dichiarato: "Aiuteremo il calcio ad ogni livello e lo porteremo ad occupare il posto che a ragione gli spetta nel mondo. Il calcio è l'unico sport davvero globale con più di quattro miliardi di appassionati e la responsabilità di noi grandi club è di rispondere ai loro desideri". Sostenendo la nuova lega europea, Andrea Agnelli, presidente della Juventus e vicepresidente della Super League, ha detto: “I 12 Club Fondatori hanno una fanbase che supera il miliardo di persone in tutto il mondo e un palmares di 99 trofei a livello continentale. In questo momento critico ci siamo riuniti per consentire la trasformazione della competizione europea, mettendo il gioco che amiamo su un percorso di sviluppo sostenibile a lungo termine, con un meccanismo di solidarietà fortemente aumentato, garantendo a tifosi e appassionati un programma di partite che sappia alimentare il loro desiderio di calcio e, al contempo, fornisca un esempio positivo e coinvolgente”. Joel Glazer, co-chairman del Manchester United e vicepresidente della Super League, ha aggiunto: "Mettendo insieme i più grandi club e giocatori del mondo ad affrontarsi per tutta la stagione, la Super League aprirà un nuovo capitolo per il calcio europeo, assicurando una competizione e strutture di prim'ordine a livello mondiale, oltre a un accresciuto supporto finanziario per la piramide calcistica nel suo complesso".
Omicidio a Rocchetta Nervina: donna barbaramente uccisa in casa dal marito. In serata la coppia avrebbe litigato e in piena notte il tragico epilogo
Kate Middleton duchessa di Cambridge e 'regina' dei social. Spopola su Twitter la consorte del principe ed erede al trono d'Inghilterra William, apprezzata per l'eleganza e la sobrietà anche in uno dei giorni più tristi per la monarchia britannica, quello dei funerali del principe Filippo. Non sono passati inosservati, infatti, la parure di perle - con l'iconico girocollo della collezione della Regina già indossato nel 1982 da Diana - e l'elegante abito nero indossati dalla 39enne nel corso della cerimonia funebre. Uno stile definito dai più "sobrio" che ha reso la duchessa se possibile "ancora più bella", "splendida", "incantevole", "di classe". Inevitabile fra gli utenti il paragone con Meghan Markle, 'rea' per alcuni di rappresentare al contrario "l'ineleganza": "Ne deve magna’ de #fishandchips l’americana - scrivono -. #KateMiddleton fuoriclasse". "Competere con #KateMiddleton è impossibile! Perfetta, perfetta, perfetta sempre! Io me la sarei tenuta vicina come cognata... almeno per brillare di luce riflessa.. Ma non siamo tutti uguali", sottolineano. Del resto, la futura principessa consorte già "ha vinto", scrivono: "Questa foto - veletta nera, occhi in primo piano e girocollo in vista - la incorona regina di casa #Windsor e presto d’Inghilterra. Fermezza, Stile e ragion di Stato, sono il sale di lunga vita degli Imperi. E delle famiglie". E ancora: "Questa scatto esprime a pieno la bellezza, la classe, l'eleganza e la consapevolezza di Kate Middleton. Splendida!", affermano, citando anche una celebre massima di Dior: "L’eleganza deve essere la giusta combinazione di distinzione, naturalezza, cura e semplicità. Fuori da questo, credetemi, non c’è eleganza. Solo pretesa". E ancora: "Kate Middleton di una classe ed eleganza unica. Non me ne volete ma... È l’unica degna di essere nominata Regina dopo Queen Elisabeth". Ma nei commenti c'è chi si spinge ancora più in là: "Questa donna - sostengono - è già Regina".
Massimo Giletti ha accusato un lieve malore in diretta: sudato e affaticato, ha comunque continuato a condurre la puntata.
"A Salvini direi 'Tu ti vuoi qualificare come un politico che deve guidare questo Paese verso il futuro? Bene, allora comincia a ragionare su te stesso, fatti delle domande tue, vere. Lascia stare che ti mettano in carcere oppure no, cosa che non credo accadrà, usa la sensibilità prima di ogni altra cosa e poi, solo poi, ti fai parte attiva nei confronti dell'Europa'. In Africa ci sono delle persone, degli esseri umani e che si scappi per persecuzioni politiche o per fame, che differenza fa? In un caso o nell'altro si può forse dire, allora crepa?!". Nella giornata del rinvio a giudizio per Matteo Salvini sul caso Open Arms Moni Ovadia affida le sue riflessioni all'Adnkronos. "Salvini e tutti i politici - dice l'uomo di teatro e di cultura - dovrebbero chiedersi: quale essere umano voglio essere e quale politico voglio essere, perché se c'è da raschiare qualche elettore prima o poi la parabola si spegne. C'è differenza, infatti, tra il vero politico e, diciamo così, il partitico. Il vero politico è uno che ha un orizzonte importante davanti a sé, anche nel campo della cultura, dell'istruzione, dell'educazione, mentre il politico 'partitico' cerca di scamparla per la prossima elezione, ma è una vita triste quella di chi si occupa solo di raschiare voti. E visto che Salvini aspira ad essere un leader importante, scavi dentro di sé, perché il nostro peggior nemico spesso siamo noi stessi. E a nulla servono i litigi televisivi. Dobbiamo, piuttosto, tutti insieme ritrovare il senso. Non possiamo vivere in un finto conflitto di chiacchiere che poi non cambia niente, né per gli uni né per gli altri. E' ora di svoltare, di progettare un modello di società. Né si va avanti con rimedi costrittivi o repressivi. Bisogna progettare in quale società vogliamo vivere!". "Non voglio entrare nel merito del processo di Salvini - tiene a sottolineare Ovadia - ma della questione che considero prioritaria, quella di un politico che si candida ad essere un politico importante, perché - spiega - finché la Lega aveva consensi limitati si poteva capire la scelta di un certo estremismo propagandistico, per farsi le ossa, per prendere voti. Ma quando si è segretario di un partito che ha un consenso così ampio nel Paese, si deve avere un orizzonte più ampio. E' ora che si comprenda come, al di là delle collocazioni a destra, a sinistra o al centro, vi sia una priorità assoluta e cogente ed è la priorità della sensibilità umana. Se ci sono delle persone ferme su una barca che vengono da un viaggio, che sono stremate, stanche, la prima cosa da fare è farli sbarcare, poi si dà loro assistenza e conforto, perché sono esseri umani che hanno bisogno delle prime cure cui ha diritto qualsiasi essere umano, fosse anche il peggiore dei criminale, figuriamoci uno che non ha commesso reati. Tutti, e Salvini in particolare, si devono interrogare e chiedersi: perché ho tenuto quella gente ferma in mare?". "Doveva farli sbarcare - rimarca Moni Ovadia - e poi fare i dovuti controlli, decidendo cosa fare in base alle leggi e alla Costituzione repubblicana alla quale anche Salvini si appella, anche Giorgia Meloni, anche Ignazio La Russa si appella. E allora se ci si appella alla Costituzione - argomenta lo scrittore - bisogna sapere che la Costituzione è un patrimonio integro e indiviso e allora bisogna praticare quei concetti espressi che vengono da un orizzonte ideale: gli uomini sono tutti uguali, gli uomini hanno i diritti universali sanciti anche dalla Dichiarazione Universale dell'Uomo. Questa è la riflessione che io propongo. La questione centrale è avere sensibilità verso gli esseri umani chiunque essi siano e poi farsi parte attiva nei confronti dell'Europa, che - osserva Ovadia - stenta ad essere l'Europa che dovrebbe essere". "I partiti di destra dicono che occorre aiutarli a casa loro. Bene, ma - chiede Ovadia - come si fa aiutarli a casa loro? Non gli mandiamo di certo l'elemosina! Andiamo a casa loro, piuttosto, e diciamo che tutti i paesi occidentali e ora anche la Cina li stanno depredando. E diciamo basta a tale depredazione. Qui in Italia le nostre destre dicono l'Italia agli italiani. Va bene, ma anche l'Africa agli africani. Se le multinazionali che hanno origini in Italia, e quelle cinesi, americane, inglesi, francesi, olandesi e chi più ne ha più ne metta gli portano via tutto, allora stiamo compiendo una truffa. Smettiamo, quindi, di depredare e facciamo un vero piano in cui tutte le forme di sfruttamento vengono bandite nei confronti dell'Africa e ognuno si occupi di quelle forme di sfruttamento che hanno origine nel proprio paese. Se, invece. aiutarli significa, invece, foraggiare i peggiori dittatori africani, riempire i loro conti nelle banche svizzere e vendergli le armi, allora qualcosa non funziona. O l'uno o l'altro, altrimenti, è una truffa". "Loro vengono qui perché scappano da guerre, da fame, da depredazione. I cinesi - fa un esempio preciso Ovadia - ora stanno facendo il land grabbing, il cosiddetto furto delle terre per coltivarci biocarburanti e altre cose. Ma dove coltivano gli africani? Basta!", tuona Ovadia che sottolinea: "Io credo in tre valori fondamentali. La pace (occorre bandire la guerra in tutte le sue forme), la giustizia sociale e l'uguaglianza, ma l'uguaglianza che non significa vivere tutti con la divisa di Mao Tse-tung in un loculo. L'uguaglianza è, piuttosto, pari dignità, pari diritti, pari opportunità, pari accesso all'eccellenza conoscitiva. Questi sono i pilastri dell'uguaglianza che non vuol dire essere identici, ma uguali nelle opportunità". (di Veronica Marino)
Intervistato dal Corriere della Sera, Paolo Bonolis racconta di aver voluto intraprendere la carriera diplomatica, citando il caso Erdogan.
AGI - L'Uefa e il calcio inglese, spagnolo e italiano si schierano contro il progetto della Superlega. "Resteremo uniti nei nostri sforzi per fermare questo cinico progetto", si legge in una nota congiunta di Federcalcio inglese e Premier League, Federcalcio spagnola reale e La Liga, Federcalcio italiana e Lega Serie A. "Prenderemo in considerazione tutte le misure a nostra disposizione, a tutti i livelli, sia giudiziario che sportivo, al fine di evitare che cio' accada", hanno avvertito arrivando a minacciare il divieto per club e giocatori di partecipare alle competizioni internazionali. "Questo persistente interesse personale di pochi va avanti da troppo tempo. Quando è troppo e' troppo", si afferma nel comunicato di fronte all'intenzione di "alcuni club inglesi, spagnoli e italiani" di creare "una cosiddetta Superlega chiusa", si legge nella nota congiunta. Tra i 12 club che sarebbero aperti al progetto ci sono Juve, Milan e Inter, oltre a Manchester United, Liverpool, Manchester City, Arsenal, Chelsea, Tottenham, Barcellona, Real Madrid e Atletico Madrid. "Se ciò dovesse accadere, ci teniamo a ribadire che noi - Uefa, FA inglese, Rfef, Figc, Premier League, LaLiga, Lega Serie A, ma anche Fifa e tutte le nostre federazioni affiliate - resteremo uniti nei nostri sforzi per fermare questo cinico progetto, un progetto che si fonda sull'interesse personale di pochi club in un momento in cui la società ha più che mai bisogno di solidarietà", si legge ancora nel comunicato. "Prenderemo in considerazione tutte le misure a nostra disposizione, a tutti i livelli, sia giudiziario che sportivo, al fine di evitare che ciò accada", assicurano l'Uefa e i suoi alleati, "il calcio si basa su competizioni aperte e meriti sportivi; non può essere altrimenti". "Come annunciato in precedenza dalla Fifa e dalle sei Federazioni, ai club interessati sara' vietato giocare in qualsiasi altra competizione a livello nazionale, europeo o mondiale, e ai loro giocatori potrebbe essere negata l'opportunità di rappresentare le loro squadre nazionali". "Ringraziamo quei club di altri Paesi, in particolare i club francese e tedesco, che si sono rifiutati di iscriversi a questo. Chiediamo a tutti gli amanti del calcio, tifosi e politici, di unirsi a noi nella lotta contro un progetto del genere se dovesse essere annunciato".
Liberamente ispirato a una storia vera, è in libreria il thriller poliziesco 'Il tempo degli sbirri' del poliziotto-scrittore Maurizio Lorenzi, conosciuto anche con l'acronimo 'MaLo'. "Mi sono imbattuto in questa storia che risale all'inizio degli anni 2000: due criminali sottoposti in regime di alta sorveglianza riescono a evadere in una notte di ottobre, in modo clamoroso, dal carcere di Bergamo. Una vicenda che è sempre rimasta coperta da un alone di mistero. Per questo ne sono stato attratto", racconta all'Adnkronos l'autore del libro (Bolis Edizioni), Maurizio Lorenzi. "Attraverso le carte - prosegue - ho approfondito i retroscena, scoprendone particolari inediti. Dopo la fuga dei due detenuti, scatta una rocambolesca 'caccia all'uomo all'italiana' che si spingerà al di fuori dei confini nazionali in cui si vanno ad intrecciare le vite dei protagonisti, da una parte i due fuggiaschi, dall'altra i due investigatori che li inseguono". Si tratta di due poliziotti di strada, che non hanno mai avuto paura di sporcarsi le mani nella feccia criminale. Ma non finisce qui. C'è un altro fatto reale da cui prende spunto la narrazione ritmata da flashback. "L'arresto, come racconta la stessa cronaca, del direttore della Casa Circondariale di Bergamo che incrina l'apparente tranquillità che avvolge la città di Bergamo", spiega lo scrittore. Solo un punto di partenza? Basterà sfogliare le pagine del libro per scoprirlo. Un racconto che non manca di suspense tra il rincorrersi delle gesta dei criminali in fuga parallelamente a quelle degli agenti inseguitori. "Quando stavo terminando di scrivere questa storia - avevo sospeso il lavoro durante il lockdown -, ho immaginato una delle necessità maggiormente sentite dalle persone in epoca Covid, quella di distrarsi", evidenzia Lorenzi al suo quinto romanzo poliziesco. "Abbiamo tutti un gran bisogno di staccare la spina. Ecco, l'avventura narrata spero possa aiutare i lettori a uscire fuori dalla quotidianità, a vivere un'esperienza fuori dall'ordinario. I libri in fondo servono proprio a questo: a vivere meglio".
AGI - Tre regioni in rosso e tutte le altre, più le due province autonome di Trento e Bolzano, in arancione. E' questa l'Italia a colori che, da lunedì 19 aprile a domenica 25, segnerà l'ultima settimana senza territori in zona gialla o bianca. Da lunedì 26 aprile, infatti, il governo guidato da Mario Draghi avvia "l'operazione riaperture", seppur graduale e con una serie di regole ancora da mantenere. Torna pienamente operativo il cosiddetto sistema semaforo, quindi torna la zona gialla nelle regioni a minor rischio e con una serie di parametri (alcuni nuovi rispetto ai criteri precedenti) nel rispetto delle norme. Resta, però, la chiusura per tutti dalle 22 alle 5, con il coprifuoco. Il piano per le riaperture Le principali novità, secondo quanto previsto dal Governo in seguito alla riunione della cabina di regia, dal 26 aprile torna la didattica in presenza, nelle zone gialle e arancioni, in tutte le scuole di ogni ordine e grado; riaprono bar e ristoranti, ma solo con il servizio all'aperto, sia a pranzo che a cena nelle zone gialle; sarà possibile lo spostamento tra regioni gialle e solo con un "pass" per spostamenti possibili anche tra regioni di diverso colore, musei di nuovo aperti. Sempre da lunedì nelle zone gialle riapriranno i musei, e anche teatri, cinema e spettacoli aperti con misure di limitazione della capienza. Il capitolo riaperture, successivamente, consentirà dal 15 maggio l'apertura delle piscine, solo all'aperto; dal primo giugno ristoranti con tavolo al chiuso, solo a pranzo, con nuove linee guida, e anche le palestre, sempre con nuove linee guida; dal primo luglio al via fiere e congressi con nuove linee guida, l'attività di stabilimenti termali e parchi tematici, con nuove linee guida. Resta il coprifuoco, in tutto il Paese, dalle 22 alle 5, che potrebbe rimanere anche per tutto il mese di maggio. Aspettando il giallo, nell'Italia a colori da lunedì 19 a domenica 25 aprile, le regioni in zona arancione sono: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Liguria, Marche, Molise, Piemonte, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto, la provincia autonoma di Bolzano e la provincia autonoma di Trento. Le regioni in zona rossa, invece, sono: Puglia, Sardegna e Valle d'Aosta. Quasi 7 milioni di studenti tornano in aula Da lunedì 19 saranno 6 milioni e 850 mila gli alunni presenti nelle aule sugli 8,5 milioni delle scuole statali e paritarie. In pratica, 291 mila in più della scorsa settimana, tutti della Campania che è uscita dalla zona rossa per passare nella fascia arancione. Restano in zona rossa Puglia, Sardegna e Val d'Aosta con 390 mila alunni in didattica a distanza, secondo i calcoli di Tuttoscuola. In tutto saranno quasi un milione e 657mila quelli ancora a casa in Dad la prossima settimana. Complessivamente per la prossima settimana, con l'80,5% alunni in presenza, si ritorna ai dati del febbraio scorso quando in presenza si erano sfiorati i 7 milioni in classe. Nelle tante regioni in zona arancione la percentuale di alunni in presenza oscilla tra l'81% e l'86%, mentre nelle tre in zona rossa si ferma al 51%. Il quadro sul territorio si fa più omogeneo. Sempre secondo le elaborazioni di Tuttoscuola, gli alunni in presenza raggiungono l'84% al Nord, l'83% al Centro, il 76% nelle Isole (con un calo dovuto alla Sardegna), e il 74% nelle regioni del Sud. Le province autonome di Bolzano e Trento confermano complessivamente la più alta percentuale di alunni in presenza (87%). Sileri: dati buoni, ma ancora troppi contagi "I numeri attuali, seppur migliori, non sono ancora così buoni da abbattere tutte le restrizioni. Portare l'Rt di molto sotto lo 0,8 permetterà di alleggerire alcune misure e allungare il coprifuoco fino a toglierlo del tutto, ma non corriamo troppo. L'incidenza di contagi è ancora alta. Dobbiamo scendere sotto i 5 casi ogni 10 mila abitanti". Lo dice il sottosegretario alla salute, Pierpaolo Sileri, in una intervista a 'La Stampa', in merito al coprifuoco, dalle 22 alle 5, destinato a restare in vigore almeno per tutto il mese di maggio. Gelmini: immunità di gregge a settembre "Con questo ritmo nelle vaccinazioni nell'arco di un paio di mesi, tra agosto e settembre, potremmo raggiungere l'immunità di gregge". Lo ha detto Mariastella Gelmini, ministri per gli Affari regionali, durante il programma "Il caffè della domenica", su Radio24. "L'obiettivo - ha aggiunto - è arrivare tra 450 e 500 mila vaccinazioni a fine aprile" Sempre la Gelmini, in una intervista al Corriere della Sera, ha dichiarato: "Io ho fiducia negli italiani, in questo anno di duri sacrifici hanno rispettato le regole con pazienza. Ora deve scattare un senso ulteriore di responsabilità, bisogna che tutti assumano comportamenti corretti", sostiene la ministra degli Affari regionali. In merito all'allarme terapie intensive ed alla posizione critica di alcuni virologi sulle riaperture, la ministra sottolinea che le terapie intensive occupate "sono 3.340, ma una settimana fa sfioravano i 4.000. I dati della relazione che il Comitato tecnico scientifico ha fatto in cabina di regia ci dicono che abbiamo conquistato degli spazi di libertà, da gestire con grande prudenza. Draghi ha parlato di rischio calcolato per tre fattori, l'espansione della quota di popolazione anziana e fragile vaccinata, gli effetti delle misure e l'arrivo della bella stagione". "Il Paese non ce la fa più, dobbiamo convivere con il virus e stiamo comunque mantenendo il sistema delle fasce di colore, sarà giallo solo chi avrà i numeri per esserlo. Avevamo stabilito che avremmo fatto un tagliando ad aprile e abbiamo mantenuto la parola. Le riaperture - conclude Gelmini - dovranno essere graduali e in sicurezza, non possiamo permetterci errori. La differenza la faranno i comportamenti".
AGI - La campagna vaccinale accelera e, con ieri, tocca il record giornaliero di 347.279 dosi somministrate. Un cambio di ritmo sottolineato dal ministro della Salute Roberto Speranza già nella sua informativa di giovedì alla Camera. Secondo il report settimanale del governo, nell'ultima settimana sono state oltre 10,1 milioni di prime dosi somministrate, una media di 291mila al giorno. Le dosi inoculate sono l'83,8% di quelle consegnate (14,3 su 17,1 milioni). A oggi, gli over 80 che hanno ricevuto la prima dose di vaccino sono il 76,09% e quelli già immunizzati poco meno della metà (il 45,19%) mentre quasi un quarto, il 23,9% - in numeri assoluti poco più di un milione - è ancora in attesa della prima dose. Le percentuali di immunizzati cominciano a essere davvero considerevoli - in media tre su 4 - sia tra gli operatori sanitari sia tra gli ospiti delle Rsa. Incassati i successi per queste categorie, il grosso della campagna vaccinale è tutto da realizzare. Solo un italiano su 6 oggi ha ricevuto la prima dose di vaccino anti-Covid. Preoccupa soprattutto che tra i 70-79enni, ovvero coloro che sono più a rischio, quelli che hanno ricevuto la prima dose sono il 30,14%, quelli che hanno avuto entrambe le dosi appena il 3,4%. Mentre 4,2 milioni di persone appartenenti a questa fascia d'età sono ancora in attesa della prima. Tra gli obiettivi più ardui del governo c'è quello di somministrare entro giugno "la prima dose al target sopra i 60 anni, dove si sono concentrati il 95% dei decessi". Eppure l'obiettivo, ribadito dal commissario per l'emergenza, Francesco Paolo Figliuolo, resta quello di vaccinare ogni giorno mezzo milione di persone. Per riuscirci, però, è fondamentale che sia rispettato il calendario delle forniture. Tra dicembre e marzo sono arrivate 14 milioni di dosi, da qui a giugno dovremmo riceverne oltre il triplo, sempre stando alle previsione del commissario Figliuolo. Ma il ritmo con cui si procederà a immunizzare gli italiani dipenderà molto dalle valutazioni dell'Ema sul siero Johnson & Johnson, attese per martedì.
Matteo Salvini rinviato a giudizio sul caso Open Arms. La vicenda della nave con i migranti a bordo per cui il giudice per l'udienza preliminare, Lorenzo Jannelli, ha deciso di mandare a processo l'ex ministro dell'Interno, a partire dal prossimo 15 settembre con le imputazioni di "sequestro di persona" e "omissione di atti di ufficio in concorso" ha inizio nell'agosto del 2019. Ecco le tappe principali, con la cronaca di quei giorni. 1 agosto 2019 - al largo della Libia, la Open Arms, nave di una Ong spagnola, mette in salvo, in due operazioni distinte, 124 persone. Il 2 agosto è richiesto un Pos, porto di sbarco all’Italia, ma nello stesso giorno alla nave è applicato il decreto sicurezza bis, che impone il divieto di entrare in acque italiane. Dopo il trasferimento, per motivi medici di due persone e di un loro familiare, a bordo rimangono 121 persone: tra loro 32 minori. 9 agosto - i legali di Open Arms, dopo aver depositato un ricorso presso il tribunale per i minori di Palermo in cui si chiede di sbarcare le persone, presentano una denuncia per verificare se con il blocco delle persone a bordo non si stia compiendo un reato. 10 agosto - viene effettuato un terzo salvataggio di altre 39 persone, mentre continuano i trasferimenti a causa delle condizioni di salute delle persone. 12 agosto - il tribunale dei minori di Palermo riconosce che si starebbe configurando un reato di respingimento alla frontiera e di espulsione di minori, e chiede spiegazioni al governo. 13 agosto - Open Arms presenta ricorso al tribunale amministrativo (Tar) del Lazio contro il decreto sicurezza bis, emanato dal ministero dell’interno, Matteo Salvini e co-firmato dai ministri dei trasporti e della difesa. i pentastellati Danilo Toninelli e Elisabetta Trenta. 14 agosto - il Tar del Lazio dice sì al ricorso presentato dall’Ong spagnola. Viene sospeso il divieto di ingresso nelle acque territoriali italiane, la Open Arms punta verso l'Italia, non riceve l'indicazione di un porto di sbarco. 16 agosto - viene presentato un nuovo esposto alla procura di Agrigento per omissione di atti d’ufficio e altri reati. A bordo della nave c'è tensione, alcuni migranti sono trasferiti per le cattive condizioni fisiche, altri si gettano in acqua per protesta. 20 agosto - Il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio sale a bordo della Open Arms e decide di ordinare lo sbarco e il sequestro preventivo d’urgenza della nave, ipotizzando il reato di abuso d’ufficio. La nave attracca a Lampedusa con 83 persone a bordo. A novembre Salvini scatta l'indagine della Procura di Agrigento per sequestro di persona e omissione d’atti d’ufficio Nel febbraio del 2020 il tribunale dei ministri chiede al Senato l’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini. Scatta l'iter al Senato: a maggio la Giunta per le immunità respinge la richiesta, l’Aula di Palazzo Madama l'approva invece il 30 luglio. Iniziano le udienze preliminari a Palermo, il Gup, alla quarta emette oggi il suo verdetto.
Dal 26 aprile nelle zone gialle riaprono musei, teatri e cinema con spettacoli all'aperto.
La duchessa di Sussex, Meghan Markle, non ha potuto recarsi a Londra per il funerale del principe Filippo ma ha seguito le esequie dalla California.
A soli 52 anni si è spenta l'attrice Helen McCrory. Alcuni colleghi che hanno girato con lei la saga di Harry Potter le hanno mandato un ultimo saluto.
Il programma di Simona Ventura, Game of Games, non decolla, per questo la Rai ha preso una decisione importante.
I due aggressori erano scappati dopo aver colpito, a Colleferro, il ragazzo con calci e pugni, lasciandolo privo di sensi.
Aka7even ha dedicato le parole della sua ultima esibizione a Martina Miliddi? In tanti sperano in un ritorno di fiamma fra i due.
Il Principe William e il Principe Harry al termine del funerale del Principe Filippo si sono rivolti la parola. Potrebbero aver fatto pace?