Mozambico, Isis rivendica attacco: preso il controllo di Palma
E afferma di aver ucciso almeno 55 persone
Pare che tra il Duca di Sussex e la famiglia reale l’atmosfera sia più distesa
"Mia cara Lucianina, Lucy, gambino di sedano, ti posso fare una domandina? Ma tu hai letto il codice penale? E il ddl Zan, lo hai letto? o leggi solo le veline che ti passa il PD?". Inizia così la risposta di Simone Pillon alla 'letterina' che Luciana Littizzetto gli ha dedicato ieri a 'Che Tempo Che Fa' parlando del ddl Zan. "Se tu li avessi letti - prosegue Pillon nella sua risposta su Facebook - avresti scoperto una cosa carina, e cioè che già oggi, con le leggi in vigore, 'se tu insulti o picchi una persona per via del suo orientamento sessuale o per il suo genere o per la sua disabilità, devi subire una condanna pecuniaria o penale'. Anzi, applicando il già vigente art. 61 puoi ottenere pene aggravate per chi sia così stupido o pericoloso da aggredire qualcun altro perché gay, o perché non la pensa come lui". "Il ddl Zan - aggiunge il senatore della Lega - dice che donna non è la persona con i cromosomi xx, ma anche un maschio che si sente donna. E a lui spettano quote rosa, gare sportive femminili, diritti delle donne. Il ddl Zan dice che sarà punita la semplice istigazione alla discriminazione contro i diritti LGBTQ+, e siccome tra i diritti pretesi ci sono il matrimonio e i figli, chiunque farà propaganda contro il matrimonio gay o l'utero in affitto si beccherà da 2 a 6 anni di reclusione. Il ddl Zan dice che, con la scusa della 'giornata nazionale contro omofobia, bifobia, lesbofobia e transfobia' bisogna insegnare ai bambini fin dai 3 anni, l'ideologia gender". "Tu invece - aggiunge - rispetti solo chi ti pare, e ti permetti di diffamarmi, dicendo che ho la testa vuota. Meriteresti una querela, ma il mio Maestro mi ha insegnato a non rispondere al male col male, perciò stai tranquilla, non sarai accusata di pillonfobia. Solo, la prossima volta, visto che sei democratica, ricordati di garantire il contraddittorio. È facile sparare addosso agli assenti... Oltretutto lo stipendio te lo paghiamo tutti, e tutti abbiamo diritto di essere rappresentati nella tv pubblica, no?". "PS: io non penso di essere caxxialtruifobico, come dici. Per conto mio ognuno faccia come gli pare, anche sul soffitto se gli piace. Ma se limitano la mia libertà di pensiero, e più ancora se cercano di legittimare indirettamente pratiche orrende come l'utero in affitto o peggio se cercano di andare nelle scuole a indottrinare i miei figli, allora è mio dovere alzarmi in piedi. È nostro dovere alzarci in piedi", conclude Pillon.
Valentina Autiero, ex amata dama di Uomini e Donne, si è mostrata sui social con drastico cambio di look
AGI - Dodici prestigiosi club europei di calcio hanno annunciato un accordo congiunto per costituire una nuova competizione calcistica infrasettimanale, la Super League, governata dai Club Fondatori. Tre club italiani - Milan, Juventus e Inter - insieme con Arsenal, Atletico Madrid, Chelsea, Barcelona, Liverpool, Manchester City, Manchester United, Real Madrid e Tottenham Hotspur hanno aderito in qualità di Club Fondatori. È previsto che altri tre club aderiranno come Club Fondatori prima della stagione inaugurale, che dovrebbe iniziare "non appena possibile", si legge in una nota. In futuro, i Club Fondatori auspicano l'avvio di consultazioni con Uefa e Fifa "al fine di lavorare insieme cooperando per il raggiungimento dei migliori risultati possibili per la nuova Lega e per il calcio nel suo complesso". La Uefa e le autorità calcistiche dei tre paesi - Italia, Spagna e Inghilterra - hanno avvertito che i club saranno esclusi dalle competizioni nazionali e dalla Champions League e che ai giocatori dei club partecipanti "potrebbe essere negata l'opportunità di rappresentare le proprie nazionali". La creazione della Super League arriva in un momento in cui la pandemia, sceondo i soci fondatori, ha accelerato l'instabilità dell'attuale modello economico del calcio europeo. "La pandemia ha evidenziato la necessità di una visione strategica e di un approccio sostenibile dal punto di vista commerciale per accrescere valore e sostegno a beneficio dell'intera piramide calcistica europea" si legge nella nota, "In questi ultimi mesi ha avuto luogo un ampio dialogo con gli stakeholders del calcio riguardo al futuro formato delle competizioni europee. I Club Fondatori credono che le misure proposte a seguito di questi colloqui non rappresentino una soluzione per le questioni fondamentali, tra cui la necessità di offrire partite di migliore qualità e risorse finanziarie aggiuntive per l'intera piramide calcistica". Il format della competizione prevede 20 club partecipanti di cui 15 Club Fondatori e un meccanismo di qualificazione per altre 5 squadre, che verranno selezionate ogni anno in base ai risultati conseguiti nella stagione precedente. Saranno giocate Partite infrasettimanali con tutti i club partecipanti che continuano a competere nei loro rispettivi campionati nazionali, preservando il tradizionale calendario di incontri a livello nazionale che rimarrà il cuore delle competizioni tra club. • Inizio ad agosto, con i club partecipanti suddivisi in due gironi da dieci squadre, che giocheranno sia in casa che in trasferta e con le prime tre classificate di ogni girone che si qualificheranno automaticamente ai quarti di finale. Le quarte e quinte classificate si affronteranno in una sfida andata e ritorno per i due restanti posti disponibili per i quarti di finale. Il formato a eliminazione diretta, giocato sia in casa che in trasferta, verrà utilizzato per raggiungere la finale a gara secca che sarà disputata alla fine di maggio in uno stadio neutrale. Dopo l'avvio della competizione maschile, non appena possibile, verrà avviata anche la corrispettiva lega femminile, per contribuire allo sviluppo e al progresso del calcio femminile. Il nuovo torneo annuale fornirà una crescita economica significativamente più elevata ed un supporto al calcio europeo tramite un impegno di lungo termine a versare dei contributi di solidarietà senza tetto massimo, che cresceranno in linea con i ricavi della lega. Questi contributi di solidarietà saranno sostanzialmente più alti di quelli generati dall'attuale competizione europea e si prevede che superino i 10 miliardi di euro durante il corso del periodo iniziale di impegno dei club. Inoltre, il torneo sarà costruito su una base finanziaria sostenibile con tutti i Club Fondatori che aderiscono ad un quadro di spesa. In cambio del loro impegno, i Club Fondatori riceveranno un contributo una tantum pari a 3,5 miliardi di euro a supporto dei loro piani d'investimento in infrastrutture e per bilanciare l'impatto della pandemia Covid-19. Florentino Pérez, presidente del Real Madrid CF e primo presidente della Super League, ha dichiarato: "Aiuteremo il calcio ad ogni livello e lo porteremo ad occupare il posto che a ragione gli spetta nel mondo. Il calcio è l'unico sport davvero globale con più di quattro miliardi di appassionati e la responsabilità di noi grandi club è di rispondere ai loro desideri". Sostenendo la nuova lega europea, Andrea Agnelli, presidente della Juventus e vicepresidente della Super League, ha detto: “I 12 Club Fondatori hanno una fanbase che supera il miliardo di persone in tutto il mondo e un palmares di 99 trofei a livello continentale. In questo momento critico ci siamo riuniti per consentire la trasformazione della competizione europea, mettendo il gioco che amiamo su un percorso di sviluppo sostenibile a lungo termine, con un meccanismo di solidarietà fortemente aumentato, garantendo a tifosi e appassionati un programma di partite che sappia alimentare il loro desiderio di calcio e, al contempo, fornisca un esempio positivo e coinvolgente”. Joel Glazer, co-chairman del Manchester United e vicepresidente della Super League, ha aggiunto: "Mettendo insieme i più grandi club e giocatori del mondo ad affrontarsi per tutta la stagione, la Super League aprirà un nuovo capitolo per il calcio europeo, assicurando una competizione e strutture di prim'ordine a livello mondiale, oltre a un accresciuto supporto finanziario per la piramide calcistica nel suo complesso".
Matteo Bassetti contro Massimo Galli sul tema delle riaperture dal prossimo 26 aprile. Ospite di Myrta Merlino, a 'L'aria che tira' su La7, il direttore della clinica di Malattie Infettive dell'ospedale San Martino di Genova ha commentato l'ultimo intervento del collega (secondo il quale "Draghi non ne ha azzeccato una") sottolineando che "forse a Galli sfugge un passaggio". "Se i contagi non funzionano abbiamo il sistema dei colori, non è che dal 26 aprile viene spento il sistema dei colori. Fondamentalmente vale il concetto che se c'è un'area dove la situazione non va, scatta la zona rossa. Quindi non è cambiato niente rispetto a quello che abbiamo fatto per tutto l'inverno", ha detto Bassetti. Quindi la stoccata: "Chi come me passa la propria vita a lavorare insieme alla propria regione forse ha una maggiore idea rispetto a chi invece lavora contro la propria regione". "Io guardo alla realtà che mi trovo di fronte ogni mattina", ha chiarito Bassetti che poi ha aggiunto: "Ho quasi 15 posti liberi su 24, quindi vuol dire che i reparti si stanno progressivamente svuotando e i ricoveri delle persone più anziane stanno diminuendo anche grazie all'effetto della vaccinazione. Non è tutto finito, ci saranno altre settimane difficili, ma io guardo i numeri e questi numeri li discuto con la mia Regione, con la quale e per la quale lavoro. Altri forse lavorano più per sé e meno per le loro Regioni e i loro ospedali". Secondo Bassetti "noi non possiamo non vedere una situazione epidemiologica diversa da un mese fa, noi diamo dei suggerimenti tecnici, poi chi decide è la politica". Per questo "io non mi sento di criticare la decisione di Draghi, che mi sembra di buon senso e presa in base a quello che gli è stato suggerito da tanti medici. La politica è mediazione, è chiaro che un epidemiologo vorrebbe riaprire a rischio zero, ma il Paese non può aspettare a ottobre-novembre per riaprire".
Robert De Niro sarebbe costretto a lavorare 12 ore al giorno sul set per soddisfare i bisogni economici della sua ex moglie.
Gli ultimi rumors su Andrea Zenga e Rosalinda Cannavò sono davvero sconcertanti: le dichiarazioni di un ex concorrente del Gf Vip
A nascondere le parti intime il vapore che appanna i vetri della cabina doccia
"A Salvini direi 'Tu ti vuoi qualificare come un politico che deve guidare questo Paese verso il futuro? Bene, allora comincia a ragionare su te stesso, fatti delle domande tue, vere. Lascia stare che ti mettano in carcere oppure no, cosa che non credo accadrà, usa la sensibilità prima di ogni altra cosa e poi, solo poi, ti fai parte attiva nei confronti dell'Europa'. In Africa ci sono delle persone, degli esseri umani e che si scappi per persecuzioni politiche o per fame, che differenza fa? In un caso o nell'altro si può forse dire, allora crepa?!". Nella giornata del rinvio a giudizio per Matteo Salvini sul caso Open Arms Moni Ovadia affida le sue riflessioni all'Adnkronos. "Salvini e tutti i politici - dice l'uomo di teatro e di cultura - dovrebbero chiedersi: quale essere umano voglio essere e quale politico voglio essere, perché se c'è da raschiare qualche elettore prima o poi la parabola si spegne. C'è differenza, infatti, tra il vero politico e, diciamo così, il partitico. Il vero politico è uno che ha un orizzonte importante davanti a sé, anche nel campo della cultura, dell'istruzione, dell'educazione, mentre il politico 'partitico' cerca di scamparla per la prossima elezione, ma è una vita triste quella di chi si occupa solo di raschiare voti. E visto che Salvini aspira ad essere un leader importante, scavi dentro di sé, perché il nostro peggior nemico spesso siamo noi stessi. E a nulla servono i litigi televisivi. Dobbiamo, piuttosto, tutti insieme ritrovare il senso. Non possiamo vivere in un finto conflitto di chiacchiere che poi non cambia niente, né per gli uni né per gli altri. E' ora di svoltare, di progettare un modello di società. Né si va avanti con rimedi costrittivi o repressivi. Bisogna progettare in quale società vogliamo vivere!". "Non voglio entrare nel merito del processo di Salvini - tiene a sottolineare Ovadia - ma della questione che considero prioritaria, quella di un politico che si candida ad essere un politico importante, perché - spiega - finché la Lega aveva consensi limitati si poteva capire la scelta di un certo estremismo propagandistico, per farsi le ossa, per prendere voti. Ma quando si è segretario di un partito che ha un consenso così ampio nel Paese, si deve avere un orizzonte più ampio. E' ora che si comprenda come, al di là delle collocazioni a destra, a sinistra o al centro, vi sia una priorità assoluta e cogente ed è la priorità della sensibilità umana. Se ci sono delle persone ferme su una barca che vengono da un viaggio, che sono stremate, stanche, la prima cosa da fare è farli sbarcare, poi si dà loro assistenza e conforto, perché sono esseri umani che hanno bisogno delle prime cure cui ha diritto qualsiasi essere umano, fosse anche il peggiore dei criminale, figuriamoci uno che non ha commesso reati. Tutti, e Salvini in particolare, si devono interrogare e chiedersi: perché ho tenuto quella gente ferma in mare?". "Doveva farli sbarcare - rimarca Moni Ovadia - e poi fare i dovuti controlli, decidendo cosa fare in base alle leggi e alla Costituzione repubblicana alla quale anche Salvini si appella, anche Giorgia Meloni, anche Ignazio La Russa si appella. E allora se ci si appella alla Costituzione - argomenta lo scrittore - bisogna sapere che la Costituzione è un patrimonio integro e indiviso e allora bisogna praticare quei concetti espressi che vengono da un orizzonte ideale: gli uomini sono tutti uguali, gli uomini hanno i diritti universali sanciti anche dalla Dichiarazione Universale dell'Uomo. Questa è la riflessione che io propongo. La questione centrale è avere sensibilità verso gli esseri umani chiunque essi siano e poi farsi parte attiva nei confronti dell'Europa, che - osserva Ovadia - stenta ad essere l'Europa che dovrebbe essere". "I partiti di destra dicono che occorre aiutarli a casa loro. Bene, ma - chiede Ovadia - come si fa aiutarli a casa loro? Non gli mandiamo di certo l'elemosina! Andiamo a casa loro, piuttosto, e diciamo che tutti i paesi occidentali e ora anche la Cina li stanno depredando. E diciamo basta a tale depredazione. Qui in Italia le nostre destre dicono l'Italia agli italiani. Va bene, ma anche l'Africa agli africani. Se le multinazionali che hanno origini in Italia, e quelle cinesi, americane, inglesi, francesi, olandesi e chi più ne ha più ne metta gli portano via tutto, allora stiamo compiendo una truffa. Smettiamo, quindi, di depredare e facciamo un vero piano in cui tutte le forme di sfruttamento vengono bandite nei confronti dell'Africa e ognuno si occupi di quelle forme di sfruttamento che hanno origine nel proprio paese. Se, invece. aiutarli significa, invece, foraggiare i peggiori dittatori africani, riempire i loro conti nelle banche svizzere e vendergli le armi, allora qualcosa non funziona. O l'uno o l'altro, altrimenti, è una truffa". "Loro vengono qui perché scappano da guerre, da fame, da depredazione. I cinesi - fa un esempio preciso Ovadia - ora stanno facendo il land grabbing, il cosiddetto furto delle terre per coltivarci biocarburanti e altre cose. Ma dove coltivano gli africani? Basta!", tuona Ovadia che sottolinea: "Io credo in tre valori fondamentali. La pace (occorre bandire la guerra in tutte le sue forme), la giustizia sociale e l'uguaglianza, ma l'uguaglianza che non significa vivere tutti con la divisa di Mao Tse-tung in un loculo. L'uguaglianza è, piuttosto, pari dignità, pari diritti, pari opportunità, pari accesso all'eccellenza conoscitiva. Questi sono i pilastri dell'uguaglianza che non vuol dire essere identici, ma uguali nelle opportunità". (di Veronica Marino)
A causa dell’incidente avvenuto in Texas due persone hanno perso la vita: per entrambi non c’è stato nulla da fare.
AGI - Tre regioni in rosso e tutte le altre, più le due province autonome di Trento e Bolzano, in arancione. E' questa l'Italia a colori che, da lunedì 19 aprile a domenica 25, segnerà l'ultima settimana senza territori in zona gialla o bianca. Da lunedì 26 aprile, infatti, il governo guidato da Mario Draghi avvia "l'operazione riaperture", seppur graduale e con una serie di regole ancora da mantenere. Torna pienamente operativo il cosiddetto sistema semaforo, quindi torna la zona gialla nelle regioni a minor rischio e con una serie di parametri (alcuni nuovi rispetto ai criteri precedenti) nel rispetto delle norme. Resta, però, la chiusura per tutti dalle 22 alle 5, con il coprifuoco. Il piano per le riaperture Le principali novità, secondo quanto previsto dal Governo in seguito alla riunione della cabina di regia, dal 26 aprile torna la didattica in presenza, nelle zone gialle e arancioni, in tutte le scuole di ogni ordine e grado; riaprono bar e ristoranti, ma solo con il servizio all'aperto, sia a pranzo che a cena nelle zone gialle; sarà possibile lo spostamento tra regioni gialle e solo con un "pass" per spostamenti possibili anche tra regioni di diverso colore, musei di nuovo aperti. Sempre da lunedì nelle zone gialle riapriranno i musei, e anche teatri, cinema e spettacoli aperti con misure di limitazione della capienza. Il capitolo riaperture, successivamente, consentirà dal 15 maggio l'apertura delle piscine, solo all'aperto; dal primo giugno ristoranti con tavolo al chiuso, solo a pranzo, con nuove linee guida, e anche le palestre, sempre con nuove linee guida; dal primo luglio al via fiere e congressi con nuove linee guida, l'attività di stabilimenti termali e parchi tematici, con nuove linee guida. Resta il coprifuoco, in tutto il Paese, dalle 22 alle 5, che potrebbe rimanere anche per tutto il mese di maggio. Aspettando il giallo, nell'Italia a colori da lunedì 19 a domenica 25 aprile, le regioni in zona arancione sono: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Liguria, Marche, Molise, Piemonte, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto, la provincia autonoma di Bolzano e la provincia autonoma di Trento. Le regioni in zona rossa, invece, sono: Puglia, Sardegna e Valle d'Aosta. Quasi 7 milioni di studenti tornano in aula Da lunedì 19 saranno 6 milioni e 850 mila gli alunni presenti nelle aule sugli 8,5 milioni delle scuole statali e paritarie. In pratica, 291 mila in più della scorsa settimana, tutti della Campania che è uscita dalla zona rossa per passare nella fascia arancione. Restano in zona rossa Puglia, Sardegna e Val d'Aosta con 390 mila alunni in didattica a distanza, secondo i calcoli di Tuttoscuola. In tutto saranno quasi un milione e 657mila quelli ancora a casa in Dad la prossima settimana. Complessivamente per la prossima settimana, con l'80,5% alunni in presenza, si ritorna ai dati del febbraio scorso quando in presenza si erano sfiorati i 7 milioni in classe. Nelle tante regioni in zona arancione la percentuale di alunni in presenza oscilla tra l'81% e l'86%, mentre nelle tre in zona rossa si ferma al 51%. Il quadro sul territorio si fa più omogeneo. Sempre secondo le elaborazioni di Tuttoscuola, gli alunni in presenza raggiungono l'84% al Nord, l'83% al Centro, il 76% nelle Isole (con un calo dovuto alla Sardegna), e il 74% nelle regioni del Sud. Le province autonome di Bolzano e Trento confermano complessivamente la più alta percentuale di alunni in presenza (87%). Sileri: dati buoni, ma ancora troppi contagi "I numeri attuali, seppur migliori, non sono ancora così buoni da abbattere tutte le restrizioni. Portare l'Rt di molto sotto lo 0,8 permetterà di alleggerire alcune misure e allungare il coprifuoco fino a toglierlo del tutto, ma non corriamo troppo. L'incidenza di contagi è ancora alta. Dobbiamo scendere sotto i 5 casi ogni 10 mila abitanti". Lo dice il sottosegretario alla salute, Pierpaolo Sileri, in una intervista a 'La Stampa', in merito al coprifuoco, dalle 22 alle 5, destinato a restare in vigore almeno per tutto il mese di maggio. Gelmini: immunità di gregge a settembre "Con questo ritmo nelle vaccinazioni nell'arco di un paio di mesi, tra agosto e settembre, potremmo raggiungere l'immunità di gregge". Lo ha detto Mariastella Gelmini, ministri per gli Affari regionali, durante il programma "Il caffè della domenica", su Radio24. "L'obiettivo - ha aggiunto - è arrivare tra 450 e 500 mila vaccinazioni a fine aprile" Sempre la Gelmini, in una intervista al Corriere della Sera, ha dichiarato: "Io ho fiducia negli italiani, in questo anno di duri sacrifici hanno rispettato le regole con pazienza. Ora deve scattare un senso ulteriore di responsabilità, bisogna che tutti assumano comportamenti corretti", sostiene la ministra degli Affari regionali. In merito all'allarme terapie intensive ed alla posizione critica di alcuni virologi sulle riaperture, la ministra sottolinea che le terapie intensive occupate "sono 3.340, ma una settimana fa sfioravano i 4.000. I dati della relazione che il Comitato tecnico scientifico ha fatto in cabina di regia ci dicono che abbiamo conquistato degli spazi di libertà, da gestire con grande prudenza. Draghi ha parlato di rischio calcolato per tre fattori, l'espansione della quota di popolazione anziana e fragile vaccinata, gli effetti delle misure e l'arrivo della bella stagione". "Il Paese non ce la fa più, dobbiamo convivere con il virus e stiamo comunque mantenendo il sistema delle fasce di colore, sarà giallo solo chi avrà i numeri per esserlo. Avevamo stabilito che avremmo fatto un tagliando ad aprile e abbiamo mantenuto la parola. Le riaperture - conclude Gelmini - dovranno essere graduali e in sicurezza, non possiamo permetterci errori. La differenza la faranno i comportamenti".
Liberamente ispirato a una storia vera, è in libreria il thriller poliziesco 'Il tempo degli sbirri' del poliziotto-scrittore Maurizio Lorenzi, conosciuto anche con l'acronimo 'MaLo'. "Mi sono imbattuto in questa storia che risale all'inizio degli anni 2000: due criminali sottoposti in regime di alta sorveglianza riescono a evadere in una notte di ottobre, in modo clamoroso, dal carcere di Bergamo. Una vicenda che è sempre rimasta coperta da un alone di mistero. Per questo ne sono stato attratto", racconta all'Adnkronos l'autore del libro (Bolis Edizioni), Maurizio Lorenzi. "Attraverso le carte - prosegue - ho approfondito i retroscena, scoprendone particolari inediti. Dopo la fuga dei due detenuti, scatta una rocambolesca 'caccia all'uomo all'italiana' che si spingerà al di fuori dei confini nazionali in cui si vanno ad intrecciare le vite dei protagonisti, da una parte i due fuggiaschi, dall'altra i due investigatori che li inseguono". Si tratta di due poliziotti di strada, che non hanno mai avuto paura di sporcarsi le mani nella feccia criminale. Ma non finisce qui. C'è un altro fatto reale da cui prende spunto la narrazione ritmata da flashback. "L'arresto, come racconta la stessa cronaca, del direttore della Casa Circondariale di Bergamo che incrina l'apparente tranquillità che avvolge la città di Bergamo", spiega lo scrittore. Solo un punto di partenza? Basterà sfogliare le pagine del libro per scoprirlo. Un racconto che non manca di suspense tra il rincorrersi delle gesta dei criminali in fuga parallelamente a quelle degli agenti inseguitori. "Quando stavo terminando di scrivere questa storia - avevo sospeso il lavoro durante il lockdown -, ho immaginato una delle necessità maggiormente sentite dalle persone in epoca Covid, quella di distrarsi", evidenzia Lorenzi al suo quinto romanzo poliziesco. "Abbiamo tutti un gran bisogno di staccare la spina. Ecco, l'avventura narrata spero possa aiutare i lettori a uscire fuori dalla quotidianità, a vivere un'esperienza fuori dall'ordinario. I libri in fondo servono proprio a questo: a vivere meglio".
I due aggressori erano scappati dopo aver colpito, a Colleferro, il ragazzo con calci e pugni, lasciandolo privo di sensi.
Nonostante i divieti anti-Covid, in un ristorante di Milano, gli agenti della polizia hanno scoperto 26 persone sedute al tavolo per la cena
La duchessa di Sussex, Meghan Markle, non ha potuto recarsi a Londra per il funerale del principe Filippo ma ha seguito le esequie dalla California.
''Sono stato diffamato e calunniato. Voglio scrivere subito una mail a Berlusconi e fargli un appello perché sono nato nella sua azienda, lavoro venti ore al giorno e trovo infamante che una parlamentare di Forza Italia attacchi una trasmissione di Mediaset che ha rispettato sempre tutte le regole, colpendo la mia famiglia solo per motivi politici. Si dovrebbe vergognare!''. Così Paolo Brosio all'Adnkronos sull’interrogazione parlamentare protocollata dall'onorevole di Forza Italia Maria Teresa Baldini relativa alla presenza, in 'zona rossa', del sindaco Bruno Murzi di Forte dei Marmi al compleanno per i 100 anni della madre di Brosio, trasmesso in diretta televisiva durante il programma di Canale 5 di Barbara D’Urso, ''con tanto di collaboratori e amici al seguito'', ha denunciato la Baldini. ''Un parlamentare che viene pagato 15mila euro al mese dovrebbe occuparsi degli artigiani, dei commercianti e dei ristoratori che fanno la fame e falliscono -sottolinea- non del compleanno di una donna limpida e di grande moralità come mia madre. Ma a Forza Italia chi prendono come parlamentari? -chiede irritato Brosio- Come si permette una parlamentare, che tra l'altro passa da una poltrona all'altra, di occuparsi di mia mamma che compie 100 anni? Ma che si vada a confessare perché pecca di arroganza e presunzione''. ''Ha fatto soffrire mia madre e ha influenzato anche un altro parlamentare che si è unito a questa ca... di protesta, Matteo Dall'Osso, che inizialmente ha fatto un comunicato vergognoso dal Parlamento senza neanche sapere cosa fosse successo. Un comunicato irriguardoso nei confronti di mia madre dove mi ha accusato aver messo a repentaglio la salute di mia madre in nome dello show business. Ma ci rendiamo conto? Lei (la Baldini, ndr) e Dell'Osso si dovrebbero dimettere. Che vadano a lavorare! Io lavoro dalla mattina alla sera e faccio solidarietà a differenza loro. La Baldini invece di occuparsi di vicende inerenti alla sua professione, come aiutare le persone in difficoltà -incalza Brosio- in un momento tremendo come questo, va ad insinuare il dubbio che da casa mia nasca un focolaio. Mi ha considerato alla stregua di un untore, si vergogni! Non c'era nessun assembramento e nessun amico quel giorno, erano tutti professionisti -tiene a precisare il giornalista- a casa mia c'era un set di professionisti che facevano delle riprese, tra cui Gionata Paolicchi, uno dei più famosi filmaker di pesca d'Altura in tutto il mondo e il fotografo Vincenzo Di Cillo, che ha fatto anche da assistente per le luci che sono state tutte sanificate e bonificate sulla terrazza, così come i cavi, le telecamere le poltrone e il divano dove si è seduto anche il sindaco. C'era anche l'assessore ai servizi sociale Simona Seveso, che dovendo andare negli istituti per anziani, è sottoposta a cure mediche e viene tamponata di continuo, e le due collaboratrici della mia fondazione -prosegue- entrambe sottoposte a tampone alla Casa di Cura San Camillo e a all'ospedale della Versilia, perché svolgono una funzione primaria che è quella di intervenire a favore delle famiglie in difficoltà''. ''Io ho un documento che attesta che avevo un contratto di lavoro -spiega Brosio- sono stato pagato io, mia madre e Maria Laura (De Vitis, la fidanzata di Brosio, ndr). Il sindaco, che è uno dei cardiochirurghi infantili più importanti del mondo, non è stato sottoposto a contratto perché lui ha devoluto il suo gettone in beneficenza, è vaccinato ed è sottoposto ogni giorno a tampone perché deve andare in sala operatoria. Io sono tamponato perché sono un professionista e vado in onda almeno 3 o 4 volte a settimana in 20 trasmissioni, mia madre viene sottoposta a tampone continuamente e Maria Laura che fa le sfilate viene tamponata minimo una volta alla settimana. Ricordo inoltre alla Baldini -dice ancora Brosio- che i centenari sono tutti gratificati con la pergamena che deve essere consegnata il giorno del compleanno, per protocollo del Comune, dal sindaco, dal vicesindaco e dall'assessore ai servizi sociali, per cui Murzi è venuto a fare il suo lavoro. La 'zona rossa' può essere 'scavalcata' da motivi di salute, di necessità e di lavoro. Io e il sindaco stavamo lavorando. E' chiaro che c'è dietro una strumentalizzazione politica. La mia famiglia fa ascolti, in soli ventiquattro minuti di diretta abbiamo siamo stati seguiti da oltre 2 milioni spettatori e questo si traduce in spot pubblicitari, in soldi. E' lavoro -dice con forza- Se io non faccio ascolti mi mandano a casa. Noi quest'anno, grazie alla mia Fondazione, abbiamo regalato 150mila mascherina ffp2 e abbiamo raccolto 100mila euro dandoli in beneficenza e aiutando 70mila famiglie in difficoltà. Ma di cosa stiamo parlando? Ma che cosa vuole questa signora da me? E' vergognoso che per motivi politici infanghi il nome della mia famiglia'', conclude. (di Alisa Toaff)
Un kit contenente un tampone fai da te da poter effettuare a casa, basso costo e facile reperibilità. Questo il nuovo dispositivo medico per Covid-19
Aka7even ha dedicato le parole della sua ultima esibizione a Martina Miliddi? In tanti sperano in un ritorno di fiamma fra i due.
Omicidio a Rocchetta Nervina: donna barbaramente uccisa in casa dal marito. In serata la coppia avrebbe litigato e in piena notte il tragico epilogo
Massimo Giletti ha accusato un lieve malore in diretta: sudato e affaticato, ha comunque continuato a condurre la puntata.