Musica: torna l'Eurovision Song Contest (col dovuto distanziamento)
Gli organizzatori del concorso nato nel 1956 escludono che la 65esima edizione possa svolgersi come di consueto
Fiammetta La Guidara, volto noto del giornalismo sportivo e, in particolare, della Formula 1 e del Motomondiale, è deceduta a Varese all'età di cinquant'anni.
Caldo e temperature primaverili per tutta la settimana. Ma domenica 28 febbraio il tempo cambia. Da qualche giorno sull'Italia si è imposta una mastodontica figura di alta pressione, un imponente anticiclone che ha conquistato praticamente anche tutta l'Europa. Anticiclone che ha origine sub-tropicali e sta scaldando l'atmosfera su tutte le regioni dove le temperature stanno lievitando gradualmente fino a raggiungere punte di 23°C. Stiamo parlando di valori sopra la media del periodo di quasi 12°C. Il team de iLMeteo.it avvisa che le temperature fino ad almeno sabato 27 avranno caratteristiche tipicamente primaverili. I valori massimi, dove sarà soleggiato, toccheranno i 19-20°C su molte città italiane come ad esempio Torino, Milano, Bologna, Verona, Trento, Frosinone, Ascoli Piceno, Perugia, Latina, Napoli, Taranto, Catanzaro. Punte di 22-23°C invece potranno essere raggiunte al Centro come in Toscana e in Sicilia come ad esempio a Firenze, Prato, Pistoia, Ragusa e Catania. Le cose cambieranno a partire da domenica quando aria più fredda dai Balcani comincerà ad affluire su molte regioni provocando un calo termico di 5-7°C e riportando le temperature grossomodo in media con il periodo. Oggi - Al nord: cielo sereno o poco nuvoloso. Al centro: bel tempo. Al sud: nubi sulle coste tirreniche, sole altrove. Domani - Al nord: sole e clima primaverile. Al centro: soleggiato. Al sud: cielo sereno o poco nuvoloso. Venerdì 26 - Al nord: torna qualche nebbia in pianura, ma il cielo sarà poco nuvoloso. Al centro: cielo poco nuvoloso. Al sud: bel tempo. Weekend - sabato ancora soleggiato e mite, domenica calo termico generale.
L'annuncio dell'attrice sui social: "Ti abbiamo cercato, voluto e desiderato tanto".
Andrea Zenga è stato l’ultimo eliminato dalla casa del Grande Fratello Vip. La sua eliminazione è arrivata a pochi giorni dalla finalissima e, ospite di Casa Chi, il figlio di Walter Zenga ha fatto il punto sulla sua esperienza e ha svelato particolari inediti sulla sua relazione con Rosalinda Cannavò, iniziata proprio tra le mura della casa del reality show condotto da Alfonso Signorini. Innanzitutto, Zenga ha sottolineato l’accoglienza del pubblico una volta abbandonato il gioco: “Fuori ho trovato un affetto incredibile, mi stanno inondando di messaggi bellissimi e non me lo aspettavo, è una cosa davvero incredibile”. Sulla Cannavò ha poi raccontato: "Ho vissuto da dicembre nella casa e da quando c’ero io Rosalinda è sempre stata se stessa, senza scheletri nell’armadio e mi baso su quello che ho vissuto e provato, ma ho conosciuto una persona vera e mi baso su quello, quindi tutto quello che è successo prima cerco di non prenderlo in considerazione". L’ex concorrente del Grande Fratello Vip ha poi spiegato cosa è davvero successo a letto con l’attrice dal momento che tutti hanno parlato di un rapporto intimo tra i due: "Ci sono stati baci perché c’è chimica, magari abbracci un po’ più intensi, ma niente di più. Andare oltre mi sembrava eccessivo, dei grattini, carezze sulla schiena". Inoltre, Andrea Zenga ha anche detto la sua su Dayane Mello che, durante l’ultima puntata del reality show di Canale 5, ha rivolto una dichiarazione d’amore a Rosalinda Cannavò: "L’ho detto anche in puntata non ci ho capito niente, è stata una spina nel fianco in quel momento. Magari Dayane poteva essere più incuriosita da Rosalinda, non ho capito bene il ‘ti amo’ alla fine, ma penso fosse più un ‘ti voglio bene’. Il bacio tra me e Dayane? Non c’è mai stato nessun interesse: abbiamo più giocato e io penso di essere stato chiaro dall’inizio perché non è il mio tipo di donna, infatti la ragazza che piace a me è il suo completo opposto. Ci vedo molto distanti, non siamo mai andati oltre una cosa estetica". Infine, sul destino della sua storia con la Cannavò, Andrea Zenga ha dichiarato: “Nella casa è tutto ovattato e le conseguenze di quello che fai le paghi fuori, ma credo che Rosalinda abbia preso una decisione importante e io le starò vicino se vorrà, partiamo da una buona base e spero di costruire qualcosa fuori, è una cosa che deve nascere perché come coppia ci siamo vissuti solo una settimana". (in collaborazione con ultimora.news)
La variante brasiliana potrebbe essere più pericolosa perché in grado di mettere fuori gioco il vaccino.
Francesco Sarcina ha rivelato un episodio che gli sarebbe capitato dopo la scomparsa di suo padre.
Emergono nuovi dettagli sulla morte dell'ambasciatore italiano e del carabiniere 30enne.
Fausto Iannone ha scritto un post di cordoglio per la scomparsa di Fausto Gresini, stroncato dal Covid a 60 anni.
Galli verso la pensione che scatterà il 31 ottobre: "Farò il mio meglio fine alla fine".
I fan del GF Vip hanno accusato il programma di aver volutamente tagliato e censurato alcune frasi dei concorrenti.
AGI - Un giovane indiano ha avvelenato tre ragazze appartenenti alla casta più bassa (i "dalit", o "paria") dopo essere stato respinto dalla maggiore, 17 anni, l'unica sopravvissuta. Le altre due, entrambe sue parenti, di 14 e 15 anni, sono invece decedute. Il delitto è avvenuto nel villaggio di Bahuhara, nello Stato dell'Uttar Pradesh. La polizia locale ha spiegato che l'assassino, un ventottenne, si era dichiarato nel giorno di San Valentino alla giovane, che non aveva però accettato la sua corte. Due giorni dopo, l'uomo si era recato con un amico per incontrare le tre ragazze, alle quali aveva offerto cibo e acqua avvelenata con un pesticida. Le fanciulle erano state poco dopo ritrovate prive di sensi, con mani e piedi legati con i loro stessi vestiti. Per le più giovani non c'era ormai più nulla da fare ma la maggiore, recuperata la coscienza, è stata in grado di denunciare l'omicida alla polizia. La vicenda, rivelata solo oggi dalle forze dell'ordine, è solo uno dei tanti esempi delle violenze che i paria subiscono dai membri delle caste superiori, che non li considerano esseri umani a pieno titolo e li ritengono un bersaglio facile. Il fenomeno è particolarmente grave nello Stato dell'Uttar Pradesh, in particolare nel distretto di Unnao. Nel dicembre 2019 un parlamentare regionale del Bjp, il partito del premier Narendra Modi, fu condannato all'ergastolo per aver violentato due anni prima a Unnao un'adolescente il cui padre era stato nel frattempo percosso a morte dai seguaci del politico. Ancora a Unnao, lo stesso anno, un'altra donna era stata bruciata viva mentre si recava a denunciare gli uomini che l'avevano violentata. Lo scorso settembre un'altra giovane dalit era stata stuprata e ridotta in fin di vita in un villaggio dell'Uttar Pradesh da membri di caste superiori. Morta dopo settimane di agonia, la ragazza fu cremata dalla polizia senza che la famiglia avesse la possibilità di tenere un funerale. La violenza nei confronti delle donne e dei dalit è un problema endemico in India, dove solo nel 2018 sono stati denunciati 33.977 stupri. Il numero reale sarebbe però molto più alto, dal momento che le donne, soprattutto quelle appartenenti alla casta più bassa, hanno il giustificato timore di essere uccise dai loro aguzzini.
AGI - Tra vent'anni si sarà ridotto della metà, tra trenta sarà la metà della metà. Poi sempre meno, poi più niente, e allora in questo mondo violento e mercenario del profumo di Dio non ci sarà più nemmeno traccia. Svanito nel nulla, sparito dalla faccia di una Terra che, se non ci sbrighiamo a trovare il rimedio, sarà secca e arida perché da essa non si leverà verso il Cielo la sua fragranza più nobile e sacra. E allora sarà non Eden, ma bolgia di esalazioni, officina di Messer Satanasso, fabbrica di orchi tolkeniani al servizio del traditore Saruman e della sua testa fatta di metallo e di ingranaggi. Potenza del profumo, miracolo dell'incenso: trasforma l'ignobile nel sublime, l'umano nel trascendente, il troppo umano nel divino. Speriamo sopravviva, ma non è mica scontato. Lo si legge in una rivista specializzata, “Nature Sustainability”: di incenso ce n'è sempre meno, lo si produce quasi a stento e ne consuma troppo. Il duplice assunto dà, alla fine dell'equazione, un pari a zero. È solo questione di tempo. Lo si produce tra Somalia, Yemen, Etiopia, Sudan e India settentrionale. Non c'è una di queste lande che non sia piagata dalla guerra, o almeno non sia a forte rischio. Campi distrutti, raccolti bruciati, commercio in nero. Nemmeno fosse oro, o rame. Lande che sanno di racconti straordinari e di viaggi avventurosi: il Prete Gianni, Sinbad il Marinaio. Menelik il figlio misterioso di Salomone e della Regina di Saba. Carovaniere battute da silenziosi dromedari, nel silenzio mistico del deserto. Poteva avere altra scaturigine, il cammino dell'incenso? È fatto di gocce di linfa, chiara come l'acqua e scesa giù, lentamente, dalla tenera corteccia della boswellia incisa oggi allo stesso modo in cui si faceva già tremila anni prima di Cristo, come rugiada sul Monte di Sion. Diventa quasi un'ambra, si indurisce come l'ambra ma se l'ambra era considerata fuoco solidificato, le gocce solide di incenso fuoco sono destinate a tornare, e allora si sprigiona la fragranza che all'Altissimo rende omaggio e onore, perché solo Lui poteva non solo creare, ma anche semplicemente immaginare qualcosa di così ultraumano. Già il Salmo gli rende grazie equiparandolo alla pura preghiera. I Greci lo scoprirono dopo. I poveretti, figli di una civiltà speculativa ma non contemplativa, agli dei dedicavano la parte migliore del sacrificio: il fumo della vittima poggiata sulle fiamme. Soluzione non priva di devota ingegnosità, ma tutto sommato poca cosa: l'effetto è riproducibile in qualsiasi casa contemporanea che sia dotata di giardino. Basta accendere il barbecue. Il cibo dell'Araba Fenice Solo il contatto ellenistico con Babilonia li rese edotti della forza mistica di quell'essenza, che comunicarono ai Romani tramite Teofrasto ed al suo trattato sugli aromi. Plinio e Virgilio sostenevano fosse il nutrimento dell'Araba Fenice, e sulla loro scorta lo avrebbe sostenuto Dante: più mirabile sintesi di cibo dell'anima, di salvazione nella sconfitta della Morte non poteva essere data. Venne Cristo sulla Terra e tre sapienti glielo porsero in regalo insieme all'incenso e alla mirra, nel racconto di Matteo. Re del Mondo, Uomo destinato alla morte ma siccome anche Dio teso alla Resurrezione. Ragion per cui i miseri eredi orientali di Augusto vollero che l'incenso cesaropapista bruciasse alle Blacherne di Costantinopoli, ben dopo il Concilio di Nicea. La Chiesa Latina seguì l'esempio solo dopo aver chiarito i rapporti con gli imperatori franchi, e si era fatto l'Anno Mille, ma siccome le lingue romanze portano con sé i loro residui morenici della storia, ecco che l'incenso in inglese si dice ancora oggi franchincenso, come nel francese antico, ad indicare la purezza e la libertà dell'uomo in preghiera di fronte al suo Unico Signore. L'altro, il signore degli uomini, la corona la deve al Papa, che è capo dei credenti. Ecco l'ultima tappa del cammino dell'incenso, la Chiesa. In quelle orientali vi si ricorre con gran scialo, anche in quella cattolica il consumo non è indifferente. Non che se ne faccia abuso: lo si brucia di fronte all'altare in occasioni particolari e solenni. Ma il numero delle stecche di essenza moltiplicato per il numero delle funzioni e poi per quello delle chiese dà comunque il capogiro. Su Internet lo si trova a tutti i prezzi, ma soprattutto nella sua versione orientaleggiante parabuddista. Troppo New Age per essere ortodosso, troppo al ribasso per non puzzare – sì, puzzare – di imitazioni, se non di strani traffici non sempre confessabili. Su certi siti, che si presentano con nomi di santuari, la quotazione è ben altra: 100 euro al chilo. Non è oro, ma bene di lusso sicuramente sì. Studiosi della Johns Hopkins sostengono, sulla base dell'immancabile ricerca universitaria, che contenga sostanza atte ad alleviare ansia e depressione, ed in tempi di coronavirus la notizia è rassicurante. Ma la circostanza potrebbe portare all'impennata dei consumi con conseguente peggioramento delle prospettive di sopravvivenza. Sarebbe meglio non far circolare la notizia, ma è impossibile. La si consideri quindi non un'esortazione a correre verso il rimedio salvifico alle nostre materialistiche notti insonni, ma alla riflessione su come la paura e l'irresponsabilità potrebbero indurci, per l'ennesima volta, a comportamenti sconsiderati. Stephen Johnson, un biologo americano esperto in materia, ha rassicurato il Catholic News Service: “basta ripristinare, per evitare il peggio, una sorta di controllo sulla catena di produzione”, basato sulla perfetta tracciabilità della provenienza dei prodotti e l'eventuale sostituzione della coltura eticamente riprovevole con una produzione autogestita. Magari in attesa che gli scenari politici, in certe zone dell'Africa e del Medioriente, tornino ad essere ragionevolmente tranquilli. Insomma, orti di boswellia nei giardini e sui cigli delle strade. Un po' come le foreste create in Scandinavia per produrre la carta senza intaccare l'ecosistema generale. Ma l'idea sa vagamente di semplice sostituzione della fonte primaria di produzione in un normale ciclo produttivo. Già per la vaniglia del Madagascar sarebbe difficile sostenere l'eticità di spostare la produzione fuori del suo territorio naturale, con conseguenze incalcolabili per gente che da secoli non coltiva altro; figuriamoci con l'incenso. Che intanto continua a bruciare, ad maiorem Dei gloriam, perché quello è il suo profumo. O almeno lo sarà, fino a quando l'uomo non commetterà l'ennesima offesa alla Sua volontà.
Tiger Woods ha avuto un incidente d'auto. Trasportato in ospedale e operato d'urgenza, come sta?
Si fa sempre più concreta l'ipotesi di una revisione del meccanismo del cashback da parte del governo: nel mirino il superbonus e le microtransazioni.
“Ebbene sì” ha scritto l’artista a corredo dello scatto
AGI - “Salvini credo di avere dimostrato di poterlo anche battere quando sembrava invincibile poco più di un anno fa” nelle elezioni in Emilia Romagna, “e quando si voterà per le politiche Pd e Lega si torneranno a dividere avendo idee diverse su tante cose”. Detto questo “non vedo perché anche con un avversario politico, laddove dica cose che credo possano avere un senso, non si possa discutere e dialogare”: così il governatore Stefano Bonaccini, ospite di Mattino 5, è tornato sulla proposta condivisa con il segretario della Lega, di tenere aperti i ristoranti anche a cena nelle zone a minore rischio di contagi. “Da ieri sera - ha aggiunto Bonaccini - sto ricevendo un sacco messaggi di persone che mi dicono 'hai fatto bene e non rinunciare all'idea che in politica anche persone distanti dal punto di vista del pensiero possano condividere e lavorare insieme'. Non ho deciso io che nascesse il governo Draghi sostenuto non solo più dal centrosinistra perché non c'erano i numeri in Parlamento. Poi ricordo che credo di aver dato una mano in un momento molto difficile per il centrosinistra quando il 26 gennaio di un anno fa battemmo la destra” nelle elezioni in Emilia Romagna". Il motivo del dialogo, secondo Bonaccini, appare chiaro. “I cittadini hanno bisogno di sentire le istituzioni vicine.- spiega - Rischiamo che la pandemia sanitaria sfoci in una pandemia economica e sociale. Ci sono settori di cui non parla nessuno come la cultura, dove non lavorano da un anno. C'è il tema dello sport come le piscine e le palestre”. L'epidemia intanto morde, tanto che anche 14 Comuni dell'Emilia Romagna, da domani all'11 marzo, diventeranno arancione scuro. “Non so se sia l'inizio della terza ondata- spiega ancora il governatore dell'Emilia Romagna - Stiamo monitorando la situazione territorio per territorio. Laddove ci sono problemi bisogna
Mara Venier è andata su tutte le furie per una fake news che annunciava la scomparsa di suo marito Nicola Carraro.
AGI - Più di 6.500 lavoratori provenienti da India, Pakistan, Nepal, Bangladesh e Sri Lanka sono morti in Qatar da quando, nel 2011, il Paese ha ottenuto la possibilità di ospitare la Coppa del Mondo che si terrà nel 2022. Si tratta di una media di 12 decessi a settimana. Lo rivela il Guardian, insieme alla fondazione Humanity United, citando fonti governative. In realtà i dati forniti dal Comitato organizzatore di Qatar 2022 dicono che sono solo 37 i morti tra i lavoratori direttamente legati alla costruzione degli stadi della Coppa del Mondo, e di questi ben 34 sono morti in incidenti "non legati al lavoro". Ma i decessi di migranti lavoratori morti nel Paese nell'ultimo decennio sono ben maggiori: 2.711 quelli dall'India, 1.018 dal Bangladesh, 1.641 da Nepal e 557 dallo Sri Lanka; e attestano nello specifico 5.927 lavoratori migranti morti nel periodo 2011-2020. A questi si aggiungono quelli forniti dall'ambasciata del Pakistan in Qatar che ha comunicato il decesso di 824 concittadini. E non basta perché il numero complessivo potrebbe essere in realtà molto più alto visto che molti lavoratori provengono da Paesi come Kenya e Filippine di cui non si conoscono i dati. In più non sono disponibili neanche i numeri relativi agli ultimi mesi del 2020. Il Qatar, in vista del grande evento calcistico, sta procedendo alla costruzione di sette stadi e di altre grandi infrastrutture come strade, sistemi di trasporto pubblico, alberghi, un aeroporto e persino una città artificiale, Lusail, che ospiterà 250mila abitanti e sarà la sede della manifestazione. Nick McGeehan, direttore di FairSquare Projects, realtà che si occupa di difendere i diritti dei lavoratori nel Golfo, ha ricordato come i registri dei decessi in Qatar non forniscano dettagli relativi all'occupazione o al luogo di lavoro ma è probabile che molti di essi riguardino persone impiegate nello sviluppo di questo futuristico e monumentale progetto. Secondo i documenti recuperati dal Guardian il 69% di questi decessi sono avvenuti semplicemente per "morte naturale", spesso attribuita a insufficienza cardiaca o crisi respiratoria acuta. Una cifra che sale all'80% tra gli indiani. Conclusioni che vengono ratificate quasi sempre senza fare autopsie o ulteriori approfondimenti. Hiba Zayadin, ricercatrice per Human Rights Watch, ha sottolineato come il Qatar continui a "procrastinare" le risposte "su questa questione urgente" aggiungendo di aver chiesto a Doha "di emendare la sua legge sulle autopsie" per favorire "indagini su tutte le morti improvvise o inspiegabili". Tra le altre cause ci sono gli incidenti stradali (12%), gli incidenti domestici (7%) e i suicidi (7%). In questa lista non compare il Covid 19 che, in Qatar, ha avuto un impatto minimo rispetto ad altre aree del mondo con poco più di 160mila casi e 257 morti dall'inizio della pandemia, secondo i dati della John Hopkins University. Il governo del Qatar rigetta le accuse sostenendo che il numero di morti è proporzionato alla dimensione della forza lavoro migrante del Paese. Doha sottolinea inoltre che sono stati conteggiati anche i decessi di immigrati che vivono da molti anni nel Paese. "Ogni vita persa è una tragedia, e nessuno sforzo viene risparmiato nel cercare di prevenire ogni morte", ha dichiarato un portavoce del governo in una nota in cui si sottolinea come "tutti i cittadini qatarioti e stranieri hanno accesso all'assistenza sanitaria gratuita di prima classe". Il comitato organizzatore della Coppa del Mondo, rispondendo alla domanda sulle morti nei progetti degli stadi, ha risposto di essere "profondamente dispiaciuto per le tragedie accadute". "Abbiamo indagato su ogni incidente per assicurarci che la lezione venisse appresa", ha assicurato, rivendicando pero' il fatto "di aver mantenuto piena trasparenza sul tema" e "contestando le affermazioni imprecise sul numero di lavoratori morti nei nostri progetti". Una posizione a cui si è allineata anche la Fifa, il più importante organo calcistico al mondo: "La frequenza degli incidenti nei cantieri della Coppa del Mondo è stata bassa rispetto ad altri grandi progetti di costruzione in tutto il mondo". Senza però specificare quali.
Palù ribadisce come la variante inglese sia più contagiosa ma non comporti forme più gravi di malattia: per lui a breve si sostituirà al virus tradizionale.
Claudio Fratini è il manager con cui Malika Ayane sembra aver ritrovato la felicità. Tutto quello che c'è da sapere su di lui.