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Dalla presidenza di un nuovo Brasile alla prigione, la storia di Lula è unica. Conosci il percorso dell'uomo che ha trasformato il quinto paese più grande al mondo? Luis Inácio Lula da Silva nasce nel 1945 a Caetés, Pernambuco in Brasile. Da bambino si trasferisce a San Paolo, dove diventa leader sindacale lavorando nel settore metallurgico. Guida grandi scioperi durante la dittatura militare e fonda il Partito dei Lavoratori nel 1980. La sua carriera politica inizia nel 1986, quando diventa deputato a San Paolo. Nel 1989, 1994 e 1998 si candida alla presidenza, ma perde tutte e tre le elezioni. Invece nel 2002 sconfigge José Serra e diventa presidente del Brasile. Viene rieletto anche nel 2006, rimanendo presidente per otto anni consecutivi. I suoi mandati sono controversi, caratterizzati da note accuse di corruzione. La più emblematica è il "Mensalão", un neologismo per "grossa bustarella mensile". Il governo è accusato di aver pagato i deputati per far passare le sue leggi al Congresso. Nonostante ciò, il Brasile cresce: nel 2010 il PIL aumenta del 7,5%. L'influenza di Lula guida il partito nella scelta del suo successore: Dilma Rousseff. Nel 2010 Lula e il partito perdono il potere, Dilma viene processata per impeachment e lascia la carica nell'agosto 2016. Lula viene arrestato nell'aprile 2018, inasprendo le tensioni politiche in Brasile: è accusato di riciclaggio di denaro e corruzione passiva. A novembre 2019 viene rilasciato dalla Corte Suprema per insufficienza di prove. Contraddistinto da idee progressiste e polemiche, Lula è ancora un politico influente.