Nota agli utenti
Roma, 24 dic. (askanews) - L'agenzia askanews sospende le trasmissioni, che riprenderanno alle 7 di giovedì 26 dicembre.
Il leader di Azione rivela la proposta: "Una roba tipo tu appoggi Conte e il Pd appoggia te a Roma"
La testimonianza: "La persona che era con me non la vedevo da diversi mesi per colpa della pandemia"
Lo studio ha preso in considerazione la cavità orale in pazienti, italiani e spagnoli, affetti da Covid
Lo scatto senza veli è da capogiro.
La donna che ha subito il furto nel parcheggio dell'ospedale era affetta da sclerosi
I 70 anni dell'attore: "Con i soldi sono un disastro, mia moglie mi dà la paghetta. Giro ancora in motorino per capire il presente"
Conte si recherà alla Camera nella giornata di lunedì prossimo per chiedere la fiducia a seguito della crisi di governo.
AGI - L'asportazione totale delle mammelle e il rischio di perdere anche le ovaie per un tumore non hanno scoraggiato una donna che in Sardegna, passando per l'incubo e la chemioterapia, è riuscita ad avere una figlia. La piccola Margherita è nata a Cagliari il 30 ottobre scorso, dopo che sua madre Giorgia, 35 anni, ha dovuto affrontare un difficile percorso di guarigione e ricostruzione, inclusa una mastectomia bilaterale, lo stesso tipo di intervento al quale aveva scelto di sottoporsi, a scopo preventivo, l'attrice Angelina Jolie. "A febbraio del 2017 mi sono accorta di avere un nodulo al seno, è iniziato tutto da lì'", racconta Giorgia Sanna, paziente di Andrea Figus, direttore della Chirurgia plastica e microchirurgia del Policlinico universitario di Cagliari. Due mesi dopo la donna è stata operata la prima volta per la rimozione del tumore. All'intervento è seguita la radioterapia. "In quei giorni ho deciso di sottopormi a un test genetico dove è stata evidenziata una mutazione del gene BRCA 1, che aumenta il rischio dell'80% di sviluppare tumore mammario durante tutto l'arco della vita", ricorda la donna. "Per questo motivo, dopo averci pensato su, ho optato per una mastectomia profilattica bilaterale, trovando, però, difficoltà per l'intervento di ricostruzione, in quanto qua a Cagliari mi veniva proposta solamente la ricostruzione con le protesi". Ma poi Giorgia ha incontrato il chirurgo che le avrebbe restituito la speranza. "Con lui ho avuto la possibilità di poter fare un altro tipo di intervento che mi avrebbe permesso in un unico tempo di ridurre i rischi dovuti all'inserimento della protesi in una mammella irradiata". L'anno scorso, conclusa la radioterapia, racconta Andrea Figus, "Giorgia è stata sottoposta a un intervento durato 8 ore: le sono state asportate le ghiandole mammarie e contestualmente è stato prelevato il tessuto dall'interno delle cosce (Pap flap bilaterale) per poi ricostruire entrambi i seni, con un risultato positivo sia dal punto di vista clinico sia estetico". Col marito Mauro Frau, 36 anni, Giorgia ha affrontato paure e dolori e poi la gioia della nascita di Margherita. "Si prospettava l'eventualità dell'ovariectomia, uno degli interventi da mettere in atto per la profilassi e per evitare l'insorgenza di nuovi tumori", ricorda Mauro. "Purtroppo la mutazione espone a una probabilità maggiore di un'insorgenza di tumori a carico dell'ovaio. Avevamo una finestra di tempo molto ristretta e fortunatamente lei", dice pensando a Margherita, "è arrivata, non si è fatta attendere".
Gli aggiornamenti in tempo reale sull'emergenza coronavirus in Italia.
AGI - Sono state ore di terrore quelle vissute a ottobre scorso a Ragusa da una prostituta, rapinata in casa da tre uomini e stuprata da uno di loro. Era stato il minore italiano S.S., successivamente arrestato per rapina pluriaggravata e lesioni personali, a chiamare in piena la donna e prendere un appuntamento di natura sessuale. Al suo posto, però, si è presentato un tunisino, che ha chiesto una prestazione gratis. Al rifiuto della donna, ha fatto finta di andarsene e in realtà ha aperto il portone ad altri due uomini, che sono entrati in casa. Lei ha cercato scampo in camera da letto, ma i tre l'hanno raggiunta e scaraventata a terra. Poi hanno messo a soqquadro l'abitazione e da un giubbotto in un armadio hanno rubato 50 euro e due anelli d'oro. Due di loro, poi, sono andati via mentre il tunisino è rimasto e ha obbligato la donna per ore ad avere rapporti sessuali con lui. Al termine di una indagine, scaturita dalla denuncia della donna, la squadra mobile di Ragusa ha individuato quello che le aveva telefonato. Il suo arresto è stato disposto dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale per i minorenni di Catania, su richiesta del Pm.
Intervista a Telmo Pievani: "Le epidemie sono l'evento che ci ricorda che la natura è esattamente indifferente alle nostre sorti. Questa 'finitudine' è difficile da accettare"
L'inventore dei Responsabili nel 2010 in un'intervista a Repubblica
La nota: "Reazioni comuni a tutti i vaccini con mRNA, come febbre e nausea, potrebbero aver aggravato pazienti anziani"
Andiamo a vedere, zona per zona, cosa è consentito fare e cosa no
AGI - È finita in tragedia la gita scialpinistica dei due appassionati di montagna dispersi da ieri all'Alpe Devero, in val d'Ossola. I corpi senza vita dei due sciatori, un uomo e una donna, provenienti dalla Lombardia, sono stati ritrovati intorno a mezzogiorno a circa 2.200 metri di quota, nella zona del borgo di Crampiolo. Di loro si erano perse le tracce da ieri: avrebbero dovuto pernottare in una baita ma questa mattina non sono stati visti e quindi e' stato dato l'allarme. Le ricerche, avviate in mattinata, hanno visto l'impiego di oltre 50 uomini tra soccorso alpino civile, del Sagf e vigili del fuoco. Fino al tragico rinvenimento dei corpi senza vita dei due scialpinisti. Il cellulare di uno dei due risultava acceso nella zona di Crampiolo, e proprio li si sono concentrate le ricerche. Secondo la ricostruzione dei soccorritori i due sarebbero precipitati in un punto particolarmente ripido ed esposto per finire nel fiume sottostante. Le salme sono state recuperate dall'elicottero.
AGI - Il Pd non si lascia andare a "derive avventuristiche", ma è convinto che in Parlamento ci siano "forze democratiche, liberali, europeiste pronte a convergere nello sforzo" di far ripartire il Paese evitando "il salto nel buio" di una crisi di governo. Nicola Zingaretti si presenta davanti alla Direzione nazionale per ragguagliare il 'parlamentino' dem sugli sviluppi della crisi politica innescata dalle dimissioni della delegazione Iv al governo. Il nuovo appuntamento - dopo quello con segreteria, ufficio politico e assemblea dei deputati - serve anche a rassicurare sulla frenata subita dall'operazione 'responsabili' nelle ultime ore. Ancora lontani da quella 'quota 161' che assicura la maggioranza assoluta a Palazzo Madama, il governo, e chi lo guida, dovranno accontentarsi, con ogni probabilità, della maggioranza relativa che consente sì di tenere in piedi il governo ma difficilmente di governare senza ansie. Anche perché, sottolinea il segretario dem, "le sfide che attendono la maggioranza" non sono poche nè di poco conto. Di qui le rassicurazioni di Zingaretti sul fatto che "in Parlamento faremo appello ai rappresentanti dei cittadini perché tutti assumano le proprie responsabilità". I dem continuano dunque a respingere ogni ipotesi che li veda di nuovo al tavolo del governo con Matteo Renzi, ormai considerato inaffidabile. Etichetta che lo stesso Renzi allontana da sè senza esitazione. "Il tentativo di buttare la crisi di governo su di me, sui miei rapporti con il Pd, con Conte, sta diventando, francamente, imbarazzante", contrattacca da Mezz'ora In Più su Rai3. "Non sopporto questa lettura per cui la crisi è un problema personale mio. Non mi sta antipatico Conte nè ho problemi con il Pd ma con i miei figli, se il Paese va a carte quarantotto", ribadisce. "Conte ha detto che ha il governo migliore del mondo. Dico che è coraggioso ma lo rispetto. Ora dice che mi vuole 'asfaltare', mi sembra che al Senato non accadrà", pronostica. Quanto alla posizione dei 18 senatori Iv, ripete che "non possono votare la fiducia, ma voteranno lo scostamento e il dl Ristori". Insomma, sintetizza l'ex premier, "sono un patriota, ma se mi chiedete se faccio parte della maggioranza dico 'non più'". All'ex premier, il Pd rimprovera comunque di avere innescato una "crisi incomprensibile" anche ai governi degli altri Paesi del mondo, "sconcertati dal vedere l'Italia piombare in una crisi come questa all'indomani del varo del recovery Plan". Una crisi che "fa perdere credibilità al Paese". Basta attendere, dunque, e al termine del passaggio parlamentare, un poco alla volta, le forze "responsabili" arriveranno a dare forza al governo. Se l'appello alle forze moderate, democratiche ed europeiste non dovesse sortire l'effetto sperato, l'unica strada rimane quella che porta alle elezioni. Di certo il Pd "rifiuta qualsiasi ipotesi di coinvolgimento delle forze della destra nazionalista", aggiunge il segretario convinto che, alla prova delle urne, la vittoria della destra sia tutt'altro che scontata: "Il campo di forze progressiste ha ricominciato a vincere", ricorda Zingaretti riferendosi alle ultime tornate regionali e amministrative. Gli elettorati di centrosinistra e del M5s, "che nel 2019 erano in totale contrapposizione, hanno cominciato ad avvicinarsi, a volte anche prescindendo dai vertici. Lo stesso elettorale che punisce chi divide, chi isola e chi rompe facendo vincere la destra". E la giornata registra anche una nuova puntata del duello a distanza tra Clemente Mastella e Carlo Calenda, con il sindaco di Benevento che chiude la diretta su Rai3 quando arriva in studio la telefonata del leader di Azione, intenzionato a rispondere alle critiche piovutegli addosso. Ma c'è, da parte di Mastella anche un'anticipazione sul futuro: "Per quanto mi riguarda, poiché ritengo che il paesaggio politico cambierà, mi muoverò, con le poche stille di forza che ho ancora in questo mio crepuscolo di vita umana e politica per creare un movimento che si chiamerà 'Meglio noi, per l'Italia'. E visto quello che sta accadendo un pò di consenso lo registrerà...".
AGI - Alexei Navalny è stato arrestato in aeroporto, al rientro dalla Germania dove era stato curato per l'avvelenamento che aveva subito in agosto. Il suo aereo, atteso all'aeroporto Vnukovo, è stato invece fatto atterrare a Sheremetyevo. Il portavoce dell'oppositore russo, Kira Yarmysh, ha detto che il Cremlino era terrorizzato da Navalny e dalle immagini che mostravano grandi folle che volevano salutarlo. "Fino a poco tempo fa, era impossibile credere che le autorità fossero così spaventate. Ma ecco la conferma", ha scritto su Twitter. Navalny e sua moglie hanno lasciato l'aereo per salire sulla navetta dell'aeroporto con gli altri passeggeri verso il terminal. L'oppositore di Putin ha detto che era "molto felice di essere tornato", aggiungendo: "Questo è il giorno più bello degli ultimi cinque mesi". Al controllo passaporti, gli agenti di polizia l'hanno arrestato. Navalny ha dato un bacio d'addio a sua moglie ed è scomparso con gli agenti. La causa ufficiale dell'arresto è la mancata comparizione all'udienza per la libertà vigilata per una condanna ricevuta nel 2014. Navalny, dovrà affrontare la richiesta, giunta da un tribunale di Mosca, di una conversione di una pena detentiva sospesa per "mancato rispetto degli obblighi imposti" per "non aver riparato un danno o aver commesso nuovo reato". La richiesta era stata resa nota lunedì e aveva spinto molti sostenitori a invitare Navalny a restare in Germania. Navalny martedì aveva affermato che la denuncia era stata presentata dai servizi penitenziari per il mancato ritorno in patria dopo la fine della convalescenza, ovvero una violazione dei termini della libertà condizionale concessa dopo una condanna risalente al dicembre 2014. "Putin è così furioso nel vedermi sopravvissuto all'avvelenamento che ha chiesto ai servizi penitenziari di rivolgersi alla giustizia", aveva commentato il quarantaquattrenne, che era stato condannato a tre anni e mezzo di reclusione con sospensione della pena per appropriazione indebita di 26 milioni di rubli da una filiale dell'azienda di cosmetici francese Yves Rocher. L'azienda aveva da parte sua affermato di non aver subito "nessun danno". Nell'ottobre 2017, la Corte europea dei diritti dell'uomo aveva stabilito che Navalny e suo fratello erano stati privati del diritto a un giusto processo.
L'auto le è stata riconsegnata con tanto di scuse da parte dei ladri
AGI - Otto milioni 169 mila 926 contatti unici. Dal 7 al 16 gennaio. Nove giorni. Per un post su Facebook di una conferenza vecchia di due anni fa. È capitato al professor Paolo Crepet, psichiatra e sociologo molto noto anche per le sue frequenti apparizioni televisive. Conferenza in cui racconta la storia di Niko Romito, chef stellato di Castel di Sangro, in Abruzzo. E di come ha iniziato la sua attività, rilevando un vecchio ristorante del padre al momento della morte e rivoluzionandone il concetto. L'occasione è la presentazione a Foligno al Festival di Filosofia del suo libro, “Passione”, edito da Mondadori nel 2018, nel corso della quale lo psichiatra parla anche del rapporto genitori-figli e della passione per ciò che si fa. Il giorno dopo l'Epifania, un amico del professore, organizzatore di concerti, posta sul proprio profilo Facebook il video, della durata di 8 minuti e 22 secondi in tutto: “Quella di Romito è la storia di una cocciutaggine, che come dice Renzo Piano – spiega tra le altre cose il professore nell'incontro di Foligno con i lettori – all'inizio non è una cosa intelligente, ma è l'introduzione alla passione”. Il video in un attimo spopola. Il capo dei social Mondadori riferisce a Crepet che non si è mai vista una cosa simile per nessun autore del gruppo. Dunque, un successo. E lui come lo spiega? “Che c'è un bisogno enorme di qualcuno che ti ascolti, perché c'è una solitudine immensa in quanto ci si sente soli”, risponde Crepet. Per Crepet “soprattutto i genitori si sentono soli” perché con i ragazzi “hanno perso il contatto” per una ragione molto semplice, “perché fino all'altro ieri – prima della pandemia – avevano adottato una filosofia educativa che non prevedeva alcun divieto, nel senso che si trattava di una cultura ‘riparativa del danno', tesa a blandire i ragazzi, a smussare le loro difficoltà, a giustificarli, quando poi è improvvisamente si è presentato uno Stato che norma, che impone delle regole e dei divieti, loro sono entrati nel pallone”. Si spieghi, professore: vuole dire che i genitori non sanno più come contenere i propri figli e non si sanno imporre? “Esattamente. Perché se fino all'altro ieri a mio figlio non ho mai detto di no e il primo no alla possibilità di muoversi, di fare qualsiasi cosa ti arriva da Conte, non sono nemmeno capaci di giustificare e regolamentare quest'aspetto, non sanno nemmeno come mediarlo”. Tant'è vero, spiega ancora Crepet, che tutto ciò che accade oggi “dove c'è una rissa al giorno piuttosto che una movida clandestina, è una cosa tremenda. Siamo di fronte ad una generazione che non capisce più nulla”. Professore può fare un esempio più concreto? “Un tempo da ragazzi – risponde lo psichiatra – quando combinavamo qualche pasticcio, i genitori ci dicevano: adesso non esci più di casa”. Oggi, invece, "è lo Stato che ti dice di non uscire più di casa”. E questo cosa comporta, professore? “Che il fatto di non uscire più di casa, non è più una punizione, un castigo, ma è solo un consiglio…”. Che in quanto tale ha il valore che ha… “Non capisci più niente. I ragazzi non capiscono più nulla. È se avessimo dato cazzotti perché i ragazzi rompevano le scatole e invece oggi li dessimo per mettere a posto i denti… È un vero controsenso. Siamo entrati in una sorta loop culturale pazzesco – spiega Crepet – che rischia di creare solo che confusione, vengono lanciati ogni giorno segnali contraddittori, disorientanti”. Secondo Paolo Crepet dietro agli oltre 8 milioni di contatti per il video della sua conferenza “c'è anche tutto questo: necessità di risposte”. “Quindi una persona con i capelli bianchi, come i miei, ma anche con delle competenze, che ti dice in maniera forse anche provocatoria quale è il problema, non cosa devi fare, è chiaro che il confronto diventa una cosa inevitabilmente necessaria”. E per lei cosa diventa? “Per me diventa un motivo di enorme responsabilità, perché c'è una massa che preme, che chiede”. E in questa massa cosa c'è, professor Crepet? “Non è più solo lo zoccolo duro di insegnanti o un po' di mamme. Tre milioni di contatti sfugge a qualsiasi categoria sociologica. È tanta gente, molto smarrita. Che ha trovato questo spezzone di poco più di 8 minuti – l'ultima annotazione – inusitatamente lungo perché ci si è abituati a ragionare sul tempi brevi. Sulla battuta o sulla bestemmia dando così sfogo alla nostra ira sociale”. “Siamo abituati a reazioni immediate, mancano strumenti di analisi e di critica. Una comunicazione così ermetica, istantanea, non aiuta”, conclude Crepet. Il fenomeno degli 8 milioni su Facebook è molto simile a ciò che il professore riscontrò nel 2004 quando con Confartigianato fondò la “Scuola per genitori”: fino al 2016 fu boom di iscrizioni, 30 mila utenti per 36 sedi. Allora il problema dei genitori però era un altro: i padri non sapevano a chi lasciare le aziende perché i figli non volevano saperne delle loro aziende, ma ne pretendevano i dividendi. Come cambiare l'auto ogni anno. “Devo dire a mio figlio che non posso”, mi dice il signore che ho davanti. “"Glielo dica lei", obietto. E lui: "In che modo?". "Come lo ha detto a me". "Professore, non glielo potrebbe dire lei…?" “È tutto vero, non è una battuta. Il problema di quel signore è che suo figlio era venuto su come l'insalata”, conclude lo psichiatra.