Pd: Zampa, 'un abbraccio a Letta per la verità che farai emergere'
Roma, 12 mar. (Adnkronos) – "Un abbraccio, Enrico Letta. Per tutta la verità che riuscirai a far emergere". Lo scrive Sandra Zampa su twitter.
Elisabetta Gregoraci ha postato sui social alcune immagini bollenti del suo ultimo shooting fotografico.
L'ennesima aggressione di Vittorio Brumotti durante un servizio per Striscia la Notizia ha provocato il commento scioccante di Chef Rubio
La showgirl di "Avanti un altro" si mostra senza veli su Instagram.
Obiettivo "creare la competizione più bella del mondo"
Una vacanza all’insegna della pura trasgressione è quella sponsorizzata da Malena per il resort di lusso Desnuda in Cilento
Pierpaolo Pretelli ha compiuto un gesto davvero particolare nei confronti di Giulia Salemi: ecco di cosa si tratta
Quanto guadagna Francesca Cipriani in televisione e come opinionista di Barbara D'Urso? La stima dei compensi della bombastica showgirl
"Doveva essere un servizio mirato a seguito di una estorsione ed invece si è tramutato in un massacro. Tre persone di nazionalità rumena avevano organizzato un'estorsione e gli agenti sono intervenuti nella flagranza del reato su un treno fermo alla stazione di Minturno, in provincia di Latina. Uno si è dato alla fuga mentre una donna spingeva a terra la collega ed un terzo, ventenne, una furia che per assicurarsi l’impunità, usava una violenza inaudita mandando 4 poliziotti all’ospedale. Gli agenti sono riusciti a fermarlo dopo una lunga colluttazione che ha visto coinvolta anche una quinta persona, una insegnante che si trovava sullo stesso treno e che veniva ferita dalla violenza del giovane". Lo racconta Andrea Cecchini, Segretario Generale del Sindacato di Polizia Italia Celere, in una nota. "In un attimo si passa dalla paura del tribunale alla certezza dell’ospedale - spiega - ormai uno status quo per chi con la divisa indosso ha l’obbligo di far rispettare la legge. Come rispondere a chi usa violenza contro di te e tu sei un rappresentante delle Forze dell’Ordine? Di certo con forza, con la forza pubblica che ci è stata riconosciuta e che non ci è permessa di usare nel rispetto della scriminante della legittima difesa. Ma è normale una situazione del genere? Se i Poliziotti, continua Cecchini, avessero usato la forza e le tecniche frutto degli addestramenti oggi sarebbero già indagati, invece dobbiamo ringraziare la politica e le Istituzioni per essere finiti all'ospedale". "Il motivo delle nostre battaglie sui protocolli operativi - aggiunge - sulle regole d’ingaggio e sull’istituzione del reato di fuga è proprio questo, evitare di finire davanti ad un giudice, a meno che non si ecceda ed allora lì chi sbaglia paga, o finire in ospedale passando anche per stupidi. Continuando su questa falsariga aumenta il senso di insicurezza per i cittadini, a cui di certo diventa sempre più difficile assicurare la tranquillità, basti vedere cosa è capitato all’insegnante che si trovava suo malgrado su quel treno". "Avessero avuto il taser - prosegue il Segretario di Italia Celere Cecchini - oggi i colleghi avrebbero immediatamente arrestato la violenza dell’avventore senza coinvolgere inermi cittadini nella colluttazione, fosse stato preso già in esame il reato di fuga, proposto da Italia Celere oramai da anni, oggi il giovane romeno avrebbe un altro capo di imputazione, purtroppo non è così ed anche oggi ci ritroviamo con quattro feriti senza che questo mobiliti le coscienze della politica". "Con delle regole di ingaggio - conclude - sicuramente l’epilogo sarebbe stato diverso, ma queste mancano, ma non manca la dedizione del personale delle forze dell’ordine che anche in questa occasione hanno dimostrato cosa significhi il motto esserci sempre". LA TESTIMONIANZA ALL'ADNKRONOS - "Sono un po' messo male, ho il labbro spaccato e molto gonfio dopo aver ricevuto un pugno, ma nel complesso sto abbastanza bene" dice all'Adnkronos Emilio Maddaloni, uno dei 4 poliziotti aggrediti oggi alla stazione di Monturno, in provincia di Latina, da 3 rumeni fermati per una tentata estorsione. "Uno dei miei colleghi ha avuto la peggio ed ha rimediato 5 punti di sutura. Uno dei tre ragazzi romeni era davvero prestante dal punto di vista fisica. Un fascio di nervi, è stata dura fermarlo". "Erano le 7.30 di mattina - racconta Maddaloni che è anche sindacalista di Italia Celere e dunque attento ai problemi dei colleghi - ed eravamo impegnati in un'attività anti estorsione segnalataci da un anziano e siamo intervenuti per bloccare i 3 ragazzi. Uno è fuggito, una ragazza che abbiamo bloccato ha colpito un collega spingendola a terra, il terzo era il più scatenato. Non ci potevamo di certo mettere a competere, altrimenti passa per brutale la polizia, così, alla fine, dopo esser stati colpiti più volte, siamo riusciti ad afferrarlo per mani e piedi e bloccarlo. Non utilizziamo le tecniche della polizia americana, non abbiamo i taser né altro". L'agente-sindacalista è convinto che "ci vorrebbe una tutela maggiore nei nostri confronti, per avere quantomeno più sicurezza. Si era parlato della dotazione dei taser, ma al momento non c'è nulla di concreto. Abbiamo chiesto le body cam, così tutti possono vedere che il nostro interesse non è certo far male...Quando abbiamo fermato e arrestato una persona segnalata il nostro compito è finito. Certo, a 57 anni, quando ti trovi di fronte un ragazzo di 21, giovane e in forma, diventa difficile così. Per fortuna è andata bene", conclude Maddaloni.
Un uomo vede una lince rossa che attacca la moglie e si fionda sull’animale: la vicenda ha dell’incredibile.
AGI - "Vaccino principale contro la disinformazione", l'esercizio del giornalismo è "totalmente o parzialmente bloccato" in più di 130 paesi. E' l'allarme lanciato da Reporter Senza Frontiere (Rsf) in una fase in cui la crisi sanitaria sta rendendo ancora più difficile la copertura informativa. Secondo la classifica mondiale annuale sulla libertà di stampa, pubblicata dall'Ong, il 73% dei 180 paesi valutati sono caratterizzati da situazioni ritenute "gravissime", "difficili" o "problematiche" per la professione. Solo 12 paesi su 180, ovvero il 7%, contro l'8% del 2020, mostrano una "buona situazione". Una "zona bianca" che "non è mai" stata "così piccola dal 2013", avverte Rsf. La pandemia di Covid-19 ha rappresentato per i governi "una forma di opportunità per limitare la libertà di stampa", ha spiegato alla France Presse il segretario generale di Rsf, Christophe Deloire. La repressione si è quindi aggravata ulteriormente nei Paesi dove la libertà di stampa è più compromessa, come l'Arabia Saudita e la Siria, rispettivamente al centosettantesimo e al centosettantatreesimo posto della classifica. La pandemia ha anche "provocato un enorme blocco degli accessi" al territorio e alle fonti per i giornalisti ", in parte legittima, quando si trattava di precauzioni sanitarie, ma anche illegittima, ha avvertito Deloire. La situazione è tanto più preoccupante in quanto il giornalismo è il principale baluardo contro la "viralità della disinformazione oltre confine, sulle piattaforme digitali e sui social network", a volte alimentata dal potere. I presidenti Jair Bolsonaro in Brasile (111/ma posizione, -4) e Nicolas Maduro in Venezuela (148/ma posizione, -1) hanno così "promosso farmaci la cui efficacia non è mai stata dimostrata dal mondo medico", ricorda la Ong. In Iran (174/ma posizione, -1) le autorità "hanno moltiplicato le condanne dei giornalisti per minimizzare meglio il numero di morti legate" al Covid-19. L'Egitto (166/ma posizione), da parte sua, vieta "la pubblicazione di dati sulla pandemia diversi da quelli del ministero della Salute". La Malaysia, che segna l'arretramento più netto (119/ma posizione, -18), ha recentemente approvato "un decreto anti-fake news" che concede al "governo il diritto di imporre la propria versione della verità". E in Ungheria (92/ma posizione, -3), dove il regime di Viktor Orbán "porta avanti in modo sfacciato" la repressione della libertà di stampa, le informazioni sul coronavirus sono "bloccate" in particolare dalla legislazione di emergenza in vigore da marzo 2020 che criminalizza "la diffusione" di false informazioni". In fondo alla classifica ci sono ancora la Cina (177/mo posto), davanti a Turkmenistan (178/mo posto, +1), Corea del Nord (179/mo posto, +1) ed Eritrea (180/mo posto, -2). In testa alla classifica, la Norvegia mantiene il primo posto per il quinto anno consecutivo, davanti a Finlandia e Svezia, tornata terza a scapito della Danimarca. Da notare l'uscita della Germania (13/mo posto, -2) dalla zona bianca perché decine di giornalisti sono stati attaccati "da manifestanti vicini a movimenti estremisti e complottisti durante manifestazioni contro le restrizioni sanitarie". L'Europa rimane la regione più sicura, ma si sono moltiplicate le aggressioni e gli arresti abusivi, soprattutto in Francia (34/mo posto) durante le manifestazioni contro le restrizioni, in Italia (41/mo posto), Polonia (64/mo posto, -2), Grecia (70/mo posto, -5), Serbia (93/mo posto) e Bulgaria (112/mo posto, -1). Dall'altra parte dell'Atlantico la situazione resta "piuttosto buona" negli Stati Uniti (44/mo posto, +1) "anche se l'ultimo anno di mandato di Donald Trump è stato caratterizzato da un numero record di aggressioni (quasi 400) e di arresti di giornalisti (130). La zona rossa ora accoglie il Brasile, dove "insulti, stigmatizzazione e orchestrazione delle umiliazioni pubbliche dei giornalisti" sono "diventati il segno distintivo del presidente Bolsonaro". Lascia sempre a desiderare la situazione in Russia (150/mo posto, -1), nazione che si è adoperata per "limitare la copertura" delle "manifestazioni legate all'oppositore Aleksei Navalny". Infine, pur rimanendo il continente "più violento" per i giornalisti, l'Africa sta registrando alcuni miglioramenti in nazioni come il Burundi (147/mo posto, +13), la Sierra Leone (75 /mo posto, +10) e il Mali (99/mo posto, +9).
La Regina Elisabetta ha perso uno dei suoi più cari ed intimi amici a pochi giorni dalla tragica scomparsa di suo marito Filippo.
Gdf scopre maxi frode fiscale. Sequestri per 40 mln
In un giorno davvero speciale, Daniela Santanchè ha pubblicato un nuovo scatto in compagnia del figlio Lorenzo
Raimondo Todaro ha deciso di partecipare ad Amici per tentare di riconquistare la sua ex moglie, Francesca Tocca?
AGI - Per Matteo Salvini sulle riaperture bisogna correre. "Mi auguro che non si parli più di coprifuoco tra qualche giorno", insiste il segretario leghista. "Ci vuole coraggio, visione, bisogna scommettere sull'Italia e sugli italiani che hanno mostrato enorme buon senso e meritano di avere fiducia". "Se il piano vaccinale corre come sta correndo, se il contagio scende come sta scendendo, io credo che sia giusto riconoscere il diritto alla vita e il diritto al lavoro a milioni di italiani senza inutili discriminazioni. La Lega porterà al tavolo della maggioranza in Consiglio dei ministri la richiesta di cancellare il coprifuoco e di estendere con tutti i protocolli di sicurezza il calendario delle riaperture", ribadisce. Salvini lascia intravedere la possibilità di un compromesso con i più 'rigoristi' nel governo, citando l'esempio della capitale spagnola di coprifuoco alle 23. "Nella vicina moderna e rispettosa Madrid i locali sono aperti da tempo e la gente può uscire di casa perfino alle 10 e un quarto della sera: pensate che azzardo. Non arrivo a Israele dove sono tutti in giro, vaccinati a senza mascherina", dice. "Il modello Madrid prevede le 23. E' chiaro che nella mia idea di Paese la libertà di movimento è quella che non conosce limiti di orario se non la responsabilità del singolo. Io mi fido degli italiani. Chi invece vuole tenere gli italiani chiusi in casa per altre settimane o mesi vuol dire che non si fida del popolo che gli paga lo stipendio". Presentando il piano delle Lega contro le ecomafie e il randagismo, il segretario leghista poi bacchetta nuovamente l'Unione europea e l'Ema per i ritardi sul parere al vaccino russo Sputnik. "La Grecia ha inserito il vaccino russo per attrarre turisti. A Bruxelles dormono. E' dai primi di marzo che stanno esaminando questo benedetto vaccino russo. Non so se stiano aspettando il mago Otelma o chi altro per dare un responso. Se si danno una mossa ci fanno un favore". "Recovery, ci deve essere il tempo per l'esame in Parlamento" Il capo della Lega poi affronta il tema dell'esame parlamentare del Piano nazionale di ripresa e resilienza. "E' chiaro che tutto il Parlamento dovrà esserne informato. Ci deve essere il tempo. Io so che alcuni Paesi europei hanno chiesto più tempo rispetto alla scadenza del 30 aprile. Giustamente Mario Draghi vuole arrivare fra i primi. Però se Conte ha perso mesi e mesi per lasciare il nulla nei cassetti non è colpa né mia né di Draghi. Se c'é bisogno di qualche giorno in più ... non stiamo parlando ci due spicci, stiamo parlando di opere fondamentali. Se ci fosse bisogno di qualche giorno in più per approfondire penso che a Bruxelles e nessuno si offenderebbe". "Noi lo vedremo, ci stiamo lavorando nei singoli ministeri e, siccome c'è in ballo una cifra di 200 miliardi che dovrà essere restituita dai nostri figli, partecipare alla scelta di come utilizzarli è fondamentale. Certo, se scegli di far parte di un governo onori e oneri. Se uno preferisce stare fuori fa una scelta. Noi abbiamo scelto di entrare in questo governo anche per essere determinanti sull'utilizzo di questi fondi, ci stiamo lavorando ministero per ministero", risponde a chi gli fa notare la mancanza di coinvolgimento denunciata da Giorgia Meloni. "Grillo disgustoso. Chieda scusa a tutte donne italiane" Il commento di Salvini è durissimo, quando i giornalisti gli chiedono di tornare sul video di Beppe Grillo in difesa del figlio Ciro accusato di stupro."Capisco lo sfogo di un padre ma mi permetto di dire che è disgustoso, vergognoso e imbarazzante invocare l'innocenza del figlio in base ai giorni attesi da una ragazza per denunciare uno stupro. Questo ci riporta al Medioevo. Spero che capisca la gravità di quanto affermato perché se c'è di messo una presunta violenza bisogna andare fino in fondo e non ci sono di mezzo figli di vip e figli di operai. Io mi auguro che sia innocente, non faccio battaglia politica sui reati. Però spero che chieda scusa, non a quella ragazza, ma a tutte le donne italiane,perché lasciar solo ipotizzare che se una non corre subito alla polizia se lo sia inventata o andata a cercare è disgustoso. Da parte di una bimba sentirsi dire che se una ragazza non denuncia subito si è inventata tutto, mi fa schifo". "Amministrative, vertice di centrodestra non prima di maggio" Altro tema la scelta delle candidature per le Amministrative in autunno. Salvini non sembra aver fretta di incontrare gli alleati di centrodestra, ma rilancia il nome di Gabriele Albertini a Milano. "Entro dieci giorni dobbiamo decidere i 40 miliardi del decreto Imprese, le riaperture e il Recovery plan. Ci sono in ballo alcune centinaia di miliardi, prima vediamo di usare bene questi per gli italiani poi, a maggio, ci sarà tempo di fare tutto il resto", risponde a chi gli chiede quando convocherà il vertice di coalizione . "Io da milanese spero che l'ipotesi Albertini riporti Milano a essere quel traino per tutta Italia e per tutta Europa che era fino a qualche tempo fa e che purtroppo ha smesso di essere", afferma il segretario leghista, a margine di una conferenza stampa sul piano della Lega contro il randagismo, rilanciando la candidatura dell'ex sindaco. "Inasprire le pene per i violenti e chi abbandona gli animali" Il tema della conferenza stampa è il piano della Lega sul fenomeno del randagismo e della tutela degli animali. "I nostri disegni di legge prevedono un inasprimento di pene per chi abbandona maltratta e uccide gli animali e l'incremento dei fondi sul territorio - dice -. Poi c'è il business della malavita organizzata che fattura due miliardi di euro circa l'anno. Io da ministro dell'Interno avevo istituito fondo per andare a scovare i canili lager; chi mi ha seguito evidentemente ha una sensibilità diversa. Nell'anno del Covid è aumentata la frequentazione con gli animali da compagnia, l'ultima cosa che vorremmo è che, nell'estate della ripartenza, ci fosse un aumento degli abbandoni.Vorremmo anche agevolare fiscalmente chi sceglie di portare a casa un animale in adozione. I nostri disegni di legge sono pronti in Parlamento, la speranza è che ci sia maggioranza trasversale e unità", conclude, nel corso della conferenza stampa, cui hanno partecipato anche Filippo Maturi, responsabile del dipartimento tutela Biodiversità e benessere Animale, l'europarlamentare Anna Cinzia Bonfrisco e il senatore Maurizio Campari.
A “Uomini e Donne”, Gemma Galgani si è trasformata in Madonna in occasione della sfilata a tema “Come una star”, attirando le critiche di Tina.
"Perché non li avete arrestati subito? Ce li avrei portati io in galera, a calci nel culo. Perché vi siete resi conto che non è vero niente, non c'è stato alcuno stupro. Una persona che viene stuprata la mattina, al pomeriggio va in kitesurf e dopo otto giorni fa la denuncia... Vi è sembrato strano. Bene, è strano". Beppe Grillo pubblica un video in cui prende le difese del figlio Ciro, accusato di stupro insieme ad altri suoi tre amici, e scatena reazioni e polemiche per le sue dichiarazioni. "Sei un papà e ti capisco. Spero che tutto si possa chiarire e alla svelta. Immagino siano stati due anni difficilissimi. Coraggio Beppe" scrive Alessandro Di Battista in un commento. "Ciò che prova Beppe a livello umano posso solo immaginarlo, e da mamma gli sono vicina. La Magistratura è al lavoro, perciò auspico che giornali e talk show lascino che questa vicenda si risolva, come giusto che sia, in tribunale. Serve rispetto: no a speculazioni da sciacalli" twitta la vicepresidente del Senato in quota M5S, Paola Taverna. "Sono e siamo umanamente vicini a Beppe Grillo, un uomo e un padre che sta vivendo un dramma che non è augurabile a nessuno - scrive su Facebook il reggente M5S Vito Crimi - Abbiamo fiducia nel lavoro della magistratura, che accerterà la verità. Quando si ha a che fare con la vita delle persone, con vicende di una tale delicatezza, è più che mai opportuno che i fatti vengano trattati dai media evitando conclusioni affrettate e la ricerca di sensazionalismi". Nel M5S c'è però anche chi, come la vicepresidente della Camera Maria Edera Spadoni, ritiene che "ogni donna debba poter denunciare in qualsiasi momento". "Io aspetto le sentenze - dice all'Adnkronos - Ho visto il video di Grillo questa mattina ed è chiaro che umanamente mi dispiace per Beppe come padre, è una vicenda familiare privata e immagino che i protagonisti di questa vicenda vogliano tenerla privata. Personalmente ritengo che ogni donna debba poter denunciare in qualsiasi momento". "Non posso commentare la situazione del figlio di Grillo, il fatto singolo. Io - sottolinea Spadoni - credo fermamente nel fatto che una donna ha il diritto di denunciare quando se la sente, perché ci vuole tempo per elaborare. Le leggi in vigore sono leggi giuste. Le domande che Grillo fa deve rivolgerle alle autorità competenti. Io non commento la situazione particolare, posso dire che per me, le leggi che abbiamo in Italia per la protezione delle donne, sono leggi giuste", insiste la vicepresidente di Montecitorio. "Sono assolutamente d'accordo con la vicepresidente della Camera Spadoni quando dice che ogni donna deve poter denunciare quando se la sente. Questo dice la legge dello Stato: il codice rosso lo abbiamo approvato noi e lo rivendichiamo" dichiara all'Adnkronos la deputata M5S Valentina Barzotti. "Non entro nel merito della vicenda singola. Chiaramente esprimo solidarietà a Beppe. La mia vicinanza umana a Grillo per questo dramma familiare. Ma la legge è legge. Sarà la magistratura a esprimersi", conclude. Critiche al video di Grillo arrivano da più fronti. "Da condannare senza mezze misure - dice Titti Di Salvo del Pd parlando con l'Adnkronos. Qui non c'entra nulla il giustizialismo o l'essere padre. Gli argomenti che usa Grillo sono inaccettabili. Sono certa che i vertici del Pd stigmatizzeranno e spero che l'alleanza con i 5 Stelle, il confronto con i Stelle, non faccia da silenziatore rispetto a qualcosa di inaccettabile". "La ragazza è andata a fare kitesurf? Parole inaccettabili per chiunque ma ancora di più sulla labbra di un leader politico, uno che si definisce l'Elevato e si pregia della responsabilità di orientare un movimento. Il classico repertorio per cui è la vittima ad essere responsabile" sottolinea. "Condannare o assolvere il figlio di Grillo spetta alla magistratura. Ma non si può tacere sulle parole del padre: affermare che la veridicità di uno stupro dipenda dai tempi della denuncia è un’aberrazione e offende le vittime a cui è servito del tempo per denunciare l'aggressore" scrive su Twitter l'eurodeputata Pd Pina Picierno. "Il video di Grillo è allucinante. C'è dentro tutto quello che la politica non può e non deve essere" twitta anche Matteo Orfini del Pd. "'Ma se vieni stuprata, poi vai a fare kitesurf?'. Basterebbe questa frase di #Grillo - pura colpevolizzazione della vittima - a bandirlo per sempre da qualsiasi tavolo politico. Utile se avvenisse, anche per lavorare all'alleanza possibile con M5S senza il peso della sua barbarie" il tweet di Andrea Romano (Pd). Per Maria Elena Boschi di Iv il video di Beppe Grillo "è scandaloso. Non sta a me dire chi ha torto e chi ha ragione, per quello ci sono i magistrati. Ma che Beppe Grillo usi il suo potere mediatico e politico per assolvere il figlio è vergognoso" dice Boschi in un video sui social. Le parole di Beppe Grillo "sono piene di maschilismo. Quando dice che la ragazza che ha denunciato il figlio per stupro è sostanzialmente una bugiarda perché ha impiegato otto giorni a denunciare, fa un torto a tutte le donne vittime di violenza" afferma Boschi. "Perché - aggiunge - forse Beppe Grillo non sa il dolore che passa attraverso quelle donne che spesso non impiegano giorni ma settimane per trovare il coraggio di denunciare e superare anche magari la vergogna e l'angoscia". "A me piacerebbe che dentro il Movimento 5 Stelle qualcuno, magari qualche donna, prendesse le distanze da Beppe Grillo - dice Maria Elena Boschi - E non perché io debba condannare il figlio di Beppe Grillo, non sta a me farlo, io sono garantista con tutti anche verso di lui, per me vale la presunzione di innocenza anche per il figlio di Beppe Grillo". Replica la senatrice del M5S Alessandra Maiorino . "Il Movimento ha votato la legge sul codice rosso, il Pd all'epoca si è astenuto. Nel codice rosso sono inasprite le pene in materia di violenza sulle donne. Il limite temporale che una donna ha per denunciare è ancora troppo basso e quindi potremmo estenderlo. La Boschi, che all'epoca era ancora nel Pd, spieghi perché i dem si sono astenuti", rimarca Maiorino all'Adnkronos. "La capogruppo di Iv - prosegue - si butta come un avvoltoio su questa storia, mentre il suo leader va a glorificare una dittatura del Golfo dove i diritti delle donne sono inesistenti. Non è questa la partita da giocare".
Vaccino Johnson & Johnson e rari casi di trombosi negli effetti collaterali, per l'Ema c'è un "possibile collegamento". Questa una delle affermazioni nel nuovo 'verdetto' dell'agenzia europea sul farmaco, che tuttavia non ravvisa fattori di rischio specifici. Ma per quali sintomi e quando chiamare il medico se si ravvisano degli effetti indesiderati? A rispondere è sempre l'Ema al termine delle sue conclusioni. "Fiato corto, dolore al petto, gonfiore alle gambe, dolore addominale persistente, sintomi neurologici come mal di testa forte e persistente o visione offuscata, minuscole macchie di sangue sotto la pelle in zone diverse dal sito di inoculo". In presenza di questi sintomi "nelle 3 settimane successive" alla vaccinazione anti-Covid, "parla con il tuo medico o contatta le autorità sanitarie nazionali competenti", raccomanda l'Agenzia europea del farmaco Ema. Nelle informazioni rivolte alla popolazione, l'ente regolatorio Ue spiega che "casi di insoliti trombosi con piastrine basse si sono verificati in persone che hanno ricevuto il vaccino Covid-19 di Janssen negli Stati Uniti. Il rischio di avere questo effetto collaterale è molto basso, ma le persone che riceveranno il vaccino dovrebbero comunque essere consapevoli dei sintomi in modo da poter ottenere un trattamento medico tempestivo per aiutare il recupero ed evitare complicazioni".
Diletta Leotta, nella puntata del 20 aprile 2021, riceverà il tanto ambito tapiro d’oro da Valerio Staffelli.
AGI - Regolarmente stipendiato senza avere mai lavorato nemmeno un giorno in quindici anni. È la storia di Salvatore Scumace, 67 anni, dipendente dell'ospedale “Pugliese” di Catanzaro. L'uomo avrebbe percepito regolarmente la retribuzione, per più di 538 mila euro complessivi, pur non essendosi mai recato in servizio. Sono state le indagini condotte dai militari del Comando provinciale della Guardia di finanza di Catanzaro, su disposizione della Procura, a svelare il reiterato assenteismo, coinvolgendo dipendenti, funzionari e dirigenti dell'ospedale. L'operazione denominata “Mezzo servizio”, oltre a Scumace, residente a Botricello, nel Catanzarese, ha permesso di evidenziare anche il ruolo di altre sei persone, tutte indagate. A tutti è stato notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari nell'ambito dell'inchiesta per assenteismo dei pubblici dipendenti. Le indagini, dirette dal sostituto procuratore Domenico Assumma, con il coordinamento del procuratore aggiunto Giancarlo Novelli e del procuratore della Repubblica Nicola Gratteri, hanno condotto all'iscrizione a vario titolo delle sette persone sul registro degli indagati in relazione ai delitti di abuso d'ufficio, falso ed estorsione aggravata. Gli accertamenti del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Catanzaro hanno consentito di rilevare che Scumace, già in organico all'Azienda, nel 2005 era stato assegnato al Centro Operativo Emergenza Incendi dell'ospedale catanzarese. Tuttavia, come ricostruito attraverso l'esame dei tabulati di presenza, dei turni di servizio e delle testimonianze di alcuni suoi colleghi e superiori, Scumace, pur percependo regolarmente la retribuzione, per oltre 15 anni non si è mai recato in servizio. Per raggiungere il suo obiettivo, peraltro, Scumace aveva fatto ricorso anche a condotte estorsive, perpetrate tramite altre persone nei confronti dei propri superiori. Nel 2005, quando, secondo quanto ricostruito dalle indagini, “una persona molto distinta” si sarebbe introdotta senza preavviso nell'ufficio della responsabile del C.O.E.I. (oggi in congedo ed estranea alle indagini) e, operando velate ma inequivocabili minacce all'incolumità sua e dei suoi familiari, l'avrebbe costretta a soprassedere dalle segnalazioni disciplinari nei confronti del dipendente assenteista. Successivamente, al pensionamento della responsabile intimidita, le condotte assenteistiche di Scumace sono proseguite indisturbate in quanto sia Critelli, subentrato responsabile del C.O.E.I., sia i due dirigenti dell'Ufficio Risorse Umane (Prejanò e De Vito), tutti indagati in concorso con Scumace, per abuso d'ufficio, non controllavano l'effettiva presenza in servizio del dipendente, consentendogli di fatto di proseguire nel suo reiterato assenteismo. Nel luglio del 2020, quando sono iniziati gli approfondimenti investigativi della Guardia di finanza, anche attraverso l'analisi dei tabulati telefonici degli ultimi due anni dell'indagato, l'Azienda ha avviato un primo procedimento disciplinare nei confronti di Scumace, affidato a un'apposita commissione composta dagli ulteriori indagati Canino (Presidente), Molé e Fondacaro (Membri). La commissione, tuttavia, a fronte della palese condotta assenteistica di Scumace, ha dichiarato insussistente la possibilità di avanzare un addebito disciplinare nei suoi confronti. I tre sono stati iscritti nel registro degli indagati per il reato di falso in atto pubblico e abuso d'ufficio. Successivamente all'archiviazione del primo procedimento disciplinare, la Direzione Aziendale del nosocomio catanzarese ha promosso una seconda verifica che si concludeva, nel mese di ottobre 2020, con il licenziamento senza preavviso del dipendente.