Positivi dopo Pfizer: "Stanno bene, vaccino dimostra efficacia"
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Elisabetta Gregoraci ha postato sui social alcune immagini bollenti del suo ultimo shooting fotografico.
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La showgirl di "Avanti un altro" si mostra senza veli su Instagram.
Un uomo vede una lince rossa che attacca la moglie e si fionda sull’animale: la vicenda ha dell’incredibile.
Obiettivo "creare la competizione più bella del mondo"
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Sulle riaperture in Italia dal 26 aprile, il leader della Lega Matteo Salvini scrive a Draghi prima del cdm che discuterà il decreto e chiede al governo "più coraggio". "Spero che vengano accolte queste richieste, non mi va di votare cose di cui non sono convinto. Non me lo ha mica prescritto il dottore che devo votare per forza cose di cui non sono convinto", ha detto intervenendo alla Maratona di Confedilizia 'per la libertà', sul tema. "Sono leale, mi fido di Draghi, ma per qualcuno c'è il blocco a oltranza". "Chiederei l'estensione per la sera e riaprire alcune attività economiche - spiega il leader della Lega -, non sono richieste di Salvini, ma delle regioni, possono mettere il nome di Bonaccini, De Luca, Zingaretti". "Mi auguro che prima del cdm si arriva a una soluzione di buon senso", continua Salvini, che aggiunge: "Siamo entrati al governo per riequilibrare un certo squilibrio, il cdm è alle 17, io ho scritto al presidente Draghi. Non c'è dato scientifico che supporti certe scelte". E ancora: "Ho avuto una riunione con ministri, governatori e sindaci sul decreto che va oggi in consiglio dei ministri, chiediamo più coraggio, gli italiani se lo meritano". Per Salvini "occorre tornare alla normalità, i dati sono in netto miglioramento, occorre coraggio".
Elisa Isoardi ha firmato un contratto per prendere parte a sole 8 puntate dell'Isola dei Famosi? Ufficialmente è uscita per un infortunio all'occhio.
Il vaccino anti-Covid di CureVac "se arrivasse nel giro di poche settimane e funzionasse un vaccino europeo a mRna, sarebbe fantastico, sarebbe la soluzione". Lo ha dichiarato al programma 'L'imprenditore e gli altri' su Cusano Italia Tv l'immunologo Guido Forni, socio dell'Accademia nazionale dei Lincei. "E' una ditta tedesca finanziata dall'Europa - ha ricordato - che ha una tecnologia più avanzata rispetto a Pfizer e Moderna. Il vaccino si può conservare a temperatura ambiente e non dovrebbe avere effetti collaterali. L'Ue ha prenotato 450 milioni di dosi" e "se tutto va bene, questo vaccino sarà la rivoluzione dei vaccini", è convinto l'esperto. "Dovremmo essere nelle fasi conclusive - ha sottolineato - poi servirà qualche settimana per l'approvazione dell'Ema e allora comincerà la produzione". Con la pandemia di Covid-19 "abbiamo imparato una tecnologia nuova per fare i vaccini in tempi rapidissimi - ha aggiunto Forni - Sono già pronti i vaccini contro le varianti perché è bastato cambiare una parte dell'Rna e il vaccino è già pronto. In futuro i vaccini a mRna potranno essere utilizzati anche contro altre malattie infettive, e come forma di prevenzione per quei tumori di cui si conosce l'origine e sono dovuti a un particolare difetto genetico".
La Superlega europea "è un attacco frontale alla Uefa. Qui parliamo di squadre molto indebitate, soprattutto in questo momento post covid o quasi, dove molte squadre sono sull'orlo dell'indebitamento totale, e questa potrebbe essere una situazione per rimettere i conti in ordine". A Flavio Briatore l'idea di una superlega europea non sembra piacere affatto: da imprenditore sportivo e grande tifoso juventino, commenta così, in un'intervista con l'Adnkronos, la creazione della nuova competizione calcistica annunciata ieri. "Io non credo che sia giusto nei confronti dei tifosi, e nei confronti dello sport, risolvere i problemi personali del club con un'operazione del genere", scandisce il manager. "Si deve partire dal principio che il calcio è di tutti, e nello sport ci vuole sempre meritocrazia -spiega- Il calcio è di tutti i tifosi, io ho avuto squadre di calcio e non sei tu il padrone della squadra, tutti si sentono padroni della loro squadra". L'analisi è che "se si restringe la superlega alle famose dodici squadre, si potrebbe avere l'assurda situazione per cui la Juve è quarta nel campionato italiano e fa la superlega, o le squadre che hanno lavorato bene, penso all'Atalanta che è un gioiello e che compete per la Champions, sarebbero penalizzate", sostiene Briatore. L'ex manager di F1 rivela poi un retroscena personale: "Molti anni fa, io ed Ecclestone e due presidenti molto importanti di due squadre di calcio di cui non posso fare il nome, avevamo pensato di fare una Champions League, dando molti più soldi di quelli che dava la Uefa. Il presidente di allora aumentò subito i premi: ecco, io credo che potrebbe succedere questo, o che l'obiettivo potrebbe essere questo". Peraltro, osserva ancora Briatore, "Fifa e Uefa hanno fatto un errore enorme quando hanno lasciato che si facesse una Lega autonoma in America, dove non ci sono retrocessioni: quello che sta accadendo è una conseguenza di quell'errore strategico. Ma quello non è sport, sport è competere".
La Regina Elisabetta ha perso uno dei suoi più cari ed intimi amici a pochi giorni dalla tragica scomparsa di suo marito Filippo.
AGI - Regolarmente stipendiato senza avere mai lavorato nemmeno un giorno in quindici anni. È la storia di Salvatore Scumace, 67 anni, dipendente dell'ospedale “Pugliese” di Catanzaro. L'uomo avrebbe percepito regolarmente la retribuzione, per più di 538 mila euro complessivi, pur non essendosi mai recato in servizio. Sono state le indagini condotte dai militari del Comando provinciale della Guardia di finanza di Catanzaro, su disposizione della Procura, a svelare il reiterato assenteismo, coinvolgendo dipendenti, funzionari e dirigenti dell'ospedale. L'operazione denominata “Mezzo servizio”, oltre a Scumace, residente a Botricello, nel Catanzarese, ha permesso di evidenziare anche il ruolo di altre sei persone, tutte indagate. A tutti è stato notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari nell'ambito dell'inchiesta per assenteismo dei pubblici dipendenti. Le indagini, dirette dal sostituto procuratore Domenico Assumma, con il coordinamento del procuratore aggiunto Giancarlo Novelli e del procuratore della Repubblica Nicola Gratteri, hanno condotto all'iscrizione a vario titolo delle sette persone sul registro degli indagati in relazione ai delitti di abuso d'ufficio, falso ed estorsione aggravata. Gli accertamenti del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Catanzaro hanno consentito di rilevare che Scumace, già in organico all'Azienda, nel 2005 era stato assegnato al Centro Operativo Emergenza Incendi dell'ospedale catanzarese. Tuttavia, come ricostruito attraverso l'esame dei tabulati di presenza, dei turni di servizio e delle testimonianze di alcuni suoi colleghi e superiori, Scumace, pur percependo regolarmente la retribuzione, per oltre 15 anni non si è mai recato in servizio. Per raggiungere il suo obiettivo, peraltro, Scumace aveva fatto ricorso anche a condotte estorsive, perpetrate tramite altre persone nei confronti dei propri superiori. Nel 2005, quando, secondo quanto ricostruito dalle indagini, “una persona molto distinta” si sarebbe introdotta senza preavviso nell'ufficio della responsabile del C.O.E.I. (oggi in congedo ed estranea alle indagini) e, operando velate ma inequivocabili minacce all'incolumità sua e dei suoi familiari, l'avrebbe costretta a soprassedere dalle segnalazioni disciplinari nei confronti del dipendente assenteista. Successivamente, al pensionamento della responsabile intimidita, le condotte assenteistiche di Scumace sono proseguite indisturbate in quanto sia Critelli, subentrato responsabile del C.O.E.I., sia i due dirigenti dell'Ufficio Risorse Umane (Prejanò e De Vito), tutti indagati in concorso con Scumace, per abuso d'ufficio, non controllavano l'effettiva presenza in servizio del dipendente, consentendogli di fatto di proseguire nel suo reiterato assenteismo. Nel luglio del 2020, quando sono iniziati gli approfondimenti investigativi della Guardia di finanza, anche attraverso l'analisi dei tabulati telefonici degli ultimi due anni dell'indagato, l'Azienda ha avviato un primo procedimento disciplinare nei confronti di Scumace, affidato a un'apposita commissione composta dagli ulteriori indagati Canino (Presidente), Molé e Fondacaro (Membri). La commissione, tuttavia, a fronte della palese condotta assenteistica di Scumace, ha dichiarato insussistente la possibilità di avanzare un addebito disciplinare nei suoi confronti. I tre sono stati iscritti nel registro degli indagati per il reato di falso in atto pubblico e abuso d'ufficio. Successivamente all'archiviazione del primo procedimento disciplinare, la Direzione Aziendale del nosocomio catanzarese ha promosso una seconda verifica che si concludeva, nel mese di ottobre 2020, con il licenziamento senza preavviso del dipendente.
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Vaccino Johnson & Johnson e rari casi di trombosi negli effetti collaterali, per l'Ema c'è un "possibile collegamento". Questa una delle affermazioni nel nuovo 'verdetto' dell'agenzia europea sul farmaco, che tuttavia non ravvisa fattori di rischio specifici. Ma per quali sintomi e quando chiamare il medico se si ravvisano degli effetti indesiderati? A rispondere è sempre l'Ema al termine delle sue conclusioni. "Fiato corto, dolore al petto, gonfiore alle gambe, dolore addominale persistente, sintomi neurologici come mal di testa forte e persistente o visione offuscata, minuscole macchie di sangue sotto la pelle in zone diverse dal sito di inoculo". In presenza di questi sintomi "nelle 3 settimane successive" alla vaccinazione anti-Covid, "parla con il tuo medico o contatta le autorità sanitarie nazionali competenti", raccomanda l'Agenzia europea del farmaco Ema. Nelle informazioni rivolte alla popolazione, l'ente regolatorio Ue spiega che "casi di insoliti trombosi con piastrine basse si sono verificati in persone che hanno ricevuto il vaccino Covid-19 di Janssen negli Stati Uniti. Il rischio di avere questo effetto collaterale è molto basso, ma le persone che riceveranno il vaccino dovrebbero comunque essere consapevoli dei sintomi in modo da poter ottenere un trattamento medico tempestivo per aiutare il recupero ed evitare complicazioni".
La preoccupazione della nota virologa: "Si sono vaccinate le persone sbagliate". E sulle riaperture lancia un allarme.
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AGI - "Vaccino principale contro la disinformazione", l'esercizio del giornalismo è "totalmente o parzialmente bloccato" in più di 130 paesi. E' l'allarme lanciato da Reporter Senza Frontiere (Rsf) in una fase in cui la crisi sanitaria sta rendendo ancora più difficile la copertura informativa. Secondo la classifica mondiale annuale sulla libertà di stampa, pubblicata dall'Ong, il 73% dei 180 paesi valutati sono caratterizzati da situazioni ritenute "gravissime", "difficili" o "problematiche" per la professione. Solo 12 paesi su 180, ovvero il 7%, contro l'8% del 2020, mostrano una "buona situazione". Una "zona bianca" che "non è mai" stata "così piccola dal 2013", avverte Rsf. La pandemia di Covid-19 ha rappresentato per i governi "una forma di opportunità per limitare la libertà di stampa", ha spiegato alla France Presse il segretario generale di Rsf, Christophe Deloire. La repressione si è quindi aggravata ulteriormente nei Paesi dove la libertà di stampa è più compromessa, come l'Arabia Saudita e la Siria, rispettivamente al centosettantesimo e al centosettantatreesimo posto della classifica. La pandemia ha anche "provocato un enorme blocco degli accessi" al territorio e alle fonti per i giornalisti ", in parte legittima, quando si trattava di precauzioni sanitarie, ma anche illegittima, ha avvertito Deloire. La situazione è tanto più preoccupante in quanto il giornalismo è il principale baluardo contro la "viralità della disinformazione oltre confine, sulle piattaforme digitali e sui social network", a volte alimentata dal potere. I presidenti Jair Bolsonaro in Brasile (111/ma posizione, -4) e Nicolas Maduro in Venezuela (148/ma posizione, -1) hanno così "promosso farmaci la cui efficacia non è mai stata dimostrata dal mondo medico", ricorda la Ong. In Iran (174/ma posizione, -1) le autorità "hanno moltiplicato le condanne dei giornalisti per minimizzare meglio il numero di morti legate" al Covid-19. L'Egitto (166/ma posizione), da parte sua, vieta "la pubblicazione di dati sulla pandemia diversi da quelli del ministero della Salute". La Malaysia, che segna l'arretramento più netto (119/ma posizione, -18), ha recentemente approvato "un decreto anti-fake news" che concede al "governo il diritto di imporre la propria versione della verità". E in Ungheria (92/ma posizione, -3), dove il regime di Viktor Orbán "porta avanti in modo sfacciato" la repressione della libertà di stampa, le informazioni sul coronavirus sono "bloccate" in particolare dalla legislazione di emergenza in vigore da marzo 2020 che criminalizza "la diffusione" di false informazioni". In fondo alla classifica ci sono ancora la Cina (177/mo posto), davanti a Turkmenistan (178/mo posto, +1), Corea del Nord (179/mo posto, +1) ed Eritrea (180/mo posto, -2). In testa alla classifica, la Norvegia mantiene il primo posto per il quinto anno consecutivo, davanti a Finlandia e Svezia, tornata terza a scapito della Danimarca. Da notare l'uscita della Germania (13/mo posto, -2) dalla zona bianca perché decine di giornalisti sono stati attaccati "da manifestanti vicini a movimenti estremisti e complottisti durante manifestazioni contro le restrizioni sanitarie". L'Europa rimane la regione più sicura, ma si sono moltiplicate le aggressioni e gli arresti abusivi, soprattutto in Francia (34/mo posto) durante le manifestazioni contro le restrizioni, in Italia (41/mo posto), Polonia (64/mo posto, -2), Grecia (70/mo posto, -5), Serbia (93/mo posto) e Bulgaria (112/mo posto, -1). Dall'altra parte dell'Atlantico la situazione resta "piuttosto buona" negli Stati Uniti (44/mo posto, +1) "anche se l'ultimo anno di mandato di Donald Trump è stato caratterizzato da un numero record di aggressioni (quasi 400) e di arresti di giornalisti (130). La zona rossa ora accoglie il Brasile, dove "insulti, stigmatizzazione e orchestrazione delle umiliazioni pubbliche dei giornalisti" sono "diventati il segno distintivo del presidente Bolsonaro". Lascia sempre a desiderare la situazione in Russia (150/mo posto, -1), nazione che si è adoperata per "limitare la copertura" delle "manifestazioni legate all'oppositore Aleksei Navalny". Infine, pur rimanendo il continente "più violento" per i giornalisti, l'Africa sta registrando alcuni miglioramenti in nazioni come il Burundi (147/mo posto, +13), la Sierra Leone (75 /mo posto, +10) e il Mali (99/mo posto, +9).
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