Renault Arkana, il suv coupé ibrido che inaugura la Renaulution
Micro Hybrid 140 e 160 CV ed E-Tech da 145 CV. Da 30.350
"Il Fatto Quotidiano oggi apre il proprio giornale con un presunto scoop che definire ridicolo o assurdo è riduttivo. Non ho mai parlato con la persona che Il Fatto Quotidiano oggi presenta in prima pagina, né ho risposto ai suoi continui messaggi". Lo dice Maria Elena Boschi riferendosi alla notizia pubblicata da Il Fatto: l'ex tesoriere della Lega Gianmario Ferramonti avrebbe promesso un milione di voti in cambio della caduta del governo Conte. "E del resto questa stessa persona - priva per quanto io sappia di alcun ruolo e potere - si lamentava perché neanche rispondevo alle sue considerazioni: del resto ricevo sul telefono, via email, sui social centinaia di messaggi da sconosciuti privi di alcuna credibilità sugli argomenti più disparati -prosegue la capogruppo di Iv alla Camera-. Trovo surreale che mi si attribuiscano le opinioni di chi mi scrive e che si definiscano colloqui dei messaggi senza risposta". "Quanto alle mie posizioni sul governo Conte esse sono state sempre pubbliche e ufficiali, a cominciare dai vari incontri con l’allora premier a Palazzo Chigi e dalla mia partecipazione alla delegazione ufficiale di Italia Viva nelle consultazioni al Quirinale con il Presidente Mattarella prima e poi nelle consultazioni con i presidenti Fico e Draghi. Quello che pensavo della crisi l’ho detto in tutte le sedi istituzionali e nelle numerose interviste rilasciate", aggiunge la Boschi. "Confondere le allucinazioni con gli scoop significa che alcuni organi di informazione vivono purtroppo una crisi profonda che mi dispiace, come cittadina e come sostenitrice di una informazione di qualità. Mi riservo, ovviamente, di tutelare la mia immagine nelle forme e nelle sedi più opportune”, conclude Boschi.
È morto Emanuele Zarcone, direttore di “BresciaUp”, i titolari del locale hanno allertato immediatamente i soccorsi, purtroppo invano
"Ma com'è possibile..." si sono chiesti i fan dopo che Silvia Toffanin ha pronunciato una frase che ha spiazzato in molti.
Matrimonio a prima vista Italia: una coppia storica si è lasciata
Stefania Orlando ha fatto commuovere tutti i suoi fan con una dedica molto speciale condivisa sul suo profilo Instagram.
AGI - Nel Regno Unito più della metà delle persone positive al test per Covid-19 è asintomatica. Lo rivelano i dati dell'Office for National Statistics (Ons), secondo i quali il 53 per cento di coloro a cui è stato diagnosticato il virus ha dichiarato di non avere sintomi, comprese febbre e tosse. L'indagine, che ha esaminato 10mila persone in tutto il Regno Unito tra dicembre 2020 e marzo 2021, suggerisce che la trasmissione asintomatica è più comune di quanto si temesse in precedenza. Tra le persone positive sintomatiche, i dati britannici rivelano che i segnali più comuni sono la stanchezza, seguiti da mal di testa e tosse. Tuttavia, l'NHS (il servizio sanitario britannico) elenca tra i sintomi rivelatori dell'infezione solo febbre, tosse continua e perdita di gusto e olfatti. Ma meno di un quinto delle persone, cioè il 18 per cento, ha segnalato perdita di gusto e olfatto come unico sintomo. "La nostra analisi oggi evidenzia la gamma di sintomi che le persone possono sperimentare con Covid", spiega Sarah Crofts esperta di statistica dell'Ons. I classici sintomi stanchezza, mal di testa e tosse sono quelli più comunemente segnalati da coloro che sono stati contagiato dal virus, mentre solo circa uno su cinque sperimenta unicamente la perdita del gusto o dell'olfatto. "Circa la metà di coloro che abbiamo testato non ha riportato alcun sintomo anche se erano presenti livelli elevati di virus nel corpo", dice Crofts. "Questo sottolinea che le persone possono inconsapevolmente contrarre il virus nella comunità e potenzialmente trasmetterlo ad altri. È fondamentale - prosegue - continuare a misurare i livelli di infezione nella popolazione e raccogliere informazioni sui sintomi in modo da poter identificare eventuali cambiamenti che altrimenti potrebbero passare inosservati". I sintomi meno comuni sono risultati invece dolore addominale, diarrea e nausea o vomito. Inoltre, i dati mostrano un aumento di tutti i sintomi da dicembre a febbraio. Se infatti circa il 55 per cento delle persone risultate positive al test ha riferito di non avere sintomi a dicembre, la percentuale è leggermente diminuita a gennaio (46 per cento) e a febbraio (47 per cento), ma è aumentata nuovamente al 53 per cento lo scorso marzo. Tutti i dati si riferiscono alle persone che non sono finite in ospedale, case di cura e altri contesti istituzionali.
La showgirl Michela Coppa aspetta il primo figlio: nel suo annuncio via social ha svelato di aver vissuto momenti difficili all'inizio della gravidanza.
La showgirl Belen Rodriguez ha postato una foto sui social che ha suscitato critiche e polemiche, scatenato l’ostilità dei numerosissimi followers.
Il Governo conferma di voler seguire la linea della prudenza e Speranza ha spiegato che le aperture ci saranno quando ci saranno abbastanza vaccinati.
Una festa di compleanno in piena regola quella organizzata tra i boschi di Gaggiolo, tra grigliata e bibite, il mancato rispetto delle norme anti-Covid
(Reuters) - L'Agenzia europea del farmaco ha reso noto che sta investigando su alcuni episodi di malattie emorragiche riscontrati in pazienti che hanno ricevuto il vaccino anti-Covid di Astrazeneca e che sta esaminando il vaccino Johnson & Johnson dopo alcuni casi di trombosi. Se la casa farmaceutica svedese AstraZeneca è già nell'occhio del ciclone per un possibile legame con una forma rara di trombosi al cervello e all'addome e l'utilizzo del composto ha subito delle limitazioni, nel caso di J&J; si tratta della comunicazione formale dell'indagine in merito al vaccino della casa farmaceutica statunitense.
Avrebbe legato al letto la sorella, con la quale conviveva, e la figlia di quest'ultima con una catena ogni qual volta si assentava da casa: una storia di brutalità e violenza familiare è stata scoperta da agenti della Squadra mobile della Questura di Taranto, a Palagianello. E' stata la vittima più giovane, dopo un anno di vessazioni, a far emergere la triste storia di soprusi. I poliziotti hanno arrestato lo zio materno, 49 anni. A seguito della richiesta di aiuto e della denuncia della ragazza, di 25 anni, supportata da una sua educatrice, gli agenti hanno potuto approfondire la vicenda. La giovane, vissuta in una comunità fino a 19 anni, si è ricongiunta con la mamma malata e con il fratello maggiore, affetto da alcuni disagi psichici, che vivevano in casa dello zio materno. Fin dai primi momenti la convivenza con il padrone di casa è stata difficile, considerati i comportamenti violenti verso i suoi parenti e con il passare del tempo anche nei confronti della nuova arrivata. L’uomo, per affermare la sua autorità, non esitava a legare al letto la mamma della ragazza, sua sorella, ed a operare sistematicamente violenze soprattutto psichiche nei loro confronti. La 25enne, con un carattere forte tanto da non cedere alle continue vessazioni psicologiche dello zio, ha spesso reagito, provocando le sue reazioni, molte volte sproporzionate. L’uomo, sempre più indispettito per il fatto di non riuscire ad avere il dominio assoluto anche sulla nipote 'ribelle', è arrivato a legarla con una catena ogni qualvolta si assentava da casa. Era anche giunto a praticare un foro nel muro divisorio tra la sua stanza e quella della nipote e a farvi passare la lunga catena che teneva costretta la ragazza. Nei suoi disperati tentativi di sopraffazione, in preda ad un vero e proprio raptus, ha provato a dar fuoco alla 25enne, mentre era incatenata, cospargendola di liquido infiammabile. Per fortuna il suo insano gesto non ha avuto seguito per l’intervento della mamma e del fratello della vittima presenti in casa che si sono frapposti facendogli cadere l’accendino che era pronto ad usare. Dopo aver raccolto queste testimonianze, il personale specializzato della Squadra Mobile ha avviato rapidissime indagini che hanno dato concretezza alle accuse rivolte dalla ragazza verso lo zio ‘orco’ nei confronti del quale l’Autorità Giudiziaria ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere.
"Il duca di Edimburgo era un uomo affascinante, simpaticissimo e molto molto divertente. Un uomo ricco di humour, le sue battute erano indimenticabili". E' il ricordo all'Adnkronos della principessa Elettra Giovanelli Marconi, figlia del Premio Nobel della Fisica, che più volte, in Italia e in Inghilterra ha incontrato il principe Filippo e la consorte, regina Elisabetta. "La prima volta che l'ho incontrato è stato a Roma, giocava a polo e venne premiato dalla principessa Elisabetta, non ancora incoronata sovrana. Eravamo tutti ammirati - ha proseguito - Quando è diventato principe consorte non è cambiato. E' rimasto un uomo divertente, affabile". "Ricordo che, quando venne a Roma, chiese di poter vedere le apparecchiature con cui mio padre, Guglielmo Marconi, lavorava, era attratto dall'elettronica. Ho persino ballato 'in squadra' con lui all'ambasciata d'Inghilterra - ha continuato - C'era un ballo scozzese, il principe di Edimburgo, naturalmente, indossava il kilt, eravamo tutti molto giovani, presi lezioni di ballo scozzese, studiai molto per settimane". "Ci vedevamo anche a Ascot con mia madre - ha aggiunto Elettra Giovanelli Marconi. Il principe Filippo adorava i cavalli come la regina - Montava a cavallo, era giocatore di polo, amava le cacce alle volpe e le gare con le carrozze". Sempre un passo indietro alla regina, il principe di Edimburgo. "Seguiva il protocollo - ha spiegato ancora Elettra Giovanelli Marconi- - Faceva tutto con molta serietà e umorismo. E con l'augusta consorte, donna molto intelligente, c'era una grande intesa, erano molto affiatati. Insieme a lui è stata felice. In molti pensavano che scherzasse troppo. Sono convinta, invece, che mettesse di buon umore la regina, che la rallegrasse, costretta, lei, ad una esistenza di responsabilità". "Il suo fascino verso le donne?- ha concluso- Forse Elisabetta lo sapeva, ma era superiore, era pur sempre la regina".
Si contano i danni, Giansanti: serve intervento straordinario
(AGI) La Sardegna, zona bianca fino a tre settimane fa, diventa rossa. Mentre si attende l'ufficialità, con un Rt all'1,54 (ben oltre la soglia dell'1,25 che fa scattare il rosso) non sembra ci siano speranze. La bozza dell'Iss inchioda l'isola che si era candidata anche come 'laboratorio da esportare in altre regioni'. Ma con questi dati si può dire che l'esperimento sembra del tutto fallito. La parabola discendente dell'ex 'isola felice', celebrata in tutto il mondo, è stata sancita da un'impennata dei contagi che, nell'ultima settimana, sono aumentati di oltre il 55%. L'assessore: "Bisogna accelerare la campagna vaccinale" "Quando avremo l'ufficialità ci adegueremo", assicura l'assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, raggiunto dall'AGI subito dopo la diffusione della bozza dell'Istituto superiore di Sanità. "Utilizzeremo la zona rossa per abbattere la curva dei contagi - spiega - in modo da accelerare la campagna vaccinale e per un ritorno alla normalità". Se gli si fa notare che la Sardegna è agli ultimi posti in Italia per percentuale di vaccinazioni, l'assessore replica che la causa va ricercata nella scarsa disponibilità di Pfizer e Moderna. "Purtroppo AstraZeneca fa registrare alti picchi di rifiuti - spiega -, fino al 50% in alcuni centri ed è per questo migliaia di dosi giacciono inutilizzate". Anche se, rivendica un'accelerazione nelle ultime ore: "Ieri sono state somministrate in Sardegna 11.257 dosi, ben 3.000 oltre il target indicato dalla struttura commissariale che, per questo periodo, è di poco più di 8.000 mentre quello di 17.000 - precisa - è per la fine di aprile". Il calo di attenzione e la variante inglese Per quanto riguarda i ricoveri, in base ai dati della Fondazione Gimbe riferiti all'ultima settimana, l'isola non poi è messa male. Anzi, la percentuale dei posti letto occupati dai pazienti (19%) è la più bassa d'Italia, mentre per quelli in terapia intensiva (23%) è penultima. Alto invece, oltre la media nazionale, il numero dei positivi (983) ogni 100.000 abitanti. Il contagi, favoriti dalle riaperture, sono saliti in modo esponenziale passando da un minimo di circa 40 al giorno, all'inizio della zona bianca, ai 444 del 31 marzo e comunque quasi sempre tra i 200 e i 300 casi al giorno. In questo contesto vanno anche segnalati ben 16 comuni in lockdown a causa dei focolai. "Purtroppo la gente ha abbassato l'attenzione - spiega l'assessore Nieddu - e la Regione non può sostituirsi al senso di responsabilità delle persone. Il calo di attenzione è forse dovuto a un sentimento errato di liberazione dal virus proprio nel momento in cui è arrivata la variante inglese, molto più contagiosa". E se si ricordano le piazze e le strade del centro di Cagliari nei giorni di zona bianca, con la 'movida' che impazzava, se si tengono a mente le tante feste private confessate dai partecipanti e talvolta scoperte dalle forze dell'ordine, è difficile dare torto all'assessore. Di fatto, però, nel laboratorio 'Sardegna zona bianca' l'esperimento è fallito.
AGI - Sono cinque i tennisti azzurri che da domenica, sui campi in terra rossa del Country Club di Roccabruna, cercheranno di conquistare il titolo di Principe di Monaco. Andrà in scena, a porte chiuse, il MonteCarlo Rolex Masters, secondo Masters 1000 della stagione, dopo il torneo di Miami, che la scorsa settimana ha visto grande protagonista l'azzurro Jannik Sinner, arresosi soltanto in finale. A guidare la pattuglia tricolore sarà Fabio Fognini, detentore del titolo. Il tennista ligure, infatti, nel 2019 vinse il torneo monegasco, non disputato lo scorso anno a causa della pandemia di Covid-19. Fognini è stato il primo e, fino a oggi, l'unico azzurro in grado di vincere una prova così prestigiosa del circo internazionale della racchetta da quando nel 1990 è nato il circuito "ATP Championships Series" (oggi Masters 1000), ovvero quello che comprende le nove competizioni tennistiche più importanti al mondo (compresa quella di Roma) dopo le quattro prove del Grande Slam. Con il ligure, ai nastri di partenza nel main draw anche Matteo Berrettini, Jannik Sinner, Lorenzo Sonego (ancora in gara, in semifinale, nel Sardegna Open) e la wild card Lorenzo Musetti (appena uscito di scena dalla competizione di Cagliari). A loro si potrebbe aggiungere qualche altro giocatore italiano proveniente dalle qualificazioni. Anche qui trovano spazio cinque tennisti azzurri, ovvero Stefano Travaglia, Marco Cecchinato, Salvatore Caruso, Gianluca Mager e Thomas Fabbiano. E' stato sorteggiato il tabellone principale, nel quale figurano otto giocatori della top ten del ranking Atp (compreso Berrettini). Mancheranno solo Thiem e Federer; in scena i primi tre del mondo, ovvero Djokovic, Medvedev e Nadal, trionfatore a Montecarlo in undici occasioni. Questi i possibili quarti di finale (tenendo conto delle prime otto teste di serie): Djokovic-Zverev, Tsitsipas-Berrettini, Rublev-Nadal e Schwartzman-Medvedev. Presente alla cerimonia di sorteggio il ligure Fognini. Proprio il detentore del titolo al primo turno affronterà il serbo Miomir Kecmanovic. A ruota è probabile il match Djokovic-Sinner al secondo turno. L'altoatesino giocherà al debutto contro Albert Ramos-Vinolas. Sonego, invece, sfiderà nel suo match di esordio Marton Fucsovics: in caso di vittoria affrontera' Alexander Zverev. Berrettini, che entrerà in gara dal secondo turno, aspetta il vincente del match fra Alex De Minaur e Alejandro Davidovich Fokina. Infine, urna poco fortunata per Musetti. Il giovane tennista di Carrara farà il debutto contro Aslan Karatsev, quest'anno semifinalista agli Australian Open. Al secondo turno, in caso di successo, il toscano troverebbe sulla sua strada Stefanos Tsitsipas.
È successo a Napoli, dove il 54enne Eugenio Araniello, appena ha visto arrivare la Polizia si è dato alla fuga a bordo del suo scooter
Dopo la morte del principe Filippo, che si è spento ieri all'età di 99 anni, salve di cannone oggi in tutto il Regno Unito, a Gibilterra e sulle navi della Royal Navy per l'estremo saluto. A partire dalle 12 ore locale, le unità dispiegate nel Regno Unito, Gibilterra e le navi della Marina Reale in tutto il mondo hanno salutato il Duca di Edimburgo con 41 colpi di cannone, sparati all’unisono ogni 60 secondi, ha fatto sapere il ministero della Difesa. Escono intanto sulla stampa britannica le prime indiscrezioni dopo la morte. Il duca di Edimburgo non avrebbe voluto morire in ospedale, sarebbe stato determinato - secondo il Telegraph - a morire a casa, nel suo letto. E la regina sarebbe stata al suo fianco al momento dell'ultimo respiro al castello di Windsor ieri mattina dopo che nella notte di giovedì ci sarebbe stato un peggioramento delle sue condizioni. Ma la regina si sarebbe opposta a un nuovo ricovero perché quelle erano le volontà del principe Filippo. Secondo una fonte bene informata, riferisce il Telegraph, Filippo "aveva trascorso gran parte delle quattro settimane nelle quali era stato in ospedale tentando di tornare a casa. Lo avevano operato al cuore nel tentativo di dargli un po' più di tempo, forse avendo in mente il centesimo compleanno. Ma a lui veramente non importava. Voleva solo tornare nel suo letto. In nessun modo sarebbe morto in ospedale". Sebbene Buckingham Palace non abbia voluto "entrare nei dettagli" riguardo alle circostanze nelle quali si è spento Filippo, si ritiene che la regina Elisabetta sia stata al suo fianco, nella tarda mattinata di venerdì, quando è avvenuto il trapasso. Nonostante l'età avanzata e le precarie condizioni di Filippo, la notizia della sua morte è stata uno choc per lo staff della Famiglia Reale che si trova al di fuori della cosiddetta 'bolla', il ristrettissimo gruppo di assistenti che hanno vissuto in autoisolamento con la coppia reale dallo scoppio della pandemia. "E' stata una sorpresa, anche se la sua salute non era buona. Credo ci fosse l'idea che il 'Duca d'acciaio' (questo il soprannome di Filippo, ndr), ce l'avrebbe fatta fino al centesimo compleanno, ma purtroppo non è stato così", ha riferito un'altra fonte della Royal Family. Secondo quanti ne conoscevano il carattere, Filippo sarebbe stato contento di sapere che non vi sarebbero state lunghe code di sudditi a deporre fiori davanti a Buckingham Palace o per firmare i libri di condoglianze. Una circostanza poi imposta dalle restrizioni ancora in vigore a causa della pandemia. E sebbene avesse espresso il desiderio di non avere un funerale di Stato, fanno notare gli ambienti reali, la cerimonia in forma ridotta che avrà luogo al Castello di Windsor sarà sicuramente più in linea con la natura di un uomo che una volta dichiarò che "non gli poteva importare di meno" del modo in cui sarebbe stato ricordato. "La regina è stata straordinaria" ha detto Sophie, contessa del Wessex e moglie di Edoardo, l'ultimogenito di Elisabetta, descrivendo lo stato d'animo della sovrana. Sophie ha parlato brevemente con i giornalisti lasciando insieme a Edoardo il Castello di Windsor, dove si erano recati insieme agli altri membri della famiglia reale per piangere la scomparsa del duca di Edimburgo.
"Ma le nostre critiche su sviluppi in Turchia non sono un segreto"
Italia quasi tutta zona arancione, con sole 4 regioni in zona rossa vincolate da regole e divieti più restrittivi per contenere la diffusione del coronavirus. Questa la nuova 'mappa' dei colori delle regioni dal 12 aprile. Nella fascia di rischio più alta rimangono Campania, Puglia e Valle d'Aosta. In zona rossa anche la Sardegna che solo un mese fa era in zona bianca. 'Promosse' invece in zona arancione Lombardia, Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Toscana. Il cambio di colore delle regioni, in vigore dal 12 aprile, arriva dopo i dati del consueto monitoraggio settimanale dell’Iss e del ministero della Salute sull’andamento della pandemia di coronavirus in Italia. Nell'ultimo bollettino sono 18.938 nuovi contagi e altri 718 morti. L'indice positività è al 5,2%. I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 3.603 (-60 da ieri), 192 i nuovi ingressi. SPERANZA "Ci sono le condizioni perché, in un incrocio fra effetti delle misure messe in campo e accelerazione della campagna di vaccinazione, si possano creare le condizioni per un percorso che chiaramente sarà graduale" di riaperture "e dovrà essere fatto con grande attenzione e cautela, compiendo scelte che ci possono mettere nelle condizioni di una ripartenza in sicurezza", ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza aprendo la giornata e sottolineando che "abbiamo un contesto ancora complicato in cui abbiamo oltre 3.600 posti letto occupati in terapia intensiva". "Fino a quando non avremo una tenuta molto larga dell'impatto delle vaccinazioni è chiaro che una parte delle misure restrittive bisognerà immaginare che continuino ad accompagnare questo periodo di transizione", ha aggiunto. IL MONITORAGGIO ISS L'indice di contagio Rt medio nazionale è pari a 0.92, in calo rispetto a 0.98 della scorsa settimana, come evidenzia il report dell'Iss. Ma "otto Regioni e province autonome hanno un Rt puntuale maggiore di uno: Basilicata, Campania, Liguria, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Valle d'Aosta. Tra queste, due Regioni (Sardegna e Valle d’Aosta) hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 3". "Si osserva una diminuzione del livello generale del rischio, con quattro Regioni, Liguria, Puglia, Toscana e Valle d’Aosta, che hanno un livello di rischio alto" si sottolinea nel documento. Il report evidenzia che "il Veneto e la provincia autonoma di Bolzano hanno una classificazione di rischio basso". Sono quindici invece le Regioni/province autonome che hanno "una classificazione di rischio moderato": Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Pa Trento, Sardegna, Sicilia, Umbria. Di queste, quattro sono classificate "ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane": Lombardia, Pa Trento, Sardegna, Sicilia. Continua la diminuzione dell'incidenza di Covid in Italia, pari a 185 nuovi casi ogni 100mila abitanti rispetto ai 232,7 della settimana precedente, si apprende ancora. Per quanto riguarda ricoveri e terapie intensive, "rimane alto il numero di Regioni e province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e in aree mediche sopra la soglia critica, 15 Regioni contro le 14 della settimana precedente. Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è sopra la soglia critica (41%)".