Botta e risposta a distanza in diretta tv, a base di insulti ed improperi, tra Clemente Mastella e Carlo Calenda
La testimonianza: "La persona che era con me non la vedevo da diversi mesi per colpa della pandemia"
Lo scatto senza veli è da capogiro.
AGI - Sono state ore di terrore quelle vissute a ottobre scorso a Ragusa da una prostituta, rapinata in casa da tre uomini e stuprata da uno di loro. Era stato il minore italiano S.S., successivamente arrestato per rapina pluriaggravata e lesioni personali, a chiamare in piena la donna e prendere un appuntamento di natura sessuale. Al suo posto, però, si è presentato un tunisino, che ha chiesto una prestazione gratis. Al rifiuto della donna, ha fatto finta di andarsene e in realtà ha aperto il portone ad altri due uomini, che sono entrati in casa. Lei ha cercato scampo in camera da letto, ma i tre l'hanno raggiunta e scaraventata a terra. Poi hanno messo a soqquadro l'abitazione e da un giubbotto in un armadio hanno rubato 50 euro e due anelli d'oro. Due di loro, poi, sono andati via mentre il tunisino è rimasto e ha obbligato la donna per ore ad avere rapporti sessuali con lui. Al termine di una indagine, scaturita dalla denuncia della donna, la squadra mobile di Ragusa ha individuato quello che le aveva telefonato. Il suo arresto è stato disposto dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale per i minorenni di Catania, su richiesta del Pm.
I 70 anni dell'attore: "Con i soldi sono un disastro, mia moglie mi dà la paghetta. Giro ancora in motorino per capire il presente"
Il leader di Azione rivela la proposta: "Una roba tipo tu appoggi Conte e il Pd appoggia te a Roma"
L’ex ministro parla in un’intervista a Il Messaggero: "Si fermi caccia ai responsabili e torniamo a confrontarci"
Il post di un dentista di Procida che nel 1957, a due anni, venne colpito da poliomielite riportando paralisi a una gamba
La donna che ha subito il furto nel parcheggio dell'ospedale era affetta da sclerosi
L'inventore dei Responsabili nel 2010 in un'intervista a Repubblica
Gli aggiornamenti in tempo reale sull'emergenza coronavirus in Italia.
Andiamo a vedere, zona per zona, cosa è consentito fare e cosa no
La nota: "Reazioni comuni a tutti i vaccini con mRNA, come febbre e nausea, potrebbero aver aggravato pazienti anziani"
La senatrice a vita: sono un soggetto a rischio e da molti mesi non partecipo ai lavori del Senato, ma di fronte a questa situazione ho sentito un richiamo fortissimo, un misto di senso del dovere e indignazione civile
Lo studio ha preso in considerazione la cavità orale in pazienti, italiani e spagnoli, affetti da Covid
AGI - Nel suo ultimo giorno alla Casa Bianca, domani, il presidente Usa Donald Trump sarebbe intenzionato a concedere la grazia a un centinaio di persone. Lo scrivono i media americani, dando per la prima volta una data precisa di un'intenzione che era nell'aria da settimane. Secondo la Cnn, che cita tre fonti ben informate, il presidente non dovrebbe inserire se stesso tra le persone da mettere al riparo da interventi giudiziari. Trump ha già distribuito la grazia a una serie di persone del suo 'inner circle' prima di Natale (tra gli altri, l'ex responsabile della sua campagna elettorale, Paul Manafort; Charles Kushner,il consuocero, padre del genero Jared Kushner; Roger Stone) ma nei giorni successivi si è concentrato sulla questione dei conteggio dei voti nel collegio elettorale. Ora, dopo l'assalto del 6 gennaio al Campidoglio degli Stati Uniti, sarebbe tornato sul dossier. Martedì dovrebbe essere il giorno del passo a meno che non decida all'ultimo momento, proprio a ridosso del giuramento del suo successore, Joe Biden, di graziare anche se stesso e i suoi più stretti familiari. La tornata di graziei, secondo Axios, non riguarderà solo persone a lui legate.
L'auto le è stata riconsegnata con tanto di scuse da parte dei ladri
AGI - Ore febbrili di contatti, telefonate e calcoli sul pallottoliere per tentare di arrivare all'appuntamento del voto in Aula con numeri sufficienti a garantire la sopravvivenza del governo. Giuseppe Conte lavora al discorso alle Camere previsto per lunedì e martedì, ma almeno per il momento quota 161 al Senato sembra un obiettivo difficile da raggiungere. Matteo Renzi, che oggi ha riunito i gruppi parlamentari di Iv, sprona le truppe e ribadisce che l'orientamento di Italia Viva resta quello dell'astensione. "Al Senato i 18 senatori saranno decisivi visto che la maggioranza al momento è tra 150 e 152. Non rispondiamo alle provocazioni e lavoriamo sui contenuti", dice l'ex premier. Intanto Clemente Mastella, protagonista di un 'corpo a corpo' mediatico con Carlo Calenda, si chiama temporaneamente fuori dall'agone. "Il prezzo della crisi voluta da Iv è immenso - dice il Pd - per garantire una piena trasparenza si vada nelle sedi appropriate, quelle parlamentari, dove tutti dovranno assumersi le proprie responsabilità per salvaguardare gli interessi del Paese". Il centrodestra si riunisce a Milano e ribadisce una linea "unita e compatta": lavoriamo per "costruire una alternativa alla sinistra, forte e capace di affrontare le difficili sfide che l'Italia si trova davanti". Ma mentre Lega e FdI continuano a chiedere il voto, FI frena, "sarebbe l'ultima ipotesi", dice Antonio Tajani. Al momento dunque, nonostante il lavorio continuo e pressante di chi nella maggioranza e nel governo (tra cui lo stesso Conte) sta lavorando al 'dossier costruttori', i numeri al Senato sarebbero ancora lontani da quota 161, ovvero la maggioranza assoluta. Non che per ottenere la fiducia serva necessariamente raggiungere quella vetta, basterebbe un voto in più e il governo Conte II potrebbe dirsi 'salvo'. Ma e' altrettanto vero che non incassare la maggioranza assoluta sarebbe un segnale politico non indifferente. L'Udc, i cui senatori nelle ultime ore erano indicati tra i papabili a traslocare nella maggioranza, si sfila dalla partita: "Non ci prestiamo a giochi di palazzo e stiamo nel centrodestra. I nostri valori non sono in vendita". Ma nel Maie, il movimento fondato da Riccardo Merlo - e che si appresta ad ospitare i cosiddetti 'costruttori' per dar vita alla quarta gamba dell'attuale maggioranza - regna l'ottimismo: "La fiducia passera'" al Senato, anche se "i numeri li sapremo solo martedì", pronostica lo stesso sottosegretario, che tiene a precisare: "Non vogliamo assolutamente diventare il partito di Conte ma siamo un gruppo di parlamentari che hanno in Conte un punto di riferimento, crediamo nel suo progetto politico". E mentre il renziano Luigi Cucca nega che sia pronto ad abbandonare Italia viva per aggiungersi ai 'salvatori' dell'esecutivo ("basta illazioni senza fondamento"), volano gli stracci tra Carlo Calenda e Clemente Mastella. Il candidato sindaco di Roma svela in un tweet di essere stato contattato dal primo cittadino di Benevento: "Anche io ho avuto l'onore di una telefonata del simpatico Clemente. Una roba tipo tu appoggi Conte e il Pd appoggia te a Roma". L'ex ministro non ritiene che dietro ci sia lo zampino dei dem, ma osserva: "Considero questa offerta un insulto personale e un dato politico rilevante per capire il quadro di degrado in cui versiamo". Replica al vetriolo di Mastella: "Sei una persona di uno squallore umano incredibile". In attesa di capire se lunedì alla Camera e, soprattutto, martedì al Senato il 'drappello' di responsabili sarà sufficiente a mantenere in vita l'esecutivo, si rincorrono ipotesi sulle prossime mosse del premier. Tra queste, Conte potrebbe intervenire in Aula alla Camera per poi non attendere il voto di fiducia e recarsi al Colle per rassegnare le dimissioni e poi dar vita a un Conte ter, frutto di una nuova maggioranza politica, di cui i costruttori sarebbero la quarta gamba assieme a Pd, M5s e Leu. Secondo il senatore ex M5s ora Maie Saverio De Bonis, "lunedì alla Camera e martedì al Senato il governo supererà lo scoglio. Poi ci sarà una crisi lampo e il presidente Conte dovrà riformulare la squadra di Governo". Ma per governare, torna a mettere in chiaro il Pd, non basta "avere un numero in più". Per questo, spiega il vicesegretario Andrea Orlando, "il tema che si porrà un minuto dopo la fiducia, se ci sarà, è consolidare la maggioranza, siglare un nuovo patto di legislatura e lavorare alla ricostruzione di un campo con le forze che hanno dato segnali ma che non si sono ancora sentite di fare questo passo, pur volendo prendere le distanze dalla destra sovranista". Il numero due del Nazareno non nasconde che, sebbene ci sia "una disponibilità di forze intermedie a garantire la stabilità in questa fase, non abbiamo alcuna sicurezza". Intanto da Italia viva, dopo lo strappo e le dimissioni delle due ministre - e nonostante la nettezza con cui Pd e M5s hanno sbarrato la porta agli ormai ex alleati - continuano ad arrivare segnali 'distensivi'. Renzi ha annunciato l'astensione dei suoi gruppi se Conte dovesse presentarsi in Aula con un "intervento di apertura a pezzi di Forza Italia, del centro o altri che vorrebbe portare dentro per sostituirci", ha spiegato ieri in serata. E oggi ribadisce la disponibilità a parlare di contenuti: "Da noi nessuna preclusione, se si parla di contenuti ci siamo", convinto che la maggioranza non avrà i numeri: "Secondo me senza di noi sono lontani da quota 161 al Senato". Ma gli spiragli offerti dai renziani non sembrano trovare terreno fertile nel Pd. "Le parole non bastano e mi pare che i margini siano pressoché esauriti", spiega Orlando.
Intervista a Telmo Pievani: "Le epidemie sono l'evento che ci ricorda che la natura è esattamente indifferente alle nostre sorti. Questa 'finitudine' è difficile da accettare"
AGI - L'asportazione totale delle mammelle e il rischio di perdere anche le ovaie per un tumore non hanno scoraggiato una donna che in Sardegna, passando per l'incubo e la chemioterapia, è riuscita ad avere una figlia. La piccola Margherita è nata a Cagliari il 30 ottobre scorso, dopo che sua madre Giorgia, 35 anni, ha dovuto affrontare un difficile percorso di guarigione e ricostruzione, inclusa una mastectomia bilaterale, lo stesso tipo di intervento al quale aveva scelto di sottoporsi, a scopo preventivo, l'attrice Angelina Jolie. "A febbraio del 2017 mi sono accorta di avere un nodulo al seno, è iniziato tutto da lì'", racconta Giorgia Sanna, paziente di Andrea Figus, direttore della Chirurgia plastica e microchirurgia del Policlinico universitario di Cagliari. Due mesi dopo la donna è stata operata la prima volta per la rimozione del tumore. All'intervento è seguita la radioterapia. "In quei giorni ho deciso di sottopormi a un test genetico dove è stata evidenziata una mutazione del gene BRCA 1, che aumenta il rischio dell'80% di sviluppare tumore mammario durante tutto l'arco della vita", ricorda la donna. "Per questo motivo, dopo averci pensato su, ho optato per una mastectomia profilattica bilaterale, trovando, però, difficoltà per l'intervento di ricostruzione, in quanto qua a Cagliari mi veniva proposta solamente la ricostruzione con le protesi". Ma poi Giorgia ha incontrato il chirurgo che le avrebbe restituito la speranza. "Con lui ho avuto la possibilità di poter fare un altro tipo di intervento che mi avrebbe permesso in un unico tempo di ridurre i rischi dovuti all'inserimento della protesi in una mammella irradiata". L'anno scorso, conclusa la radioterapia, racconta Andrea Figus, "Giorgia è stata sottoposta a un intervento durato 8 ore: le sono state asportate le ghiandole mammarie e contestualmente è stato prelevato il tessuto dall'interno delle cosce (Pap flap bilaterale) per poi ricostruire entrambi i seni, con un risultato positivo sia dal punto di vista clinico sia estetico". Col marito Mauro Frau, 36 anni, Giorgia ha affrontato paure e dolori e poi la gioia della nascita di Margherita. "Si prospettava l'eventualità dell'ovariectomia, uno degli interventi da mettere in atto per la profilassi e per evitare l'insorgenza di nuovi tumori", ricorda Mauro. "Purtroppo la mutazione espone a una probabilità maggiore di un'insorgenza di tumori a carico dell'ovaio. Avevamo una finestra di tempo molto ristretta e fortunatamente lei", dice pensando a Margherita, "è arrivata, non si è fatta attendere".