Cha sapore ha un Bordeaux di prima qualità dopo un anno passato nello Spazio?
L'esperimento di una start up che ha inviato bottiglie e tralci di vite nello spazio per studiarne l'invecchiamento in assenza di gravità. Ecco com'è andata.
"Il Fatto Quotidiano oggi apre il proprio giornale con un presunto scoop che definire ridicolo o assurdo è riduttivo. Non ho mai parlato con la persona che Il Fatto Quotidiano oggi presenta in prima pagina, né ho risposto ai suoi continui messaggi". Lo dice Maria Elena Boschi riferendosi alla notizia pubblicata da Il Fatto: l'ex tesoriere della Lega Gianmario Ferramonti avrebbe promesso un milione di voti in cambio della caduta del governo Conte. "E del resto questa stessa persona - priva per quanto io sappia di alcun ruolo e potere - si lamentava perché neanche rispondevo alle sue considerazioni: del resto ricevo sul telefono, via email, sui social centinaia di messaggi da sconosciuti privi di alcuna credibilità sugli argomenti più disparati -prosegue la capogruppo di Iv alla Camera-. Trovo surreale che mi si attribuiscano le opinioni di chi mi scrive e che si definiscano colloqui dei messaggi senza risposta". "Quanto alle mie posizioni sul governo Conte esse sono state sempre pubbliche e ufficiali, a cominciare dai vari incontri con l’allora premier a Palazzo Chigi e dalla mia partecipazione alla delegazione ufficiale di Italia Viva nelle consultazioni al Quirinale con il Presidente Mattarella prima e poi nelle consultazioni con i presidenti Fico e Draghi. Quello che pensavo della crisi l’ho detto in tutte le sedi istituzionali e nelle numerose interviste rilasciate", aggiunge la Boschi. "Confondere le allucinazioni con gli scoop significa che alcuni organi di informazione vivono purtroppo una crisi profonda che mi dispiace, come cittadina e come sostenitrice di una informazione di qualità. Mi riservo, ovviamente, di tutelare la mia immagine nelle forme e nelle sedi più opportune”, conclude Boschi.
È morto Emanuele Zarcone, direttore di “BresciaUp”, i titolari del locale hanno allertato immediatamente i soccorsi, purtroppo invano
"Ma com'è possibile..." si sono chiesti i fan dopo che Silvia Toffanin ha pronunciato una frase che ha spiazzato in molti.
Matrimonio a prima vista Italia: una coppia storica si è lasciata
AGI - Nel Regno Unito più della metà delle persone positive al test per Covid-19 è asintomatica. Lo rivelano i dati dell'Office for National Statistics (Ons), secondo i quali il 53 per cento di coloro a cui è stato diagnosticato il virus ha dichiarato di non avere sintomi, comprese febbre e tosse. L'indagine, che ha esaminato 10mila persone in tutto il Regno Unito tra dicembre 2020 e marzo 2021, suggerisce che la trasmissione asintomatica è più comune di quanto si temesse in precedenza. Tra le persone positive sintomatiche, i dati britannici rivelano che i segnali più comuni sono la stanchezza, seguiti da mal di testa e tosse. Tuttavia, l'NHS (il servizio sanitario britannico) elenca tra i sintomi rivelatori dell'infezione solo febbre, tosse continua e perdita di gusto e olfatti. Ma meno di un quinto delle persone, cioè il 18 per cento, ha segnalato perdita di gusto e olfatto come unico sintomo. "La nostra analisi oggi evidenzia la gamma di sintomi che le persone possono sperimentare con Covid", spiega Sarah Crofts esperta di statistica dell'Ons. I classici sintomi stanchezza, mal di testa e tosse sono quelli più comunemente segnalati da coloro che sono stati contagiato dal virus, mentre solo circa uno su cinque sperimenta unicamente la perdita del gusto o dell'olfatto. "Circa la metà di coloro che abbiamo testato non ha riportato alcun sintomo anche se erano presenti livelli elevati di virus nel corpo", dice Crofts. "Questo sottolinea che le persone possono inconsapevolmente contrarre il virus nella comunità e potenzialmente trasmetterlo ad altri. È fondamentale - prosegue - continuare a misurare i livelli di infezione nella popolazione e raccogliere informazioni sui sintomi in modo da poter identificare eventuali cambiamenti che altrimenti potrebbero passare inosservati". I sintomi meno comuni sono risultati invece dolore addominale, diarrea e nausea o vomito. Inoltre, i dati mostrano un aumento di tutti i sintomi da dicembre a febbraio. Se infatti circa il 55 per cento delle persone risultate positive al test ha riferito di non avere sintomi a dicembre, la percentuale è leggermente diminuita a gennaio (46 per cento) e a febbraio (47 per cento), ma è aumentata nuovamente al 53 per cento lo scorso marzo. Tutti i dati si riferiscono alle persone che non sono finite in ospedale, case di cura e altri contesti istituzionali.
Una festa di compleanno in piena regola quella organizzata tra i boschi di Gaggiolo, tra grigliata e bibite, il mancato rispetto delle norme anti-Covid
Stefania Orlando ha fatto commuovere tutti i suoi fan con una dedica molto speciale condivisa sul suo profilo Instagram.
Il principe Filippo "è stato la mia forza ed è rimasto per tutti questi anni. Io, tutta la sua famiglia, questo Paese e molti altri Paesi abbiamo con lui un debito più grande di quanto lui abbia mai rivendicato o di quanto mai sapremo". Lo si legge in un tweet pubblicato sull'account della famiglia reale britannica.
Gli aggiornamenti in tempo reale sull'emergenza coronavirus in Italia.
La showgirl Michela Coppa aspetta il primo figlio: nel suo annuncio via social ha svelato di aver vissuto momenti difficili all'inizio della gravidanza.
Torino zona arancione da lunedì 12 aprile, come il resto del Piemonte, mentre Cuneo passerà alla fascia media di rischio Covid da mercoledì. La conferma è arrivata oggi durante la riunione convocata dalla Regione con gli epidemiologi e gli esperti dell’Unità di crisi. L'analisi tecnica dell’andamento epidemiologico indica che il valore dell’incidenza, ovvero il numero di persone contagiate su 100 mila abitanti, è già sceso in queste ore sotto la soglia di allerta di 250 casi nella provincia di Torino (alla rilevazione di oggi 226.9) e lo stesso con elevata probabilità avverrà prima di mercoledì 14 aprile per la provincia di Cuneo (che al momento ha una incidenza di 261.6). Dalla prossima settimana quindi in tutto il Piemonte saranno valide le misure della zona arancione: a partire da lunedì nelle province di Alessandria, Asti, Biella, Novara, Torino, Vercelli e Vco, e a partire da mercoledì per la provincia di Cuneo, fermo restando la conferma dei dati che continuano ad essere monitorati quotidianamente. La relazione è stata già trasmessa dalla Regione al ministro della Salute Roberto Speranza. Le scuole torneranno regolarmente in presenza a partire da lunedì 12 aprile, al 100% fino alla terza media e al 50% per le superiori in tutto il Piemonte, ad eccezione della provincia di Cuneo dove, permanendo la zona rossa, lunedì e martedì la scuola sarà in presenza fino alla prima media e in dad dalla seconda media in su, per uniformarsi poi da mercoledì alle regole della zona arancione, come nel resto del territorio regionale, cioè in presenza fino alla terza media e in dad al 50% per le superiori. "Il ritorno in zona arancione è un segnale importante e anche i dati della pressione ospedaliera mostrano finalmente una progressiva riduzione dei ricoveri sia in terapia intensiva che in degenza ordinaria - sottolineano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Luigi Icardi - ma il numero complessivo dei contagi e dei ricoveri resta comunque alto, così come lo sono drammaticamente le vite e gli affetti che il Covid si sta portando via. Per cui oggi più che mai riaprire non significa abbassare il nostro livello di attenzione e prudenza, ma al contrario alzarlo ancor di più".
Si contano i danni, Giansanti: serve intervento straordinario
"Il duca di Edimburgo era un uomo affascinante, simpaticissimo e molto molto divertente. Un uomo ricco di humour, le sue battute erano indimenticabili". E' il ricordo all'Adnkronos della principessa Elettra Giovanelli Marconi, figlia del Premio Nobel della Fisica, che più volte, in Italia e in Inghilterra ha incontrato il principe Filippo e la consorte, regina Elisabetta. "La prima volta che l'ho incontrato è stato a Roma, giocava a polo e venne premiato dalla principessa Elisabetta, non ancora incoronata sovrana. Eravamo tutti ammirati - ha proseguito - Quando è diventato principe consorte non è cambiato. E' rimasto un uomo divertente, affabile". "Ricordo che, quando venne a Roma, chiese di poter vedere le apparecchiature con cui mio padre, Guglielmo Marconi, lavorava, era attratto dall'elettronica. Ho persino ballato 'in squadra' con lui all'ambasciata d'Inghilterra - ha continuato - C'era un ballo scozzese, il principe di Edimburgo, naturalmente, indossava il kilt, eravamo tutti molto giovani, presi lezioni di ballo scozzese, studiai molto per settimane". "Ci vedevamo anche a Ascot con mia madre - ha aggiunto Elettra Giovanelli Marconi. Il principe Filippo adorava i cavalli come la regina - Montava a cavallo, era giocatore di polo, amava le cacce alle volpe e le gare con le carrozze". Sempre un passo indietro alla regina, il principe di Edimburgo. "Seguiva il protocollo - ha spiegato ancora Elettra Giovanelli Marconi- - Faceva tutto con molta serietà e umorismo. E con l'augusta consorte, donna molto intelligente, c'era una grande intesa, erano molto affiatati. Insieme a lui è stata felice. In molti pensavano che scherzasse troppo. Sono convinta, invece, che mettesse di buon umore la regina, che la rallegrasse, costretta, lei, ad una esistenza di responsabilità". "Il suo fascino verso le donne?- ha concluso- Forse Elisabetta lo sapeva, ma era superiore, era pur sempre la regina".
Avrebbe legato al letto la sorella, con la quale conviveva, e la figlia di quest'ultima con una catena ogni qual volta si assentava da casa: una storia di brutalità e violenza familiare è stata scoperta da agenti della Squadra mobile della Questura di Taranto, a Palagianello. E' stata la vittima più giovane, dopo un anno di vessazioni, a far emergere la triste storia di soprusi. I poliziotti hanno arrestato lo zio materno, 49 anni. A seguito della richiesta di aiuto e della denuncia della ragazza, di 25 anni, supportata da una sua educatrice, gli agenti hanno potuto approfondire la vicenda. La giovane, vissuta in una comunità fino a 19 anni, si è ricongiunta con la mamma malata e con il fratello maggiore, affetto da alcuni disagi psichici, che vivevano in casa dello zio materno. Fin dai primi momenti la convivenza con il padrone di casa è stata difficile, considerati i comportamenti violenti verso i suoi parenti e con il passare del tempo anche nei confronti della nuova arrivata. L’uomo, per affermare la sua autorità, non esitava a legare al letto la mamma della ragazza, sua sorella, ed a operare sistematicamente violenze soprattutto psichiche nei loro confronti. La 25enne, con un carattere forte tanto da non cedere alle continue vessazioni psicologiche dello zio, ha spesso reagito, provocando le sue reazioni, molte volte sproporzionate. L’uomo, sempre più indispettito per il fatto di non riuscire ad avere il dominio assoluto anche sulla nipote 'ribelle', è arrivato a legarla con una catena ogni qualvolta si assentava da casa. Era anche giunto a praticare un foro nel muro divisorio tra la sua stanza e quella della nipote e a farvi passare la lunga catena che teneva costretta la ragazza. Nei suoi disperati tentativi di sopraffazione, in preda ad un vero e proprio raptus, ha provato a dar fuoco alla 25enne, mentre era incatenata, cospargendola di liquido infiammabile. Per fortuna il suo insano gesto non ha avuto seguito per l’intervento della mamma e del fratello della vittima presenti in casa che si sono frapposti facendogli cadere l’accendino che era pronto ad usare. Dopo aver raccolto queste testimonianze, il personale specializzato della Squadra Mobile ha avviato rapidissime indagini che hanno dato concretezza alle accuse rivolte dalla ragazza verso lo zio ‘orco’ nei confronti del quale l’Autorità Giudiziaria ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Emilio Fede è stato ricoverato in condizioni critiche al San Raffaele di Milano
La showgirl Belen Rodriguez ha postato una foto sui social che ha suscitato critiche e polemiche, scatenato l’ostilità dei numerosissimi followers.
Italia quasi tutta zona arancione, con sole 4 regioni in zona rossa vincolate da regole e divieti più restrittivi per contenere la diffusione del coronavirus. Questa la nuova 'mappa' dei colori delle regioni dal 12 aprile. Nella fascia di rischio più alta rimangono Campania, Puglia e Valle d'Aosta. In zona rossa anche la Sardegna che solo un mese fa era in zona bianca. 'Promosse' invece in zona arancione Lombardia, Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Toscana. Il cambio di colore delle regioni, in vigore dal 12 aprile, arriva dopo i dati del consueto monitoraggio settimanale dell’Iss e del ministero della Salute sull’andamento della pandemia di coronavirus in Italia. Nell'ultimo bollettino sono 18.938 nuovi contagi e altri 718 morti. L'indice positività è al 5,2%. I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 3.603 (-60 da ieri), 192 i nuovi ingressi. SPERANZA "Ci sono le condizioni perché, in un incrocio fra effetti delle misure messe in campo e accelerazione della campagna di vaccinazione, si possano creare le condizioni per un percorso che chiaramente sarà graduale" di riaperture "e dovrà essere fatto con grande attenzione e cautela, compiendo scelte che ci possono mettere nelle condizioni di una ripartenza in sicurezza", ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza aprendo la giornata e sottolineando che "abbiamo un contesto ancora complicato in cui abbiamo oltre 3.600 posti letto occupati in terapia intensiva". "Fino a quando non avremo una tenuta molto larga dell'impatto delle vaccinazioni è chiaro che una parte delle misure restrittive bisognerà immaginare che continuino ad accompagnare questo periodo di transizione", ha aggiunto. IL MONITORAGGIO ISS L'indice di contagio Rt medio nazionale è pari a 0.92, in calo rispetto a 0.98 della scorsa settimana, come evidenzia il report dell'Iss. Ma "otto Regioni e province autonome hanno un Rt puntuale maggiore di uno: Basilicata, Campania, Liguria, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Valle d'Aosta. Tra queste, due Regioni (Sardegna e Valle d’Aosta) hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 3". "Si osserva una diminuzione del livello generale del rischio, con quattro Regioni, Liguria, Puglia, Toscana e Valle d’Aosta, che hanno un livello di rischio alto" si sottolinea nel documento. Il report evidenzia che "il Veneto e la provincia autonoma di Bolzano hanno una classificazione di rischio basso". Sono quindici invece le Regioni/province autonome che hanno "una classificazione di rischio moderato": Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Pa Trento, Sardegna, Sicilia, Umbria. Di queste, quattro sono classificate "ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane": Lombardia, Pa Trento, Sardegna, Sicilia. Continua la diminuzione dell'incidenza di Covid in Italia, pari a 185 nuovi casi ogni 100mila abitanti rispetto ai 232,7 della settimana precedente, si apprende ancora. Per quanto riguarda ricoveri e terapie intensive, "rimane alto il numero di Regioni e province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e in aree mediche sopra la soglia critica, 15 Regioni contro le 14 della settimana precedente. Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è sopra la soglia critica (41%)".
Dopo la morte del principe Filippo, che si è spento ieri all'età di 99 anni, salve di cannone oggi in tutto il Regno Unito, a Gibilterra e sulle navi della Royal Navy per l'estremo saluto. A partire dalle 12 ore locale, le unità dispiegate nel Regno Unito, Gibilterra e le navi della Marina Reale in tutto il mondo hanno salutato il Duca di Edimburgo con 41 colpi di cannone, sparati all’unisono ogni 60 secondi, ha fatto sapere il ministero della Difesa. Escono intanto sulla stampa britannica le prime indiscrezioni dopo la morte. Il duca di Edimburgo non avrebbe voluto morire in ospedale, sarebbe stato determinato - secondo il Telegraph - a morire a casa, nel suo letto. E la regina sarebbe stata al suo fianco al momento dell'ultimo respiro al castello di Windsor ieri mattina dopo che nella notte di giovedì ci sarebbe stato un peggioramento delle sue condizioni. Ma la regina si sarebbe opposta a un nuovo ricovero perché quelle erano le volontà del principe Filippo. Secondo una fonte bene informata, riferisce il Telegraph, Filippo "aveva trascorso gran parte delle quattro settimane nelle quali era stato in ospedale tentando di tornare a casa. Lo avevano operato al cuore nel tentativo di dargli un po' più di tempo, forse avendo in mente il centesimo compleanno. Ma a lui veramente non importava. Voleva solo tornare nel suo letto. In nessun modo sarebbe morto in ospedale". Sebbene Buckingham Palace non abbia voluto "entrare nei dettagli" riguardo alle circostanze nelle quali si è spento Filippo, si ritiene che la regina Elisabetta sia stata al suo fianco, nella tarda mattinata di venerdì, quando è avvenuto il trapasso. Nonostante l'età avanzata e le precarie condizioni di Filippo, la notizia della sua morte è stata uno choc per lo staff della Famiglia Reale che si trova al di fuori della cosiddetta 'bolla', il ristrettissimo gruppo di assistenti che hanno vissuto in autoisolamento con la coppia reale dallo scoppio della pandemia. "E' stata una sorpresa, anche se la sua salute non era buona. Credo ci fosse l'idea che il 'Duca d'acciaio' (questo il soprannome di Filippo, ndr), ce l'avrebbe fatta fino al centesimo compleanno, ma purtroppo non è stato così", ha riferito un'altra fonte della Royal Family. Secondo quanti ne conoscevano il carattere, Filippo sarebbe stato contento di sapere che non vi sarebbero state lunghe code di sudditi a deporre fiori davanti a Buckingham Palace o per firmare i libri di condoglianze. Una circostanza poi imposta dalle restrizioni ancora in vigore a causa della pandemia. E sebbene avesse espresso il desiderio di non avere un funerale di Stato, fanno notare gli ambienti reali, la cerimonia in forma ridotta che avrà luogo al Castello di Windsor sarà sicuramente più in linea con la natura di un uomo che una volta dichiarò che "non gli poteva importare di meno" del modo in cui sarebbe stato ricordato. "La regina è stata straordinaria" ha detto Sophie, contessa del Wessex e moglie di Edoardo, l'ultimogenito di Elisabetta, descrivendo lo stato d'animo della sovrana. Sophie ha parlato brevemente con i giornalisti lasciando insieme a Edoardo il Castello di Windsor, dove si erano recati insieme agli altri membri della famiglia reale per piangere la scomparsa del duca di Edimburgo.
È successo a Napoli, dove il 54enne Eugenio Araniello, appena ha visto arrivare la Polizia si è dato alla fuga a bordo del suo scooter
"Ma le nostre critiche su sviluppi in Turchia non sono un segreto"