Venezia: scafo offshore si schianta contro diga, tre morti
Due vittime italiane e un'olandese. Tra loro Fabio Buzzi, noto costruttore e pilota di motonautica. Un quarto membro dell'equipaggio, italiano, è ferito
I responsabili latitano. Tabacci, Di Maio e il Pd lo spingono al Quirinale per tentare un nuovo governo
L'attrice britannica: "Non ho un divieto assoluto, ma non le giro con gli uomini”
La morte della piccola di 18 mesi risale all′11 gennaio scorso. Agli inquirenti l'uomo aveva sostenuto che la bimba si era tirata addosso una stufa mentre giocava
Claudia Lepore, 59 anni, originaria di Carpi, viveva a Santo Domingo da dieci anni. Arrestato un uomo: avrebbe agito su commissione per 3000 euro
Ci sarebbero possibili governi assai più europeisti di questo. Ma i Dem preferiscono la minaccia del voto
Il senatore centrista si sfila dal voto decisivo di mercoledì prossimo
L'insegnante originaria di Palermo ha provato a lanciarsi dalla finestra del suo appartamento di Pavia
Si chiama “maskne” la nuova malattia causata dalla mascherina: la parola deriva dalla fusione delle parole 'mask' (mascherina) e acne.
Il giovane di 19 anni si è presentato dai carabinieri e li ha condotti sul posto
AGI - E' ancora senza identità la persona che ha acquistato in un alimentari di Novi, in Michigan, il biglietto della lotteria Mega Millions che ha assegnato un premio da un miliardo di dollari, il terzo più alto della storia degli Stati Uniti. Il jackpot era salito a cifre record dopo che per 37 volte non c'era stato un vincitore. Nel weekend, però, è uscita la cinquina vincente: 4-26-42-50-60, più il "mega ball", 24. E il fortunato che l'ha centrata aveva in tasca un biglietto pagato appena due dollari. Il vincitore, o vincitrice, può scegliere se farsi pagare mensilmente per i prossimi trent'anni il miliardo di dollari (oltre 800 milioni di euro) oppure incassare il premio in una sola volta. In questo caso, però, la cifra si riduce a 739 milioni di dollari, che diventano 530 milioni dopo le tasse. Il ritardo che ha fatto salire il jackpot è probabilmente dovuto anche al forte calo delle vendite di biglietti della lotteria, dimezzatesi rispetto al picco dell'ottobre 2018. Il numero totale di decessi dall'inizio dell'epidemia in Italia sale a 85.461. In aumento i guariti, oggi 10.885, per un totale di 1.882.074. La regione con più casi nelle 24 ore è anche oggi la Lombardia, +1.375 (ieri 1.535), seguita da Emilia Romagna con +1.208 (ieri 1.310), Campania con 1.069 (ieri 1.150) e Lazio con +1.056 (ieri +1.297). I casi totali da inizio epidemia sono 2.466.813, mentre il numero di persone attualmente positive è di 499.278, in aumento rispetto a ieri (498.834). Di questi positivi, in isolamento domiciliare sono 475.569 (ieri 475.045).
In ogni caso per il dopo Mattarella sarà l'ago della bilancia. E la destra lo sa
AGI - La popolazione triplicava in una notte. Ogni fine settimana. Poi tutto tornava alla normalità. Non un fenomeno di marea demografica, ma quello che, prima del Covid-19, accadeva nel più piccolo paese della Sardegna. Perché Baradili, in provincia di Oristano, nonostante i suoi 78 abitanti, ospita un ristorante-pizzeria da 180 coperti. Qui sono nati l'accademia di cucina e il locale che, negli anni, hanno proiettato il piccolo centro isolano nel cuore della gastronomia internazionale, con contatti che vanno dagli Stati uniti d'America alla Corea. Un percorso che ha trasformato il 'micro-paese' in una 'capitale' della pizza. Negli ultimi mesi, con le restrizioni imposte dalla pandemia, il ristorante pizzeria 'Sa Scolla' ha chiuso, ma prepara la ripresa a numeri ridotti anche solo per dare un segnale di speranza. Un campus e corsi con allievi anche dall'estero Tutto ha inizio nel 2015 quando l'Accademia Casa Puddu – oggi ribattezzata Coi Accademia enogastronomica – ha deciso di allestire un campus per i suoi numerosi allievi. “Avevamo bisogno di spazi, abbiamo studenti che arrivano da ogni parte della Sardegna e qualche presenza internazionale. Quest'anno abbiamo un alunno filippino e uno coreano”, ha spiegato il presidente Gianfranco Massa. Così la scuola, nata nel 2010 nella sede dell'ex pastificio di Siddi, nel Sud Sardegna, ha traslocato a Baradili. Qui hanno dunque ripreso i corsi di alto livello come 'La cucina secondo le stagioni': 600 ore per un percorso di formazione certificata che coinvolge docenti-chef di importanti realtà sarde, italiane e straniere. “Il 94 per cento dei nostri allievi trova lavoro entro due mesi dalla fine del corso”, ha sottolineato Massa. Da allora è stato un crescendo: lo stesso anno l'Accademia si è guadagnata la partecipazione all'Expo di Milano per rappresentare la Sardegna nel padiglione Eataly. Scambi con New York, Seoul e le Filippine Due anni dopo una delegazione è partita dal piccolo paese per la 'Grande Mela': a New York grazie a uno scambio con il Culinary insitute of America. Qualche tempo dopo i newyorkesi hanno ricambiato la visita e sono stati portati nelle campagne della zona raccogliere erbe spontanee e a conoscere i prodotti locali. Dopo gli americani, lo scorso anno, a Baradili sono arrivati anche i coreani: la Kbs, la tv di stato della Corea del Sud, ha deciso di raccontare l'isola con un focus sull'Accademia dopo un accordo firmato con il College di Seoul. Una collaborazione è stata avviata anche con la Camera di commercio italiana nelle Filippine. “L'obiettivo è promuovere i nostri prodotti agroalimentari attraverso la cucina. Con la Corea abbiamo deciso di iniziare uno scambio di competenze: docenti e studenti avrebbero dovuto iniziare corsi nelle rispettive sedi ma con la pandemia abbiamo rimodulato il progetto e avviato le video-lezioni”, ha spiegato Massa. Il presidente che, assieme all'amministratore delegato Giancarlo Dessì, è a capo anche del ristorante Sa Scolla – pizzeria con cucina di campagna, oggi guidato dallo chef Francesco Vitale - nato per scommessa l'anno dopo il trasloco. Convinti a fare la pizza da una coppia di anziani “Appena arrivati lì con l'Accademia, un'anziana coppia di Baradili continuava a chiederci se facevamo pizze. Alla fine ci hanno convinti”, scherza Massa che però assicura: “Da quando abbiamo aperto vengono tutte le settimane”. E non sono gli unici: nel 2019 in occasione della quarta edizione di 'Baradili capitale della pizza' - manifestazione a cui prendono parte i maggiori esperti del settore – nel paese si sono riversati circa 10 mila degustatori che hanno travalicato i confini di piccolo centro, sconfinando nei tanti comuni limitrofi. Il locale, prima della pandemia, ogni fine settimana e durante le cerimonie riempiva i suoi 180 coperti, dopo il lock-down e la chiusura degli ultimi mesi imposta dalle restrizioni per il contenimento del virus, Sa Scolla si prepara a riaprire a pranzo e a numeri ridotti. “Faremo anche asporto, certo sarà difficile, ma è un segnale”, ha spiegato Massa.
Gli aggiornamenti in tempo reale sull'emergenza coronavirus in Italia.
AGI - “Il 24 gennaio Apple presenterà il Macintosh. E vedrete perché il 1984 non sarà il 1984”. Era il 22 gennaio del 1984 quando questa frase comparve sugli schermi delle televisioni americane sincronizzate per vedere il diciottesimo SuperBowl, da sempre l'evento più seguito negli States. La frase compariva alla fine di uno spot diretto da Ridley Scott: 30 secondi che hanno cambiato per sempre il linguaggio pubblicitario. Ambientato in un mondo distopico, ispirato a “1984” di George Orwell, lo spot vede al centro di uno schermo gigante un Grande Fratello impartire ordini a uomini ingrigiti. Poi una donna in pantaloncini rossi gli corre contro. Fa roteare in aria un martello e lo scaglia al centro dello schermo mandandolo in frantumi. Null'altro poi, se non quella frase ad annunciare il lancio di uno dei prodotti più noti creati dall'azienda di Steve Jobs. Il Macintosh, proprio come quello spot, ha cambiato per sempre la storia dell'informatica. È stato il primo computer commercializzato su larga scala, il primo ad introdurre un'interfaccia basata su icone, finestre e menu. Il primo a presentare di serie una tastiera e un mouse. Molte di quelle innovazioni fanno tutt'ora parte dei moderni computer, 37 anni dopo. Quella pubblicità servì a presentare Apple al mondo come un'azienda che lottava per gli individui di fronte a corporazioni opprimenti. La sfida di Jobs era all'Ibm - anche se in quel periodo il personal computer più popolare era il Commodore 64. Ad ogni modo quella pubblicità aveva un obiettivo chiaro: dare l'immagine di un'azienda coraggiosa che lotta per le libertà creative degli individui. Di tutti gli individui. Perché quel Macintosh era pensato per essere un computer che ogni famiglia della classe media poteva permettersi. Non solo economicamente, ma anche come prossimità “culturale”. Era un computer facile: niente più accesso dal prompt Dos per lanciare il sistema operativo. Un computer con una grafica all'avanguardia, intuitiva, immediata e comprensibile da chiunque, non solo da utenti esperti. E fu proprio questa la chiave del successo di Apple da allora in poi. Proprio come il messaggio di quella pubblicità risultò semplice e immediato, l'accesso ai prodotti tecnologici diventò dal lancio del Macintosh in poi facile e intuitivo. Quel computer ha rappresentato una rivoluzione senza precedenti nella storia del rapporto tra uomo e ‘macchina'. La stessa filosofia del Macintosh divenne poi quella che ha caratterizzato il lancio dell'iPod, dell'iPad, ma soprattutto dell'iPhone, che con il suo schermo touch e l'assenza di tastiera divenne in pochi anni lo standard di tutti gli smartphone allora schiacciati sul modello ‘BlackBerry' con tastiera. Apple da quel giorno di 37 anni fa divenne l'icona dell'azienda che sa innovare: nel linguaggio, nei prodotti, ma soprattutto nella sua capacità di creare un valore simbolico dei suoi device. Un'azienda capace di creare qualcosa che trascende il valore stesso del prodotto, aprendolo a una dialettica di senso (e di valore) che tutt'ora i concorrenti le invidiano.
Lo scrittore Antonio Scurati sul Corriere dice la sua sul nuovo regolamento del comune di Milano riguardante il fumo negli spazi aperti
AGI - Aspre polemiche, tra Regioni e Governo, critiche da diverse categorie commerciali. L'Italia a colori, per cercare di mettere un ulteriore freno ai nuovi contagi da Covid-19, continua ad essere al centro del dibattito, che nella giornata di ieri ha toccato anche i livelli di un vero e proprio scontro tra Regione Lombardia e Governo centrale. Motivo del contendere i dati Rt, secondo Roma comunicati sbagliati da Milano, secondo Milano caricati male da Roma. E così il governatore si è detto indignato per le false accuse ricevute, mentre la sua vice, Letizia Moratti, ha affondato il colpo con un'accusa diretta: "Il ministro Speranza voleva che ci assumessimo la colpa". In ogni caso la Lombardia da questa mattina è in fascia arancione, anche se l'uscita dalla zona rossa non è bastata all'amministrazione regionale, che va avanti con il ricorso presentato al Tribunale amministrativo regionale del Lazio, che continua a chiedere chiarezza su tutta la vicenda. Una mano in tal senso arriva anche dalla sponda politica opposta, e in particolare dal sindaco Pd di Bergamo, Giorgio Gori: "Se davvero in Lombardia sin dal 12 ottobre si sono erroneamente conteggiati i guariti tra i positivi, alzando così l'Rt e provocando restrizioni maggiori di quelle necessarie - ha detto - credo che le categorie penalizzate potrebbero avviare una class action per il risarcimento del danno". A Roma la linea ministeriale non cambia, e dall'Istituto superiore di sanità è arrivata una precisazione: "L'algoritmo utilizzato per il calcolo dell'Rt nel monitoraggio dell'epidemia Covid-19, è corretto, da aprile non è mai cambiato ed è uguale per tutte le Regioni che lo hanno utilizzato finora senza alcun problema". Un'altra protesta arriva dalla Sardegna, che sempre da questa mattina lascia la fascia gialla per entrare in zona arancione. "Una scelta paradossale" secondo il governatore dell'isola, Christian Solinas. "Mentre inauguriamo nuovi posti letto in terapia intensiva, ben trenta, e altri quattordici sono già pronti a Cagliari, nella struttura Covid del Binaghi - sottolinea il presidente - il Ministero decide il passaggio della Sardegna in zona arancione per il superamento della percentuale dei ricoveri. Riteniamo che questo calcolo sia sbagliato e già da ieri abbiamo manifestato allo stesso ministro tutte le nostre perplessità e la contrarietà assoluta a una decisione di questo tipo. Dietro quei colori ci sono persone, attività economiche e produttive. Oggi tutti gli indicatori consentono di mantenere la Sardegna in zona gialla, permettendo al nostro sistema economico e produttivo, già duramente provato dal perdurare della pandemia, di continuare il proprio lavoro. Tuteleremo le ragioni della Sardegna in ogni sede”. Tra polemiche e scontri tra ricorsi presentati e ricorsi annunciati, da oggi l'Italia a colori ha un nuovo quadro, ma ancora nessuna regione in zona bianca. Il nuovo quadro Alla luce di quando deciso deciso dalla cabina di regia con i dati aggiornata a venerdì scorso, in zona rossa ci sono una regione e una provincia autonoma; in arancione quattordici regioni; in giallo quattro regioni e una provincia autonoma; nessuno in zona bianca, Zona rossa Sicilia, provincia autonoma di Bolzano. Zona arancione Sardegna, Lombardia, Calabria, Emilia Romagna, Veneto, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche Piemonte, Puglia, Umbria, Valle d'Aosta. Zona gialla Campania, Basilicata, Molise, Toscana, provincia autonoma di Trento.
Dopo i ritardi nella consegna delle dosi da parte di Pfizer e dopo i tagli annunciati da AstraZeneca, il governo è costretto a rimodulare il piano vaccini anti Covid. Ecco come dovrebbe cambiare.
La ragazza ha consegnato i vestiti del figlio della coppia scomparsa che indossava quella sera in cui è andato a trovarla
Tra i più ricercati al mondo: guida mercato droga da 70 mld
L'operazione Responsabili è al palo, così il voto di mercoledì sulla relazione Bonafede diventa cruciale. Governo al lavoro per evitare di andar sotto